PDL 2790-bis-A - Allegato 2

FRONTESPIZIO

ALLEGATO

INDICE

RELAZIONI DELLE COMMISSIONI AL BILANCIO
Relazione al Bilancio Commissione: 07

XVIII LEGISLATURA

CAMERA DEI DEPUTATI

N. 2790-bis-A

ALLEGATO 2
RELAZIONI DI MINORANZA DELLE COMMISSIONI PERMANENTI

DISEGNO DI LEGGE

presentato dal ministro dell'economia e delle finanze
(GUALTIERI)

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2021
e bilancio pluriennale per il triennio 2021-2023

Presentato il 18 novembre 2020

(Testo risultante dallo stralcio, disposto dal Presidente della Camera, ai sensi dell'articolo 120, comma 2, del Regolamento, e comunicato all'Assemblea il 20 novembre 2020, degli articoli 22, 30, 88, 95, 96, comma 4, 103, 104, 111, 112, 116, 117, 118, 129, 130, comma 2, 131, 136, commi 2 e 3, 138, comma 2, 151, 156, 169, 170, 175, 176, 178, 179, 182, 192, 202, 203 e 206)

(Relatori per la maggioranza: FARO e FASSINA )

NOTA: Relazioni di minoranza presentate nelle Commissioni permanenti sulle parti del disegno di legge di bilancio di rispettiva competenza.

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ALLEGATO 2
relazioni di minoranza delle commissioni permanenti

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RELAZIONI DI MINORANZA PRESENTATE NELLE COMMISSIONI PERMANENTI AI SENSI DELL'ARTICOLO 120, COMMA 3, DEL REGOLAMENTO, SULLE PARTI DEL DISEGNO DI LEGGE DI BILANCIO DI RISPETTIVA COMPETENZA

INDICE

VII COMMISSIONE PERMANENTE ... Pag. 7

(Cultura, scienza e istruzione)
(per le parti di competenza)

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VII COMMISSIONE PERMANENTE
(Cultura, scienza e istruzione)

VII COMMISSIONE PERMANENTE
(Cultura, scienza e istruzione)

RELAZIONE DI MINORANZA

sul

DISEGNO DI LEGGE

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2021
e bilancio pluriennale per il triennio 2021-2023 (2790-bis)
(per le parti di competenza)

dei deputati
Mollicone e Frassinetti

La VII Commissione,

premesso che:

il provvedimento in esame non presenta sufficienti misure a sostegno del settore culturale, così gravemente colpito dalla crisi;

dove presenta misure rivolte alla cultura – vedasi, ad esempio l'articolo 18, recante l'istituzione del «Fondo per le piccole e medie imprese creative» – la dotazione finanziaria risulta esigua (pari a soli 20 milioni di euro per ciascuno degli anni 2021 e 2022), se si considera, soprattutto, che il fondo è destinato a sostenere – anche mediante contributi – le attività dirette allo sviluppo, alla creazione, alla produzione, alla diffusione e alla conservazione dei beni e servizi che costituiscono espressioni culturali, artistiche o altre espressioni creative in più campi;

inoltre, non è mai intervenuto il decreto interministeriale (MIBACT-MISE, previa intesa in Conferenza Stato-regioni e parere parlamentare), che avrebbe dovuto essere adottato per la definizione della procedura per il riconoscimento della qualifica di impresa culturale e creativa e per la definizione di prodotti e servizi culturali e creativi;

il provvedimento è inoltre privo di disposizioni a favore dei lavoratori dello spettacolo, che stanno vivendo un momento di estrema difficoltà economica e sociale, maggiormente gravosa rispetto alle altre categorie di lavoratori. A tal fine, sarebbe auspicabile l'istituzione di un registro di tutte le categorie dei lavoratori dello spettacolo, nonché delle imprese di produzione;

mancano misure per il sostegno della fase di transizione della crisi per le strutture soprattutto operanti nel settore dello spettacolo dal vivo, come ad esempio la possibilità di prorogare gli effetti dei documenti unici di regolarità contributiva in scadenza tra il 31 gennaio e il 31 luglio 2020, in modo che conservino la loro validità per i 90 giorni successivi alla dichiarazione dello stato di emergenza, assicurando comunque l'assolvimento degli obblighi dei versamenti contributivi e previdenziali; la riduzione al 50 per cento della seconda rata del versamento IMU nel caso in cui i proprietari dei teatri non siano anche gestori delle attività teatrali ivi esercitate – fattispecie che caratterizza la maggior parte delle strutture teatrali nazionali, – eventualmente anche portandola a detrazione della prima rata 2021;

mancano misure che possano effettivamente sostenere la domanda e l'offerta di spettacolo dal vivo, volte ad introdurre strumenti di deduzione parziale o totale dal reddito per gli acquisti di biglietti o abbonamenti per lo spettacolo dal vivo oppure ancora sgravio di costi fissi aggiuntivi;

sarebbe auspicabile la previsione di uno strumento di supporto, anche per il solo 2021, quale un fondo finalizzato alla erogazione di contributi pubblici per il sostegno alle imprese di produzione teatrale, nonché alla diffusione e promozione degli spettacoli – prodotte dalle stesse – nei teatri privati non beneficiari di fondi FUS;

sarebbe opportuno prevedere misure per favorire la capitalizzazione anche delle piccole e delle micro imprese culturali costituite in forma societaria, troppo spesso sotto-patrimonializzate tanto più in questo momento di grave tensione economica e finanziaria, nonché di mettere le stesse imprese nelle condizioni di accedere più agevolmente al credito;

è auspicabile la riforma del fallimentare Fondo unico per lo spettacolo e la sua trasformazione in Fondo per le arti nazionali, per riunire in un unico perimetro il sistema di finanziamento pubblico della cultura e dello spettacolo;

l'emergenza sanitaria ha messo in luce l'arretratezza della struttura del MiBACT, che non ha ancora una Direzione per la musica, laddove la musica è un comparto diverso dallo spettacolo dal vivo e da quel mondo FUS che non appartiene alla musica, interessata da uno sviluppo industriale, come il cinema;

nel provvedimento in esame sono previsti interventi per l'editoria pari a 100 milioni di euro, assolutamente insufficienti per il quadro di grave crisi del settore, in cui si è inserita l'emergenza sanitaria;

il settore, infatti, ha già perso 450 milioni fra pubblicità e copie a causa della pandemia e si stima che ne perderà altri 250 fino alla fine del 2020;

i giornalisti in cassa integrazione COVID sono circa 1.500 e praticamente tutte le aziende hanno in corso piani con ammortizzatori sociali con riduzione dei costi di lavoro dal 20 al 40 per cento. In pratica al termine della cassa integrazione e degli ammortizzatori, si stima che il 40 per cento del costo del lavoro dovrà essere ridimensionato;

la riduzione della vendita delle copie si stima sarà, nel corso del 2020, di circa il 10-12 per cento e per la pubblicità si stima un meno 18 per cento;

queste misure, anche qualora fossero approvate definitivamente, sono insufficienti;

sono necessari e urgenti interventi a sostegno della stampa e del pluralismo dei media, quali il rifinanziamento del credito d'imposta sulla carta e del regime di forfettizzazione delle rese e l'introduzione di nuove misure quali la sterilizzazione per due anni del quinquennio mobile per stati di crisi di imprese che nel semestre gennaio-giugno 2020 hanno avuto riduzione del fatturato del 10 per cento rispetto allo stesso semestre del 2019, la sterilizzazione dell'obbligo di assunzione per aziende che nel semestre gennaio-giugno 2020 hanno subito riduzione del fatturato del 10 per cento rispetto allo stesso semestre del 2019. Il finanziamento dell'evoluzione digitale per il prossimo quinquennio con contributi a fondo perduto, la fiscalizzazione dei contributi previdenziali dei giornalisti per 24 mesi e incentivi per acquisto abbonamenti;

per quanto riguarda il diritto allo studio su scuola e l'università le risorse, seppur stanziate, non risultano sufficienti ad affrontare questo periodo di crisi pandemica che ha acuito le differenze sociali tra gli studenti. Non si ravvisano inoltre misure a favore delle scuole paritarie che fanno parte del sistema educativo pubblico integrato;

inoltre non sono stati previsti fondi specifici per l'eliminazione delle «classi pollaio» così come annunciato, ne tantomeno si sono stanziate risorse per la stabilizzazione dei precari e l'aumento degli organici;

stupisce poi, nel campo della ricerca, l'assenza di progetti concreti anche alla luce delle gravi problematiche che stiamo vivendo. Ma solo il finanziamento di cospicue risorse per la «fondazione per il futuro delle città» «con lo scopo di promuovere il progresso della ricerca basata su soluzioni prevalentemente vegetali...» che non sembra essere una priorità è che stride con le attuali necessità della ricerca,

DELIBERA DI RIFERIRE
IN SENSO CONTRARIO.

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