PDL 2573

FRONTESPIZIO

RELAZIONE DELLA LEGGE DI STABILITÀ

RELAZIONE TECNICA

DISEGNO DI LEGGE DELLA LEGGE DI STABILITÀ
                        Articolo 1

ALLEGATO

XVIII LEGISLATURA

CAMERA DEI DEPUTATI

N. 2573

DISEGNO DI LEGGE

presentato dal ministro dell'economia e delle finanze
( GUALTIERI )

Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato per l'anno finanziario 2020

Presentato l'8 luglio 2020

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Onorevoli Deputati! – Il disegno di legge di assestamento propone l'aggiornamento, per l'anno 2020, delle previsioni di entrata e degli stanziamenti di bilancio delle spese, di competenza e di cassa, in relazione al quadro macroeconomico previsto nel Documento di economia e finanza 2020 dello scorso mese di aprile, alla disponibilità di informazioni aggiornate sugli andamenti di bilancio e di finanza pubblica, come risultanti dai dati più recenti del monitoraggio, nonché alle ulteriori esigenze di gestione, rispetto a quanto già considerato nella legge di bilancio per il triennio 2020-2022, segnalate dalle amministrazioni centrali dello Stato per l'esercizio finanziario in corso.
Le variazioni di bilancio proposte con il provvedimento di assestamento, insieme con quelle apportate nel periodo compreso tra il 1° gennaio e il 31 maggio con atti amministrativi, unitamente agli effetti finanziari dei provvedimenti legislativi emanati successivamente all'approvazione della legge di bilancio, ivi compresi il decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 aprile 2020, n. 27 (cosiddetto «decreto cura Italia»), il decreto-legge 8 aprile 2020, n. 23, convertito, con modificazioni, dalla legge 5 giugno 2020, n. 40 (cosiddetto «decreto liquidità») e il decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34 (cosiddetto «decreto rilancio»), definiscono le previsioni assestate per l'anno 2020 per le quali il Parlamento ha autorizzato il ricorso all'indebitamento.
Il disegno di legge di assestamento è predisposto nell'ambito della cornice normativa definita dalla legge di contabilità e finanza pubblica (legge 31 dicembre 2009, n. 196). Con il medesimo provvedimento, nell'ambito della flessibilità prevista dalla normativa contabile e nel rispetto dei saldi di competenza e di cassa definiti con la legge di bilancio, come modificati per effetto delle successive relazioni al Parlamento connesse all'emergenza sanitaria determinata dalla diffusione del COVID-19, possono essere proposte variazioni compensative tra le dotazioni finanziarie previste a legislazione vigente, anche relative a unità di voto diverse, restando comunque precluso l'utilizzo degli stanziamenti di conto capitale per finanziare spese correnti.
La coerenza tra il saldo netto da finanziare (o da impiegare) del bilancio dello Stato, come modificato a seguito delle proposte di assestamento, e gli obiettivi programmatici di finanza pubblica è illustrata nella relazione tecnica secondo lo schema già impiegato nella relazione tecnica di accompagnamento al disegno di legge di bilancio. Nella medesima relazione sono altresì illustrati gli effetti delle principali variazioni proposte al bilancio dello Stato anche in termini di indebitamento netto delle amministrazioni pubbliche.
In termini finanziari, le variazioni proposte con il disegno di legge di assestamento determinano un peggioramento del saldo netto da finanziare pari a 52.506 milioni di euro in termini di competenza e a 50.970 milioni di euro in termini di cassa (Tabella 1) rispetto al saldo risultante dalla legge di bilancio.

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Il peggioramento del saldo, in termini di competenza, deriva dalla riduzione delle entrate finali (-50.850 milioni di euro per competenza e -47.813 milioni per cassa) e dall'aumento delle spese finali (+1.656 milioni di euro per competenza e +3.157 milioni per cassa).
La riduzione delle entrate deriva da una diminuzione delle entrate tributarie nella misura di 38.976 milioni di euro, interamente determinata dal consistente deterioramento della previsione macroeconomica illustrata nel Documento di economia e finanza 2020 (DEF 2020) rispetto alla precedente stima. Incide anche la contrazione delle entrate extra-tributarie, nella misura di 11.849 milioni di euro, che risentono della riduzione dei proventi derivanti dall'attività di contrasto degli illeciti di natura tributaria e non tributaria e dei proventi dei giochi, nonché della rettifica apportata con il disegno di legge alla previsione degli utili della Banca d'Italia per ragguagliarla alle somme effettivamente versate.
Per la spesa, le proposte di assestamento determinano l'aumento degli stanziamenti per i crediti d'imposta per attività di ricerca e sviluppo (2.200 milioni di euro), per conformare le risorse disponibili all'effettivo utilizzo del credito d'imposta previsto con il DEF 2020, l'adeguamento degli stanziamenti destinati alle restituzioni e ai rimborsi di imposta, per complessivi 3.500 milioni di euro, nonché l'aumento delle somme per le regolazioni delle entrate erariali delle regioni a statuto speciale, per 667 milioni di euro. Aumentano inoltre gli interessi sui buoni postali fruttiferi, per 300 milioni di euro, e gli interessi sui prestiti internazionali, per 199 milioni di euro. Tali incrementi sono parzialmente compensati dalla riduzione degli stanziamenti relativi agli aggi e alle vincite per giochi, scommesse e lotterie per complessivi 3.935 milioni di euro, disposta in relazione all'andamento del volume dei giochi e delle correlate entrate, e dalla contrazione degli stanziamenti destinati agli interessi sui conti correnti di tesoreria, in relazione alle minori esigenze, per 1.500 milioni di euro.
La spesa per rimborso di prestiti aumenta di 24.000 milioni di euro in relazione all'adeguamento delle esigenze per il rimborso dei prestiti internazionali a breve termine di cui non si era potuto tenere conto in sede di bilancio di previsione.

Il bilancio assestato incorpora, oltre alle proposte di assestamento, gli effetti delle variazioni di bilancio apportate con gli atti amministrativi adottati in corso d'anno per 171,6 miliardi di euro in termini di competenza e 172,1 miliardi di euro in termini di cassa. In particolare, tali variazioni comprendono gli effetti dei già richiamati decreti-legge adottati per fronteggiare l'emergenza epidemiologica determinata dal COVID-19, per i quali il Parlamento ha autorizzato il ricorso all'indebitamento.
Considerate le proposte di assestamento illustrate e gli effetti delle variazioni per atti amministrativi, il saldo netto da finanziare del bilancio assestato si attesta a 302,65 miliardi di euro in termini di competenza e a 350,8 miliardi di euro in termini di cassa.

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Il presente disegno di legge contiene, per lo stato di previsione dell'entrata e per gli stati di previsione della spesa, le variazioni degli stanziamenti di competenza e di cassa, con riferimento ai programmi, quali unità di voto.
Allo scopo di fornire al Parlamento elementi analitici sull'evoluzione, in termini di competenza e di cassa, delle singole poste di bilancio, viene altresì predisposto un allegato tecnico per capitoli. Più specificamente, l'allegato tecnico espone le informazioni, muovendo dalla consistenza dei residui presunti al 1° gennaio 2020 e dalle dotazioni di competenza e di cassa autorizzate con la legge 27 dicembre 2018, n. 160 (legge di bilancio 2020).
In particolare si evidenziano:

a) le variazioni introdotte nel bilancio tramite atti amministrativi nel periodo gennaio-maggio 2020;

b) le variazioni registrate nella consistenza dei residui, in conformità alle risultanze definitive esposte nel Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2019;

c) le variazioni proposte con il presente provvedimento.

1. Aggiornamento della legislazione vigente per effetto delle variazioni per atto amministrativo

Le variazioni per atto amministrativo, introdotte nel bilancio nel periodo gennaio-maggio dell'anno in corso, derivano:

• dalle riassegnazioni alla spesa di somme affluite all'entrata nell'ultimo bimestre del 2019 (regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 10 novembre 1999, n. 469, articolo 2, comma 2);

• dalle riassegnazioni alla spesa di somme affluite all'entrata nel periodo gennaio-maggio del 2020 (regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 10 novembre 1999, n. 469, articolo 2, comma 1);

• dagli effetti delle disposizioni dei provvedimenti legislativi adottati successivamente alla legge di bilancio, compresi i già citati decreti-legge n. 18 del 2020, n. 23 del 2020 e n. 34 del 2020;

• dal riparto dei fondi di riserva per le spese obbligatorie, per le spese impreviste, per le autorizzazioni di cassa, nonché dei fondi per la reiscrizione dei residui passivi perenti e di altri fondi da ripartire;

• da altre variazioni, apportate in corso di esercizio in ragione dei margini di flessibilità previsti dalla legge di contabilità.

L'effetto complessivo di tali variazioni determina un peggioramento del saldo netto da finanziare nella misura di 171.557 milioni di euro in termini di competenza e di 172.103 milioni di euro in termini di cassa.
Tale risultato è determinato principalmente dall'attuazione dei decreti-legge emanati per il finanziamento di interventi urgenti volti ad affrontare l'emergenza derivante dalla diffusione del COVID-19, per i quali il Parlamento ha autorizzato il ricorso all'indebitamento attraverso l'approvazione di apposite risoluzioni: dapprima le risoluzioni n. 6/00103 della Camera dei deputati e n. 6/00102 del Senato della Repubblica, approvate l'11 marzo 2020, con le quali sono state approvate la relazione presentata dal Governo il 5 marzo 2020 e la relativa integrazione dell'11 marzo 2020, con cui il Governo ha chiesto il ricorso all'indebitamento utilizzato per finanziare le misure contenute nel decreto-legge n. 18 del 2020; successivamente le risoluzioni n. 6/00107 della Camera dei deputati e n. 6/00106 del Senato della Repubblica, con le quali, rispettivamente il 29 e il 30 aprile 2020, è stata approvata la relazione presentata il 24 aprile 2020, con cui il Governo, unitamente alla presentazione del DEF 2020, ha chiesto un nuovo ricorso all'indebitamento per il finanziamento delle misure del decreto-legge n. 34 del 2020.
Con riferimento alle entrate, le variazioni per atto amministrativo determinano un incremento delle previsioni iniziali di bilancio complessivamente pari a 8.055 milioni di euro in termini di competenza e a 7.386 milioni di euro in termini di cassa.
Per il Titolo I (Entrate tributarie), si registrano variazioni in diminuzione pari a 2.583 milioni di euro in termini di competenza e a 3.001 milioni di euro in termini di cassa. Tra le principali variazioni si evidenza la diminuzione per 1.350 milioni, in termini di competenza e di cassa, delle ritenute dell'imposta sul reddito delle persone fisiche relativamente ai redditi dei lavoratori dipendenti per effetto dell'applicazione del decreto-legge 5 febbraio 2020, n. 3, recante misure urgenti per la riduzione della pressione fiscale sul lavoro dipendente. Incidono, altresì, gli effetti derivanti dalle disposizioni del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, riguardante le misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all'economia, nonché di politiche sociali connesse all'emergenza epidemiologica da COVID-19, tra cui, in particolare, le seguenti diminuzioni: del gettito delle accise sui prodotti energetici, per effetto dell'applicazione delle disposizioni in materia di rate di acconto per il pagamento dell'accisa sul gas naturale e sull'energia elettrica e di differimento di alcuni adempimenti, per 567 milioni di euro in termini di competenza e di cassa; del gettito dell'imposta sul valore aggiunto (IVA), per effetto della riduzione dell'aliquota dell'IVA sulle cessioni di beni necessari per il contenimento e la gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19, per 261 milioni di euro in termini di competenza e di cassa; le conseguenze derivanti dal differimento dell'efficacia delle disposizioni in materia di imposta sul consumo dei manufatti con singolo impiego e di imposta sul consumo delle bevande edulcorate, per 199 milioni di euro in termini di competenza e di cassa. È da evidenziare anche la variazione in diminuzione, pari a 418 milioni di euro in termini di sola cassa, verificatasi per effetto delle sospensioni delle attività di accertamento e controllo e di riscossione coattiva previste dai decreti-legge n. 18 e n. 34 del 2020.
Per il Titolo II (Entrate extra-tributarie), si registrano variazioni in aumento per 9.205 milioni di euro in termini di competenza e 8.955 milioni di euro in termini di cassa, tra cui si evidenziano, in particolare: l'incremento della previsione degli utili della Banca d'Italia per 7.867 milioni, in termini di competenza e di cassa, importo effettivamente versato al bilancio dello Stato (previsione corrispondentemente rettificata con le proposte di assestamento); la variazione in aumento per 1.000 milioni, in termini di competenza e di cassa, per effetto del versamento all'entrata delle risorse disponibili sulla contabilità speciale del Fondo di riserva per le garanzie rilasciate dallo Stato in applicazione del decreto-legge 8 aprile 2020, n. 23 (Misure urgenti in materia di accesso al credito e di adempimenti fiscali per le imprese, di poteri speciali nei settori strategici, nonché interventi in materia di salute e lavoro, di proroga di termini amministrativi e processuali), convertito, con modificazioni, dalla legge 5 giugno 2020, n. 40; la variazione in aumento per 115 milioni di euro, in termini di competenza e di cassa, per effetto dell'utilizzo di quota parte dei proventi derivanti dalle aste sulle emissioni di anidride carbonica (CO2) versate all'entrata del bilancio dello Stato, che restano acquisite all'erario in applicazione del decreto-legge 14 ottobre 2019, n. 111 (Misure urgenti per il rispetto degli obblighi previsti dalla direttiva 2008/50/CE sulla qualità dell'aria e proroga del termine di cui all'articolo 48, commi 11 e 13, del decreto-legge 17 ottobre 2016, n. 189, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 dicembre 2016, n. 229). Si segnala, infine, la variazione in diminuzione, pari a 250 milioni di euro in termini di sola cassa, per effetto delle minori entrate da sanzioni e interessi a seguito della sospensione delle attività di accertamento e controllo e di riscossione coattiva degli enti impositori come sopra specificato.
In merito al Titolo III (Entrate da alienazione ed ammortamento di beni patrimoniali), gli atti amministrativi in corso di gestione hanno determinato variazioni nette in aumento pari a 1.432 milioni di euro, in termini di competenza e di cassa, di cui: da un lato, l'aumento per 2.044 milioni in relazione alle maggiori entrate derivanti dalle estinzioni anticipate dei mutui concessi alle regioni ai sensi dell'articolo 45 del decreto-legge 24 aprile 2014, n. 66, riassegnate al Fondo per l'ammortamento dei titoli di Stato secondo le disposizioni dell'articolo 39, comma 13, del decreto-legge 30 dicembre 2019, n. 162, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 febbraio 2020, n. 8; dall'altro, la diminuzione, per 612 milioni, per effetto del decreto-legge n. 18 del 2020 che ha sospeso il versamento delle quote capitali dei prestiti concessi dal Ministero dell'economia e delle finanze e dalla Cassa depositi e prestiti Spa, per le regioni a statuto ordinario, e dei mutui concessi dalla Cassa depositi e prestiti Spa e trasferiti al Ministero dell'economia e delle finanze, per gli enti locali.
Con riferimento alla spesa, le variazioni per atto amministrativo determinano un aumento degli stanziamenti finali di bilancio nella misura di 179.611 milioni di euro in termini di competenza e di 179.489 milioni di euro in termini di cassa.
Per la spesa corrente, la variazione (67.035 milioni di euro per la competenza e 66.618 milioni per la cassa) è determinata principalmente dall'aumento dei trasferimenti correnti ad amministrazioni pubbliche (51.834 milioni per la competenza e 52.048 milioni per la cassa), dei trasferimenti correnti ad imprese (11.157 milioni per la competenza e 11.257 milioni per la cassa) e dei trasferimenti a famiglie e istituzioni sociali private (4.288 per la competenza e 4.624 milioni per la cassa).
Sull'incremento dei trasferimenti correnti alle amministrazioni pubbliche incidono principalmente le misure disposte con i recenti decreti-legge emanati per il contrasto degli effetti dell'emergenza epidemiologica. Da questi interventi normativi derivano maggiori trasferimenti agli enti di previdenza per 35.405 milioni di euro per la copertura degli oneri relativi ai trattamenti di cassa integrazione (per complessivi 18.735 milioni)(1), indennità una tantum per i lavoratori dirette a fronteggiare l'emergenza da COVID-19 (per complessivi 7.213 milioni)(2), indennità per congedo parentale e bonus per l'acquisto di servizi di baby sitting (per complessivi 1.968 milioni)(3) nonché per il reddito di ultima istanza (per 1.150 milioni)(4).
Aumentano di 9.639 milioni di euro i trasferimenti alle regioni destinati alla compensazione del minor gettito dell'imposta regionale sulle attività produttive a seguito del mancato versamento del saldo 2019 e della prima rata dell'acconto 2020 (per 3.952 milioni)(5), al fondo sanitario nazionale per complessivi 1.917 milioni, al Fondo per l'esercizio delle funzioni delle regioni e delle province autonome per 1.500 milioni(6).
Aumentano anche i trasferimenti agli enti locali (4.556 milioni) in conseguenza dell'assegnazione di risorse per 3.500 milioni al Fondo per l'esercizio delle funzioni fondamentali degli enti locali (di cui 3.000 milioni per i comuni e 500 milioni per le province e le città metropolitane)(7) e del reintegro del Fondo di solidarietà comunale a seguito dell'emergenza alimentare, per 400 milioni(8).
Sull'incremento dei trasferimenti correnti a imprese (anch'essi connessi alle disposizioni previste con i decreti-legge per l'emergenza determinata dal COVID-19) incidono i contributi a fondo perduto destinati ai soggetti esercenti attività d'impresa, lavoratori autonomi, lavoratori agricoli e titolari di partita IVA (per 6.192 milioni di euro)(9), i crediti d'imposta per i canoni di locazione degli immobili a uso non abitativo e per affitto d'azienda (per complessivi 1.780 milioni)(10) e l'incremento dei crediti d'imposta fruiti dagli enti creditizi e finanziari per le imposte anticipate iscritte in bilancio, in presenza di perdite d'esercizio (per 918 milioni)(11).
L'incremento dei trasferimenti a famiglie e istituzioni sociali private è principalmente attribuibile all'attuazione del decreto-legge n. 3 del 2020 (decreto relativo al cosiddetto «cuneo fiscale») che ha disposto l'introduzione del trattamento integrativo per redditi non superiori a 28.000 euro contestualmente alla cessazione, dal 1° luglio 2020, del cosiddetto «bonus 80 euro». Sui trasferimenti alle famiglie incidono anche le misure adottate con i citati decreti-legge (per complessivi 2.623 milioni di euro), tra cui rientrano i crediti d'imposta, da fruire sotto forma di sconto sul corrispettivo pagato dai nuclei familiari con ISEE inferiore a 40.000 euro, per i servizi offerti in ambito nazionale dalle imprese turistico-ricettive, dagli agriturismi e dai bed & breakfast (cosiddetto «tax credit vacanze») – con effetti pari a 1.677 milioni di euro(12) – e il premio ai lavoratori dipendenti rapportato al numero di giorni di lavoro da essi svolti nella propria sede di lavoro nel mese di marzo 2020 (con conseguenti oneri per 881 milioni di euro)(13).
Aumentano inoltre gli stanziamenti per i redditi di lavoro dipendente nella misura di 1.682 milioni di euro per la competenza e di 1.783 milioni per la cassa, prevalentemente (per 1.269 milioni) per la riassegnazione delle somme relative alle competenze accessorie del personale versate all'entrata del bilancio dello Stato alla fine del 2019 e, per una quota minore (261 milioni), per il finanziamento delle assunzioni e delle prestazioni di lavoro straordinario previsti dai decreti-legge n. 18 e n. 34 del 2020.
Prevalentemente per effetto delle misure adottate con i citati decreti-legge aumentano anche gli stanziamenti relativi ai consumi intermedi (871 milioni di euro per la competenza e 999 milioni per la cassa). A tale aumento concorrono le risorse stanziate per il rifinanziamento del fondo per il funzionamento delle istituzioni scolastiche (per complessivi 402 milioni) e l'assegnazione di 100 milioni ai musei e ai luoghi della cultura per il ristoro delle mancate entrate da emissione di biglietti d'ingresso(14).
Si riducono invece le altre uscite correnti, nella misura di 2.389 milioni di euro per la competenza e di 3.682 milioni per la cassa. Incidono sulla riduzione l'utilizzo del fondo per la riduzione del cuneo fiscale(15) per 3.000 milioni, disposto dal citato decreto-legge n. 3 del 2020, nonché il riparto del Fondo per le missioni di pace per 170 milioni e del Fondo per la reiscrizione dei residui passivi di parte corrente per 739 milioni. In termini di sola cassa, si registra inoltre il riparto del Fondo per l'integrazione delle autorizzazioni di cassa per 1.300 milioni. Tali riduzioni sono in parte compensate dagli interventi previsti dai decreti-legge n. 18 e n. 34 del 2020, quali il rifinanziamento del fondo per le esigenze indifferibili(16), l'istituzione del fondo per contenere il rischio epidemiologico in relazione all'avvio dell'anno scolastico 2020/2021, con una dotazione di 400 milioni(17) e l'istituzione del «fondo per la promozione integrata» con una dotazione di complessivi 400 milioni, destinato a misure di comunicazione, di potenziamento delle attività di promozione della produzione nazionale e di cofinanziamento di iniziative di promozione nei mercati esteri(18).

La spesa in conto capitale aumenta di 112.576 milioni di euro per la competenza e di 112.871 milioni per la cassa. L'incremento riguarda principalmente le acquisizioni di attività finanziarie (96.903 milioni per la competenza e 96.949 milioni per la cassa) e, in minor misura, i contributi per gli investimenti a imprese (9.595 milioni per la competenza e 9.621 milioni per la cassa).
Sulle prime incidono le misure adottate con il decreto n. 34 del 2020, che ha previsto, tra i vari interventi, il rifinanziamento, per 30.000 milioni di euro, del fondo per la copertura delle garanzie concesse in favore della SACE e della Cassa depositi e prestiti Spa (CDP) nell'ambito delle misure di sostegno alle imprese(19), l'istituzione, con una dotazione di 12.000 milioni(20), del fondo destinato a concedere anticipazioni a enti locali, regioni e province autonome che si trovano in carenza di liquidità per il pagamento di debiti certi, liquidi ed esigibili (compresi quelli degli enti del Servizio sanitario nazionale) e l'assegnazione di titoli di Stato alla CDP per un importo di 44.000 milioni a titolo di apporto al cosiddetto «patrimonio destinato», costituito presso la CDP al fine di attuare interventi e operazioni di sostegno e rilancio del sistema economico-produttivo italiano(21).
Sull'incremento dei contributi agli investimenti ad imprese incidono il rifinanziamento del fondo di garanzia per le piccole e medie imprese, disposto dai vari decreti-legge adottati per affrontare l'emergenza epidemiologica per complessivi 7.159 milioni di euro(22), nonché l'incremento della dotazione dei contratti di sviluppo per 400 milioni e l'istituzione del Fondo per la copertura delle garanzie dello Stato concesse in relazione alle esposizioni assunte dalla CDP nei confronti di soggetti autorizzati all'esercizio del credito, con una dotazione di 500 milioni(23).
Aumentano altresì gli altri trasferimenti in conto capitale (di 3.106 milioni di euro per la competenza e 2.983 milioni per la cassa), principalmente a causa del rifinanziamento del fondo per le emergenze nazionali per complessivi 3.150 milioni(24).
Aumentano anche i contributi per gli investimenti ad amministrazioni pubbliche (nella misura di 1.936 milioni di euro per la competenza e di 2.243 milioni per la cassa), principalmente per i maggiori trasferimenti, per 1.467 milioni, previsti a favore del Commissario straordinario per l'attuazione e il coordinamento delle misure occorrenti per il contenimento e il contrasto dell'emergenza epidemiologica da COVID-19(25). In termini di sola cassa, incide inoltre il riparto del Fondo di riserva per l'integrazione delle autorizzazioni di cassa per 318 milioni di euro, di cui 77 milioni attribuiti ai comuni di confine quale compensazione finanziaria dovuta dai competenti organi svizzeri per l'imposizione operata sulle remunerazioni dei lavoratori frontalieri italiani, 72 milioni riferiti al Fondo per la realizzazione del sistema tessera sanitaria e 70 milioni trasferiti ai comuni per investimenti per la messa in sicurezza di scuole, strade, edifici pubblici e patrimonio comunale.

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2. Le proposte di assestamento per le entrate e le spese del bilancio e gli effetti sull'allocazione della spesa

Le proposte di assestamento del bilancio di competenza 2020 determinano un peggioramento del saldo netto da finanziare pari a 52.506 milioni di euro, derivante da una riduzione delle entrate finali per 50.850 milioni di euro e da un aumento delle spese finali per 1.656 milioni di euro.
Il saldo netto da finanziare di cassa peggiora di 50.970 milioni di euro quale risultante della riduzione delle entrate finali nella misura di 47.813 milioni di euro e dall'aumento delle spese finali nella misura di 3.157 milioni di euro.
Per le dotazioni di cassa, le proposte di assestamento considerano, oltre all'adeguamento degli stanziamenti alle variazioni di competenza e alle esigenze collegate all'operatività delle amministrazioni, anche la consistenza effettiva dei residui passivi accertata in sede di rendiconto (le cui principali risultanze sono illustrate nella parte finale di questa relazione, al paragrafo «Analisi e composizione dei residui attivi e passivi del bilancio dello Stato»), rispetto a quella presunta nella predisposizione del disegno di legge di bilancio. L'effettiva consistenza, infatti, può risultare differente da quella presunta al momento della formazione della previsione della legge di bilancio, poiché quest'ultima è formulata con riferimento a un esercizio non ancora concluso.

Variazioni delle entrate

Le variazioni alle entrate del bilancio dello Stato disposte con il presente provvedimento sono state elaborate per tenere conto del quadro macroeconomico definito nello scorso mese di aprile con il DEF 2020, assunto a base per l'aggiornamento delle stime per l'anno 2020, nonché degli andamenti effettivi del gettito registrati a tutto maggio dell'esercizio in corso. Quest'ultimo conferma sostanzialmente la tendenza già scontata nelle stime dello scorso aprile, le quali segnano un forte deterioramento delle condizioni economiche, conseguente alle misure di contenimento adottate per contrastare l'emergenza sanitaria, con inevitabili riflessi sulla dinamica del gettito erariale. Pertanto, le variazioni proposte con il seguente provvedimento recepiscono, per lo più, l'adeguamento alle stime tendenziali di finanza pubblica, già scontate nel DEF 2020.
Per effetto del presente provvedimento, le entrate finali si riducono di 50.850 milioni di euro in termini di competenza e di 47.813 milioni di euro in termini di cassa. Nel dettaglio, per titoli di entrata:

• le entrate tributarie recepiscono principalmente l'adeguamento alle stime del DEF 2020, presentando una contrazione complessiva di 38.976 milioni di euro per la competenza e di 36.769 milioni per la cassa. Con riferimento alla composizione delle entrate, la variazione negativa si registra per le imposte dirette, per 14.781 milioni e per 13.682 milioni rispettivamente nella competenza e nella cassa, e per le imposte indirette, per 24.195 milioni e per 23.087 milioni rispettivamente nella competenza e nella cassa, interessando il gettito derivante sia dall'attività ordinaria di riscossione, sia dall'attività di accertamento e controllo;

• le entrate extra-tributarie registrano una diminuzione di 11.849 milioni di euro per la competenza e di 11.019 milioni per la cassa, principalmente per effetto della riduzione dei proventi derivanti dall'attività di contrasto degli illeciti di natura sia tributaria che non tributaria, nonché dei proventi derivanti dai giochi. Sulla riduzione complessiva proposta con il presente provvedimento incide anche la rettifica alla variazione adottata con atto amministrativo che ha interessato le entrate derivanti dagli utili di gestione versati dalla Banca d'Italia: l'importo versato al bilancio statale è stato pari a 7.867 milioni di euro, come scontato negli andamenti tendenziali di finanza pubblica. Di segno contrario, invece, la variazione delle entrate relative ai dividendi che saranno versati dalle società pubbliche, in aumento di 723 milioni di euro;

• le entrate da alienazione e ammortamento di beni patrimoniali e riscossione di crediti registrano una contrazione di 25 milioni di euro, in termini sia di competenza che di cassa, interamente imputabile all'adeguamento alle previsioni del DEF 2020.

Variazioni delle spese per categorie economiche

L'aumento delle spese finali (nella misura di 1.656 milioni di euro in termini di competenza e di 3.157 milioni di euro in termini di cassa) risulta dalla riduzione della spesa corrente (di 429 milioni in termini di competenza e di 458 milioni in termini di cassa) e dall'incremento di quella in conto capitale (di 2.085 milioni in termini di competenza e di 3.614 milioni in termini di cassa).
Per la spesa corrente, le proposte di assestamento prevedono, in particolare, la riduzione degli interessi passivi, per 1.017 milioni di euro in termini di competenza e 1.039 milioni di euro in termini di cassa. Si registrano, da un lato, minori esigenze per gli interessi sui conti correnti di tesoreria, che determinano una riduzione degli stanziamenti per 1.500 milioni, e, dall'altro lato, un incremento degli interessi sui buoni postali fruttiferi per 300 milioni e degli interessi sui prestiti internazionali per 199 milioni.
Si contraggono anche i consumi intermedi (nella misura di 521 milioni di euro per la competenza e di 346 milioni di euro per la cassa), su cui incide la riduzione degli stanziamenti relativi agli aggi e ai compensi trattenuti dai concessionari e rivenditori dei giochi per complessivi 701 milioni, in relazione all'andamento delle correlate entrate. Tale riduzione è parzialmente compensata dalle aumentate esigenze per gli oneri connessi all'emissione e alla gestione dei prestiti emessi dallo Stato, che incidono per 150 milioni, per il ripiano dei debiti pregressi contratti per le spese di giustizia per 35 milioni (compensate con altre partite interne allo stato di previsione dello stesso Ministero) e, in termini di sola cassa, dalle integrazioni disposte per il pagamento dei residui per complessivi 178 milioni.
Aumentano i trasferimenti alle amministrazioni pubbliche (nella misura di 777 milioni di euro per la competenza e di 374 milioni di euro per la cassa), sui quali incidono l'incremento delle somme occorrenti per la regolazione delle entrate erariali attribuite alle regioni a statuto speciale, per complessivi 667 milioni, e l'integrazione, per 95 milioni, degli stanziamenti destinati alla società Sport e salute Spa, legata alle entrate relative alle attività sportive incassate nel 2019, e, in termini di sola cassa, i maggiori trasferimenti alla Presidenza del Consiglio dei ministri per gli interventi a favore dell'editoria, per 41,6 milioni. In termini di sola cassa è infine proposto l'adeguamento delle somme da erogare alle regioni a titolo di compartecipazione al gettito dell'IVA (500 milioni di euro).
Aumentano altresì le poste correttive e compensative per 284 milioni di euro per effetto dell'adeguamento degli stanziamenti per restituzioni e rimborsi di imposta per complessivi 3.500 milioni, dei maggiori trasferimenti alla società RAI – Radiotelevisione italiana Spa per 21 milioni, in relazione ai ruoli riscossi in annualità precedenti, e della riduzione degli stanziamenti relativi alle vincite su giochi, scommesse e lotterie per complessivi 3.236 milioni, in relazione alla riduzione del volume dei giochi e all'andamento delle correlate entrate.
Registrano un incremento anche i trasferimenti alle famiglie e a istituzioni sociali private (nella misura di 106 milioni di euro per la competenza e di 187 milioni di euro per la cassa), principalmente per l'integrazione degli stanziamenti relativi ai finanziamenti degli istituti di patronato e di assistenza sociale, che aumentano di 87 milioni per l'adeguamento dello stanziamento all'effettivo importo dei contributi versati all'entrata del bilancio statale dagli enti previdenziali nel 2019, e di ulteriori 59 milioni, in termini di sola cassa, per il pagamento dei residui.
I trasferimenti alle imprese aumentano in termini di sola cassa per 112 milioni di euro per le integrazioni necessarie al pagamento dei residui, di cui 67 milioni riferiti ai contributi all'emittenza radiofonica e televisiva locale e 36 milioni relativi ai contributi alle Ferrovie dello Stato, in relazione agli obblighi tariffari e di servizio per il trasporto di viaggiatori di interesse nazionale.
Con riferimento alla spesa in conto capitale, l'incremento è principalmente determinato dall'aumento dei contributi per investimenti alle imprese (+2.200 milioni di euro per la competenza; +3.020 milioni di euro per la cassa). In particolare, gli stanziamenti per i crediti d'imposta per investimenti in attività di ricerca e sviluppo crescono di 2.200 milioni per essere adeguati all'effettivo utilizzo del credito d'imposta previsto nel DEF 2020. Vengono inoltre disposte integrazioni in termini di sola cassa per complessivi 760 milioni di euro, di cui 670 milioni destinati al Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese per il ripianamento delle anticipazioni di tesoreria concesse in applicazione dell'articolo 41, comma 1, del decreto-legge n. 124 del 2019 (cosiddetto «decreto fiscale» del 2019) e 60 milioni finalizzati al pagamento dei residui relativi al Fondo per lo sviluppo degli investimenti nel cinema e nell'audiovisivo.
Aumentano anche, in termini di sola cassa (400 milioni di euro), le acquisizioni di attività finanziarie per il ripianamento delle anticipazioni di tesoreria concesse alla società Alitalia nel 2019.
L'incremento, in termini di sola cassa, degli altri trasferimenti in conto capitale (pari a 127 milioni di euro) è dovuto principalmente alle integrazioni destinate, per 100 milioni, al pagamento dei residui del Fondo per l'accelerazione delle attività di ricostruzione a seguito degli eventi sismici del 2016 e 2017 e, per 15 milioni, al pagamento dei residui del Fondo per l'erogazione dei contributi alle imprese che partecipano alla realizzazione di importanti progetti di interesse comune europeo.

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Proposte di assestamento per missioni del bilancio dello Stato

Con riferimento alle missioni del bilancio dello Stato, le proposte di assestamento determinano un aumento degli stanziamenti della missione «Debito pubblico» pari a 24.633 milioni di euro sia in termini di competenza che in termini di cassa, principalmente in relazione all'adeguamento delle esigenze per il rimborso di prestiti internazionali.
Aumentano altresì gli stanziamenti della missione «Competitività e sviluppo delle imprese», per 2.204 milioni di euro in termini di competenza e 3.296 milioni di euro in termini di cassa, in relazione all'adeguamento degli stanziamenti dei crediti d'imposta per ricerca e sviluppo per 2.200 milioni e, in termini di sola cassa, alle integrazioni necessarie al ripianamento delle anticipazioni di tesoreria concesse nel 2019 per il Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese e per la società Alitalia, pari rispettivamente a 670 milioni e a 400 milioni.
Crescono, inoltre, gli stanziamenti della missione «Relazioni finanziarie con le autonomie territoriali», per 668 milioni di euro in termini di competenza e 179 milioni di euro in termini di cassa, per lo stanziamento delle somme occorrenti per la regolazione delle entrate erariali con le regioni a statuto speciale. L'incremento è parzialmente compensato, in termini di sola cassa, dalla riduzione dei trasferimenti alle regioni a statuto ordinario a titolo di compartecipazione all'IVA, nella misura di 500 milioni.
Si riducono invece gli stanziamenti della missione «Politiche economico-finanziarie e di bilancio», per 2.016 milioni di euro in termini di competenza e 1.969 milioni di euro in termini di cassa. La riduzione degli stanziamenti relativi agli aggi e alle vincite per giochi, scommesse e lotterie, per complessivi 3.937 milioni, e di quelli relativi agli interessi su conti di Tesoreria, per 1.500 milioni, è parzialmente compensata dall'adeguamento degli stanziamenti per restituzioni e rimborsi di imposta per complessivi 3.500 milioni.

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3. Le previsioni assestate del bilancio per competenza e cassa

Gli effetti delle proposte di assestamento oggetto del presente disegno di legge e quelli determinati dalle variazioni per atti amministrativi, intervenuti tra il 1° gennaio e 31 maggio dell'anno in corso, determinano le previsioni assestate per l'anno 2020.
Il saldo netto da finanziare risultante dal complesso delle variazioni è pari a 302.658 milioni di euro in termini di competenza e a 350.830 milioni di euro in termini di cassa, con un peggioramento, rispetto a quello previsto nel disegno di legge di bilancio 2020, di 224.062 milioni in termini di competenza e di 223.073 milioni in termini di cassa (cfr. Tabella 1).
Le entrate finali risultano pari a 541.193 milioni di euro in termini di competenza e a 504.379 milioni di euro in termini di cassa, presentando una riduzione, rispetto alle previsioni iniziali, di 42.795 milioni per la competenza e di 40.427 milioni per la cassa.
Le entrate tributarie presentano la variazione in diminuzione più significativa (41.559 milioni per la competenza e 39.770 milioni per la cassa), assestandosi a 472.043 milioni di euro in termini di competenza e a 449.139 milioni di euro in termini di cassa.
Le entrate extra-tributarie, per effetto delle variazioni apportate con il presente provvedimento e con gli atti amministrativi adottati in corso di gestione, risultano assestarsi a 65.427 milioni e a 51.561 milioni di euro, rispettivamente per la competenza e per la cassa, con una contrazione complessiva, rispetto alle previsioni della legge di bilancio, di 2.644 milioni nella competenza e di 2.064 milioni nella cassa.
Le entrate da alienazione e ammortamento di beni patrimoniali e rimborso di crediti, infine, presentano previsioni assestate pari a 3.723 milioni di euro in termini di competenza e a 3.678 milioni di euro in termini di cassa, registrando principalmente le variazioni introdotte con atti amministrativi.
Le spese finali, al netto di quelle per il rimborso delle passività finanziarie, presentano, rispetto alle dotazioni previste a legge di bilancio, un aumento di 181.267 milioni di euro in termini di competenza e di 182.646 milioni di euro in termini di cassa.
Complessivamente, le spese correnti ammontano a 674.003 milioni di euro in termini di competenza (688.086 milioni di euro per la cassa), con un aumento di 66.606 milioni in termini di competenza (66.161 milioni per la cassa). L'aumento riguarda in particolare i trasferimenti agli enti di previdenza, alle regioni, agli enti locali e alle imprese.
Le spese in conto capitale ammontano a 169.848 milioni di euro per la competenza e a 167.123 milioni di euro per la cassa, con un incremento di 114.661 milioni rispetto alle previsioni iniziali (116.485 milioni per la cassa). Nell'ambito di questo aggregato, aumentano in particolare le acquisizioni di attività finanziarie e i contributi agli investimenti alle imprese.
Tra le missioni del bilancio, quelle che registrano, rispetto agli stanziamenti iniziali, l'incremento più significativo sono «Competitività e sviluppo delle imprese», «Politiche per il lavoro», «Debito pubblico» e «Relazioni finanziarie con le autonomie territoriali».

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4. Analisi e composizione dei residui attivi e passivi del bilancio dello Stato

Residui attivi

Con il provvedimento di assestamento si è provveduto ad aggiornare gli importi dei residui attivi sulla base delle risultanze emerse al 31 dicembre 2019, a seguito della gestione conclusasi nell'esercizio di consuntivo per effetto delle variazioni, in aumento o in diminuzione, e degli incassi registrati in corso d'anno. Concorrono, altresì, all'aggiornamento anche i residui di nuova formazione di competenza della gestione 2019.
Per le entrate tributarie, le previsioni assestate quantificano un ammontare di residui pari a 108.477 milioni di euro, con una variazione in diminuzione di 18.667 milioni rispetto alle previsioni iniziali di 127.144 milioni.
Per le entrate extra-tributarie, i residui ammontano a 106.974 milioni di euro, con una variazione in diminuzione di 11.538 milioni rispetto alla previsione iniziale di 118.512 milioni.
Per le entrate derivanti da alienazione e ammortamento di beni patrimoniali e riscossione di crediti, i residui ammontano a 709 milioni di euro, con una variazione in diminuzione di 23 milioni rispetto alla previsione iniziale di 733 milioni.

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Residui passivi

Alla fine dell'esercizio 2019 la consistenza dei residui passivi per le spese finali del bilancio statale ammonta a 113.261 milioni di euro, di cui 45.529 milioni di parte corrente (circa il 40 per cento del totale dei residui) e 67.733 milioni di conto capitale (circa il 60 per cento del totale dei residui).
Complessivamente, il conto dei residui al 31 dicembre 2019 presenta un decremento dei residui passivi, rispetto all'esercizio precedente, di 26.594 milioni di euro (passando da 139.855 milioni nel 2018 a 113.261 milioni nel 2019: -19 per cento). Il decremento è riferito solo ai residui di parte corrente (-36.790 milioni) e riguarda per 31.915 milioni i trasferimenti alle amministrazioni pubbliche, di cui 19.606 milioni agli enti di previdenza e 12.117 milioni alle amministrazioni locali. Per contro, i residui di conto capitale aumentano di 10.197 milioni di euro.
Dell'ammontare complessivo dei residui, una quota pari a 36.956 milioni di euro è costituita da residui di nuova formazione, mentre residui per 76.305 milioni di euro provengono dagli esercizi precedenti. Rispetto al 2018, si è registrato un decremento dell'ammontare dei residui di nuova formazione per 30.929 milioni di euro (67.885 milioni nel 2018).
Le spese correnti concorrono alla formazione dei nuovi residui per 13.966 milioni (di cui 7.963 milioni nella categoria dei «Trasferimenti correnti ad Amministrazioni pubbliche»), mentre quelle in conto capitale hanno concorso per 22.990 milioni (di cui 13.331 milioni nella categoria «Contributi agli investimenti ad Amministrazioni pubbliche»).

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I pagamenti in conto residui, la perenzione e le economie sui residui, illustrati nella tabella seguente, rappresentano i fattori che spiegano le variazioni della consistenza dei residui iniziali per il 2019.
Nel 2019 i pagamenti in conto residui risultano pari a 44.724 milioni di euro, in diminuzione di 3.586 milioni rispetto al 2018, le somme perente agli effetti amministrativi hanno raggiunto complessivamente l'importo di 4.133 milioni, in diminuzione di 4.205 milioni rispetto al 2018, e le economie si attestano a 19.251 milioni, in crescita rispetto al 2018.

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RELAZIONE TECNICA
(Articolo 33, comma 4-septies, della legge 31 dicembre 2009, n. 196).

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DISEGNO DI LEGGE

Art. 1.
(Disposizioni generali)

1. Nello stato di previsione dell'entrata e negli stati di previsione dei Ministeri, approvati con la legge 27 dicembre 2019, n. 160, sono introdotte, per l'anno finanziario 2020, le variazioni di cui alle annesse tabelle.

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(1) Articoli 19, 20, 21 e 22 del decreto-legge n. 18 del 2020 e articoli 69, 70 e 71 del decreto-legge n. 34 del 2020.

(2) Articoli 27, 28, 29, 30 e 38 del decreto-legge n. 18 del 2020 e articolo 84 del decreto-legge n. 34 del 2020.

(3) Articolo 23 del decreto-legge n. 18 del 2020 e articolo 72 del decreto-legge n. 34 del 2020.

(4) La dotazione del fondo per il reddito di ultima istanza, pari a complessivi 1.150 milioni, deriva dal finanziamento della misura prevista dall'articolo 44, comma 1, del decreto-legge n. 18 del 2020 per 300 milioni di euro, dall'adeguamento dell'autorizzazione di spesa per 200 milioni disposto in applicazione della procedura di monitoraggio degli oneri prevista dall'articolo 126 dello stesso decreto e dal rifinanziamento della misura per 650 milioni, previsto dall'articolo 78 del decreto-legge n. 34 del 2020.

(5) Articolo 24 del decreto-legge n. 34 del 2020.

(6) Articolo 111, comma 1, del decreto-legge n. 34 del 2020.

(7) Articolo 106, comma 1, del decreto-legge n. 34 del 2020.

(8) Articolo 107 del decreto-legge n. 34 del 2020.

(9) Articolo 25 del decreto-legge n. 34 del 2020.

(10) Articolo 65 del decreto-legge n. 18 del 2020 e articolo 28 del decreto-legge n. 34 del 2020

(11) Articolo 55 del decreto-legge n. 18 del 2020.

(12) Articolo 176 del decreto-legge n. 34 del 2020.

(13) Articolo 63 del decreto-legge n. 18 del 2020.

(14) Articolo 183, comma 3, del decreto-legge n. 34 del 2020.

(15) Il Fondo è stato introdotto dall'articolo 1, comma 7, della legge n. 160 del 2019 (legge di bilancio per il 2020).

(16) Articolo 265, comma 5, del decreto-legge n. 34 del 2020

(17) Articolo 235 del decreto-legge n. 34 del 2020.

(18) Articolo 72, comma 1, del decreto-legge n. 18 del 2020 e articolo 48, comma 1, del decreto-legge n. 34 del 2020.

(19) Il Fondo, istituito con una dotazione di 1.000 milioni di euro dall'articolo 1, comma 14, del decreto-legge n. 23 del 2020, è stato rifinanziato per 30.000 milioni dall'articolo 31, comma 1, del decreto-legge n. 34 del 2020.

(20) Articolo 115, comma 1, del decreto-legge n. 34 del 2020.

(21) Articolo 27, comma 17, del decreto-legge n. 34 del 2020.

(22) Articoli 49-bis, comma 3, e 56, comma 6, del decreto-legge n. 18 del 2020, articoli 13, 14, comma 3, e 41, comma 2, del decreto-legge n. 23 del 2020 e articolo 31, comma 2, del decreto-legge n. 34 del 2020.

(23) Articoli 80 e 57, comma 3, del decreto-legge n. 18 del 2020.

(24) Articolo 18, comma 3, del decreto-legge n. 18 del 2020 e articolo 14, comma 3, del decreto-legge n. 34 del 2020.

(25) Articolo 2, comma 9, del decreto-legge n. 34 del 2020.

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