PDL 2470

FRONTESPIZIO

RELAZIONE

PROGETTO DI LEGGE
                        Articolo 1
                        Articolo 2

XVIII LEGISLATURA

CAMERA DEI DEPUTATI

N. 2470

PROPOSTA DI LEGGE

d'iniziativa del deputato UNGARO

Istituzione di una riserva nazionale di dispositivi di protezione individuale per la profilassi delle epidemie e delle altre emergenze sanitarie

Presentata il 17 aprile 2020

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Onorevoli Colleghi! – In queste settimane è diventato chiaro a tutti che la pandemia di COVID-19 è uno di quegli eventi epocali capaci di stravolgere le nostre vite e destinato a lasciare un segno nella storia del pianeta. La sensazione è un misto di angoscia e di stupore: com'è possibile che questo nuovo coronavirus, comparso improvvisamente, abbia potuto causare un così grande sconvolgimento nella vita privata e pubblica di ciascuno di noi? Lo scenario che si offre ai nostri occhi è quasi surreale: scuole chiuse, saracinesche dei negozi abbassate, strade silenziose dove si affrettano pochi passanti, ci si parla a un metro di distanza e ci si mette in coda per entrare in panetteria. Chi avrebbe potuto immaginare che quasi tutto l'intero continente europeo, per non parlare delle Americhe, dell'Asia e dell'Africa, sarebbe stato messo in quarantena nella speranza di spezzare la catena del contagio? Eppure, il COVID-19 non è il «cigno nero», cioè uno di quegli eventi rari e gravidi di conseguenze, capaci di manifestarsi in modo inatteso e di cogliere tutti di sorpresa. Al contrario, le serie storiche delle pandemie mostrano che si tratta di fenomeni ricorrenti, che accompagnano la storia dell'umanità fin dai suoi albori. Si è in effetti ipotizzato che circa tre volte al secolo, più o meno ogni trenta anni, un nuovo agente infettivo possa diffondersi nella popolazione mondiale, dando vita a una pandemia. Non è una regola ferrea, ma l'evidenza mostra che le epidemie sono eventi ciclici. Siamo, infatti, parte di un ecosistema in cui, dal continuo scambio di patogeni con altre specie animali, di tanto in tanto emerge un agente infettivo sconosciuto al nostro sistema immunitario, che nel mondo globalizzato e iperconnesso ha facilmente la possibilità di trasmettersi da persona a persona in ogni luogo del globo. Una nuova pandemia era attesa al punto che, non più tardi dello scorso settembre, cioè due mesi prima che fosse identificato il nuovo coronavirus, l'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) e la Banca mondiale avevano lanciato l'allarme: il mondo non è preparato ad affrontare il rischio di un virus pandemico, che nello scenario peggiore potrebbe fare decine di milioni di vittime e mettere in ginocchio l'economia globale. Nel rapporto «Un mondo a rischio», redatto dagli esperti del Global Preparedness Monitoring Board, si legge che, tra il 2011 e il 2018, si sono registrate 1.483 epidemie in 172 Paesi del mondo, comprese quelle causate dai virus Ebola, Sars e Zika, per cui l'OMS aveva diffuso l'allerta internazionale. Queste epidemie, a loro volta, erano seguite alla pandemia di H1N1, la cosiddetta «influenza suina», che nel 2009 ha causato circa mezzo milione di vittime. Le conclusioni del rapporto potrebbero apparire profetiche se non fosse che, più che a un evento inatteso, oggi siamo di fronte a un allarme disatteso: le misure necessarie per prevenire e contenere una minaccia sanitaria globale non sono state attuate.
Ricordando le parole di uno dei padri dell'Europa, Konrad Adenauer, il quale amava ripetere che «la storia è la somma totale delle cose che avrebbero potuto essere evitate», è necessario evitare, per quanto possibile, di farsi trovare nuovamente impreparati di fronte a eventuali e, purtroppo, probabili epidemie e altre emergenze sanitarie future.
La presente proposta di legge si compone di due articoli: l'articolo 1 prevede l'istituzione di una riserva nazionale di dispositivi di protezione individuale per la profilassi delle epidemie e delle altre emergenze sanitarie, nonché l'individuazione di centri nazionali per il deposito e la distribuzione dei medesimi dispositivi in caso di epidemie o di altre emergenze sanitarie. L'articolo 2 prevede l'emanazione del regolamento di attuazione della legge.

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PROPOSTA DI LEGGE

Art. 1.
(Riserva nazionale di dispositivi di protezione individuale)

1. È istituita una riserva nazionale di dispositivi di protezione individuale per la profilassi delle epidemie e delle altre emergenze sanitarie, costituita da un numero di dispositivi pari a dieci per ogni cittadino residente in Italia secondo i dati sulla popolazione residente pubblicati dall'Istituto nazionale di statistica relativi al 1° gennaio di ogni anno.
2. Al fine di garantire un'efficiente e celere distribuzione dei dispositivi di protezione individuale di cui al comma 1 in caso di epidemie o di altre emergenze sanitarie, il Dipartimento della protezione civile della Presidenza del Consiglio dei ministri, d'intesa con le regioni, individua apposite strutture sanitarie, in qualità di centri nazionali per il deposito e la distribuzione dei citati dispositivi, nelle seguenti sei aree territoriali: nord ovest, nord est, centro, sud, Sicilia e Sardegna.

Art. 2.
(Regolamento di attuazione)

1. Entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, il Presidente del Consiglio dei ministri, d'intesa con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, con il Ministro della salute, con il Ministro dell'interno e con il Ministro dell'economia e delle finanze, emana, con proprio decreto, il regolamento di attuazione della medesima legge.
2. All'onere derivante dall'attuazione della presente legge si provvede a valere sulle risorse del Fondo per le emergenze nazionali, previsto dall'articolo 44, comma 1, del codice della protezione civile, di cui al decreto legislativo 2 gennaio 2018, n. 1.

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