PDL 2166

FRONTESPIZIO

RELAZIONE

PROGETTO DI LEGGE
                        Articolo 1

XVIII LEGISLATURA

CAMERA DEI DEPUTATI

N. 2166

PROPOSTA DI LEGGE

d'iniziativa dei deputati
MURELLI, MOLINARI, DURIGON, GIACCONE, CAFFARATTO, CAPARVI, LEGNAIOLI, EVA LORENZONI, MOSCHIONI, ANDREUZZA, BADOLE, BAZZARO, BELLACHIOMA, BELOTTI, BENVENUTO, BIANCHI, BILLI, BINELLI, BISA, BITONCI, BONIARDI, BORDONALI, BUBISUTTI, CANTALAMESSA, VANESSA CATTOI, CAVANDOLI, CECCHETTI, COLMELLERE, COMENCINI, COVOLO, DARA, DE ANGELIS, DI MURO, DONINA, FANTUZ, FERRARI, FOGLIANI, FORMENTINI, FOSCOLO, FURGIUELE, GASTALDI, GAVA, GERARDI, GIACOMETTI, GIGLIO VIGNA, GOBBATO, GOLINELLI, GRIMOLDI, GUIDESI, GUSMEROLI, IEZZI, LAZZARINI, LOLINI, LUCCHINI, MACCANTI, MAGGIONI, MANZATO, MORELLI, MORRONE, ALESSANDRO PAGANO, PANIZZUT, PATASSINI, PATELLI, PICCOLO, PRETTO, RACCHELLA, RIBOLLA, SUTTO, TATEO, TIRAMANI, TOMBOLATO, TONELLI, VALBUSA, VALLOTTO, ZICCHIERI, ZORDAN

Modifiche al decreto-legge 28 gennaio 2019, n. 4, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 marzo 2019, n. 26, in materia di esclusione dei condannati per gravi delitti dal beneficio del reddito di cittadinanza

Presentata l'11 ottobre 2019

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Onorevoli Colleghi! — La notizia che l'ex brigatista Federica Saraceni – figlia di un ex giudice fondatore di Magistratura democratica, poi parlamentare con il Partito democratico della sinistra e con la Federazione dei verdi, condannata a ventuno anni e sei mesi di reclusione per l'omicidio del giuslavorista Massimo D'Antona, sulla via Salaria il 30 maggio 1999, e dal 2005 posta agli arresti domiciliari – dallo scorso agosto percepisce il reddito di cittadinanza, nella misura di 623 euro al mese, ha suscitato indignazione nell'opinione pubblica e, in specie, tra i parenti di vittime del terrorismo. «Scandaloso, vergognoso» è stato, ad esempio, il commento alla notizia da parte di Adriano Sabbadin, figlio di Lino, il macellaio di Santa Maria di Sala, a Venezia, ucciso a colpi d'arma da fuoco nella sua macelleria il 16 febbraio 1979 da Cesare Battisti e Diego Giacomin. Anche il presidente dell'Associazione italiana vittime del terrorismo, Roberto Della Rocca, ha espresso tutto il suo disappunto rispetto al fatto che il reddito di cittadinanza venga percepito da alcuni ex brigatisti, affermando che «non può esserci un premio per queste persone». Il caso Saraceni, infatti, non è isolato, essendo emersi subito dopo altri due nomi di ex terroristi beneficiari del sussidio: Massimiliano Gaeta, esponente del cosiddetto «Partito comunista politico militare», condannato per attentati di stampo terroristico, e Raimondo Etro, condannato a venti anni e sei mesi di reclusione per concorso nel sequestro di Aldo Moro e per l'omicidio del giudice Riccardo Palma: il primo incassa 500 euro al mese, il secondo la cifra massima, pari a 780 euro mensili.
Anche il gruppo della Lega per Salvini Premier ha subito condiviso lo sconcerto e lo sdegno nei confronti di tale notizia, ritenendo quanto mai inopportuno che ex terroristi possano ricevere da quello Stato che volevano colpire e annientare un sussidio riservato, invece, a chi si trova in condizioni di povertà e cerca di reinserirsi nel mercato del lavoro.
Ed è proprio tale sentimento di indignazione ad animare la presente iniziativa legislativa, tesa a superare talune criticità nei requisiti per l'accesso al reddito di cittadinanza che, nei fatti, finiscono con il tradire la ratio della misura.
L'articolo unico della presente proposta di legge reca, dunque, due sostanziali modifiche al decreto-legge n. 4 del 2019, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 26 del 2019, che ha introdotto nel nostro ordinamento la misura del reddito di cittadinanza: la prima, di cui al comma 1, lettera a), volta a sopprimere il limite dei dieci anni precedenti la richiesta riferito ai soggetti sottoposti a misure cautelari personali o colpiti da condanne definitive, che costituisce la condizione critica per cui attualmente ex terroristi possono beneficiare del reddito di cittadinanza. La seconda, contenuta nella lettera b), intende ampliare la fattispecie di reati gravi per la cui condanna si perde il diritto a percepire il reddito di cittadinanza.
Siamo fermamente convinti che tale urgente intervento normativo rappresenti una doverosa risposta all'indignazione pubblica e al dolore delle famiglie delle vittime del terrorismo e, pertanto, auspichiamo la più ampia convergenza e una rapida approvazione dello stesso.

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PROPOSTA DI LEGGE

Art. 1.

1. Al decreto-legge 28 gennaio 2019, n. 4, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 marzo 2019, n. 26, sono apportate le seguenti modificazioni:

a) all'articolo 2, comma 1, lettera c-bis), le parole: «, intervenute nei dieci anni precedenti la richiesta,» sono soppresse;

b) all'articolo 7, comma 3, le parole: «per quelli previsti dagli articoli 270-bis, 280, 289-bis, 416-bis, 416-ter, 422 e 640-bis del codice penale» sono sostituite dalle seguenti: «per quelli di cui al libro II, titolo I, del codice penale, per quelli previsti dagli articoli 416-bis, 416-ter, 422, 600-bis, 600-ter, 600-quater, 600-quinquies e 640-bis del medesimo codice penale».

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