PDL 1974

FRONTESPIZIO

RELAZIONE

PROGETTO DI LEGGE
                        Articolo 1

XVIII LEGISLATURA

CAMERA DEI DEPUTATI

N. 1974

PROPOSTA DI LEGGE

d'iniziativa del deputato MINARDO

Disposizioni per promuovere lo sviluppo del turismo nella Regione siciliana e istituzione del marchio turistico regionale

Presentata il 10 luglio 2019

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Onorevoli Colleghi! – L'inversione del trend da diversi anni positivo per il turismo siciliano consiglia una seria, attenta e costruttiva riflessione. L'isola ha dimostrato di essere una meta attrattiva perché vive di luce propria, grazie alle bellezze naturali, architettoniche e patrimoniali, ma purtroppo offre pochi servizi a turisti e visitatori. I pochi ma efficaci servizi esistenti sono da attribuire agli investimenti nel settore di molti imprenditori siciliani o del resto d'Italia o addirittura stranieri. L'ultimo rapporto trimestrale della Banca d'Italia sui flussi di visitatori conferma un aumento di 50.000 visitatori nei mesi di gennaio, febbraio e marzo 2019 rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. In termini di ricaduta sul territorio ciò si è tradotto in quasi 70.000 pernottamenti in più e in un fatturato delle imprese della filiera ricettiva cresciuto di ben 30 milioni di euro. Numeri eccezionali che potrebbero raddoppiare se non ci fossero numerose note molto dolenti che rischiano di rovinare le vacanze a cittadini e turisti. Tra questi si ricordano, in particolare:

1) la scarsità delle discariche, che si accentua soprattutto nel periodo estivo e che incide fortemente sulla gestione dei rifiuti. Per la nostra società la generazione dei rifiuti è un serio problema ambientale: la trascuratezza o la mala gestione possono comportare un grave impatto per l'ambiente fino ad arrivare alla contaminazione di acqua, suolo e aria, ai mutamenti climatici e a ripercussioni sugli ecosistemi e sulla salute umana;

2) l'inadeguatezza dei collegamenti marittimi e l'inesistenza di infrastrutture.

Elementi negativi che mettono in cattiva luce il sistema turistico siciliano e che disincentivano molti a trascorrere le loro vacanze nell'isola. Ritengo necessario, quindi, che la Regione siciliana sia messa nelle condizioni di dare il proprio concreto contributo in termini di stimolo all'efficienza del settore turistico, non limitandosi alla sola partecipazione a fiere e sagre, frutto, peraltro, dell'inventiva, del lavoro e della passione di associazioni, piccoli enti pubblici e privati e cittadini. La presente proposta di legge mira, pertanto, all'istituzione di un marchio turistico regionale che offra adeguati presupposti di garanzia di qualità dell'offerta dei servizi turistici, salvaguardando e tutelando l'immagine della regione. Non serve gestire piccoli orti, ma occorre andare oltre, avviare progetti intercomunali, avviare una sinergia vera che coinvolga tutte le province siciliane. Occorre subito mettere attorno ad un tavolo tutti gli attori qualificati del territorio per pensare ad una strategia di promozione unica, puntando l'attenzione sulla qualità dei servizi, che appaiono sempre più carenti in tutta la Sicilia.

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PROPOSTA DI LEGGE

Art. 1.

1. Lo Stato promuove lo sviluppo del turismo di qualità nella Regione siciliana, al fine di svilupparne le potenzialità turistiche.
2. Per la finalità di cui al comma 1 è autorizzata la spesa di 5 milioni di euro per ciascuno degli anni 2020, 2021 e 2022. Le risorse di cui al presente comma sono destinate alla Regione siciliana che, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, le utilizza al fine di:

a) istituire un marchio regionale di qualità, da attribuire alle piccole e medie imprese turistiche siciliane che si distinguono per la qualità dei servizi offerti;

b) promuovere lo sviluppo del settore turistico regionale e favorire attività di valorizzazione dell'immagine della Regione, dei servizi turistici e delle piccole e medie imprese del settore, migliorando la qualità dell'organizzazione, delle strutture e dei servizi turistici;

c) valorizzare a fini turistici i beni ambientali e culturali, le tradizioni locali e le produzioni agricole e artigiane tipiche del territorio regionale.

3. Gli interventi finanziati con le risorse di cui al comma 2, anche al fine di promuovere l'offerta turistica nel corso di tutto l'anno solare, sono destinate ai servizi turistici nei settori balneare, termale, sociale e associativo, religioso, etno-antropologico, scolastico, compresi gli scambi culturali e i campi scuola, nautico, congressuale, eno-gastronomico, naturalistico e ambientale, sportivo, archeologico e montano.
4. La Regione siciliana destina una quota delle risorse di cui al comma 2 ai comuni della Regione, affinché essi le utilizzino per la promozione turistica del proprio territorio, in collaborazione con altri enti pubblici e privati, ai fini della qualificazione del sistema dell'offerta turistica locale e dei servizi turistici di base concernenti attività di informazione e accoglienza.
5. All'onere di cui al comma 2, pari 50 milioni di euro per ciascuno degli anni 2020, 2021 e 2022, si provvede mediante corrispondente riduzione delle proiezioni per gli anni 2020 e 2021 dello stanziamento del fondo speciale di parte corrente iscritto, ai fini del bilancio triennale 2019-2021, nell'ambito del programma «Fondi di riserva e speciali» della missione «Fondi da ripartire» dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno 2019, allo scopo parzialmente utilizzando l'accantonamento relativo al medesimo Ministero.
6. Il Ministro dell'economia e delle finanze è autorizzato ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio.

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