PDL 1576

FRONTESPIZIO

RELAZIONE

PROGETTO DI LEGGE
                        Articolo 1
                        Articolo 2
                        Articolo 3
                        Articolo 4

XVIII LEGISLATURA

CAMERA DEI DEPUTATI

N. 1576

PROPOSTA DI LEGGE

d'iniziativa del deputato FUSACCHIA

Disposizioni concernenti l'insegnamento denominato «cittadinanza e Costituzione» nella scuola primaria e secondaria

Presentata il 6 febbraio 2019

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Onorevoli Colleghi! – L'insegnamento dell'educazione civica nelle scuole secondarie fu da principio istituito e regolato con il decreto del Presidente della Repubblica 13 giugno 1958, n. 585, a seguito di un'iniziativa dell'onorevole Aldo Moro, allora Ministro per la pubblica istruzione. Dopo alcuni decenni in cui la materia è stata progressivamente accantonata nella programmazione didattica, il tema è stato riproposto nel 2008 con il decreto-legge 1° settembre 2008, n. 137, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 ottobre 2008, n. 169, cosiddetto «decreto Gelmini», recante disposizioni urgenti in materia di istruzione e di università.
La nuova formula adottata per rilanciare l'insegnamento dell'educazione civica, da impartire nelle scuole di ogni ordine e grado, è stata quella dell'insegnamento trasversale della materia «cittadinanza e Costituzione», per cui furono previsti un programma di formazione degli insegnanti e l'integrazione curriculare di esso nelle discipline delle aree storico-geografica e storico-sociale di cui è parte integrante. L'insegnamento di «cittadinanza e Costituzione», inoltre, comporta una valutazione del comportamento degli studenti sul piano delle condotte civico-sociali tenute all'interno della scuola e durante le esperienze formative svolte fuori dell'ambito scolastico. Pertanto, la partecipazione a iniziative di cittadinanza attiva promosse dalle istituzioni scolastiche o in collaborazione con il territorio, oltre a costituire una preziosa esperienza di formazione, rappresenta anche un'opportunità di accesso al credito formativo.
L'importanza e la peculiarità di tale insegnamento sono state sottolineate anche dall'Unione europea nell'ambito della strategia per la gioventù, dapprima con la raccomandazione 2006/962/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 18 dicembre 2006, e ora con la raccomandazione 2018/C 189/01 del Consiglio, del 22 maggio 2018, relativa alle competenze chiave per l'apprendimento permanente.
In particolare, nella raccomandazione del 2018 si afferma che «Le competenze chiave sono quelle di cui tutti hanno bisogno per la realizzazione e lo sviluppo personali, l'occupabilità, l'inclusione sociale, uno stile di vita sostenibile, una vita fruttuosa in società pacifiche, una gestione della vita attenta alla salute» Tra le otto competenze chiave previste dalla stessa raccomandazione, già inserite nei piani didattici delle scuole primarie e secondarie di primo grado, emerge quella «in materia di cittadinanza». Nella raccomandazione del 2006 essa era specificata come acquisizione di «competenze civiche e sociali» e di «spirito di iniziativa e di imprenditorialità», utili per esercitare quella «cittadinanza attiva» che è innanzitutto e preliminarmente dimensione educativa volta a far condividere ai giovani cittadini princìpi che consentono lo sviluppo civile della società.
Si segnala altresì che il recente decreto legislativo n. 62 del 2017, attuativo della legge n. 107 del 2015 (cosiddetta «buona scuola»), è intervenuto su questo tema stabilendo, all'articolo 1, comma 3, che la valutazione del comportamento si riferisce allo sviluppo delle competenze di cittadinanza; inoltre, l'articolo 2, comma 4, dispone che nel primo ciclo di istruzione siano oggetto di valutazione le attività svolte nell'ambito della materia «cittadinanza e Costituzione», come del resto richiesto nel parere che la 7a Commissione (Istruzione pubblica, beni culturali) del Senato della Repubblica espresse sullo schema del medesimo decreto. Quanto al secondo ciclo di istruzione, l'articolo 12, comma 3, prevede che l'esame di Stato tenga altresì conto delle attività svolte nell'ambito della materia «cittadinanza e Costituzione». La normativa citata riconosce, pertanto, che le competenze in materia di «cittadinanza e Costituzione» sono da considerarsi parte integrante degli esami conclusivi dei cicli di istruzione.
In proposito si rimarca che anche la nota del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca n. 1830 del 6 ottobre 2017, avente ad oggetto gli orientamenti per il piano triennale dell'offerta formativa, prescrive alle scuole di tenere conto, nella progettazione, del piano per l'educazione alla sostenibilità (presentato nel mese di luglio 2017), che ha recepito gli obiettivi dell'Agenda 2030, nella prospettiva di accrescere le competenze di cittadinanza. L'Agenda 2030 indica 17 obiettivi per lo sviluppo sostenibile. Il compito per le scuole è di recepire tali obiettivi «per costruire sempre più una scuola che sia strumento per la sostenibilità sociale, economica e ambientale», prevedendo iniziative concrete che incrementino la consapevolezza negli studenti e nei docenti, incentivino lo sviluppo sostenibile e contribuiscano alla crescita della cittadinanza attiva.
Tuttavia, alla base della presente proposta di legge vi è la convinzione che, al di là dei vari e successivi sviluppi normativi e regolatori, l'educazione alla cittadinanza possa rappresentare, anche a fronte degli episodi di cronaca legati a fenomeni di discriminazione e di bullismo, una sfida fondamentale per lo sviluppo futuro del Paese, non ancora realmente e diffusamente affrontata dalle scuole, anche per la mancanza di adeguati strumenti e per la difficoltà di mettere in pratica una didattica non solo tradizionale. Si ritiene, d'altra parte, che l'educazione alla cittadinanza debba rappresentare un obiettivo raggiungibile anche con il pieno coinvolgimento di tutti gli operatori della scuola, con il sostegno delle organizzazioni operanti nel settore e delle risorse della società civile. Siamo sempre più convinti che si debba ripartire dall'istruzione e da una nuova coscienza di cittadinanza per ridare slancio al Paese investendo necessariamente sulle giovani generazioni.
L'insegnamento denominato «cittadinanza e Costituzione» dovrà essere caratterizzato innanzitutto dalla percezione dei valori che sono alla base del vivere comune: le conoscenze acquisite consentiranno a tutti gli studenti, dalla scuola primaria alle scuole secondarie, di analizzare dati e fatti della realtà e di sviluppare competenze e quindi comportamenti di «cittadinanza attiva » ispirati, tra gli altri, ai valori della responsabilità, legalità, rispetto, inclusione sociale, partecipazione e solidarietà. D'altronde, la conoscenza, la riflessione e il confronto attivo con i princìpi costituzionali non possono che rappresentare un momento vivo per la crescita di queste competenze negli studenti. Una piena conoscenza della Costituzione e dei princìpi giuridici fondamentali – tra i quali, in modo preminente, il principio di eguaglianza nelle sue espressioni più cogenti, quali il contrasto delle disparità fondate sul sesso o l'orientamento sessuale, sull'origine etnica o sulla diversità di religione, nonché il principio di legalità – è infatti condizione fondamentale e preliminare di qualunque status di cittadinanza. Ma oltre all'approccio nozionistico si ritiene che, con una forte vocazione all'innovazione, nell'ambito di questo insegnamento si possa trasmettere agli studenti anche l'orientamento alla proattività, alla curiosità intellettuale, all'accoglienza verso le diversità, alla capacità di ascolto, alla consapevolezza di sé, allo spirito collaborativo, alla visione critica e si possa valorizzare tale complesso di competenze intangibili, sino a farle diventare vere e proprie competenze di cittadinanza.
Occorre enfatizzare, pertanto, il senso e l'importanza dell'essere cittadini competenti e consapevoli, dell'appartenenza a una comunità, della solidarietà, della libertà, della responsabilità, della sana competizione e della cooperazione. Non potrà, poi, mancare una parte importante dell'insegnamento, rivolta alla nuova forma di educazione civica costituita dall'educazione digitale – in questo caso l'educazione alla cittadinanza digitale – a partire dal rapporto tra attitudine e presenza digitale e consapevolezza degli strumenti di comunicazione e di condivisione oggi a disposizione. Dovrà inoltre essere centrale l'educazione all'ambiente, intesa anche come rispetto di sé e degli altri e cura della comunità in cui si vive, innanzitutto degli spazi di comune fruizione, che dovrà comprendere l'educazione al decoro pubblico e ad un sano stile di vita attraverso l'educazione alimentare, la lotta allo spreco e l'attenzione al consumo dei beni fondamentali come sono l'acqua, la terra e l'aria. Tali elementi costituiscono congiuntamente un prezioso patrimonio etico-civile da tutelare e valorizzare, in un periodo di grande trasformazione e complessità, che richiede un rinnovato impegno da perseguire attraverso una paziente costruzione di progettualità e di fiducia.
In considerazione di quanto premesso, la presente proposta di legge intende costruire su quanto già previsto dalla legislazione vigente, ossia sull'insegnamento denominato «cittadinanza e Costituzione», di cui all'articolo 1 del decreto-legge n. 137 del 2008, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 169 del 2008, rendendone cogente lo svolgimento, ma rimettendo all'autonomia scolastica la decisione sulle sue modalità applicative. L'insegnamento potrà essere affidato a un docente coordinatore o eventualmente esercitato da più docenti, incoraggiando il raccordo e il sostegno da parte di associazioni e di soggetti appartenenti alla società civile. Le scuole saranno quindi tenute a valutare come meglio integrare questa «riserva oraria» ma senza sacrificarla per altre esigenze, per quanto legittime.
All'articolo 2 si definisce come obiettivo di fondo lo sviluppo di elementi di consapevolezza e di proattività, quali competenze di cittadinanza indispensabili per affrontare il vivere civile, con particolare riferimento al rapporto con l'ambiente e la comunità di quartiere, anche in una dimensione di iniziativa progettuale, che risulta la più vicina al vissuto dei ragazzi, per mettere in stretto collegamento la conoscenza e l'apprendimento con gli accadimenti della realtà quotidiana e, in alcuni casi, per riuscire a incidere su essi.
L'articolo 3 specifica le modalità con cui dev'essere organizzato e impartito l'insegnamento, mentre l'articolo 4 reca le disposizioni sull'invarianza finanziaria e prevede la valutazione degli effetti della stessa legge.

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PROPOSTA DI LEGGE

Art. 1.
(Obbligatorietà dell'insegnamento di «cittadinanza e Costituzione»)

1. A decorrere dall'anno scolastico 2019/2020, l'insegnamento denominato «cittadinanza e Costituzione», di cui all'articolo 1 del decreto-legge 1° settembre 2008, n. 137, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 ottobre 2008, n. 169, è impartito come materia obbligatoria nella scuola primaria e secondaria di primo e di secondo grado, secondo le disposizioni della presente legge.

Art. 2.
(Obiettivi)

1. In aggiunta a quanto previsto dalle vigenti disposizioni, l'insegnamento di «cittadinanza e Costituzione» ha i seguenti obiettivi:

a) sviluppare negli studenti la conoscenza delle istituzioni dello Stato italiano e dell'Unione europea, delle fonti normative e della loro produzione, delle modalità di progettazione e organizzazione delle politiche pubbliche orientate al cittadino (service design) e del modello di bilanciamento dei poteri, e promuovere in essi il senso della cittadinanza italiana ed europea unitamente a quello dell'appartenenza alla propria comunità locale;

b) sviluppare negli studenti la conoscenza delle regole fondamentali della convivenza sociale, promuovere l'educazione alla cittadinanza digitale, alla salvaguardia dell'ambiente e allo sviluppo sostenibile, in conformità ai princìpi dell'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, adottata dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite con la risoluzione del 25 settembre 2015, i valori del rispetto della persona e dell'inclusione sociale e il senso di responsabilità nei riguardi dei beni pubblici, come monumenti, parchi, edifici scolastici e civili, e sviluppare lo spirito d'iniziativa e di imprenditorialità orientato alla partecipazione e alla proposta di progetti civici e culturali per la tutela del territorio, del decoro urbano e della comunità locale.

Art. 3.
(Organizzazione e svolgimento)

1. L'insegnamento di «cittadinanza e Costituzione» è organizzato autonomamente da ciascuna istituzione scolastica, che ne assicura lo svolgimento per almeno un'ora settimanale, nell'ambito dei quadri orari vigenti, avvalendosi principalmente di uno o più docenti dell'organico dell'autonomia e valorizzando la disponibilità dei docenti delle materie curricolari.
2. L'insegnamento di «cittadinanza e Costituzione» può essere impartito sotto la forma di insegnamento disciplinare, nell'ambito di una o più materie curricolari, ovvero sotto la forma di progetti o laboratori multidisciplinari, organizzati dall'istituzione scolastica o da altri soggetti operanti nel territorio, preferibilmente con la collaborazione di associazioni, imprese o altri soggetti della società civile per la definizione, la gestione ed eventualmente il finanziamento dei progetti e dei laboratori medesimi. L'attività didattica può essere svolta nell'ambito scolastico o fuori di esso. In ogni caso, la realizzazione di tali progetti e laboratori è sottoposta al controllo costante dell'istituzione scolastica, che ne valuta la qualità e l'efficacia.
3. Il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, adotta le linee guida per l'insegnamento di «cittadinanza e Costituzione». Le linee guida, in coordinamento con le indicazioni nazionali vigenti, definiscono gli obiettivi dell'insegnamento, in conformità alle disposizioni dell'articolo 2 e del presente articolo.

Art. 4.
(Clausola di invarianza finanziaria e valutazione)

1. Dall'attuazione della presente legge non devono derivare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica.
2. Gli istituti scolastici svolgono le attività previste dalla presente legge con le risorse umane, finanziarie e strumentali disponibili a legislazione vigente. Per la formazione specifica dei docenti incaricati dell'insegnamento di «cittadinanza e Costituzione», gli istituti scolastici possono avvalersi delle risorse stanziate dal Programma operativo nazionale inclusione 2014-2020, asse I, a valere sulle risorse del Fondo sociale europeo.
3. Al termine del secondo anno scolastico di applicazione della presente legge, il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca ne valuta l'attuazione e l'efficacia, verificando in particolare l'offerta formativa programmata dalle istituzioni scolastiche, i livelli di apprendimento degli studenti e il contributo fornito dai soggetti esterni di cui all'articolo 3.

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