ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN ASSEMBLEA 6/00135

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 404 del 07/10/2020
Abbinamenti
Atto 6/00131 abbinato in data 07/10/2020
Atto 6/00132 abbinato in data 07/10/2020
Atto 6/00133 abbinato in data 07/10/2020
Atto 6/00134 abbinato in data 07/10/2020
Firmatari
Primo firmatario: COSTA ENRICO
Gruppo: MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO
Data firma: 07/10/2020


Stato iter:
07/10/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 07/10/2020
Resoconto AGEA LAURA SOTTOSEGRETARIO DI STATO ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO - (PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI)
 
DICHIARAZIONE VOTO 07/10/2020
Resoconto TABACCI BRUNO MISTO-CENTRO DEMOCRATICO-RADICALI ITALIANI-+EUROPA
Resoconto TASSO ANTONIO MISTO-MAIE - MOVIMENTO ASSOCIATIVO ITALIANI ALL'ESTERO
Resoconto ROSSINI EMANUELA MISTO-MINORANZE LINGUISTICHE
Resoconto TONDO RENZO MISTO-NOI CON L'ITALIA-USEI-CAMBIAMO!-ALLEANZA DI CENTRO
Resoconto MURONI ROSSELLA LIBERI E UGUALI
Resoconto COLANINNO MATTEO ITALIA VIVA
Resoconto MONTARULI AUGUSTA FRATELLI D'ITALIA
Resoconto DE LUCA PIERO PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto PETTARIN GUIDO GERMANO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Resoconto BIANCHI MATTEO LUIGI LEGA - SALVINI PREMIER
Resoconto IANARO ANGELA MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 07/10/2020

NON ACCOLTO IL 07/10/2020

PARERE GOVERNO IL 07/10/2020

DISCUSSIONE IL 07/10/2020

DICHIARATO PRECLUSO IL 07/10/2020

CONCLUSO IL 07/10/2020

Atto Camera

Risoluzione in Assemblea 6-00135
presentato da
COSTA Enrico
testo di
Mercoledì 7 ottobre 2020, seduta n. 404

   La Camera,
   premesso che:
    il Servizio Sanitario Nazionale versava in condizioni di estrema difficoltà già prima della diffusione del virus Covid-19. Vari studi stimavano la mancanza strutturale di 53 mila infermieri. Nei prossimi 5 anni mancheranno 35 mila medici specialistici mentre da qui al 2030, per effetto dei pensionamenti e delle assunzioni insufficienti, mancheranno 22 mila medici di medicina generale. Ciò determina un malfunzionamento generale, dimostrato dai tempi medi di attesa per la maggior parte degli esami: 16 mesi per una mammografia, 8 mesi per una visita oncologica, altrettanti per una visita cardiologica. Per ovviare a queste attese inaccettabili i cittadini italiani spendono oltre 40 miliardi euro all'anno per curarsi in strutture private;
    la diffusione del virus COVID-19 ha sottoposto a un'ulteriore e ovvia situazione di stress l'intero SSN, in particolar modo i reparti di medicina d'urgenza, aggravando la situazione già descritta rispetto all'operatività non direttamente legata alla pandemia. Si stima quindi che non siano stati effettuati – durante il periodo dell'emergenza -12.5 milioni di esami diagnostici, 20.4 milioni di analisi del sangue, 13.9 milioni di visite specialistiche e oltre 1 milione di ricoveri;
    le risorse stanziate, circa 9.5 miliardi, finora dal Governo per rafforzare il SSN sono destinate a rispondere a un primo momento di emergenza legato all'ondata iniziale della pandemia ma è del tutto evidente che non possono determinare un miglioramento strutturale del SSN, che condiziona anche il contenimento del virus Covid-19, per cui è necessario un investimento nettamente superiore;
    tra gli strumenti approvati dal Consiglio Europeo dello scorso 23 aprile è stata prevista una nuova linea di credito del Meccanismo Europeo di Stabilità (MES) per le spese direttamente o indirettamente connesse con il contrasto alla pandemia (Pandemie Crisis Support), con ammontare totale fino a 240 miliardi e nel limite del 2 per cento del Prodotto interno lordo dello stato richiedente la misura di sostegno, che per l'Italia si traduce in circa 36 miliardi di euro;
    come evidenziato dal Governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco, «da un punto di vista economico, il Mes ha solamente vantaggi e la condizionalità è solamente quella di destinare le risorse al settore (la sanità) per il quale è stato disegnato questo fondo». Vari studi stimano inoltre in circa 5 miliardi di euro i risparmi che deriverebbero dall'accesso alla linea di credito, rispetto al costo di reperire le stesse risorse sul mercato;
    le dichiarazioni di alcuni esponenti del Governo, della maggioranza e dell'opposizione, sulla sussistenza di presunte condizionalità vincolanti derivanti dall'accesso alla linea di credito sono state smentite nel corso dell'audizione di rappresentanti della Banca d'Italia in XIV Commissione – come riportato nella relazione in oggetto. I rappresentanti hanno confermato che non è richiesta l'adozione di un programma di correzione macroeconomica e che la sorveglianza, nell'ambito del semestre europeo, sarà limitata all'effettiva destinazione delle risorse utilizzate agli scopi indicati,

impegna il Governo

ad accedere immediatamente alla nuova linea di credito del Meccanismo Europeo di Stabilità (MES), ponendo fine a un dibattito del tutto ideologico e scollegato dalla realtà riguardo alla reale necessità – che appare evidente – di utilizzare i 36 miliardi del MES o a fantasiose, e inesistenti condizionalità legate all'accesso alla linea di credito.
(6-00135) «Costa».