ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN ASSEMBLEA 6/00134

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 404 del 07/10/2020
Abbinamenti
Atto 6/00131 abbinato in data 07/10/2020
Atto 6/00132 abbinato in data 07/10/2020
Atto 6/00133 abbinato in data 07/10/2020
Atto 6/00135 abbinato in data 07/10/2020
Firmatari
Primo firmatario: LOLLOBRIGIDA FRANCESCO
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 07/10/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MELONI GIORGIA FRATELLI D'ITALIA 07/10/2020
ACQUAROLI FRANCESCO FRATELLI D'ITALIA 07/10/2020
BELLUCCI MARIA TERESA FRATELLI D'ITALIA 07/10/2020
BIGNAMI GALEAZZO FRATELLI D'ITALIA 07/10/2020
BUCALO CARMELA FRATELLI D'ITALIA 07/10/2020
BUTTI ALESSIO FRATELLI D'ITALIA 07/10/2020
CAIATA SALVATORE FRATELLI D'ITALIA 07/10/2020
CARETTA MARIA CRISTINA FRATELLI D'ITALIA 07/10/2020
CIABURRO MONICA FRATELLI D'ITALIA 07/10/2020
CIRIELLI EDMONDO FRATELLI D'ITALIA 07/10/2020
DEIDDA SALVATORE FRATELLI D'ITALIA 07/10/2020
DELMASTRO DELLE VEDOVE ANDREA FRATELLI D'ITALIA 07/10/2020
DONZELLI GIOVANNI FRATELLI D'ITALIA 07/10/2020
FERRO WANDA FRATELLI D'ITALIA 07/10/2020
FOTI TOMMASO FRATELLI D'ITALIA 07/10/2020
FRASSINETTI PAOLA FRATELLI D'ITALIA 07/10/2020
GALANTINO DAVIDE FRATELLI D'ITALIA 07/10/2020
GEMMATO MARCELLO FRATELLI D'ITALIA 07/10/2020
LUCASELLI YLENJA FRATELLI D'ITALIA 07/10/2020
MANTOVANI LUCREZIA MARIA BENEDETTA FRATELLI D'ITALIA 07/10/2020
MASCHIO CIRO FRATELLI D'ITALIA 07/10/2020
MOLLICONE FEDERICO FRATELLI D'ITALIA 07/10/2020
MONTARULI AUGUSTA FRATELLI D'ITALIA 07/10/2020
OSNATO MARCO FRATELLI D'ITALIA 07/10/2020
PRISCO EMANUELE FRATELLI D'ITALIA 07/10/2020
RAMPELLI FABIO FRATELLI D'ITALIA 07/10/2020
RIZZETTO WALTER FRATELLI D'ITALIA 07/10/2020
ROTELLI MAURO FRATELLI D'ITALIA 07/10/2020
SILVESTRONI MARCO FRATELLI D'ITALIA 07/10/2020
TRANCASSINI PAOLO FRATELLI D'ITALIA 07/10/2020
VARCHI MARIA CAROLINA FRATELLI D'ITALIA 07/10/2020
ZUCCONI RICCARDO FRATELLI D'ITALIA 07/10/2020


Stato iter:
07/10/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 07/10/2020
Resoconto AGEA LAURA SOTTOSEGRETARIO DI STATO ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO - (PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI)
 
DICHIARAZIONE VOTO 07/10/2020
Resoconto TABACCI BRUNO MISTO-CENTRO DEMOCRATICO-RADICALI ITALIANI-+EUROPA
Resoconto TASSO ANTONIO MISTO-MAIE - MOVIMENTO ASSOCIATIVO ITALIANI ALL'ESTERO
Resoconto ROSSINI EMANUELA MISTO-MINORANZE LINGUISTICHE
Resoconto TONDO RENZO MISTO-NOI CON L'ITALIA-USEI-CAMBIAMO!-ALLEANZA DI CENTRO
Resoconto MURONI ROSSELLA LIBERI E UGUALI
Resoconto COLANINNO MATTEO ITALIA VIVA
Resoconto MONTARULI AUGUSTA FRATELLI D'ITALIA
Resoconto DE LUCA PIERO PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto PETTARIN GUIDO GERMANO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Resoconto BIANCHI MATTEO LUIGI LEGA - SALVINI PREMIER
Resoconto IANARO ANGELA MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 07/10/2020

NON ACCOLTO IL 07/10/2020

PARERE GOVERNO IL 07/10/2020

DISCUSSIONE IL 07/10/2020

RESPINTO IL 07/10/2020

CONCLUSO IL 07/10/2020

Atto Camera

Risoluzione in Assemblea 6-00134
presentato da
LOLLOBRIGIDA Francesco
testo di
Mercoledì 7 ottobre 2020, seduta n. 404

   La Camera,
   premesso che:
    la relazione programmatica oggetto di esame, presentata a febbraio prima dell'inizio dell'emergenza Covid-19, si concentra sulle sei tematiche già definite negli orientamenti politici della Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen; un green deal europeo, un'Europa pronta per l'era digitale, un'economia al servizio delle persone, un'Europa più forte nel mondo, promuovere lo stile di vita europeo, un nuovo slancio per la democrazia europea;
    la pandemia ha ovviamente rappresentato uno shock esterno di grande portata, che ha in qualche modo riformulato le priorità pur lasciando inalterate le idee di fondo della relazione stessa;
    le ripercussioni dell'emergenza si protrarranno nel tempo e i singoli Paesi non potranno farvi fronte da soli in modo efficace, per questo c’è bisogno di una risposta comune; nella relazione della XIV Commissione all'esame si evidenziano le criticità con cui l'Unione degli Stati europei si sta e dovrà confrontarsi: una fra tutte, la peggiore recessione della storia dell'Eurozona, secondo le previsioni l'economia dell'UE si contrarrà, infatti, dell'8,3 per cento nel 2020, per crescere del 5,8 per cento nel 2021;
    se ci focalizziamo sull'Italia, il livello del prodotto interno lordo è previsto scendere al -11,2 per cento nel 2020, per poi risalire al 6,1 per cento nel 2021: si tratta della peggiore performance dell'Eurozona, con una recessione per l'anno in corso quasi doppia rispetto a quella stimata per la Germania (-6,3 per cento), mentre per la Spagna si parla di -10,9 per cento e per la Francia di -10,6 per cento;
    come sottolineato dal Ministro Amendola nel corso della sua audizione in Commissione politiche dell'Unione europea, «l'avvento della pandemia ha con tutta evidenza messo sotto pressione elementi cruciali nella programmazione delle linee di azione per il 2020, come la libera circolazione delle persone, l'integrazione economica e il funzionamento del mercato unico»;
    il Presidente dell'Autorità Garante della concorrenza e del mercato ha evidenziato come «l'applicazione delle nuove regole temporanee in materia di aiuti di Stato abbia comportato rapidamente una distribuzione di sussidi alle imprese europee inevitabilmente asimmetrica, conseguente alla diversa disponibilità economico-finanziaria dei diversi Paesi membri», un fatto che pregiudica il lavoro delle nostre aziende;
    nel corso dell'attività istruttoria della XIV Commissione si sono, inoltre, trattati e valutati, con l'aiuto di diversi esperti auditi informalmente, gli effetti della sentenza della Corte costituzionale federale tedesca sul piano di acquisti della BCE e le ipotesi di revisione del mandato della stessa e di cancellazione dei debiti sovrani, oltreché la revisione del Patto di stabilità e crescita: questioni tutt'ora aperte e a cui sarebbe necessario dare risposte concrete;
    nella relazione, già prima della pandemia, il Governo sosteneva che la crisi finanziaria europea fosse stata aggravata da una governance dell'eurozona incompleta anche a causa della mancanza di una funzione di stabilizzazione centralizzata, dell'eccessiva asimmetria del Patto di stabilità e crescita; per tali motivi e alla luce di tali insufficienze, ancor più evidenti a causa dell'emergenza Covid-19, è sempre più necessario un processo di riforma della governance economica diretto a renderla più favorevole a una crescita bilanciata dei diversi Stati;
    l'Unione europea non si è ancora dotata, infatti, né di un'adeguata politica di bilancio, né di una propria articolata politica fiscale, rimane quindi irrisolto il nodo delle risorse proprie e del dumping fiscale;
   nell'ambito dei vincoli di bilancio imposti dall'Unione la Relazione ha, inoltre, evidenziato come «in ragione della crescente rilevanza assunta dalle tendenze demografiche e dall'emergere di squilibri generazionali che possono mettere seriamente a rischio la sostenibilità di lungo periodo delle finanze pubbliche e, in particolare, la tenuta dei sistemi previdenziali e sanitari, si ritiene opportuno adoperarsi affinché analoghi spazi di flessibilità di bilancio siano riconosciuti per le spese degli Stati membri dirette a finanziare riforme strutturali specificamente rivolte ad elevare il tasso di natalità»;
    in riferimento al fenomeno migratorio rimane ancora in essere, e gravemente sottovalutata, la gestione dei flussi, soprattutto via mare, e la relazione offre solo linee di principio e non soluzioni concrete;
    per quanto riguarda le politiche per i trasporti, come evidenziato dalla Relazione, «resta centrale il tema del divario di dotazioni infrastrutturali che penalizza lo sviluppo economico di alcune aree territoriali, in particolare il Mezzogiorno. A tal fine andrà sostenuta con forza la necessità di inserire alcune opere strategiche nell'ambito del finanziamento del PON Infrastrutture e Reti 2021-2027 e del completamento delle direttrici TEN-T»;
    con riferimento alle tematiche ambientali come riportato dalla Relazione «II nuovo bilancio, integrato dallo strumento NGEU, prevede la maggiore integrazione degli obiettivi ambientali, al fine di conseguire l'ambizioso obiettivo di destinare almeno il 30 per cento della spesa dell'UE al raggiungimento degli obiettivi climatici»;
    tale approccio tuttavia non pone la giusta attenzione al tema degli effetti dei cambiamenti climatici, pur approfonditi in sede di esame della Relazione del Governo, e di quelli derivanti dalla naturale conformazione dei territori che, ad esempio, in Italia espone larga parte dei territori al rischio sismico;
    in materia di politiche del lavoro e sociali la Relazione evidenzia come l'Italia sconti un gap rispetto agli altri Stati europei per quanto attiene il livello di occupazione femminile (49,5 per cento nella fascia d'età 15-64 anni) (63,3 per cento nelle stesse fasce di età) e riequilibrare questo gap appare di particolare importanza sia da un punto di vista della realizzazione professionale della donna, sia da quello economico per lo sviluppo del nostro Stato; a tal fine si auspica l'elaborazione di una strategia che miri a favorire l'erogazione dei necessari servizi alle famiglie, che permetterebbe alle donne la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro;
    all'interno della relazione alcuna importanza è stata attribuita al tema delle radici cristiane della cultura italiana ed europea e alle azioni che l'Unione dovrebbe mettere in atto per garantirne la tutela,

impegna il Governo:

1) per quanto riguarda la politica macroeconomica, ad allineare le politiche fiscali escludendo la pratica del « dumping fiscale» fra Stati aderenti, e a promuovere l'introduzione dei cosiddetti «dazi di civiltà» sui prodotti esteri che non rispecchiano gli standard salariali, di sicurezza sul lavoro e di tutela ambientale vigenti in ambito europeo, per contrastare fenomeni di concorrenza sleale;

2) ad adottare iniziative per provvedere alla revisione del Patto di stabilità e crescita, introducendo il principio dello scorporo delle spese per investimenti pubblici dal calcolo del rapporto deficit/PIL consentito dai parametri macroeconomici europei;

3) per quanto concerne la fiscalità europea, a sollecitare la creazione di un percorso volto alla tassazione delle imprese e dei grandi gruppi multinazionali che operano nell'economia digitale che preveda l'imposizione nel luogo ove effettivamente viene generato il reddito;

4) per quanto riguarda le politiche della migrazione, a coinvolgere l'intera Unione alla realizzazione della interdizione delle partenze dalle coste africane, anche attraverso la realizzazione di un blocco navale, a promuovere in ogni caso il passaggio alla fase tre di Eunavfor Med Sophia con la formalizzazione della richiesta di Risoluzione dell'ONU e a coinvolgere l'Unione europea nella creazione dei centri hot spot negli Stati costieri del Nord Africa per la selezione dei rifugiati e la distribuzione pro-quota a tutti gli Stati aderenti;

5) sempre in ordine alle politiche migratorie, a indirizzare le risorse finanziarie destinate alla gestione dei flussi migratori a misure volte a contrastare l'immigrazione illegale di massa negli Stati dell'Unione europea, e alla costituzione di un fondo europeo per i rimpatri dei migranti economici che non hanno titolo per permanere negli Stati europei di approdo;

6) ad adottare iniziative per la tutela del Made in Italy e affinché le asimmetrie generate dagli aiuti di Stato non pregiudichino la tenuta delle imprese italiane, destinatarie fino ad oggi di minori sussidi rispetto alle imprese di altri Stati;

7) per quanto concerne il capitolo «trasporti» e segnatamente l'assetto delle Reti TEN-T, a impegnarsi per il rilancio della realizzazione dei corridoi multimodali, scongiurando ogni ipotesi di revisione dei tracciati che ritardi l'apertura e l'ultimazione dei cantieri; a incentivare il trasporto aereo, fortemente provato dall'emergenza Covid-19;

8) con riferimento ai trasporti a sostenere, inoltre, la necessità che siano destinate a risorse per la realizzazione delle infrastrutture atte a permettere lo sviluppo infrastrutturale, turistico e produttivo delle regioni meridionali dell'Italia;

9) con riferimento alle tematiche ambientali e di tutela del territorio, a sollecitare l'adozione di un efficace Piano di misure di prevenzione come anche a recuperare maggiori risorse atte a contrastare il dissesto idrogeologico e la fragilità dei territori, e per la tutela del suolo e degli insediamenti urbani, anche nelle zone collinari e di montagna, e la protezione delle coste e degli arenili dall'innalzamento dei livelli delle acque;

10) per quanto concerne le politiche sullo sviluppo del digitale è importante prevedere norme chiare e stringenti sulla cybersicurezza, in un'ottica precauzionale, creando vincoli molto più rigorosi per i produttori in ordine alla tutela dei dati industriali, politici e personali, anche alla luce della scarsa affidabilità delle tecnologie di alcuni produttori e dell'avvento del 5G;

11) per quanto concerne la politica agricola e della pesca, a sollecitare l'esclusione dalla politica di cooperazione internazionale qualsivoglia finanziamento per coltivazioni di prodotti che rientrino nel mercato europeo e a pretendere il medesimo livello di profilassi igienica, sanitaria e fitosanitaria dei prodotti extraeuropei in entrata rispetto a quelli del mercato interno, ed in ogni caso a scongiurare qualsivoglia ipotesi di interferenza nella legislazione nazionale relativa al divieto del latte in polvere nella produzione casearia a protezione della qualità della nostra industria casearia e dei suoi prodotti;

12) ad adottare iniziative volte a sostenere la famiglia e la natalità, anche al fine di contrastare la crisi demografica in atto con provvedimenti incentivanti strutturali e organici, e le famiglie, in particolare quelle più vulnerabili, attraverso il sostegno alla genitorialità, nonché a sostenere ogni proposta atta a garantire per le donne un migliore accesso al mercato del lavoro, la parità retributiva e la conciliazione dell'attività lavorativa con la vita privata;

13) a sollecitare l'adozione di iniziative volte a tutelare l'affermazione delle radici cristiane dell'Europa, per tutelare le comunità religiose nel mondo e per la restituzione immediata dei beni culturali trafugati;

14) a sostenere l'economia legata ai beni culturali, con particolare riferimento al restauro, alla valorizzazione e alla conservazione di tali beni;

15) per quanto concerne il capitolo giustizia, a richiedere la delineazione a livello europeo di un modello di reato di integralismo islamico, per la istituzione di una apposita Commissione per lo studio del fenomeno della mafia nigeriana e di altre organizzazioni criminali, e, infine, per la stipula di trattati bilaterali con tutti gli Stati extraeuropei per l'esecuzione della pena nello Stato di provenienza, anche per prevenire il fenomeno della radicalizzazione islamica nelle nostre case circondariali;

16) in relazione alla politica estera e di sicurezza comune, a sollecitare l'Europa sul tema della libertà religiosa, che dovrà essere introdotta in ogni trattato bilaterale che coinvolga l'Europa con Stati del Medio Oriente o organismi sovranazionali cui essi appartengano, e sul tema della politica di «ricollocamento» dei cristiani che ne facciano richiesta nelle terre da cui sono fuggiti per motivi di persecuzione religiosa, richiedendo, a tal fine, l'istituzione di un apposito fondo europeo, nel convincimento intimo che una pacificazione duratura del Medio Oriente sia possibile solo con la presenza e la convivenza pacifica con le primigenie comunità cristiane;

17) sempre in relazione alla politica estera e di sicurezza comune a sostenere tutte le iniziative europee atte a prevenire atti terroristici e a contrastare il rientro dei foreign fighters.
(6-00134) «Lollobrigida, Meloni, Acquaroli, Bellucci, Bignami, Bucalo, Butti, Caiata, Caretta, Ciaburro, Cirielli, Deidda, Delmastro Delle Vedove, Donzelli, Ferro, Foti, Frassinetti, Galantino, Gemmato, Lucaselli, Mantovani, Maschio, Mollicone, Montaruli, Osnato, Prisco, Rampelli, Rizzetto, Rotelli, Silvestroni, Trancassini, Varchi, Zucconi».