ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN ASSEMBLEA 6/00126

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 391 del 02/09/2020
Abbinamenti
Atto 6/00125 abbinato in data 02/09/2020
Firmatari
Primo firmatario: MOLINARI RICCARDO
Gruppo: LEGA - SALVINI PREMIER
Data firma: 02/09/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
GELMINI MARIASTELLA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 02/09/2020
LOLLOBRIGIDA FRANCESCO FRATELLI D'ITALIA 02/09/2020
LUPI MAURIZIO MISTO-NOI CON L'ITALIA-USEI-CAMBIAMO!-ALLEANZA DI CENTRO 02/09/2020
BOLDI ROSSANA LEGA - SALVINI PREMIER 02/09/2020
BAGNASCO ROBERTO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 02/09/2020
BELLUCCI MARIA TERESA FRATELLI D'ITALIA 02/09/2020
DE MARTINI GUIDO LEGA - SALVINI PREMIER 02/09/2020
BOND DARIO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 02/09/2020
GEMMATO MARCELLO FRATELLI D'ITALIA 02/09/2020
FOSCOLO SARA LEGA - SALVINI PREMIER 02/09/2020
BRAMBILLA MICHELA VITTORIA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 02/09/2020
LAZZARINI ARIANNA LEGA - SALVINI PREMIER 02/09/2020
MUGNAI STEFANO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 02/09/2020
LOCATELLI ALESSANDRA LEGA - SALVINI PREMIER 02/09/2020
NOVELLI ROBERTO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 02/09/2020
MOLTENI NICOLA LEGA - SALVINI PREMIER 02/09/2020
VERSACE GIUSEPPINA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 02/09/2020
PANIZZUT MASSIMILIANO LEGA - SALVINI PREMIER 02/09/2020
BALDINI MARIA TERESA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 02/09/2020
SUTTO MAURO LEGA - SALVINI PREMIER 02/09/2020
RUSSO PAOLO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 02/09/2020
TIRAMANI PAOLO LEGA - SALVINI PREMIER 02/09/2020


Stato iter:
02/09/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
INTERVENTO GOVERNO 02/09/2020
Resoconto SPERANZA ROBERTO MINISTRO - (SALUTE)
 
DICHIARAZIONE VOTO 02/09/2020
Resoconto BOLOGNA FABIOLA MISTO-POPOLO PROTAGONISTA - ALTERNATIVA POPOLARE
Resoconto LUPI MAURIZIO MISTO-NOI CON L'ITALIA-USEI-CAMBIAMO!-ALLEANZA DI CENTRO
Resoconto FORNARO FEDERICO LIBERI E UGUALI
Resoconto DEL BARBA MAURO ITALIA VIVA
Resoconto FERRO WANDA FRATELLI D'ITALIA
Resoconto SIANI PAOLO PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto RUSSO PAOLO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Resoconto BOLDI ROSSANA LEGA - SALVINI PREMIER
Resoconto RUGGIERO FRANCESCA ANNA MOVIMENTO 5 STELLE
 
PARERE GOVERNO 02/09/2020
Resoconto SPERANZA ROBERTO MINISTRO - (SALUTE)
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 02/09/2020

DISCUSSIONE IL 02/09/2020

NON ACCOLTO IL 02/09/2020

PARERE GOVERNO IL 02/09/2020

RESPINTO IL 02/09/2020

CONCLUSO IL 02/09/2020

Atto Camera

Risoluzione in Assemblea 6-00126
presentato da
MOLINARI Riccardo
testo di
Mercoledì 2 settembre 2020, seduta n. 391

   La Camera,
   premesso che:
    a parere dei firmatari del presente atto di indirizzo, il Governo ha gestito l'emergenza COVID-19 in maniera del tutto autocratica, estromettendo il Parlamento dai processi decisionali che riguardano le libertà fondamentali dei cittadini e stravolgendo completamente i principi cardine dell'ordinamento giuridico;
    l'ultima decisione che possiamo richiamare in questo senso concerne la proroga dello stato di emergenza epidemiologica deliberata in data 29 luglio 2020, nonostante le motivate obiezioni sollevate dai partiti che siedono ai banchi dell'opposizione e nonostante i pareri contrari degli accademici e dei costituzionalisti che, pubblicamente, si sono pronunciati sul punto;
    la decisione di prorogare lo stato di emergenza, che il Presidente del Consiglio dei ministri aveva annunciato in occasione della cerimonia di innalzamento delle paratoie del Mose, era stata infatti criticata aspramente, tra gli altri, dal Professor Sabino Cassese, tra i massimi costituzionalisti italiani, il cui intervento sul quotidiano Il Corriere della Sera aveva posto l'accento sull'insussistenza di una condizione «attuale» di emergenza da fronteggiare e, dunque, sull'insussistenza dei presupposti di fatto e di diritto necessari per il prolungamento dello stato di eccezione;
    le considerazioni sopra esposte si ritengono valide e attuali, anche alla luce dell'incremento dei contagi registrati nell'ultimo mese di agosto 2020; a dispetto dei clima di terrore che spesso si percepisce dai media, infatti, l'aumento in discussione non è stato seguito da un parallelo e proporzionale incremento dei malati e dei ricoverati in terapia intensiva;
    a tutt'oggi, in effetti, i pazienti ricoverati con sintomi sono poco più di mille, mentre i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 107 in tutto il Paese; per il resto – a quanto ci risulta – i soggetti positivi sono asintomatici, oppure persone con sintomi di lievissima entità che non richiedono il ricovero e neppure trattamenti particolari;
    vi è dunque una situazione che va sicuramente monitorata e gestita con attenzione, ma certamente non ricorre un'emergenza paragonabile a quella che ha caratterizzato la prima ondata di contagi che possa giustificare oggi la proroga delle disposizioni varate per fronteggiarla;
    nel corso dei mesi scorsi, peraltro, l'attenzione si è focalizzata soltanto sull'emergenza COVID-19, a scapito delle indagini diagnostiche e delle prestazioni rivolte ai soggetti con patologie diverse, quali in particolare i malati oncologici e coloro che hanno patologie cardiovascolari;
    il sostanziale distaccamento del Governo dalla realtà e dagli indirizzi formulati dalle opposizioni si trae anche dai contenuti del decreto-legge 30 luglio 2020, n. 83, recante misure urgenti connesse con la scadenza della dichiarazione di emergenza epidemiologica;
    nel corso della seduta del 29 luglio 2020, infatti, la Camera aveva approvato il secondo capoverso del dispositivo della risoluzione Molinari, Gelmini, Lollobrigida e Lupi n. 6-00120 e, per l'effetto, aveva impegnato formalmente il Governo a non disporre, in futuro, ulteriori limitazioni delle libertà fondamentali e dei diritti inviolabili dei cittadini, se non con legge o atto avente forza di legge;
    il citato decreto-legge n. 83 del 2020, invece, ha seguito una logica completamente opposta. Segnatamente, ha prorogato «in blocco» l'efficacia delle disposizioni di cui ai precedenti decreti-legge n. 19 del 2020 e n. 33 del 2020 e, così facendo, ha inopinatamente mantenuto inalterato l'impianto normativo che consente l'applicazione delle misure di contenimento dell'epidemia mediante uno strumento non avente forza di legge (i.e. il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri), anche laddove dette misure incidano sulle libertà fondamentali dei cittadini tutelate dalla Costituzione;
    ad avviso dei firmatari del presente atto di indirizzo, il decreto-legge n. 83 del 2020, nella parte in cui congela ingiustificatamente questo «ordine fuori dall'ordinario», conferma, nei fatti, l'atteggiamento di chiusura del Governo nei riguardi delle proposte delle opposizioni, incluse quelle basilari, approvate dall'Aula, che attengono al riconoscimento del ruolo istituzionale del Parlamento;
    sempre con riferimento al citato decreto-legge n. 83 del 2020, a titolo di esempio si ritiene particolarmente grave la mancata considerazione della posizione in cui si trovano i lavoratori con disabilità grave, immunodepressi e in condizione di certificata fragilità, per i quali l'articolo 26, comma 2, del decreto-legge n. 18 del 2020 (c.d. «cura Italia») aveva previsto – fino al mese di luglio scorso – una qualche forma di tutela;
    spiace dover constatare, inoltre, come l'accentramento delle competenze in capo alla Presidenza del Consiglio dei ministri non abbia giovato sotto alcun profilo, neppure sotto quello della tempestività delle misure adottate;
    nonostante l'impegno assunto con le varie parti politiche a trovare soluzioni condivise, il Governo ha disatteso questo spirito di collaborazione varando misure molto spesso tardive e prive di prospettiva, senza una reale collaborazione con le opposizioni che contestualmente avevano presentato, con un atteggiamento quanto mai responsabile, delle proposte per il rilancio del Paese;
    sono state così destinate molteplici risorse per bonus e interventi secondari, scarsamente funzionali alla ripresa del sistema economico, mentre si sono registrati ritardi nell'erogazione della cassa integrazione e delle indennità, peraltro irrisorie, riconosciute ai lavoratori autonomi e sono addirittura mancate alcune misure che avrebbero inciso maggiormente sul tessuto produttivo e che sarebbero state invece molto opportune;
    già in occasione dell'informativa sulla pandemia, tenuta in Senato dal Ministro della salute il 30 gennaio scorso, dai banchi dell'opposizione di centro destra vi fu chi aveva previsto la gravità della situazione, collocando il picco dei contagi tra aprile e maggio, e chiedeva pertanto di effettuare adeguati controlli su tutti i passeggeri dei voli provenienti dalla zona interessata dall'epidemia e, più in generale, incentivare l'uso delle mascherine protettive negli aeroporti, nei treni, nei centri commerciali e nei punti affollati ed effettuare esami clinici su tutti i soggetti in ingresso nel nostro Paese dalle zone a rischio;
    secondo autorevoli fonti di stampa, esiste uno studio datato 12 febbraio 2020, in possesso del Governo e presentato al comitato tecnico-scientifico, che già allora prevedeva fino a 60 mila morti per il Covid; il Governo sarebbe dunque stato a conoscenza dei rischi derivanti dalla pandemia diversi giorni prima del 21 febbraio, data nella quale venne diagnosticato il primo caso di positività in un piccolo ospedale della provincia di Lodi;
    in questo quadro, appare inspiegabile che non siano state prontamente avvertite le regioni, non siano stati adottati provvedimenti quali ad esempio l'istituzione di zone rosse nel bergamasco, non ci si sia attivati per fornire tempestivamente i dispositivi di protezione individuale agli operatori sanitari del nostro paese e contemporaneamente il Governo abbia invece inviato 18 tonnellate di aiuti in Cina;
    come se ciò non bastasse, dall'inizio dell'emergenza ad oggi non sono stati ancora pubblicati tutti i verbali ed i relativi allegati prodotti a seguito delle riunioni del Comitato tecnico scientifico contenenti le raccomandazioni fondamentali per i DPCM che avrebbero supportato le misure adottate dal Governo per far fonte alla crisi epidemiologica;
    ancora oggi, nonostante la proroga dell'emergenza sanitaria, assistiamo ad ulteriori ritardi, altrettanto gravi e ingiustificabili, con riferimento all'organizzazione del nuovo anno scolastico, ormai alle porte;
    a pochi giorni dall'avvio delle lezioni l'incertezza regna sovrana: ai genitori non è dato sapere cosa accadrà ai loro figli, non vi sono rassicurazioni sotto il profilo degli spazi a disposizione per gli alunni e, ancora, non è chiaro chi dovrà misurare la febbre o come si potrà usufruire del servizio mensa;
    il Governo appare immobile anche nel fronteggiare l'andamento dei flussi migratori illegali, i quali negli ultimi mesi sono incrementati in maniera esponenziale sia attraverso la rotta marittima sia attraverso quella terrestre;
    a destare preoccupazione è, in particolare, l'assoluta mancanza di controlli e misure di sicurezza adottate successivamente agli arrivi, come attestano le immagini delle strutture di accoglienza ormai al collasso e le numerose fughe degli immigrati dai centri ove dovrebbero essere trattenuti per il periodo prescritto di quarantena; situazioni che espongono evidentemente la popolazione, nonostante gli enormi sacrifici dei mesi scorsi, a gravissimi rischi dal punto di vista sanitario;
    emblematica è la situazione che si è venuta a creare nella Regione Sicilia, con il governatore che si è visto costretto ad emanare un'ordinanza, attualmente sospesa dal competente Tribunale Amministrativo Regionale, per rimediare all'inerzia assoluta delle autorità governative, che mette a repentaglio la salute della cittadinanza;
    emblematico è altresì il dato rilevato lo scorso 24 agosto 2020, quando nella Regione Siciliana si è registrato un picco di contagi, il 90 per cento dei quali direttamente riconducibili agli ospiti dell’hotspot di Lampedusa;
    è chiara, quindi, la necessità di arginare i flussi in questione nel superiore interesse alla sicurezza e alla salute pubblica, considerato altresì che molti degli arrivi provengono da Paesi che si trovano ancora in piena crisi sanitaria, e rischiano conseguentemente di determinare un colpo di coda dell'epidemia, vanificando gli immensi sacrifici fatti durante i mesi di lockdown,

impegna il Governo:

1) a superare l'impianto normativo eccezionale instaurato con i decreti-legge n. 19 e n. 33 del 2020, da ultimo prorogati con il decreto-legge n. 83 del 2020, ristabilendo l'ordine nella gerarchia delle fonti del diritto, non reiterando l'efficacia delle disposizioni che limitano le libertà fondamentali e i diritti inviolabili dei cittadini attraverso lo strumento del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, ripristinando un confronto effettivo e non solamente formale con il Parlamento e le forze di opposizione, essenziale ai fini della ripartenza del Paese, ed evitando di procedere a proroghe dello stato di emergenza senza che le Camere si siano pronunciate attraverso un atto di indirizzo;
2) a rendere pubblici tutti i verbali ed i relativi allegati prodotti dal Comitato tecnico scientifico fin dal sorgere dell'emergenza, contenenti le raccomandazioni fondamentali per far fonte alla crisi epidemiologica;
3) ad adottare iniziative per migliorare la trasparenza e, soprattutto, la comprensibilità da parte della popolazione dei dati relativi alla situazione epidemiologica in atto, chiarendo anzitutto i criteri di classificazione ed evidenziando, in aggiunta ai numeri quotidianamente diffusi, il numero dei soggetti asintomatici, il loro rapporto sul totale, la provenienza dei nuovi soggetti positivi e le modalità, gli esami e le tempistiche attraverso i quali gli stessi sono stati effettivamente conteggiati;
4) ad avviare, con urgenza, un'opera di completamento, riordino e semplificazione dei protocolli varati per la riapertura degli istituti scolastici, delle scuole e dei servizi educativi per l'infanzia, considerata l'attuale frammentarietà, lacunosità e, in alcuni casi, contraddittorietà degli stessi, che ancora oggi, a pochi giorni dalla riapertura, ne rendono i contenuti indecifrabili per famiglie, alunni, studenti, docenti e personale scolastico;
5) ad apportare le necessarie modifiche ai predetti protocolli, al fine di agevolare ulteriormente l'attività educativa e didattica in presenza contemperando altresì la necessità di socializzazione tra gli alunni e gli studenti, nel pieno rispetto del diritto allo studio e adottando comunque le misure di prevenzione necessarie ad assicurare le indispensabili condizioni di sicurezza;
6) a supportare con adeguate risorse le regioni in modo che possa essere garantita la rapidità nell'esecuzione degli esami diagnostici e sierologici e nel rilascio dei relativi risultati e, in ogni caso, la gratuità di tali esami nei riguardi del personale scolastico, inclusi gli educatori, gli assistenti all'autonomia e alla comunicazione e le altre figure comunque operanti presso le istituzioni educative e scolastiche, le scuole e i servizi educativi dell'infanzia;
7) ad adottare ogni iniziativa utile affinché il diritto all'istruzione dei bambini e dei ragazzi con disabilità non subisca ulteriori compromissioni in conseguenza dell'emergenza COVID-19, assicurando nei loro riguardi lo svolgimento delle attività didattiche in presenza, la presenza costante di insegnanti di sostegno e la fornitura presso le scuole di dispositivi di protezione individuale trasparenti che facilitino la comunicazione e l'inclusione scolastica anche dei bambini degli studenti con deficit uditivo;
8) ad adottare iniziative volte a ripristinare le tutele previste dal decreto-legge n. 18 del 2020 (cosiddetto decreto «Cura Italia») in favore dei lavoratori con disabilità grave, con immunodepressione e in condizione di fragilità, che risultano maggiormente esposti alle complicanze derivanti dall'infezione da COVID-19, la cui posizione non è stata inspiegabilmente tenuta in conto né nel decreto-legge n. 83 del 2020, né nel successivo decreto-legge n. 104 del 2020, nonostante la citata proroga dello stato di emergenza nazionale;
9) ad adottare misure urgenti e specifiche volte alla tutela e al controllo dei confini oltre che aerei, anche terrestri (in particolare quelli di nord-est) e marittimi, per fermare i flussi migratori irregolari verso l'Italia che rischiano di determinare un colpo di coda dell'epidemia, attuando in particolare le disposizioni contenute negli articoli 1 e 2 del decreto-legge 14 giugno 2019, n. 53, convertito, con modificazioni, dalla legge 8 agosto 2019, n. 77;
10) ad avviare, in tempi rapidi, interventi concreti sul sistema sanitario nazionale volti all'ammodernamento delle infrastrutture sanitarie e della strumentazione, nonché allo sviluppo della telemedicina;
11) con riferimento al fenomeno dell'immigrazione e al problema del contenimento della diffusione del virus da COVID-19 e di altre malattie infettive, a predisporre un piano di intervento che consenta una gestione in sicurezza dei migranti dal momento del loro arrivo e sino alla presa in carico nei centri di accoglienza.
(6-00126) «Molinari, Gelmini, Lollobrigida, Lupi, Boldi, Bagnasco, Bellucci, De Martini, Bond, Gemmato, Foscolo, Brambilla, Lazzarini, Mugnai, Locatelli, Novelli, Molteni, Versace, Panizzut, Baldini, Sutto, Paolo Russo, Tiramani».