ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN ASSEMBLEA 6/00121

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 382 del 29/07/2020
Abbinamenti
Atto 6/00122 abbinato in data 29/07/2020
Atto 6/00123 abbinato in data 29/07/2020
Atto 6/00124 abbinato in data 29/07/2020
Firmatari
Primo firmatario: MOLINARI RICCARDO
Gruppo: LEGA - SALVINI PREMIER
Data firma: 29/07/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
GELMINI MARIASTELLA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 29/07/2020
LOLLOBRIGIDA FRANCESCO FRATELLI D'ITALIA 29/07/2020
LUPI MAURIZIO MISTO-NOI CON L'ITALIA-USEI-CAMBIAMO!-ALLEANZA DI CENTRO 29/07/2020


Stato iter:
29/07/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
INTERVENTO GOVERNO 29/07/2020
Resoconto GUALTIERI ROBERTO MINISTRO - (ECONOMIA E FINANZE)
 
DICHIARAZIONE VOTO 29/07/2020
Resoconto TABACCI BRUNO MISTO-CENTRO DEMOCRATICO-RADICALI ITALIANI-+EUROPA
Resoconto TASSO ANTONIO MISTO-MAIE - MOVIMENTO ASSOCIATIVO ITALIANI ALL'ESTERO
Resoconto ZENNARO ANTONIO MISTO-POPOLO PROTAGONISTA - ALTERNATIVA POPOLARE
Resoconto TONDO RENZO MISTO-NOI CON L'ITALIA-USEI-CAMBIAMO!-ALLEANZA DI CENTRO
Resoconto FASSINA STEFANO LIBERI E UGUALI
Resoconto MARATTIN LUIGI ITALIA VIVA
Resoconto FOTI TOMMASO FRATELLI D'ITALIA
Resoconto DE MARIA ANDREA PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto GELMINI MARIASTELLA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Resoconto GARAVAGLIA MASSIMO LEGA - SALVINI PREMIER
Resoconto TORTO DANIELA MOVIMENTO 5 STELLE
Resoconto SGARBI VITTORIO MISTO-NOI CON L'ITALIA-USEI-CAMBIAMO!-ALLEANZA DI CENTRO
 
PARERE GOVERNO 29/07/2020
Resoconto CASTELLI LAURA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 29/07/2020

DISCUSSIONE IL 29/07/2020

NON ACCOLTO IL 29/07/2020

PARERE GOVERNO IL 29/07/2020

DICHIARATO PRECLUSO IL 29/07/2020

CONCLUSO IL 29/07/2020

Atto Camera

Risoluzione in Assemblea 6-00121
presentato da
MOLINARI Riccardo
testo di
Mercoledì 29 luglio 2020, seduta n. 382

   La Camera,
   premesso che:
    il Governo ha presentato al Parlamento la Relazione redatta ai sensi dell'articolo 6 della legge 24 dicembre 2012, n. 243, ai fini dell'autorizzazione dell'aggiornamento del piano di rientro verso l'Obiettivo di medio termine (OMT);
    con la Relazione, sentita la Commissione europea, il Governo chiede l'autorizzazione al Parlamento per un ulteriore ricorso all'indebitamento comprensivo dei maggiori interessi passivi per il finanziamento del debito pubblico, di 25 miliardi di euro per l'anno 2020, 6,1 miliardi nel 2021, 1 miliardo nel 2022, 6,2 miliardi nel 2023, 5 miliardi nel 2024, 3,3 miliardi nel 2025, e 1,7 miliardi a decorrere dal 2026;
    nella richiesta di autorizzazione all'indebitamento formulata dalla Relazione, il nuovo livello di indebitamento netto delle amministrazioni pubbliche è fissato all'11,9 per cento del PIL nel 2020. Il nuovo livello del debito pubblico si attesta al 157,6 per cento del PIL nel 2020. Il Governo conferma l'obiettivo di ricondurre verso la media dell'area euro il rapporto debito/PIL nel prossimo decennio, attraverso una strategia che, oltre al conseguimento di un adeguato surplus primario, si baserà sul rilancio degli investimenti, pubblici e privati;
    la richiesta di autorizzazione dell'aggiornamento del piano di rientro verso l'Obiettivo di medio termine (OMT), si aggiunge a quelle di ulteriore ricorso all'indebitamento presentata e accolta dalla Camera l'11 marzo per 20 miliardi di euro per il 2020 e a quella accolta dalla Camera il 29 aprile per 55 miliardi di euro per il 2020, portando il totale a 100 miliardi di euro per il 2020;
    la Relazione richiede inoltre indebitamento per gli anni successivi pari a 24,85 miliardi di euro nel 2021, 32,75 miliardi di euro nel 2022, 33,05 miliardi nel 2023,33,15 miliardi di euro nel 2024,33,25 miliardi di euro dal 2025 al 2031 e 29,2 miliardi dal 2032;
    il totale dell'indebitamento richiesto dalle tre Relazioni al Parlamento è quindi pari a 515,85 miliardi dal 2020 al 2032;
    i 75 miliardi di indebitamento sinora utilizzati sono stati destinati, con i decreti-legge sinora adottati dal Governo, per 27,5 miliardi alla tutela del lavoro e al sostegno alle famiglie, per 17,7 miliardi alla continuità lavorativa delle imprese, per 10,9 miliardi al sostegno della liquidità, per 7,6 miliardi alla sanità, per 6,1 miliardi al ristoro delle mancate entrate degli enti territoriali, per 2,32 miliardi per interventi per il potenziamento dei servizi pubblici, per 1,5 per interventi per il sociale, per 1,2 miliardi per altre misure e per coprire gli ulteriori oneri per interessi passivi e solamente per 673 milioni per il rilancio, lo sviluppo e il rafforzamento patrimoniale delle imprese;
    il calo del Prodotto Interno Lordo italiano, iniziato nell'ultimo trimestre 2019, è previsto di oltre il 12 per cento (circa 130 miliardi) nel 2020, ed è previsto tornare nel 2021 solamente a ridosso del livello nominale del PIL 2018. Ma persino queste previsioni non ottimistiche potrebbero venire vanificate ove si proseguisse con interventi frastagliati, temporanei, derogatori ed inefficaci, come parte di quelli adottati sinora dal Governo, che assieme alla crescita organica dell'economia favoriscano un immediato ritorno al mondo del lavoro, della scuola e dell'università, di coloro che ne sono stati esclusi, scongiurando nuove fasi emergenziali, in assenza di effettive e documentate emergenze sanitarie, facilitandone l'accesso per coloro che ne siano esclusi,

impegna il Governo

a dare attuazione alle richieste della Relazione solo a condizione che la stessa venga integrata con provvedimenti concreti e misurabili per la ripartenza dell'economia – da sottoporre all'esame del Parlamento – che perseguano riforme strutturali volte a prevedere:
   a) sul piano fiscale:
    l'esenzione, per gli esercenti attività di impresa, arte o professione soggetti agli indici sintetici di affidabilità, dal versamento del secondo acconto IRPEF/IRES 2020;
    la riduzione del 30 per cento dei coefficienti di calcolo IMU, l'esenzione della predetta imposta per i Comuni con popolazione inferiore a 3000 abitanti e per gli immobili commerciali e produttivi sfitti rientranti nella categoria C;
   b) con riferimento al lavoro:
    oltre alla proroga della cassa integrazione ordinaria in deroga, ritenendo opportuno allineare le scadenze con quelle del blocco dei licenziamenti, misure che premino gli imprenditori che mantengono i livelli occupazionali;
    la riduzione del 50 per cento dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro per le aziende colpite dalla crisi che non riducono il numero di occupati;
    la sospensione del decreto dignità e la reintroduzione dei voucher per tutti i settori, compresi i voucher familiari, almeno per tutto l'anno 2020;
   c) con riferimento alla giustizia sociale:
    a dare immediata attuazione della sentenza della Corte costituzionale che chiede l'adeguamento delle pensioni di invalidità.
(6-00121) «Molinari, Gelmini, Lollobrigida, Lupi».