ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN ASSEMBLEA 6/00116

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 372 del 15/07/2020
Abbinamenti
Atto 6/00117 abbinato in data 15/07/2020
Atto 6/00118 abbinato in data 15/07/2020
Firmatari
Primo firmatario: IOVINO LUIGI
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 15/07/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
GRANDE MARTA MOVIMENTO 5 STELLE 15/07/2020
RUSSO GIOVANNI MOVIMENTO 5 STELLE 15/07/2020
PAGANI ALBERTO PARTITO DEMOCRATICO 15/07/2020


Stato iter:
16/07/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 16/07/2020
Resoconto SERENI MARINA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE INT.)
 
DICHIARAZIONE VOTO 16/07/2020
Resoconto MAGI RICCARDO MISTO-CENTRO DEMOCRATICO-RADICALI ITALIANI-+EUROPA
Resoconto TONDO RENZO MISTO-NOI CON L'ITALIA-USEI-CAMBIAMO!-ALLEANZA DI CENTRO
Resoconto PALAZZOTTO ERASMO LIBERI E UGUALI
Resoconto MIGLIORE GENNARO ITALIA VIVA
Resoconto DEIDDA SALVATORE FRATELLI D'ITALIA
Resoconto BORGHI ENRICO PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto TRIPODI MARIA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Resoconto PEREGO DI CREMNAGO MATTEO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Resoconto FERRARI ROBERTO PAOLO LEGA - SALVINI PREMIER
Resoconto IOVINO LUIGI MOVIMENTO 5 STELLE
Resoconto ERMELLINO ALESSANDRA MISTO
Resoconto BOLDRINI LAURA PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto FRATOIANNI NICOLA LIBERI E UGUALI
Resoconto ORFINI MATTEO PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 15/07/2020

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 15/07/2020

ACCOLTO IL 16/07/2020

PARERE GOVERNO IL 16/07/2020

DISCUSSIONE IL 16/07/2020

VOTATO PER PARTI IL 16/07/2020

APPROVATO IL 16/07/2020

CONCLUSO IL 16/07/2020

Atto Camera

Risoluzione in Assemblea 6-00116
presentato da
IOVINO Luigi
testo presentato
Mercoledì 15 luglio 2020
modificato
Giovedì 16 luglio 2020, seduta n. 373

   La Camera,
   udita la Relazione delle Commissioni III e IV (Doc XVI, n. 3) sulla Deliberazione del Consiglio dei ministri in merito alla partecipazione dell'Italia a ulteriori missioni internazionali da avviare per l'anno 2020, adottata il 21 maggio 2020 (Doc. XXV, n. 3), nonché sulla Relazione analitica sulle missioni internazionali in corso e sullo stato degli interventi di cooperazione allo sviluppo a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione, riferita al periodo 1o gennaio-31 dicembre 2019, anche al fine della relativa proroga per il periodo 1o gennaio-31 dicembre 2020, deliberata il 21 maggio 2020 (Doc. XXVI, n. 3),
   premesso che:
    la decisione parlamentare consiste, nello specifico, in una valutazione di adeguatezza degli interventi, di natura militare e civile, oggetto delle citate Deliberazioni rispetto agli interessi nazionali, così pure in relazione al sistema di alleanze e al posizionamento dell'Italia nelle organizzazioni internazionali e rispetto ai partner di riferimento;
    l'impegno dell'Italia nelle missioni internazionali, profondamente ancorato ai valori e ai principi della Carta costituzionale, mantiene come propri obiettivi la stabilizzazione delle crisi in atto, la gestione ordinata dei processi di transizione, il sostegno ad agende riformiste inclusive, concorrendo così allo sforzo di tutta la comunità internazionale per la pace e la sicurezza a livello globale;
    le missioni internazionali cui l'Italia partecipa hanno nel tempo consolidato il profilo della nostra identità mediterranea, della nostra vocazione europeista, del nostro legame transatlantico insieme ad un convinto sostegno al multilateralismo;
    nei confronti della comunità internazionale l'Italia deve spendersi, in particolare, affinché non cessi l'impegno contro il terrorismo, a sostegno dei diritti umani e delle libertà fondamentali, contro ogni forma di discriminazione nei confronti delle minoranze e anche per una condivisione più equa e responsabile delle conseguenze del fenomeno migratorio;
   considerato che:
    in questo quadro, sul versante libico, nell'impegno a scongiurare, da una parte, l’escalation militare con interventi diretti degli attori esterni e, dall'altra, un congelamento della situazione che si traduca in una spartizione di fatto del Paese, l'Italia deve sostenere i meccanismi di seguito dell'iniziativa di Berlino recepiti nella risoluzione n. 2510 del 2020 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite del 12 febbraio scorso, per l'avvio di tre esercizi di dialogo intra-libico sul piano militare economico e politico;
    per tali ragioni, a seguito di quanto sopra descritto, l'Italia ha contribuito a quelle decisioni prese in ambito europeo che hanno posto fine nel mese di marzo 2020 alla missione EUNAVFOR MED operazione Sophia, alla quale subentra la nuova missione – EUNAVFOR MED IRINI – con l'obiettivo di dare attuazione, tramite assetti aerei, satellitari e marittimi, all'embargo di armi in Libia disposto dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. La nuova missione potrà evolvere sul terreno dell'addestramento e della formazione, ad oggi prestata nella missione bilaterale a supporto della Guardia costiera libica. A tale scopo si sollecita il Governo a promuovere in sede europea la realizzazione, d'intesa con il Governo di Accordo Nazionale, delle attività di addestramento e formazione degli organismi libici previste nel mandato della missione europea EUNAVFOR MED IRINI, come componente essenziale del contrasto alla tratta di esseri umani;
    a tal fine, appare strategico proseguire nel nostro impegno in Libia su richiesta del Governo Nazionale libico, volto a fornire assistenza specialistica nell'addestramento e nella condotta delle operazioni di sminamento e bonifica di ordigni disseminati sul territorio libico, a valere sulle risorse già stanziate. Appare strategico concentrare, a partire dal prossimo anno, le attività previste nella missione bilaterale di supporto, così come delineate nella scheda 22/2020, esclusivamente in favore della marina militare libica;
    nell'ambito dello sforzo profuso dall'Italia sul piano diplomatico per la pacificazione e la stabilizzazione della Libia è di particolare rilievo, inoltre, il processo in atto finalizzato alla revisione del Memorandum of Understanding sottoscritto con le autorità libiche nel 2017;
    in tale contesto e in relazione alla Missione bilaterale di assistenza alla Guardia costiera della Marina militare libica (scheda 22/2020), sollecitiamo l'impegno del Governo volto alla conclusione auspicabilmente, ove possibile, entro fine anno del processo di revisione del Memorandum succitato, nella direzione del rigoroso rispetto dei diritti umani e con la garanzia di una maggiore presenza delle Organizzazioni internazionali sul territorio libico;
    invitiamo con lo stesso sostegno ad adoperarsi con le autorità libiche al fine di consentire alle Organizzazioni internazionali di poter accedere, senza restrizioni e in tempi celeri, nei centri di accoglienza per persone migranti allo scopo di verificarne le condizioni e, al contempo, favorire ogni iniziativa in vista di un superamento dei centri di detenzione e all'evacuazione dei rifugiati nei campi verso Paesi Ue e non, attraverso i canali umanitari, con particolare attenzione ai profughi di guerra connotati da specifici bisogni, riconducibili ai minori e ai nuclei familiari;
    preme sottolineare, nell'ambito dei programmi di formazione del personale libico, l'opportunità di rafforzare la componente relativa al rispetto del diritto internazionale del mare e dei diritti umani;
    sarebbe urgente consolidare già dal 2021, anche al fine di rafforzare il ruolo strategico del nostro Paese nel Mediterraneo centrale e in Libia, le operazioni ricomprese nella missione bilaterale di assistenza e supporto MIASIT (scheda 21/2020) a partire dalle attività legate al dispositivo Mare sicuro, a quelle dell'ex operazione Ippocrate che ha provveduto all'installazione di un ospedale da campo presso l'aeroporto di Misurata, e alle attività di cooperazione tra le marine militari ed alle attività volte allo sminamento e bonifica di aree interessate dalla presenza di ordigni disseminati;
   considerato, altresì, che:
    in merito al quadrante mediorientale in Iraq l'Italia deve mantenere fermo il proprio impegno per le attività di formazione di forze militari e di polizia irachene e curde, operando al contempo in favore della stabilizzazione delle aree liberate dal Daesh e sostenendo il fondo dello United Nations Development Programme (UNDP) per la ripresa post-bellica di quelle aree;
    a quanto sopra esposto si associa il nostro peculiare impegno per la salvaguardia del patrimonio storico e archeologico iracheno e quello nel contesto della Coalizione globale contro Daesh e del Gruppo finanziario di contrasto al sedicente Stato islamico, insieme ad Arabia Saudita e Stati Uniti;
    in tale prospettiva si colloca la nuova operazione dell'UE denominata European Union Advisory Mission in support of Security Sector Reform in Iraq (EUAM Iraq) ed intesa a fornire consulenza e competenze alle autorità irachene per lo sviluppo di strategie di contrasto e prevenzione del terrorismo e della criminalità organizzata, di valutare un potenziale ulteriore impegno dell'Unione europea e di assistere la delegazione dell'Unione europea nel Paese;
    l'Italia dovrebbe assumere un ruolo di primo piano in Europa rispetto alle problematiche che attraversano l'Africa, nella quale i temi dello sviluppo s'intrecciano con l'instabilità politica e istituzionale determinando una situazione di diffusa e perdurante emergenza caratterizzata da una mobilità forzata della popolazione;
    in tale quadro rischiano di fondersi in un'unica area di crisi il nodo saheliano, che si estende progressivamente verso l'area del Golfo di Guinea, e quella del Corno d'Africa, dove una molteplicità di attori anche esterni determina una situazione di instabilità che dura da diversi decenni e le cui propaggini di fondamentalismo violento si vanno sempre più estendendo verso Sud, arrivando a coinvolgere Tanzania e Mozambico;
    a tal proposito, giova ricordare, in particolare, la decisione assunta nel corso del Summit NATO di Varsavia del luglio 2016, di costituire un «Polo (HUB)» per la direzione strategica dell'Alleanza atlantica su Medio Oriente, Nordafrica, Sahel e Africa Subsahariana, allo scopo di rafforzare la comprensione dell'Alleanza sull'Africa e sul Medio Oriente, fornendo prospettive e analisi e promuovendo lo scambio di informazioni con Paesi e organizzazioni partner, al fine di evidenziare le dinamiche regionali rilevanti per la sicurezza euroatlantica;
    la Coalizione per il Sahel intende essere una piattaforma di coordinamento integrata, finalizzata a mobilitare un più efficace sostegno alla stabilizzazione e sicurezza dei Paesi del G5 secondo i 4 pilastri: lotta al terrorismo, rafforzamento delle capacità militari degli Stati della regione, supporto al ritorno dello stato e delle amministrazioni locali sul territorio, aiuti allo sviluppo. Per l'Italia, che avrà la possibilità di contribuire alla elaborazione dell'indirizzo politico della Coalizione per il Sahel, i nuovi assetti rappresentano un'opportunità per valorizzare in maniera più strutturata il proprio contributo per la stabilizzazione della regione. Un contributo che potrà aumentare ulteriormente negli anni a venire, tenuto conto della crescente rilevanza strategica del Sahel per la visione italiana di un Mediterraneo allargato;
    è in tale contesto che sono chiamate a dare un contributo decisivo due nuove iniziative: da un lato, la partecipazione di un contingente italiano alla forza multinazionale di contrasto alla minaccia terroristica nel Sahel denominata Task Force TAKUBA; dall'altro, l'avvio della missione di sorveglianza e sicurezza navale nel Golfo di Guinea, volta a fronteggiare le esigenze di prevenzione e contrasto della pirateria e più in generale del crimine marittimo, con l'obiettivo di assicurare la tutela degli interessi strategici nazionali nell'area, con particolare riferimento alle acque prospicienti la Nigeria;
    preme sottolineare la conferma dell'impegno da parte dell'Italia per l'anno 2020 nel Sahel con la partecipazione alla missione bilaterale in Niger, alla missione dell'ONU MINUSMA, nonché alle missioni dell'Unione europea EUTM Mali, EUCAP Sahel Mali e EUCAP Sahel Niger;
    in coerenza con tale approccio sarebbe altamente auspicabile che nell'ambito delle disposizioni contenute nei Documenti all'esame, potesse trovare spazio un rafforzamento del personale italiano militare e civile, nelle seguenti missioni: EUTM Mali (missione militare di formazione condotta dall'UE per contribuire al ripristino della capacità militare delle forze armate maliane); EUCAP Sahel Mali (missione civile a sostegno delle forze di sicurezza interna maliane (polizia, gendarmeria e guardia nazionale); EUCAP Sahel Niger (missione civile per sostenere lo sviluppo delle capacità degli operatori della sicurezza nigerini);
    su impulso italiano e anche grazie all'intenso lavoro svolto dalla delegazione italiana presso l'Assemblea parlamentare della NATO, l'Alleanza si concentra oggi maggiormente sui pericoli e le criticità del suo versante meridionale, sia in termini di pianificazione militare che di rafforzamento della cooperazione pratica e del dialogo politico con i Paesi partner della regione MENA. In tale contesto si colloca coerentemente la nuova missione relativa alla partecipazione di personale militare all'iniziativa della NATO denominata Implementation of the Enhancement of the Framework for the South, che è finalizzata al rafforzamento della stabilità delle regioni poste lungo il fianco sud della NATO, interessate da crescenti sfide e minacce alla sicurezza, attraverso attività di formazione e di supporto dei paesi dell'area nell'ambito della sicurezza e difesa del territorio;
   valutato che:
    con riferimento alle missioni di cui si propone la proroga nell'anno 2020, 9 missioni sono svolte in Europa, 10 in Asia e 18 in Africa;
    con riferimento alle missioni in corso di svolgimento, è opportuno sottolineare il quadro cautamente positivo concernente l'Afghanistan alla luce dell'accordo per la nascita di un governo nazionale e in vista del negoziato con i talebani per promuovere la pacificazione del Paese. L'impegno italiano, che prosegue nella regione di Herat nell'ambito della NATO Resolute Support Mission nella prospettiva di progressiva riduzione in fase di negoziato tra alleati e che potrà compiersi nel 2021, potrà persistere sul versante politico e civile a salvaguardia dei progressi ottenuti in questi anni di forte impegno internazionale e italiano in materia di diritti umani, libertà fondamentali, stato di diritto e condizione della donna;
    con riferimento agli interventi di cooperazione allo sviluppo a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione – per i quali è previsto per il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale uno stanziamento complessivo per l'anno 2020 pari a 121 milioni di euro a fronte di un fabbisogno per il 2019 di 115 milioni, di cui 50 milioni per interventi di emergenza e 70 milioni per quelli legati allo sviluppo, per un investimento che sommato alle spese di bilancio arriva a 603 milioni di euro complessivi – rappresentano a loro volta uno strumento fondamentale di politica estera per la loro valenza strategica nel sostenere intere comunità: la cooperazione è, infatti, uno strumento essenziale per rafforzare la resilienza delle comunità fragili e per creare le condizioni per l'avvento di società più democratiche e più stabili;
    gli interventi oggetto delle deliberazioni governative sono mirati a sostenere l'azione della cooperazione italiana in tre grandi aree geografiche: Africa, Medio Oriente e Asia con obiettivi prioritari come la ricostruzione civile in situazioni di conflitto o post-conflitto, il miglioramento delle opportunità lavorative in loco, la sicurezza alimentare, la prevenzione e il contrasto alla violenza sessuale sulle donne e le bambine, lo sminamento umanitario;
    va in questa direzione un auspicabile impegno del Governo italiano al rifinanziamento per il periodo 2021-2024 del Piano d'Azione Nazionale in attuazione della risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite n. 1325 del 2000 e delle ulteriori risoluzioni dell'ONU in tema di donne pace e sicurezza, dei piani di azione nazionali sulla medesima materia, nel rispetto di quanto previsto dell'articolo 1, comma 3, della legge n. 145 del 2016, al fine di dare sostegno alla leadership conseguita dall'Italia nel settore e assicurare continuità ai progetti realizzati, tra cui spicca il network delle Donne mediatrici del Mediterraneo;
    nell'opportuno sforzo di approfondimento sulle best practice maturate a livello internazionale nella risoluzione dei conflitti e nella prevenzione delle crisi, posto in essere anche dalle Nazioni Unite, e volto ad individuare metodi sempre più efficaci ed alternativi all'uso della forza, appare opportuno in prospettiva valorizzare maggiormente l'impiego, anche in aree di crisi, di leve civili per il peace building qualificate alla mediazione e alla riconciliazione sul piano culturale, sociale e anche politico, con compiti di miglioramento del quadro umanitario, di assistenza tecnica allo sviluppo democratico, di facilitazione del dialogo politico tra le parti e di ripristino di relazioni di fiducia a livello locale, in linea con gli indirizzi della UN Peacebuilding Commission e con il consistente contributo italiano al Peacebuilding Fund;
   ritenuto, pertanto, che:
    il quadro complessivo delle missioni internazionali sottoposto dal Governo all'autorizzazione parlamentare appare precipuamente finalizzato ad assicurare la tutela degli interessi strategici nazionali in aree geografiche di immediata prossimità al nostro territorio nazionale e con riferimento ad ambiti securitari di assoluto rilievo per l'Italia,
   autorizza, per il periodo 1 o gennaio –31 marzo 2020, la prosecuzione della seguente missione internazionale in corso, di cui al punto 5 della Relazione analitica DOC XXVI n. 3:
    EUNAVFOR MED operazione SOPHIA (scheda n. 9/2020);
   autorizza, altresì, per il periodo 1 o gennaio-31 dicembre 2020, la prosecuzione delle missioni internazionali in corso e degli interventi di cooperazione allo sviluppo per il sostegno ai processi di pace e di stabilizzazione, di cui al punto 5 della Relazione analitica DOC XXVI n. 3, di seguito riportate:
   Europa:
    NATO Joint Enterprise (scheda n. 1/2020);
    European Union Rule of Law Mission in Kosovo (EULEX Kosovo) – personale militare (scheda n. 2/2020);
    European Union Rule of Law Mission in Kosovo (EULEX Kosovo) – personale civile (scheda n. 3/2020);
    United Nations Mission in Kosovo (UNMIK) (scheda n. 4/2020);
    EUFOR ALTHEA (scheda n. 5/2020);
    Missione bilaterale di cooperazione delle Forze di Polizia nei Paesi dell'area balcanica e Missione di assistenza alla polizia albanese (scheda n. 6/2020);
    United Nations Peacekeeping Force in Cyprus – UNFICYP (scheda n. 7/2020);
    NATO Sea Guardian (scheda n. 8/2020).
   Asia:
    NATO Resolute Support Mission (scheda n. 10/2020);
    United Nations Interim Force in Lebanon (UNIFIL) (scheda n. 11/2020);
    Missione bilaterale di addestramento delle Forze armate libanesi (MIBIL) (scheda n. 12/2020);
    Missione bilaterale di addestramento delle Forze di sicurezza palestinesi (scheda n. 13/2020);
    European Union Border Assistance Mission in Rafah (EUBAM Rafah) (scheda n. 14/2020);
    European Union Police – Coordination Office for Palestinian Police Support (EUPOL COPPS) (scheda n. 15/2020);
    Coalizione Internazionale di contrasto alla minaccia terroristica del Daesh (scheda n. 16/2020);
    NATO Mission in Iraq NM-I (scheda n. 17/2020);
    United Nations Military Observer Group in India and Pakistan – UNMOGIP (scheda n. 18/2020);
    personale militare, incluso il personale del Corpo della Croce rossa, impiegato negli Emirati Arabi Uniti, in Bahrain, in Qatar e a Tampa per le esigenze connesse con le missioni internazionali in Medio Oriente e Asia (scheda n. 19/2020).
   Africa:
    United Nations Support Mission in Lybia (UNSMIL) (scheda n. 20/2020);
    Missione bilaterale di assistenza e supporto in Libia (scheda n. 21/2020), con possibile estensione dell'assistenza sanitaria, qualora richiesta dal Governo di Accordo Nazionale libico, da Misurata ad altre città, soprattutto nel presente e con una pandemia in atto;
    Missione bilaterale di assistenza alla Guardia costiera libica della Marina militare libica e alla General Administration for Coastal Security – Corpo della Guardia di finanza (scheda n. 22/2020);
    European Union Border Assistance Mission in Libya (EUBAM LIBYA) (scheda n. 23/2020);
    Missione bilaterale di cooperazione in Tunisia (scheda n. 24/2020);
    United Nations Multidimensional Integrated Stabilization Mission in Mali – MINUSMA (scheda n. 25/2020);
    European Union Training Mission Mali (EUTM Mali) (scheda n. 26/2020);
    EUCAP Sahel Mali (scheda n. 27/2020);
    EUCAP Sahel Niger (scheda n. 28/2020);
    Missione bilaterale di supporto nella Repubblica del Niger (scheda n. 29/2020);
    United Nations Mission for the Referendum in Western Sahara (MINURSO) (scheda n. 30/2020);
    Multinational Force and Observers in Egitto – MFO (scheda n. 31/2020);
    European Union Training Mission Repubblica Centrafricana (EUTM RCA) (scheda n. 32/2020);
    European Union Military Operation denominata Atalanta (scheda n. 33/2020);
    European Union Training Mission Somalia (EUTM Somalia) (scheda n. 34/2020);
    EUCAP Somalia (scheda n. 35/2020);
    Missione bilaterale di addestramento delle forze di polizia somale e gibutiane e dei funzionari yemeniti (scheda n. 36/2020);
    Personale impiegato presso la base militare nazionale nella Repubblica di Gibuti per le esigenze connesse con le missioni internazionali nell'area del Corno d'Africa e zone limitrofe (scheda n. 37/2020);
   Potenziamento di dispositivi nazionali e della NATO:
    dispositivo aeronavale nazionale per la sorveglianza e la sicurezza dei confini nazionali nell'area del Mediterraneo centrale, denominato Mare Sicuro, comprensivo della missione in supporto alla Guardia costiera libica richiesta dal Consiglio presidenziale - Governo di accordo nazionale libico (scheda n. 38/2020);
    dispositivo NATO per la sorveglianza dello spazio aereo dell'Alleanza (scheda n. 39/2020);
    dispositivo NATO per la sorveglianza navale nell'area sud dell'Alleanza (scheda n. 40/2020);
    potenziamento della presenza della NATO in Lettonia (Enhanced Forward Presence) (scheda n. 41/2020);
    Air Policing della NATO per la sorveglianza dello spazio aereo dell'Alleanza (scheda n. 42/2020);
    Esigenze comuni a più teatri operativi delle Forze armate (scheda n. 43/2020);
    Supporto info-operativo a protezione del personale delle Forze armate (scheda n. 44/2020), impegnando il Governo ad assicurare un rafforzamento, in termini di risorse, delle attività a tutela della sicurezza nazionale, anche in ragione della volatilità dei contesti in cui si opera.
   Interventi di cooperazione allo sviluppo per il sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione:
    Iniziative di cooperazione allo sviluppo e di sminamento umanitario (scheda n. 45);
    Interventi di sostegno ai processi di pace, stabilizzazione rafforzamento della sicurezza (scheda n. 46);
    Partecipazione alle iniziative delle Organizzazioni internazionali per la pace e la sicurezza (scheda n. 47);
    Contributo a sostegno delle forze di sicurezza afghane, comprese le forze di polizia (scheda n. 48);
    Interventi operativi di emergenza e di sicurezza (scheda n. 49);
   autorizza la partecipazione dell'Italia alle seguenti cinque nuove missioni, di cui alla Deliberazione del Consiglio dei ministri del 21 maggio 2020 (Doc. XXV, n. 3), di seguito riportate:
   Europa:
   per il periodo 1o aprile – 31 dicembre 2020
    European Union Military Operation in the Mediterranean – EUNAVF0R MED Irini (scheda n. 9-bis/2020);
   e per il periodo 1 o gennaio – 31 dicembre 2020 la partecipazione dell'Italia alle seguenti missioni, di cui alla Deliberazione del Consiglio dei ministri del 21 maggio 2020 (Doc. XXV, n. 3), di seguito riportate:
   Asia:
    European Union Advisory Mission in support of Security Sector Reform in Iraq (EUAM Iraq) (scheda n. 17-bis/2020);
   Africa:
    Forza multinazionale di contrasto alla minaccia terroristica nel Sahel Task Force TAKUBA (scheda n. 29-bis/2020);
    Impiego di un dispositivo aeronavale nazionale per attività di presenza, sorveglianza e sicurezza nel Golfo di Guinea (scheda n. 38-bis/2020);
    NATO Implementation of the Enhancement of the Framework for the South (scheda n. 41-bis/2020).
(6-00116) (versione corretta) «Iovino, Grande, Giovanni Russo, Pagani».