ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN ASSEMBLEA 6/00094

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 276 del 11/12/2019
Abbinamenti
Atto 1/00181 abbinato in data 11/12/2019
Atto 1/00298 abbinato in data 11/12/2019
Atto 1/00299 abbinato in data 11/12/2019
Atto 1/00300 abbinato in data 11/12/2019
Firmatari
Primo firmatario: CUNIAL SARA
Gruppo: MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO
Data firma: 11/12/2019
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BENEDETTI SILVIA MISTO-CAMBIAMO!-10 VOLTE MEGLIO 11/12/2019
GIANNONE VERONICA MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO 11/12/2019


Stato iter:
11/12/2019
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 11/12/2019
Resoconto MORASSUT ROBERTO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
 
DICHIARAZIONE VOTO 11/12/2019
Resoconto MURONI ROSSELLA LIBERI E UGUALI
Resoconto GADDA MARIA CHIARA ITALIA VIVA
Resoconto BUTTI ALESSIO FRATELLI D'ITALIA
Resoconto PEZZOPANE STEFANIA PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto LABRIOLA VINCENZA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Resoconto BADOLE MIRCO LEGA - SALVINI PREMIER
Resoconto LICATINI CATERINA MOVIMENTO 5 STELLE
Resoconto CUNIAL SARA MISTO
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 11/12/2019

ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 11/12/2019

IN PARTE ACCOLTO E IN PARTE NON ACCOLTO IL 11/12/2019

PARERE GOVERNO IL 11/12/2019

DISCUSSIONE IL 11/12/2019

VOTATO PER PARTI IL 11/12/2019

IN PARTE APPROVATO E IN PARTE RESPINTO IL 11/12/2019

CONCLUSO IL 11/12/2019

Atto Camera

Risoluzione in Assemblea 6-00094
presentato da
CUNIAL Sara
testo di
Mercoledì 11 dicembre 2019, seduta n. 276

   La Camera

impegna il Governo:

1) a riconoscere la gravità dei cambiamenti climatici che già investono l'Italia e ad agire di conseguenza cercando di mitigare, con politiche economiche attive, anche di carattere economico, le migrazioni climatiche e le violazioni dei diritti umani causate anche nei Paesi fragili;
2) ad adottare target e politiche attive di riduzione delle emissioni, in linea con quanto chiede la scienza per mantenere il riscaldamento globale entro la soglia prudenziale di 1,5o C rispetto al periodo preindustriale;
3) ad adottare iniziative per considerare, nel rispetto della normativa vigente in materia, gli alberi patrimonio dell'umanità in virtù del loro indiscutibile valore biologico, di produzione di ossigeno, purificazione dell'aria e riduzione del surriscaldamento globale, oltreché per la loro indispensabile funzione naturalistica, paesaggistica e di sostegno ecologico ed alla salute, alla produzione agricola, all'alimentazione e alla vita stessa dell'ecosistema, dell'umanità e dell'intero pianeta, nonché per la loro importanza infrastrutturale nelle aree urbane;
4) a favorire politiche di risparmio della risorsa idrica e di efficientamento della sua produzione e della rete di distribuzione, di raccolta e gestione di risorse meteoriche e di recupero a fini di riuso e ambientali nei sistemi domestici e collettivi; a incentivare il ripristino della capacità assorbente del suolo agricolo (apporto di compost organico e buone pratiche) e il ripristino di sistemi di muri a secco; a promuovere sistemi innovativi di raccolta dell'umidità atmosferica e di dissalazione;
5) a valutare l'opportunità di assumere iniziative volte a censire e recuperare le aree abbandonate, alla cura di aree verdi condominiali e aree intercluse (orti e foreste urbani), alla concessione per l'agricoltura sociale sostenibile delle aree non curate e a favorire la gestione comunitaria condivisa dei beni abbandonati (pubblici e privati), nell'ottica di una redistribuzione equa delle risorse;
6) ad assumere iniziative per considerare, nel rispetto della normativa vigente in materia, il suolo come patrimonio dell'umanità, in quanto matrice vivente indispensabile ed in virtù della sua capacità di assorbire anidride carbonica, applicando il «bilancio 0» nel consumo di suolo attraverso; a) una moratoria a impianti solari a terra in aree recuperabili ed il recupero delle aree contaminate (decontaminazione, produzioni non alimentari, rinaturalizzazione); b) il sostegno a progetti di forestazione periurbana; c) la promozione del ripristino della biodiversità nella copertura vegetale; d) la prevenzione e il contrasto degli incendi;
7) a promuovere un nuovo paradigma agricolo ed economico, attraverso una cultura del cibo per la salute in cui la responsabilità ecologica e la giustizia economica abbiano la precedenza sugli odierni sistemi di produzione estrattivi basati su consumo e profitto, incentivando la partecipazione di agricoltori e consumatori nella costruzione di economie virtuose – sostenibili, solidali e locali, riducendo i passaggi logistici (confezionamento, refrigerazione, immagazzinamento e trasformazione);
8) a valutare l'opportunità di studiare le iniziative più adatte in relazione alla filiera della canapa (Cannabis sativa L.), quale coltura in grado di contribuire alla riduzione dell'impatto ambientale in agricoltura, alla riduzione del consumo dei suoli e della desertificazione e della perdita di biodiversità, nonché come coltura da rotazione i cui prodotti si possono utilizzare come sostituto di plastiche;
9) a valutare l'opportunità di programmare un ripensamento dell'intero settore ittico, con l'obiettivo di sostenere l'adeguamento e l'aggiornamento della pesca professionale sia per quanto riguarda l'ammodernamento della flotta, sia per una maggiore sicurezza in mare e una migliore selettività di cattura, anche promuovendo progetti di ricerca/pesca per la resilienza degli stock ittici, favorendo al tempo stesso la riconversione del patrimonio operativo della cattura professionale verso forme di pescaturismo e ludico-sportive in genere potenziando l'acquacoltura sostenibile e multitrofica;
10) ad assumere iniziative per ampliare, nel rispetto della normativa vigente in materia, le aree costiere di tutela e ripopolamento, promuovendo nuove aree marine protette, definendo strategie di protezione delle falde dall'intrusione marina nonché di recupero e tutela dell’habitat dunale;
11) ad assumere come obiettivi fondamentali e caratterizzanti delle politiche di governo Settoriali (nel rispetto dei principi dell'Unione europea e dell'Accordo di Parigi (C0P21) del 2015): la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra o climalteranti responsabili del riscaldamento globale (azioni di mitigazione) e la diminuzione della vulnerabilità dei sistemi naturali, territoriali e socio-economici ai rischi legati ai cambiamenti climatici (azioni di adattamento); lo sviluppo di politiche carbon free, l'implementazione di modelli di sviluppo e stili di vita sostenibili, l'individuazione delle aree territoriali e dei sistemi economici locali maggiormente esposti ai rischi, al fine di definire un quadro di conoscenze scientifiche propedeutico alla pianificazione delle più opportune misure di adattamento;
12) ad assumere come uno dei principi fondamentali delle politiche di sviluppo economico del Governo le misure di mitigazione per ridurre le emissioni di gas a effetto serra, incentivando politiche di tutela dell'ambiente e del paesaggio, anche mediante azioni congiunte con gli enti locali e con le imprese, stimolando la crescita dei settori produttivi industriali e dei rifiuti a bassa intensità energetica e le tecnologie che fanno ricorso a fonti di energia rinnovabile ad alto fattore di resilienza rispetto agli eventi più estremi registrati o prevedibili;
13) a valutare l'opportunità di promuovere politiche settoriali di sviluppo dell'economia circolare così come lo scambio di beni e servizi tra aziende e tra privati nell'ottica di una condivisione di risorse e del riutilizzo dei beni e per evitare il sovradimensionamento, una tra le cause della sovrapproduzione di beni e uso eccessivo di fonti energetiche;
14) a favorire la promozione e l'incentivazione di forme e tecnologie di mobilità sostenibile, in particolare trasporti pubblici a bassa emissione, autoveicoli a emissioni zero o zero-nearly, sistemi di car sharing e carpooling;
15) a individuare i settori naturali e socio-economici maggiormente esposti ai rischi del cambiamento climatico; ad analizzare l'impatto economico dei cambiamenti climatici in corso e previsti sui diversi settori naturali e socio-economici; a promuovere comportamenti virtuosi di prevenzione del rischio tramite attività di sensibilizzazione e formazione;
16) ad adottare iniziative di sensibilizzazione dei cittadini sul tema del cambiamento climatico coinvolgendo gli enti locali nel percorso verso la sostenibiiità energetica ed ambientale, promuovendo una rete di pratiche virtuose a livello nazionale e locale cui le amministrazioni possano attingere, favorendo il massimo coinvolgimento del livello delle comunità locali anche attraverso l'utilizzo di sistemi di democrazia diretta come referendum e consultazioni territoriali, al fine di valorizzare le azioni, i piani e i programmi locali in tema di mitigazioni e adattamento ai cambiamenti climatici.
(6-00094)
(Testo modificato nel corso della seduta) «Cunial, Benedetti, Giannone».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

protezione dell'ambiente

inquinamento atmosferico

inquinamento stratosferico