ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN ASSEMBLEA 6/00067

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 148 del 25/03/2019
Abbinamenti
Atto 6/00066 abbinato in data 26/03/2019
Atto 6/00068 abbinato in data 26/03/2019
Atto 6/00069 abbinato in data 26/03/2019
Firmatari
Primo firmatario: GIGLIO VIGNA ALESSANDRO
Gruppo: LEGA - SALVINI PREMIER
Data firma: 25/03/2019
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
SCERRA FILIPPO MOVIMENTO 5 STELLE 25/03/2019
BAZZARO ALEX LEGA - SALVINI PREMIER 25/03/2019
BIANCHI MATTEO LUIGI LEGA - SALVINI PREMIER 25/03/2019
CRIPPA ANDREA LEGA - SALVINI PREMIER 25/03/2019
DI MURO FLAVIO LEGA - SALVINI PREMIER 25/03/2019
IEZZI IGOR GIANCARLO LEGA - SALVINI PREMIER 25/03/2019
MAGGIONI MARCO LEGA - SALVINI PREMIER 25/03/2019
MOLINARI RICCARDO LEGA - SALVINI PREMIER 25/03/2019
MURELLI ELENA LEGA - SALVINI PREMIER 25/03/2019
BATTELLI SERGIO MOVIMENTO 5 STELLE 25/03/2019
BRUNO RAFFAELE MOVIMENTO 5 STELLE 25/03/2019
DE CARLO SABRINA MOVIMENTO 5 STELLE 25/03/2019
DE GIORGI ROSALBA MOVIMENTO 5 STELLE 25/03/2019
DI LAURO CARMEN MOVIMENTO 5 STELLE 25/03/2019
GALIZIA FRANCESCA MOVIMENTO 5 STELLE 25/03/2019
GIORDANO CONNY MOVIMENTO 5 STELLE 25/03/2019
IANARO ANGELA MOVIMENTO 5 STELLE 25/03/2019
OLGIATI RICCARDO MOVIMENTO 5 STELLE 25/03/2019
PAPIRO ANTONELLA MOVIMENTO 5 STELLE 25/03/2019
PENNA LEONARDO SALVATORE MOVIMENTO 5 STELLE 25/03/2019
SPADONI MARIA EDERA MOVIMENTO 5 STELLE 25/03/2019
TORTO DANIELA MOVIMENTO 5 STELLE 25/03/2019
VILLANI VIRGINIA MOVIMENTO 5 STELLE 25/03/2019
D'UVA FRANCESCO MOVIMENTO 5 STELLE 25/03/2019
SIRAGUSA ELISA MOVIMENTO 5 STELLE 25/03/2019
SURIANO SIMONA MOVIMENTO 5 STELLE 25/03/2019
EMILIOZZI MIRELLA MOVIMENTO 5 STELLE 25/03/2019


Stato iter:
26/03/2019
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 26/03/2019
Resoconto BARRA CARACCIOLO LUCIANO SOTTOSEGRETARIO DI STATO ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO - (PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI)
 
DICHIARAZIONE VOTO 26/03/2019
Resoconto LORENZIN BEATRICE MISTO-CIVICA POPOLARE-AP-PSI-AREA CIVICA
Resoconto OCCHIONERO GIUSEPPINA LIBERI E UGUALI
Resoconto DELMASTRO DELLE VEDOVE ANDREA FRATELLI D'ITALIA
Resoconto ROSSELLO CRISTINA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Resoconto BERLINGHIERI MARINA PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto GIGLIO VIGNA ALESSANDRO LEGA - SALVINI PREMIER
Resoconto BATTELLI SERGIO MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 26/03/2019

ACCOLTO IL 26/03/2019

PARERE GOVERNO IL 26/03/2019

DISCUSSIONE IL 26/03/2019

APPROVATO IL 26/03/2019

CONCLUSO IL 26/03/2019

Atto Camera

Risoluzione in Assemblea 6-00067
presentato da
GIGLIO VIGNA Alessandro
testo presentato
Lunedì 25 marzo 2019
modificato
Martedì 26 marzo 2019, seduta n. 149

   La Camera,
   premesso che:
    esaminata la relazione della XIV Commissione sulla Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea per il 2019, sul Programma di lavoro della Commissione europea per il 2019 e sul Programma di diciotto mesi del Consiglio dell'Unione europea (1o gennaio 2019-30 giugno 2020);
    l'esame congiunto dei suddetti documenti rappresenta una vera e propria «sessione parlamentare europea di fase ascendente» dedicata alla valutazione e al confronto tra le priorità delle Istituzioni europee e di quelle del Governo, nonché di quelle individuate dalle Presidenze del Consiglio, per l'anno in corso;
    l'analisi e la discussione dei suddetti documenti devono dunque intendersi come uno dei principali strumenti per l'esercizio ex ante della funzione di indirizzo e di intervento del Parlamento nella definizione attiva, da parte dell'Italia, della politica europea, nonché come funzione di controllo sulla condotta del Governo nelle sedi decisionali dell'Unione europea;
    l'esame dei tre atti programmatici offre quindi al Parlamento il quadro dei lavori in corso e programmati in sede di Unione europea: in questo senso, il coinvolgimento attivo e tempestivo del Parlamento sui temi oggetto della relazione programmatica risulta imprescindibile al fine di definire un piano comune e condiviso della politica europea italiana nel contesto europeo e risulta altresì funzionale ad uno sviluppo equilibrato dell'Unione;
    affinché il Parlamento rafforzi il suo ruolo nella definizione delle politiche europee, al fine di proseguire nel percorso di risanamento di quel deficit democratico che ancora affligge l'Unione, è necessario che il Governo continui ad adempiere sistematicamente, e con le tempistiche adeguate, agli obblighi informativi e di coinvolgimento del Parlamento previsti dalla legge n. 234 del 2012;
    in particolare, la Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea, accompagnata dagli indirizzi parlamentari recati nei pareri espressi dalle Commissioni permanenti, definisce una cornice strategica coerente per la politica europea del nostro Paese e valorizza l'azione che il Governo ha compiuto, e che intende compiere, nell'ambito della partecipazione dell'Italia alla definizione delle politiche dell'Unione Europea;
    a livello normativo, la presentazione della Relazione programmatica è definita dal dettato dell'articolo 13, comma 1, della legge n. 234 del 2012, che prevede che il Governo presenti alle Camere, entro il 31 dicembre dell'anno precedente, una relazione che comprenda gli orientamenti e le priorità politiche attesi dall'Esecutivo in relazione allo sviluppo del processo di integrazione europea, ai profili istituzionali e alle principali politiche orizzontali e settoriali dell'Unione europea, nonché agli orientamenti che il Governo ha assunto o intende assumere in merito a specifici progetti di atti normativi o a documenti di consultazione dell'Unione europea; infine la Relazione dà conto delle strategie di comunicazione e di formazione del Governo in merito all'attività dell'Unione europea e alla partecipazione italiana all'Unione europea;
    merita in particolare apprezzamento l'impegno profuso dal Governo per affinare, sulla base dell'esperienza progressivamente acquisita, i contenuti della Relazione programmatica, preceduta, per semplicità di consultazione, da una sintesi delle principali materie trattate e che risulta più ricca di elementi informativi e di dati utili ad una valutazione sulle priorità da perseguire;
    l'analisi della Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione Europea e le politiche che in quest'ambito si intendono promuovere non può non tenere in considerazione la peculiare fase storica e di rallentamento economico attualmente attraversata dall'Unione europea: la discussione, infatti, si colloca quest'anno in un contesto particolarmente delicato, anche in considerazione della coincidenza delle elezioni per il rinnovamento del Parlamento europeo e per l'incertezza dei negoziati, tutt'ora in corso, per un'uscita – che si auspica ordinata e senza strappi – del Regno Unito dall'Unione europea;
    l'esame congiunto dei documenti programmatici coincide quindi con una fase particolarmente critica della vita dell'Unione europea, chiamata ad affrontare sfide cruciali per l'Europa di oggi e per quella di domani: sfide che stanno mettendo a dura prova la capacità dell'Unione di fornire risposte adeguate e condivise, e che sta pregiudicando la fiducia dei cittadini nella stessa costruzione e tenuta dei progetto europeo;
    considerata la peculiarità dell'attuale fase di fine legislatura europea, si rende quanto mai necessaria una riflessione sulla natura e sul futuro del progetto europeo, sulla governance e sullo stesso assetto istituzionale dell'Unione europea, al fine di rafforzare quella dimensione sociale dell'Unione europea, fatta di valori comuni e condivisi prima che di obiettivi economici, al fine di creare sul terreno del progresso economico, della libertà di circolazione, del mercato unico, della salvaguardia dello Stato di diritto e dei diritti fondamentali e della tutela della dignità delle persone, un'autentica Unione dei popoli fondata su principi solidaristici e unitari;
    per essere realmente forte e competitiva, l'Unione europea è chiamata infatti a definire in maniera unitaria – come attore di primo piano nella scena globale – le necessarie strategie in materia di crescita, lavoro, sviluppo industriale e innovazione e ad elaborare risposte adeguate all'esigenza di equilibrio fra la riduzione e la condivisione dei rischi fra gli Stati membri;
    per quanto riguarda il Programma di lavoro della Commissione europea per il 2019, occorre rilevare che si tratta di un programma di fine mandato, in vista delle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo del prossimo maggio e del conseguente esaurimento del mandato della Commissione Junker;
    pertanto il suddetto Programma contiene un numero limitato di nuove iniziative, concentrandosi invece sulle proposte pendenti, ritenute essenziali per realizzare concretamente le dieci priorità che la Commissione attualmente in carica si era impegnata a realizzare nel momento della sua investitura;
    tra i temi prioritari del fine legislatura europea vi sono il prosieguo dei negoziati per il Quadro finanziario pluriennale volto ad allocare adeguate risorse finanziarie secondo le principali priorità dell'Unione per il periodo 2021-2027, la discussione sull'approfondimento sull'Unione economica e monetaria e sull'Unione bancaria e la definizione di una strategia europea strutturata su politiche comuni sull'immigrazione e per la riforma del Sistema comune europeo d'asilo;
    per quanto attiene infine il Programma di diciotto mesi del Consiglio dell'Unione europea (1o gennaio 2019-30 giugno 2020), esso indica, coerentemente con il sistema introdotto dal Trattato di Lisbona per dare una maggiore continuità e coerenza ai lavori del Consiglio dell'Unione europea, le priorità che le presidenze del Consiglio di Romania, Finlandia e Croazia, che si succederanno in tale ordine, hanno tra loro concordato, sulla base di tale programma,

impegna il Governo:

   1) a rafforzare e a promuovere gli strumenti di partecipazione attiva del Parlamento italiano alla definizione delle politiche dell'Unione europea, con particolare riguardo alla sessione europea di fase ascendente, che coinvolga tutte le istituzioni, al fine di poter rappresentare, in sede unionale, le reali necessità dei cittadini italiani, in un'ottica di dialogo rinforzato e di contributo al processo di democratizzazione dell'Unione europea;
   2) a dare un sistematico e tempestivo adempimento agli obblighi informativi e di coinvolgimento previsti dalla legge n. 234 del 2012 nei confronti del Parlamento, finalizzati ad un esame regolare e appropriato, da parte degli organi parlamentari competenti, dei progetti di atti e documenti dell'Ue di volta in volta in discussione in sede europea, per contribuire alla definizione delle politiche dell'Italia nelle sedi decisionali dell'Unione europea e migliorare altresì il processo di partecipazione democratica all'Unione;
   3) affinché, attraverso una partecipazione attiva al dibattito sulle prospettive di riforma della governance e del progetto europeo, nelle opportune sedi comunitarie, l'assetto istituzionale e le procedure decisionali unionali siano sottoposte a un necessario processo di revisione, con l'obiettivo condiviso di riavvicinare l'Unione europea agli interessi reali dei cittadini ed esercitare pienamente quel ruolo centrale che spetta all'Italia, membro fondatore dell'Unione europea;
   4) ad adoperarsi affinché a seguito dell'auspicabile raggiungimento di un accordo con il Regno Unito per un recesso ordinato dall'Unione europea, ma anche soprattutto in caso di « no deal», siano adottate tutte le misure necessarie per la piena tutela dei cittadini e le imprese italiane che lavorano e operano nel paese britannico;
   5) nell'ambito della politica di allargamento dell'Unione, a dare seguito alla richiesta di interruzione formale dei negoziati di adesione con la Turchia da parte della Commissione Esteri del Parlamento Europeo, fintanto che si continui a riscontrare una sostanziale assenza dei necessari presupposti di condizionalità per la sua adesione all'Unione europea, della perdurante e preoccupante situazione di deficit dello stato di diritto, delle violazioni allo stato di diritto, ai diritti umani e al rispetto della democrazia, evidenziando comunque la necessità di prestare attenzione al dialogo e alla centralità degli scambi culturali, accademici, commerciali e di investimento che tuttora l'Italia mantiene con la società civile in Turchia, che rimane uno Stato membro della Nato e un interlocutore dell'Unione europea, senza tuttavia sottacere la preoccupazione per il deterioramento della situazione dei diritti fondamentali all'interno dello Stato;
   6) nell'ambito del coordinamento nazionale delle politiche europee, a proseguire nell'impegno di Governo volto alla promozione di una efficace partecipazione dell'Italia alle attività dell'Unione europea, con l'obiettivo di dare un rinnovato e decisivo slancio politico alla tutela degli interessi nazionali nel panorama comunitario, anche attraverso gli strumenti a disposizione di coordinamento, indirizzo e impulso politico, con particolare riferimento al ruolo del Comitato interministeriale per gli affari europei (Ciae), al fine di garantire un più efficace coordinamento della posizione italiana nell'ambito dei negoziati europei e garantire altresì reali possibilità di tutela dei diritti e degli interessi dei cittadini italiani in Europa;
   7) a rafforzare le procedure di raccordo e di cooperazione tra il Parlamento nazionale, il Governo e gli europarlamentari italiani, in particolare attraverso la Rappresentanza permanente presso l'Unione europea e avvalendosi degli strumenti di collegamento previsti dai Regolamenti di ciascuna Camera;
   8) in vista della presentazione della prossima Relazione programmatica 2020, ad adoperarsi, nelle opportune sedi istituzionali, affinché si delinei una strategia europea strutturata su politiche comuni di ampio respiro e che sia adeguata alle attuali sfide della crescita e all'esigenza di equilibrio fra la riduzione e la condivisione dei rischi da parte di tutti gli Stati membri;
   9) a incrementare gli sforzi per la definizione e la risoluzione delle procedure di infrazione attualmente a carico dell'Italia, ai sensi degli articoli 258 e 260 del Tfue, ponendo una particolare attenzione alla fase informativa e di coinvolgimento attivo delle Camere, in merito all'avvio o agli sviluppi delle procedure di infrazione e di pre-infrazione EU-Pilot, in coerenza con il dettato dell'articolo 15 della legge n. 234/2012, al fine di assicurare una sostanziale riduzione delle procedure di infrazione ed evitare effetti finanziari negativi a carico della finanza pubblica.
(6-00067) «Giglio Vigna, Scerra, Bazzaro, Bianchi, Andrea Crippa, Di Muro, Iezzi, Maggioni, Molinari, Murelli, Battelli, Bruno, Sabrina De Carlo, De Giorgi, Di Lauro, Galizia, Giordano, Ianaro, Olgiati, Papiro, Penna, Spadoni, Torto, Villani, D'Uva, Siragusa, Suriano, Emiliozzi».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

politica comunitaria

politica commerciale comune

relazione