ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN ASSEMBLEA 6/00025

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 64 del 16/10/2018
Abbinamenti
Atto 6/00026 abbinato in data 16/10/2018
Atto 6/00027 abbinato in data 16/10/2018
Atto 6/00028 abbinato in data 16/10/2018
Atto 6/00029 abbinato in data 16/10/2018
Firmatari
Primo firmatario: MOLINARI RICCARDO
Gruppo: LEGA - SALVINI PREMIER
Data firma: 16/10/2018
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
D'UVA FRANCESCO MOVIMENTO 5 STELLE 16/10/2018


Stato iter:
16/10/2018
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 16/10/2018
Resoconto FRACCARO RICCARDO MINISTRO SENZA PORTAFOGLIO - (RAPPORTI PARLAMENTO E DEMOCRAZIA)
 
DICHIARAZIONE VOTO 16/10/2018
Resoconto FUSACCHIA ALESSANDRO MISTO-+EUROPA-CENTRO DEMOCRATICO
Resoconto COLUCCI ALESSANDRO MISTO-NOI CON L'ITALIA-USEI
Resoconto BOLDRINI LAURA LIBERI E UGUALI
Resoconto LOLLOBRIGIDA FRANCESCO FRATELLI D'ITALIA
Resoconto GELMINI MARIASTELLA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Resoconto UNGARO MASSIMO PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto BORGHI CLAUDIO LEGA - SALVINI PREMIER
Resoconto D'UVA FRANCESCO MOVIMENTO 5 STELLE
Resoconto FATUZZO CARLO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 16/10/2018

ACCOLTO IL 16/10/2018

PARERE GOVERNO IL 16/10/2018

DISCUSSIONE IL 16/10/2018

APPROVATO IL 16/10/2018

CONCLUSO IL 16/10/2018

Atto Camera

Risoluzione in Assemblea 6-00025
presentato da
MOLINARI Riccardo
testo di
Martedì 16 ottobre 2018, seduta n. 64

   La Camera,
   in occasione della riunione del Consiglio europeo che avrà luogo a Bruxelles il 17 e 18 ottobre prossimi venturi in cui i Capi di Stato e di Governo degli Stati membri affronteranno quattro principali argomenti iscritti all'ordine del giorno, migrazione, sicurezza interna, Vertice Euro e stato delle trattative sulla Brexit e ascoltate le comunicazioni del Presidente del Consiglio,
   premesso che:
    dopo le conclusioni adottate nel precedente vertice del 28 giugno 2018, il Consiglio Europeo tornerà ad affrontare nuovamente la questione delle pressioni migratorie, valutando lo stato di attuazione degli impegni assunti in quella occasione in vista di soluzioni condivise ed eque per tutti gli Stati membri;
    le cronache dei mesi estivi hanno nuovamente riportato all'attenzione dell'opinione pubblica e dell'agenda politica l'evidente vulnus nel sistema di accoglienza dei migranti a livello europeo che assegna ai Paesi di primo arrivo dei migranti un fardello ingiustificato che consiste nell'identificazione e nell'avvio di tutte le procedure per la richiesta di asilo, in un contesto in cui altrettanto deficitaria risultata essere la condivisione della fase preliminare all'accoglienza, vale a dire quella relativa alla ricerca e salvataggio dei migranti in mare;
    è di tutta evidenza che tale vulnus sia conseguenza di un'ottica ancora emergenziale con cui viene gestita la questione migratoria a livello europeo, e che prioritaria risulta, invece, l'adozione condivisa e immediata di una efficace politica dissuasiva e di contrasto all'immigrazione clandestina, al fine di smantellare il traffico di esseri umani ad esso notoriamente collegato e per impedire tragiche morti negli attraversamenti illegali delle frontiere, soprattutto marittime, per raggiungere l'Europa;
    il controllo dei flussi migratori, infatti, è strettamente correlato con la messa in sicurezza delle frontiere esterne dell'Unione europea ed occorre anche disincentivare qualsiasi ulteriore iniziativa che possa con ciò interferire e costituire, invece, un fattore di attrazione dei fenomeni migratori clandestini;
    è evidente la scarsa propensione e solidarietà da parte degli Stati membri a una risposta collettiva e condivisa di tutela e gestione integrata delle frontiere esterne e all'esigenza di salvare le vite umane, condizione di fatto che rende necessaria una rimodulazione dei mandati delle operazioni europee nel Mediterraneo;
    chi arriva nel nostro mare, non arriva in uno Stato membro, arriva in Europa. Il Mar Mediterraneo è la frontiera meridionale di ingresso in Europa, ed è proprio il principio di frontiera europea che va consolidato in un'ottica di condivisione ed equa distribuzione su tutto il territorio dell'Unione delle pressioni dei flussi migratori in ogni loro fase, indipendentemente dalle situazioni di emergenza;
    è necessario trovare un consenso ampio al fine di riformare il c.d. regolamento di Dublino sulla base di un equilibrio tra responsabilità e solidarietà, tenendo conto delle persone sbarcate a seguito delle operazioni di ricerca e soccorso e creando, come condiviso dai leader europei nelle conclusioni del Consiglio Europeo del giugno scorso, centri di protezione e identificazione europei nei Paesi di origine e transito, che operino in stretto accordo e coordinatamente con le organizzazioni internazionali competenti quali ad esempio UNHCR e OIM, nel rispetto dei diritti umani e della dignità umana, per esplicare le procedure di identificazione e una veloce separazione tra migranti economici e quelli bisognosi di protezione internazionale;
    occorre altresì intensificare, in un'ottica condivisa, la cooperazione con i Paesi di origine e transito, in particolare dove operano le organizzazioni di trafficanti di esseri umani, con l'obiettivo di contrastare le partenze illegali da tali Paesi, in particolare per motivi economici, attualmente di gran lunga il numero maggiore, al fine di non strumentalizzare il diritto di asilo che deve, invece, essere finalizzato alla tutela di persone realmente bisognose di protezione internazionale;
    stante le attuali disposizioni previste dal regolamento di Dublino e dalla normativa comunitaria in materia di rimpatri, così come già condiviso al precedente Consiglio/Europeo, risulta necessaria una efficace politica a livello europeo che consenta di accelerare le procedure per il rimpatrio dei migranti clandestini e irregolari, anche in un'ottica dissuasiva dell'immigrazione illegale e dello sviluppo di nuove rotte marittime o terrestri;
    nel vertice informale di Salisburgo dello scorso 20 settembre insieme al rafforzamento del controllo delle frontiere, i leader europei hanno ribadito la volontà di contrastare tutte le forme di cyber-criminalità che si configurano in diverse modalità: gli attacchi contro i sistemi di informazione che seguono un modello di attività «Crime-as-a-Service» (attività criminale come servizio) e facilitano la criminalità online; la lotta alle attività dei gruppi criminali organizzati, coinvolti nel traffico all'ingrosso di droghe; i gruppi che agevolano l'immigrazione illegale, offrendo servizi on line, documenti falsi e favorendo gli spostamenti dei migranti irregolari lungo le principali rotte migratorie che attraversano le frontiere esterne e interne dell'Unione europea, mettendo spesso in pericolo le vite umane; infine la lotta contro la tratta degli esseri umani nell'Unione europea finalizzata allo sfruttamento sessuale e del lavoro e la tratta dei minori;
    i leader europei faranno il punto anche sul prossimo Vertice Euro del dicembre prossimo venturo in cui si approfondirà l'avanzamento dell'Unione economica e monetaria;
    il vertice di dicembre deve essere occasione per riflettere sul futuro di tutta l'Unione europea e del suo assetto istituzionale, delle sue politiche fiscali che devono guardare non solo alla stabilità monetaria, ma anche al benessere dei cittadini europei che mostrano di aver perso fiducia nel futuro dell'alleanza europea;
    la teoria economica deve lasciare spazio alla prevalenza della politica nell'offerta europea, in questo contesto è necessario definire i passi da compiere per migliorare il benessere di tutti i cittadini europei, rilanciando gli investimenti capaci di creare economie esterne alle imprese e benessere sociale, come strumento per la crescita del reddito e dell'occupazione;
    è opportuno rivedere la governance europea che, in mancanza di un prestatore di ultima istanza, pone alcune economie dell'Eurozona in una intollerabile posizione di debolezza nei confronti delle altre economie mondiali e, cosa forse ancora più grave, amplia le divergenze all'interno di un'area costruita con l'intento della convergenza;
    il Consiglio europeo si riunirà nuovamente in formazione ex articolo 50 per fare il punto della situazione sulle trattative per la Brexit: se sono stati trovati degli accordi di massima per quanto riguarda la tutela dei diritti dei cittadini europei residenti nel Regno Unito, sulla cooperazione giudiziaria e sul regolamento delle pendenze finanziarie del Regno Unito, resta ancora insoluta la questione relativa al confine tra Irlanda e l'Irlanda del Nord, nonché l'individuazione del tipo di partenariato economico-commerciale post Brexit nel quadro delle future relazioni commerciali tra Unione europea e Regno Unito post Brexit. Aspetti questi molto controversi che rendono difficili le trattative;
    nell'incontro informale di Salisburgo i leader europei hanno convenuto in maniera unitaria su tre punti delle trattative con il Regno Unito: non si arriverà a nessun accordo di recesso senza "una salvaguardia solida, operativa e giuridicamente vincolante per l'Irlanda"; il quadro di cooperazione economica e doganale avanzato dal governo britannico, noto come piano «Chequers», è stato ritenuto non funzionale e capace di minare il mercato unico e di non favorire la facilitazione degli scambi per l'Irlanda. In ultimo, passaggio chiave di questa fase finale del negoziato rimarrà il Consiglio europeo di ottobre, dal cui esito dipenderà anche la scelta di convocare o meno un Vertice straordinario a novembre per finalizzare l'accordo di recesso o eventualmente stabilire una strategia in caso di no-deal;
    nel caso la contingenza dell'agenda politica lo richiedesse, all'ordine del giorno del Consiglio europeo, è prevista anche una sessione dei lavori dedicata alle relazioni esterne;
    su questo si evidenzia come l'Alleanza Atlantica continui ad essere una garanzia importante per la difesa dell'Europa, e la sua politica estera, rispetto a qualsiasi genere di aggressione o minaccia maggiore esterna, dato che l'Unione europea dispone ancora di capacità del tutto marginali in materia, in ragione del fatto che al suo interno le competenze relative alla difesa e alla conduzione della politica estera continuano a rimanere nel perimetro delle sovranità nazionali degli Stati membri;
    l'opzione primaria in favore dell'Alleanza Atlantica non è in contraddizione con un rinnovato dialogo con la Federazione Russa, interrottosi nel 2014 e tuttora a livelli di gran lunga inferiori a quelli teoricamente raggiungibili, ad esempio nel contrasto alla comune minaccia terroristica,

impegna il Governo

   1) ad adoperarsi affinché si delinei una strategia europea strutturata su politiche comuni nell'immigrazione, con una condivisione da parte degli Stati membri sia delle operazioni di ricerca e salvataggio che quelle di accoglienza per un'equa ripartizione delle pressioni derivanti dai flussi migratori, in particolare dei salvati in mare;
   2) a promuovere un rafforzamento delle frontiere esterne dell'Unione europea per evitare tragedie in mare e contrastare la criminalità organizzata, incoraggiando una cooperazione attiva tra le forze di polizia, le guardie di frontiera, le dogane, le autorità giudiziarie e amministrative nonché con le istituzioni e le agenzie dell'Unione europea e, in tale ottica, ad adottare iniziative per rivedere le attuali regole di ingaggio dei mandati delle operazioni europee nel Mediterraneo;
   3) a sostenere politiche di partenariato e di cooperazione con i Paesi di origine e transito dei migranti che abbiano il primario obiettivo di favorire uno sviluppo onnicomprensivo di questi Paesi e che includano iniziative finalizzate ad attuare una efficace politica condivisa che velocizzi le procedure di rimpatrio dei migranti che abbiano fatto ingresso illegalmente o il cui soggiorno sia irregolare;
   4) a condividere a livello europeo misure finalizzate alla lotta alla cybercriminalità per smantellare le attività criminali connesse agli attacchi contro i sistemi di informazione, le attività dei gruppi criminali organizzati coinvolti nel traffico all'ingrosso di droghe e quelle dei gruppi criminali organizzati che agevolano l'immigrazione illegale;
   5) ad assumere tutte le iniziative utili per dare vita a un gruppo di lavoro ad alto livello, che esamini la rispondenza dell'architettura istituzionale europea vigente e della politica economica e che proponga soluzioni in linea con gli obiettivi di crescita nella stabilità e di piena occupazione esplicitamente previsti dai Trattati miranti ad un accrescimento del benessere di tutti i cittadini europei;
   6) ad adottare iniziative per garantire, nell'accordo sull'uscita del Regno Unito dall'Unione europea, adeguata protezione degli interessi e la piena reciprocità dei diritti dei cittadini degli Stati membri dell'Unione europea a tutela anche dell'ampia comunità italiana residente nelle diverse città britanniche e lavorare al fine di trovare soluzioni condivise per evitare un «confine rigido» tra Irlanda e Irlanda del Nord e per definire un quadro delle relazioni future Unione europea-Regno Unito ampio e ambizioso, senza compromettere il funzionamento del Mercato interno;
   7) ad approfondire il completamento dell'Unione bancaria includendo anche la realizzazione dello schema di garanzia dei depositi e le regole, come la dotazione finanziaria, della risoluzione della crisi, nonché una più adeguata e tempestiva azione di contrasto degli attacchi speculativi.
(6-00025) «Molinari, D'Uva».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

frontiera esterna dell'Unione europea

migrazione illegale

controllo doganale