ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN ASSEMBLEA 6/00012

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 20 del 27/06/2018
Abbinamenti
Atto 6/00006 abbinato in data 27/06/2018
Atto 6/00007 abbinato in data 27/06/2018
Atto 6/00008 abbinato in data 27/06/2018
Atto 6/00009 abbinato in data 27/06/2018
Atto 6/00010 abbinato in data 27/06/2018
Atto 6/00011 abbinato in data 27/06/2018
Firmatari
Primo firmatario: RAMPELLI FABIO
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 27/06/2018
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MELONI GIORGIA FRATELLI D'ITALIA 27/06/2018
ACQUAROLI FRANCESCO FRATELLI D'ITALIA 27/06/2018
BELLUCCI MARIA TERESA FRATELLI D'ITALIA 27/06/2018
BUCALO CARMELA FRATELLI D'ITALIA 27/06/2018
BUTTI ALESSIO FRATELLI D'ITALIA 27/06/2018
CARETTA MARIA CRISTINA FRATELLI D'ITALIA 27/06/2018
CIABURRO MONICA FRATELLI D'ITALIA 27/06/2018
CIRIELLI EDMONDO FRATELLI D'ITALIA 27/06/2018
CROSETTO GUIDO FRATELLI D'ITALIA 27/06/2018
DE CARLO LUCA FRATELLI D'ITALIA 27/06/2018
DEIDDA SALVATORE FRATELLI D'ITALIA 27/06/2018
DELMASTRO DELLE VEDOVE ANDREA FRATELLI D'ITALIA 27/06/2018
DONZELLI GIOVANNI FRATELLI D'ITALIA 27/06/2018
FERRO WANDA FRATELLI D'ITALIA 27/06/2018
FIDANZA CARLO FRATELLI D'ITALIA 27/06/2018
FOTI TOMMASO FRATELLI D'ITALIA 27/06/2018
FRASSINETTI PAOLA FRATELLI D'ITALIA 27/06/2018
GEMMATO MARCELLO FRATELLI D'ITALIA 27/06/2018
LOLLOBRIGIDA FRANCESCO FRATELLI D'ITALIA 27/06/2018
LUCASELLI YLENJA FRATELLI D'ITALIA 27/06/2018
MASCHIO CIRO FRATELLI D'ITALIA 27/06/2018
MOLLICONE FEDERICO FRATELLI D'ITALIA 27/06/2018
MONTARULI AUGUSTA FRATELLI D'ITALIA 27/06/2018
OSNATO MARCO FRATELLI D'ITALIA 27/06/2018
PRISCO EMANUELE FRATELLI D'ITALIA 27/06/2018
RIZZETTO WALTER FRATELLI D'ITALIA 27/06/2018
ROTELLI MAURO FRATELLI D'ITALIA 27/06/2018
SILVESTRONI MARCO FRATELLI D'ITALIA 27/06/2018
TRANCASSINI PAOLO FRATELLI D'ITALIA 27/06/2018
VARCHI MARIA CAROLINA FRATELLI D'ITALIA 27/06/2018
ZUCCONI RICCARDO FRATELLI D'ITALIA 27/06/2018


Stato iter:
27/06/2018
Partecipanti allo svolgimento/discussione
INTERVENTO GOVERNO 27/06/2018
Resoconto SAVONA PAOLO MINISTRO SENZA PORTAFOGLIO - (AFFARI EUROPEI)
 
DICHIARAZIONE VOTO 27/06/2018
Resoconto FUSACCHIA ALESSANDRO MISTO-+EUROPA-CENTRO DEMOCRATICO
Resoconto GEBHARD RENATE MISTO-MINORANZE LINGUISTICHE
Resoconto COLUCCI ALESSANDRO MISTO-NOI CON L'ITALIA-USEI
Resoconto TASSO ANTONIO MISTO-MAIE-MOVIMENTO ASSOCIATIVO ITALIANI ALL'ESTERO
Resoconto BOLDRINI LAURA LIBERI E UGUALI
Resoconto FIDANZA CARLO FRATELLI D'ITALIA
Resoconto GELMINI MARIASTELLA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Resoconto QUARTAPELLE PROCOPIO LIA PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto MOLINARI RICCARDO LEGA - SALVINI PREMIER
Resoconto D'UVA FRANCESCO MOVIMENTO 5 STELLE
Resoconto FATUZZO CARLO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
 
PARERE GOVERNO 27/06/2018
Resoconto SAVONA PAOLO MINISTRO SENZA PORTAFOGLIO - (AFFARI EUROPEI)
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 27/06/2018

DISCUSSIONE IL 27/06/2018

NON ACCOLTO IL 27/06/2018

PARERE GOVERNO IL 27/06/2018

RESPINTO IL 27/06/2018

CONCLUSO IL 27/06/2018

Atto Camera

Risoluzione in Assemblea 6-00012
presentato da
RAMPELLI Fabio
testo di
Mercoledì 27 giugno 2018, seduta n. 20

   La Camera,
   udite le comunicazioni del Presidente del Consiglio dei ministri sulla riunione del Consiglio europeo del 28 e 29 giugno 2018,
   premesso che:
    l'ordine del giorno della prossima riunione del Consiglio europeo tratterà il tema della sicurezza e difesa, con particolare riferimento ai progressi nei lavori per il rafforzamento della politica comune europea di difesa, i temi dall'occupazione, crescita e competitività, il quadro finanziario pluriennale per il periodo 2021-2027 e in particolare la delicata questione delle politiche migratorie;
    con riferimento al tema dell'immigrazione, stando all'ordine del giorno, il prossimo Consiglio europeo dovrà «discutere delle dimensioni interna ed esterna della politica migratoria, compresa la riforma del sistema europeo comune di asilo, nello sforzo di trovare soluzione alle pressioni migratorie»;
    continuano senza sosta i «viaggi della speranza» dei migranti irregolari che tentano di raggiungere le coste italiane spesso raccolti in acque internazionali da navi appartenenti a organizzazioni non governative che poi li trasportano fino nei nostri porti;
    il divieto di attracco nei porti italiani recentemente formulato dall'Italia sia per la nave Aquarius che, il 22 giugno 2018, per la Lifeline, battente bandiera olandese ma di proprietà di una organizzazione non governativa tedesca, che ha raccolto oltre duecentoventi migranti in acque internazionali e voleva sbarcarli a Pozzallo, sta ponendo il tema della gestione dei migranti irregolari e delle imbarcazioni che li trasportano al centro del dibattito in sede europea;
    in merito l'Italia ha presentato una proposta in dieci punti, che va dal superamento del Regolamento di Dublino, e, quindi, del concetto del Paese di primo approdo, alla creazione di centri per la protezione internazionale nei centri di transito, al rafforzamento delle frontiere esterne dell'Unione, tra le quali va certamente considerata la sponda mediterranea dell'Italia, e altri impegni che l'Unione europea dovrà assumere con riferimento alla gestione condivisa delle centinaia di migliaia di migranti che tentano di arrivare in Europa;
    l'approccio a tali problematiche secondo la logica del cosiddetto burden sharing è stato, infatti, sinora carente, con il fallimento delle ricollocazioni e le iniziative di singoli Stati membri che hanno disposto la chiusura delle proprie frontiere e la sospensione dell'accordo di Schengen sulla libera circolazione delle persone;
    come riportato anche dal Documento di economia e finanza recentemente esaminato dal Parlamento, il calo degli arrivi di migranti irregolari registrato nel 2017 non è stato accompagnato dalla diminuzione delle presenze nelle strutture di accoglienza, le quali hanno continuato a registrare un andamento crescente, e lo stesso documento ha previsto che nel 2018 la spesa per operazioni di soccorso, assistenza sanitaria, accoglienza e istruzione sarà compresa tra 4,6 e 5 miliardi di euro, continuando a gravare sul nostro prodotto interno lordo per circa lo 0,3 per cento l'anno;
    tutti questi elementi dimostrano chiaramente la necessità e l'urgenza di un'inversione di rotta nella quale l'Italia non sia più lasciata sola rispetto al fenomeno migratorio ma l'Unione europea diventi finalmente parte attiva nella soluzione del problema;
    nel marzo 1997 l'allora Presidente del Consiglio dei ministri Romano Prodi stipulò un accordo con il Premier albanese per la realizzazione di un blocco navale della Marina militare per il respingimento dei migranti diretti in Italia, in cambio di aiuti come cibo e medicinali e l'impegno per la ricostruzione delle strutture statali albanesi;
    per quanto attiene specificatamente ai temi della sicurezza e difesa, il Consiglio europeo discuterà della cooperazione Unione europea-Nato in vista del vertice Nato dell'11 e 12 luglio 2018, per fornire orientamenti per gli ulteriori lavori, in particolare quelli riguardanti la cooperazione strutturata permanente (PESCO);
    il Consiglio europeo dovrebbe occuparsi anche di mobilità militare, unificando le norme e le regolamentazioni entro il 2024, nel rispetto della sovranità di ciascun Stato membro, del Fondo europeo per la difesa, del programma europeo di sviluppo del settore industriale della difesa (EDIDP) e di politica di sicurezza e di difesa comune (PSDC) in ambito civile;
    centrale anche le tematiche legate alla crescita e occupazione, particolarmente sentite per il nostro Paese, che, secondo gli ultimi dati Ocse, è il fanalino di coda dell'eurozona con stime di crescita dell'1,4 per cento quest'anno e 1,1 nel 2019 contro una media dell'eurozona del 2,2 per cento nel 2018 e del 2,1 nel 2019. Secondo Eurostat nel 2017 i poveri in Italia sono 10,5 milioni dei quali, secondo l'Istat, 5 milioni in povertà assoluta;
    la Commissione europea nel «pacchetto d'inverno» del Semestre europeo sulla situazione economica e sociale negli Stati membri, ha dichiarato che l'Italia rientra tra gli Stati che presentano «squilibri eccessivi», in quanto «l'elevato debito pubblico e la dinamica costantemente debole della produttività comportano per il futuro rischi con rilevanza transfrontaliera a fronte di un volume di crediti deteriorati e di un tasso di disoccupazione ancora elevati»;
    le previsioni di incremento del PIL dei principali Stati dell'Unione europea formulate dall'Ocse nell’Interim economic outlook nel marzo 2018, dal Fmi nel World economic outlook di aprile 2018, e dalla Commissione europea nel recentissimo Spring Forecast di maggio 2018, certificano che il ritmo di crescita dell'Italia sconta ancora livelli del tutto insufficienti ad assicurare una crescita economica strutturale, un deciso rilancio degli investimenti, dei consumi e dell'occupazione;
    nel complesso, la Commissione ritiene che, a partire dal 2018, l'Italia debba adottare i necessari provvedimenti per conformarsi alle disposizioni del patto di stabilità e crescita;
    sempre in materia di crescita e competitività, in risposta alla decisione degli Stati Uniti di imporre anche ai prodotti provenienti dall'Unione europea i dazi addizionali sulle importazioni di acciaio e alluminio, il Consiglio europeo dovrebbe, inoltre, confermare il pieno sostegno alle decisioni adottate dalla Commissione a salvaguardia dei mercati europei, quali le misure di riequilibrio e il procedimento legale avviato presso il Wto;
    nell'ambito dei temi di politica estera si discuterà anche dei dazi americani sulle produzioni europee di acciaio e alluminio e delle sanzioni comminate dall'Unione europea alla Russia all'indomani della crisi in Ucraina;
    l'azione protezionistica avviata dagli Stati Uniti con la introduzione dei dazi su siderurgia e acciaio come reazione al surplus commerciale tedesco – che quest'anno ha raggiunto il record dell'otto per cento del Pil, – è, oggi, il vero problema europeo e dell'Occidente, sul quale si scatenerà una guerra commerciale dagli esiti drammatici per le nostre aziende;
    le imprese italiane sono già gravemente penalizzate a causa delle sanzioni commerciali imposte alla Russia e nei quattro anni in cui sono state in vigore hanno inflitto perdite al mercato delle esportazioni italiane per tre miliardi di euro ogni anno, colpendo in particolar modo le imprese agroalimentari e il mercato delle tecnologie;
    lo stesso Def ha evidenziato, infatti, una forte dipendenza della nostra economia dagli scenari internazionali a causa della funzione di «traino» svolta dalle esportazioni, che sarà possibile contrastare solo mediante un deciso aumento della domanda interna;
    per quanto attiene specificamente al tema del quadro finanziario pluriennale per il periodo 2021-2027, le maggiori novità riguardano la diversa ripartizione degli stanziamenti in settori considerati prioritari e ad alto valore aggiunto europeo, quali ricerca e innovazione, giovani, economia digitale, gestione delle frontiere, clima e ambiente, sicurezza e difesa;
    parallelamente, si prefigurano, a titolo compensativo, alcuni risparmi. Secondo quanto dichiarato dalla Commissione europea, i finanziamenti a favore della politica agricola comune (PAC) e della politica di coesione subirebbero una riduzione rispettivamente del 5 per cento e del 7 per cento (secondo il Parlamento europeo i tagli sarebbero sottostimati e ammonterebbero, nel complesso, rispettivamente al 15 e al 10 per cento);
    in particolare, il taglio sulla politica agricola, pari a un valore complessivo di venti miliardi di euro, colpirà per 1,8 miliardi il settore in ambito nazionale. Tale previsione è insostenibile per imprese che in Italia rappresentano un settore strategico attraverso produzioni d'eccellenza e la promozione del made in Italy nel mondo;
    inoltre, l'agricoltura si è dimostrata essere un settore anticiclico, la cui occupazione è cresciuta anche durante gli anni della crisi, con un aumento del 3,5 per cento dal 2008 al 2016 a fronte di un crollo del 13,6 per cento dell'industria, soprattutto grazie al fenomeno del ritorno alla terra di molti giovani;
    secondo un'analisi effettuata dalla Coldiretti, infatti, quasi un'impresa condotta da giovani su dieci in Italia opera in agricoltura (8,4 per cento), dove sono presenti ben 51.123 aziende guidate da under 35, che operano in attività che vanno dalla trasformazione aziendale dei prodotti alla vendita diretta, dalle fattorie didattiche agli agriasilo, ma anche alle attività ricreative, l'agricoltura sociale per l'inserimento di disabili, detenuti e tossicodipendenti, la sistemazione di parchi, giardini, strade, l'agribenessere e la cura del paesaggio o la produzione di energie rinnovabili;
    il Consiglio europeo sarà chiamato a discutere anche della riforma della zona euro, con il completamento dell'unione bancaria, sulla base di una garanzia unica dei depositi, da associare a una vigilanza unica e a una risoluzione unica delle banche in crisi;
    temi di importanza strategica per l'Italia, soprattutto se inseriti in un contesto che vede la fine delle politiche monetarie ultraespansive della Banca centrale europea, con la graduale uscita del quantitative easing, che si concluderà entro il 2018, e la risalita dei tassi di riferimento prevista per la seconda metà del 2019;
    sembrerebbe poi che aleggi una proposta di trasformare l'attuale Esm (Meccanismo europeo di stabilità) in una sorta di Fme (Fondo monetario europeo), anche qui con condizioni da discutere: l'Italia è il terzo euroazionista dell'Esm contribuendo con 125 miliardi di euro (pari al 5,5 per cento del suo debito pubblico) dei quali finora non ha usufruito nemmeno in minima parte essendo stati utilizzati negli anni per interventi di sostegno in favore di altri Paesi;
    il Consiglio europeo sarà, infine, chiamato a decidere in merito alla composizione del Parlamento europeo, tenendo conto dell'uscita del Regno Unito dall'Unione europea, ai sensi dell'articolo 50 del trattato sull'Unione europea e l'avvio della discussione sulle future relazioni tra le parti per il dopo Brexit: un dibattito estremamente importante alla luce delle conseguenze che l'uscita del Regno Unito dall'Unione europea potrà avere sull'economia globale e quindi sull'economia degli Stati membri, Italia inclusa;
    il Consiglio europeo del 22-23 marzo 2018 ha già approvato l'intesa di massima raggiunta tra i negoziatori della Commissione europea e del Regno Unito su larga parte dell'accordo di recesso, ed in particolare sul mantenimento dei diritti acquisiti dai cittadini europei residenti nel Regno Unito e viceversa, e sul mantenimento degli impegni finanziari assunti dal Regno Unito per il bilancio dell'Unione 2014-2020;
    i punti salienti dell'intesa sono rappresentati dalla decisione di conferire un nuovo status ai cittadini europei che risulteranno essere residenti nel Regno Unito da prima della data fissata per l'uscita dall'Unione europea, con riconoscimento dei diritti acquisiti e reciproco riconoscimento per i cittadini britannici residenti negli Stati membri dell'Unione;
    per quanto attiene invece all'accordo finanziario è stato convenuto che il Regno Unito contribuirà all'attuazione dei bilanci annuali dell'Unione europea per gli anni 2019 e 2020 e riceverà una quota di tutti i benefici finanziari che sarebbero ricaduti su di esso se fosse rimasto uno Stato membro,

impegna il Governo

1) ad adottare ogni opportuna iniziativa per l'istituzione urgente di una missione militare europea, con la partecipazione di tutti gli Stati membri, per la creazione di un blocco navale davanti alle coste libiche che possa impedire il passaggio delle imbarcazioni cariche di migranti irregolari. La missione dovrà essere realizzata in accordo e collaborazione con entrambe le autorità di Governo presenti sul territorio libico, qualificandole come interlocutori dell'Unione e fornendo alle stesse sostegno economico e operativo per il controllo del proprio territorio e della rotta attraverso il deserto sfruttata dai trafficanti;
2) a garantire la immediata creazione di centri hot spot nei Paesi del Nord Africa;
3) a promuovere la creazione di un fondo europeo, alimentato con risorse dell'Unione, con una dotazione di tre miliardi di euro per la realizzazione di accordi di riammissione con i Paesi di origine dei migranti e il potenziamento delle operazioni di rimpatrio;
4) a promuovere in ambito europeo una maggiore cooperazione ed integrazione nella difesa, anche attraverso adeguate politiche nel campo della sorveglianza in mare e della cyber-sicurezza;
5) ad adottare ogni opportuna iniziativa per garantire una vera politica comune di Difesa, escludendo, in particolare, le spese in materia di difesa e sicurezza dal calcolo del deficit di bilancio. Secondo stime della stessa Ue oggi circa l'80 per cento dei materiali e delle attrezzature impiegate nel settore della Difesa è gestito su base puramente nazionale;
6) a supportare ogni misura necessaria per rispondere in modo appropriato e proporzionato alle misure americane sull'importazione di acciaio e alluminio, per far sì che gli interessi dell'Unione europea siano pienamente protetti, in accordo con le regole Wto. L'imposizione di dazi non investirebbe solo i prodotti alimentari italiani, ma anche il settore automotive: gli autoveicoli con 4,5 miliardi nel 2017 sono, infatti, la prima voce dell’export Made in Italy negli Stati Uniti davanti all'agroalimentare che supera di poco i 4 miliardi;
7) a promuovere in sede europea l'immediata cessazione delle sanzioni economiche imposte alla i Russia, il prolungamento delle quali avrebbe il solo effetto di ampliare le già pesanti ricadute negative sulle nostre imprese;
8) a elaborare un piano di monitoraggio delle risorse destinate dall'Unione europea al contrasto della disoccupazione, al fine di verificare che esse siano effettivamente impiegate per i fini previsti e non siano disperse, e al fine di contrastare la lentezza nelle procedure di spesa;
9) a sostenere in sede europea la necessità di nuovi criteri per l'assegnazione dei fondi di coesione non penalizzanti per il nostro Paese;
10) ad assumere iniziative per salvaguardare la dotazione finanziaria destinata all'agricoltura, garanzia di una produzione di qualità, che tuteli la salute dei cittadini e consenta lo sviluppo sociale ed economico delle aree rurali, contribuendo al mantenimento del paesaggio e dell'ambiente.
(6-00012) «Rampelli, Meloni, Acquaroli, Bellucci, Bucalo, Butti, Caretta, Ciaburro, Cirielli, Crosetto, De Carlo, Deidda, Delmastro Delle Vedove, Donzelli, Ferro, Fidanza, Foti, Frassinetti, Gemmato, Lollobrigida, Lucaselli, Maschio, Mollicone, Montaruli, Osnato, Prisco, Rizzetto, Rotelli, Silvestroni, Trancassini, Varchi, Zucconi».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

politica comunitaria dell'occupazione

migrazione illegale

Consiglio europeo