ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00003

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 19
Seduta di annuncio: 1 del 14/10/2022
Firmatari
Primo firmatario: GHIO VALENTINA
Gruppo:
Data firma: 14/10/2022


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 14/10/2022
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-00003
presentato da
RUSSO Paolo
testo presentato
Venerdì 14 ottobre 2022
modificato
Venerdì 23 marzo 2018, seduta n. 1

   PAOLO RUSSO. — Al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

   con il termine maculopatia o degenerazione maculare si indica qualsiasi patologia che comporti una degenerazione della macula, che è la parte centrale della retina, deputata in condizioni normali alla visione centrale distinta, che permette di vedere i particolari, di leggere, di guidare, di distinguere i volti;

   la degenerazione maculare è, nella maggior parte dei casi, legata all'età: nei Paesi industrializzati risulta essere la prima causa di ipovisione nei soggetti di età superiore ai 50 anni, la prima causa di cecità e la terza se si considerano anche i Paesi meno sviluppati;

   secondo i dati e le ricerche condotte in materia nel 2020 circa 196 milioni di persone saranno colpite da maculopatia;

   attualmente, per bloccare la maculopatia, sono state individuate terapie a base di farmaci anti VEGF o di corticosteroidi a rilascio prolungato che vengono iniettati all'interno degli occhi per migliorare la visibilità, limitare o bloccare il peggioramento della malattia;

   in Italia l'accesso alle cure appare molto complicato, perché le iniezioni intravitreali: devono essere eseguite esclusivamente in sala operatoria e per questo i farmaci necessari alla cura della maculopatia sono collocati in fascia H, quella dei prodotti utilizzabili esclusivamente in sede ospedaliera;

   l'Italia è l'unico Paese dove è prevista questa rigidità in materia di terapie intravitreali: in altri Stati europei, così come negli Stati Uniti, le iniezioni possono essere eseguite direttamente in ambulatorio; infatti il numero dei pazienti assistiti, che, per quanto riguarda gli altri Paesi, supera il milione, in Italia si riduce a circa 300 mila persone;

   la sala operatoria si ritiene sede più appropriata per questo tipo di intervento, in quanto garantirebbe maggior sicurezza soprattutto per quanto il rischio di contrarre la endoftalmite, una grave infezione intraoculare che può portare alle perdita completa della vista;

   analisi condotte a livello internazionale al fine di valutare il tasso di incidenza di endoftalmite hanno dimostrato che l'incidenza complessiva di questa infezione è pari allo 0,043 per cento poco più di 4 casi ogni 10.000 iniezioni, e che non risultano differenze tra gli interventi condotti in sala operatoria e quelli condotti negli ambulatori;

   in Italia questa patologia colpisce circa il 2 per cento della popolazione e interessa quasi un milione di persone di età superiore ai 55 anni con circa 63 mila nuovi casi ogni anno;

   i farmaci indicati per la cura delle maculopatie presentano importanti differenze di costo per singola dose che incidono sul costo della cura a carico del Servizio sanitario nazionale –:

   quali iniziative intenda assumere il Ministro interrogato affinché le modalità di prescrizione dei farmaci di cura delle maculopatie e della loro somministrazione siano riviste con una certa sollecitudine e sia introdotta la possibilità, anche per gli ambulatori di oftalmologia che presentano determinati requisiti di sicurezza per i pazienti, dispensare farmaci contro la patologia maculare e di operare iniezioni intravitreali.
(4-00003)