ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN ASSEMBLEA 3/01796

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 403 del 06/10/2020
Firmatari
Primo firmatario: GRIBAUDO CHIARA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 06/10/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
ROTTA ALESSIA PARTITO DEMOCRATICO 06/10/2020
PEZZOPANE STEFANIA PARTITO DEMOCRATICO 06/10/2020
BRAGA CHIARA PARTITO DEMOCRATICO 06/10/2020
VAZIO FRANCO PARTITO DEMOCRATICO 06/10/2020
BONOMO FRANCESCA PARTITO DEMOCRATICO 06/10/2020
BORGHI ENRICO PARTITO DEMOCRATICO 06/10/2020
GARIGLIO DAVIDE PARTITO DEMOCRATICO 06/10/2020
LEPRI STEFANO PARTITO DEMOCRATICO 06/10/2020
BURATTI UMBERTO PARTITO DEMOCRATICO 06/10/2020
MORGONI MARIO PARTITO DEMOCRATICO 06/10/2020
ORLANDO ANDREA PARTITO DEMOCRATICO 06/10/2020
PELLICANI NICOLA PARTITO DEMOCRATICO 06/10/2020
FIANO EMANUELE PARTITO DEMOCRATICO 06/10/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 06/10/2020
Stato iter:
07/10/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 07/10/2020
Resoconto VAZIO FRANCO PARTITO DEMOCRATICO
 
RISPOSTA GOVERNO 07/10/2020
Resoconto COSTA SERGIO MINISTRO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
 
REPLICA 07/10/2020
Resoconto BRAGA CHIARA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 07/10/2020

SVOLTO IL 07/10/2020

CONCLUSO IL 07/10/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-01796
presentato da
GRIBAUDO Chiara
testo presentato
Martedì 6 ottobre 2020
modificato
Mercoledì 7 ottobre 2020, seduta n. 404

   GRIBAUDO, ROTTA, PEZZOPANE, BRAGA, VAZIO, BONOMO, ENRICO BORGHI, GARIGLIO, LEPRI, BURATTI, MORGONI, ORLANDO, PELLICANI e FIANO. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare . — Per sapere – premesso che:
   la drammatica emergenza climatica e idrogeologica che ha prodotto nuovi disastri e vittime nel nord-ovest del Paese ripropone l'urgenza di superare la logica dell'intervento emergenziale. I danni più gravi si sono registrati in Piemonte e in Liguria, ma ci sono stati danni anche in Val D'Aosta e in Lombardia;
   fra venerdì 2 ottobre e sabato 3, 600 millimetri di pioggia in meno di 24 ore si sono abbattuti sul suolo: l'equivalente di 600 litri a metro quadro che dalla montagna sono scesi a valle con forza dirompente. Si tratta della metà della pioggia media di un anno caduta in un giorno. Di conseguenza, i fiumi Tanaro, Sesia, Vermegnana e numerosi torrenti in una piena improvvisa hanno portato a valle tonnellate di tronchi, rami, sassi e fango, esondando nelle strade e nei paesi, causando frane, ed edifici e strade portati via dall'acqua, causando danni che, ad una prima ricognizione, ammonterebbero a molte centinaia di milioni di euro;
   i presidenti delle regioni Piemonte e Liguria hanno chiesto lo stato di emergenza e l'attivazione di tutte le procedure e dei lavori connessi alla fase emergenziale;
   appare indispensabile intervenire rapidamente e con mezzi sulla ricostruzione delle infrastrutture e dei collegamenti fra i comuni colpiti, collegamenti senza i quali le attività economiche già messe a dura prova dall'emergenza Covid rischiano di scomparire;
   il recente rapporto, Analisi del rischio, del Centro euro-mediterraneo sui cambiamenti climatici, afferma che tali eventi non sono più definibili emergenze ma sono la nostra nuova normalità, una vulnerabilità che colpisce gli oltre 8000 corpi idrici, di cui 7644 fiumi;
   accanto ad interventi di ripristino, di sostegno alla ripresa delle attività economiche e di risarcimento dei danni nei luoghi colpiti, occorre una strategia nazionale per superare il «paradosso dell'acqua» (siccità in estate, esondazioni in autunno) mediante azioni per contrastare l'abbandono e mettere in sicurezza le aree interne e montuose, i ponti, le dighe e mettere in atto una efficace strategia forestale nazionale:
   risulta inoltre indispensabile far fronte centralmente alle difficoltà degli enti locali delle aree interne, spesso di dimensioni ridotte e scarsamente dotati di personale, nel progettare e mettere a gara le opere pubbliche necessarie a contrastare il rischio idrogeologico e idraulico, nonché nel verificare la manutenzione e le condizioni degli alvei di fiumi e torrenti di montagna –:
   quali iniziative intenda adottare per supportare con rapidità ed efficacia i territori colpiti e accelerare gli interventi di prevenzione e messa in sicurezza del territorio. (3-01796)