ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/01725

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 388 del 07/08/2020
Firmatari
Primo firmatario: DEIDDA SALVATORE
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 07/08/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
PRISCO EMANUELE FRATELLI D'ITALIA 07/08/2020
ROTELLI MAURO FRATELLI D'ITALIA 07/08/2020
GALANTINO DAVIDE FRATELLI D'ITALIA 07/08/2020
BUTTI ALESSIO FRATELLI D'ITALIA 07/08/2020
CIABURRO MONICA FRATELLI D'ITALIA 07/08/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 07/08/2020
Stato iter:
27/10/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 27/10/2020
Resoconto MAURI MATTEO VICE MINISTRO - (INTERNO)
 
REPLICA 27/10/2020
Resoconto DEIDDA SALVATORE FRATELLI D'ITALIA
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 27/10/2020

SVOLTO IL 27/10/2020

CONCLUSO IL 27/10/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta orale 3-01725
presentato da
DEIDDA Salvatore
testo presentato
Venerdì 7 agosto 2020
modificato
Martedì 27 ottobre 2020, seduta n. 416

   DEIDDA, PRISCO, ROTELLI, GALANTINO, BUTTI e CIABURRO. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:
   l'esposizione delle imprese italiane operanti all'estero ad atti di criminalità endemica o terroristica rappresenta un problema diffuso e le stesse imprese, operanti in Stati e in regioni a rischio, hanno il dovere di proteggere il proprio personale, sia avuto riguardo ai rischi insiti nell'ambiente lavorativo che a quelli derivanti da fattori esterni;
   in un simile contesto, le stesse imprese non posso prescindere dall'affidamento all'esterno dei servizi di sicurezza, al punto che, allo stato, nel mondo operano grandi società private americane e britanniche, ma anche francesi, israeliane, russe e sudafricane, costituite in massima parte da ex militari professionisti, mentre non risulta che vi siano società italiane operanti in tale delicato e importante settore;
   attualmente, la legislazione vigente non prevede alcuna regolamentazione, fatta eccezione per quanto concerne il servizio di antipirateria marittima, svolto da istituti di vigilanza autorizzati, regolato, appunto dall'articolo 5 del decreto-legge 12 luglio 2011, n. 107, convertito, con modificazioni, dalla legge 2 agosto 2011, n. 130, a fronte del quale è stato previsto, però, che il personale impiegato in tali attività debba ottenere un'abilitazione apposita, conseguente ad appositi corsi attivati dal Ministero dell'interno;
   nelle more dell'attivazione di tali corsi, fin dal 2012 e fino al 30 giugno 2020, data di scadenza dell'ultima proroga, è stato previsto, in deroga al possesso della citata abilitazione che le società private possano svolgere tali servizi antipirateria, avvalendosi di guardie giurate, ex appartenenti alle Forze armate, che abbiano partecipato, per almeno sei mesi, alle missioni internazionali in incarichi operativi;
   da quel che risulta, il Ministero avrebbe recentemente comunicato ad alcune associazioni di categoria che il citato personale, in mancanza dell'abilitazione in questione, a decorrere dalla scadenza del 30 giugno, non avrebbe più potuto esercitare tale attività: e ciò nonostante i corsi in questione non siano mai stati attivati, a distanza di otto anni, dal competente Ministero;
   la mancata proroga ha obbligato il personale in questione all'abbandono delle imbarcazioni, determinando il fermo di un'attività di estrema importanza per la tutela dei nostri traffici commerciali marittimi, con gravi conseguenze per gli stessi armatori italiani che saranno costretti a rivolgersi a società straniere operanti nel medesimo settore, al fine di tutelare le proprie imbarcazioni;
   la previsione della proroga in questione avrebbe dovuto rappresentare una priorità per il Governo, al fine di salvaguardare l'attività economica delle aziende italiane del settore, le quali, invece, si vedranno costrette a perdere decine di milioni di fatturato, in favore di società straniere: e ciò, nonostante l'impiego di personale italiano rappresenti una maggiore garanzia per il controllo dei flussi informativi, anche al fine di tutelare maggiormente gli interessi nazionali –:
   se sia a conoscenza dei fatti sopraesposti e quali iniziative di competenza intenda assumere al fine di prevedere, immediatamente, la proroga in questione, consentendo al personale in possesso dei requisiti in deroga previsti fino ad oggi, di continuare ad operare per la tutela dei traffici commerciali nazionali. (3-01725)