ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN ASSEMBLEA 3/01610

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 358 del 17/06/2020
Firmatari
Primo firmatario: FERRI COSIMO MARIA
Gruppo: ITALIA VIVA
Data firma: 16/06/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
D'ALESSANDRO CAMILLO ITALIA VIVA 16/06/2020
LIBRANDI GIANFRANCO ITALIA VIVA 16/06/2020
FREGOLENT SILVIA ITALIA VIVA 16/06/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 16/06/2020
Stato iter:
17/06/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 17/06/2020
Resoconto FERRI COSIMO MARIA ITALIA VIVA
 
RISPOSTA GOVERNO 17/06/2020
Resoconto CATALFO NUNZIA MINISTRO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI)
 
REPLICA 17/06/2020
Resoconto D'ALESSANDRO CAMILLO ITALIA VIVA
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 17/06/2020

SVOLTO IL 17/06/2020

CONCLUSO IL 17/06/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta orale 3-01610
presentato da
FERRI Cosimo Maria
testo di
Mercoledì 17 giugno 2020, seduta n. 358

   FERRI, D'ALESSANDRO, LIBRANDI e FREGOLENT. – Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali . – Per sapere – premesso che:

   secondo una recente indagine della Fondazione Di Vittorio della Cgil sono circa 8 milioni gli italiani che lavorano in collegamento da casa ed il 60 per cento vorrebbe proseguire. Tuttavia, il 31 per cento rileva di non avere le competenze adeguate, oltre il 50 per cento di non avere spazi in casa e, soprattutto, il 65 per cento delle donne segnala difficoltà nel coniugare il lavoro con le esigenze domestiche;

   mezzi e materiali come il personal computer, nella maggioranza dei casi, non sono forniti dal datore di lavoro, a dimostrazione della necessità di crediti di imposta necessari per agevolare acquisti e formazione;

   appare necessario cogliere la sfida del lavoro agile in una visione organizzativa complessiva e, soprattutto, con una visione futura;

   è opinione comune degli esperti in materia che lo smart working funzioni solo ove venga adottato quale leva dello sviluppo e della strategia complessiva dell'organizzazione d'ufficio;

   da quando è stato avviato l'utilizzo massiccio del lavoro agile, non è stato adottato alcun provvedimento per modificare le metriche di valutazione dei dipendenti rispetto a quelle utilizzate in passato. Tuttavia, non è pensabile che nel 2021 i lavoratori, che abbiano svolto gran parte del proprio lavoro in smart working, possano essere valutati utilizzando gli obiettivi, i parametri e i criteri fissati ad inizio del 2020 per misurare la performance con lavoro «in sede»;

   per quanto riguarda la pubblica amministrazione, ma le criticità riguardano anche il settore privato, stanti i problemi sopra evidenziati, pare necessario adottare subito dei provvedimenti idonei al fine di non disperdere i preziosi risultati ottenuti in questo periodo con la massiccia diffusione dello smart working;

   a tale proposito sarebbe auspicabile la modifica delle modalità di svolgimento dello smart working, assicurando la presenza in sede almeno del 50 per cento dei giorni lavorativi e il diritto alla disconnessione nelle giornate di lavoro agile, la modifica dei criteri di valutazione dei dipendenti (ad avviso degli interroganti in smart working il merito e la competenza emergono con maggiore chiarezza) ed infine l'utilizzo di parte del fondo unico di sede per premiare i lavoratori che si siano maggiormente distinti nel raggiungimento degli obiettivi di lavoro agile –:

   quali iniziative di competenza intenda adottare per adeguare la normativa esistente all'utilizzo generalizzato del lavoro agile anche con l'adozione delle disposizioni esposte in premessa ed in ragione della necessità di valutare un intervento quadro che disciplini lo strumento dello smart working nel lavoro pubblico, privato e nelle professioni.
(3-01610)
(Presentata il 16 giugno 2020)