ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/01578

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 351 del 04/06/2020
Abbinamenti
Atto 3/01540 abbinato in data 28/07/2020
Firmatari
Primo firmatario: ASCARI STEFANIA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 04/06/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
DE CARLO SABRINA MOVIMENTO 5 STELLE 04/06/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 04/06/2020
Stato iter:
28/07/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 28/07/2020
Resoconto GIORGIS ANDREA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (GIUSTIZIA)
 
REPLICA 28/07/2020
Resoconto ASCARI STEFANIA MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 28/07/2020

DISCUSSIONE IL 28/07/2020

SVOLTO IL 28/07/2020

CONCLUSO IL 28/07/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta orale 3-01578
presentato da
ASCARI Stefania
testo presentato
Giovedì 4 giugno 2020
modificato
Martedì 28 luglio 2020, seduta n. 381

   ASCARI e SABRINA DE CARLO. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:
   negli ultimi mesi si sono susseguite sulla stampa preoccupanti notizie relative all'introduzione e all'utilizzo illeciti di telefoni cellulari all'interno delle carceri italiane;
   alcune di queste assumono gravità inaudite, come il caso di Giuseppe Gallo, detto «Peppe o’ pazzo», detenuto nel carcere di Parma in regime detentivo speciale dell'articolo 41-bis dell'ordinamento penitenziario, cosiddetto carcere duro, il quale è stato sorpreso nel dicembre 2019 con 3 telefoni cellulari che utilizzava quasi quotidianamente;
   il caso sopra descritto non è un evento isolato;
   più recentemente, a maggio 2020, alcuni detenuti della casa circondariale avellinese hanno pubblicato su un social network video e immagini delle proprie celle con dediche e saluti a parenti e amici;
   sempre a maggio 2020, all'interno del carcere bolognese della Dozza, un'avvocata, durante un colloquio, ha tentato di passare a un detenuto un involucro contenente due smartphone con caricabatterie e schede sim, prontamente fermata dagli agenti della polizia penitenziaria;
   ad aprile 2020, un drone con a bordo sei telefoni cellulari, varie sim e caricabatterie, diretto nel cortile dei passeggi del reparto detentivo S2 nel carcere di Secondigliano, è stato bloccato dalla polizia penitenziaria;
   quanto sopra descritto rappresenta una situazione allarmante nelle carceri italiane, che rischia anche di vanificare le restrizioni imposte dal regime detentivo speciale del 41-bis e il lavoro faticosamente portato a termine dalle forze dell'ordine italiane;
   in mancanza di azioni urgenti e concrete, lo stesso sistema detentivo italiano subirebbe un gravissimo vulnus, sia in termini pratici che d'immagine –:
   se non intenda attivarsi, con la massima urgenza, al fine di adottare tutte le iniziative volte a impedire l'introduzione e l'uso illeciti di telefoni cellulari o altri mezzi idonei a comunicare con l'esterno, inclusa la possibilità di impiegare dispositivi tecnologici che possano schermare il segnale della telefonia mobile nelle strutture detentive italiane o in parte di esse;
   se non intenda valutare la possibilità di adottare iniziative normative al fine di punire penalmente l'introduzione e l'uso illeciti, all'interno delle carceri, di mezzi idonei a comunicare con l'esterno.
(3-01578)