ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/01540

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 339 del 13/05/2020
Abbinamenti
Atto 3/01578 abbinato in data 28/07/2020
Firmatari
Primo firmatario: SILVESTRONI MARCO
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 13/05/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 13/05/2020
Stato iter:
28/07/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 28/07/2020
Resoconto GIORGIS ANDREA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (GIUSTIZIA)
 
REPLICA 28/07/2020
Resoconto SILVESTRONI MARCO FRATELLI D'ITALIA
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 28/07/2020

DISCUSSIONE IL 28/07/2020

SVOLTO IL 28/07/2020

CONCLUSO IL 28/07/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta orale 3-01540
presentato da
SILVESTRONI Marco
testo presentato
Mercoledì 13 maggio 2020
modificato
Martedì 28 luglio 2020, seduta n. 381

   SILVESTRONI. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:
   l'11 maggio 2020 si è appreso dalla stampa che, durante una delle ordinarie perquisizioni effettuate, gli agenti di polizia penitenziaria in servizio presso il carcere di Velletri hanno rinvenuto un telefonino completo di scheda telefonica tenuto ben nascosto dentro una delle scatole dei punti luce situati nella saletta ricreativa del nuovo padiglione. Non solo, sempre durante le consuete operazioni di controllo all'interno delle celle, sono stati trovati alcuni grammi di hashish;
   il 12 maggio 2020 si è svolta l'informativa urgente sulla vicenda della nomina del direttore dell'amministrazione penitenziaria nel 2018, nel corso della quale si è ribadita la necessità di garantire sicurezza all'interno dei penitenziari dove, a causa delle sommosse che hanno interessato diversi istituti carcerari, durante l'emergenza COVID, presumibilmente programmate con un traffico di informazioni condivise tramite strumenti di comunicazione illegali, vi sono stati ben 13 morti e diverse evasioni;
   nel 2019 sono stati 2.100 i telefoni cellulari sequestrati nel corso di perquisizioni o attività di controllo, entrati nelle carceri con troppa facilità e spesso a causa dei detenuti in semilibertà o in permesso, come nel caso recente di Velletri, dove l'operazione di ritrovamento del cellulare è avvenuta nelle sezioni del nuovo padiglione dove sono ristretti una parte dei detenuti lavoranti. Cellulare, come detto, ben nascosto dentro una delle scatole dei punti luce situati nella saletta ricreativa del nuovo padiglione;
   si legge nella relazione conclusiva della Commissione d'inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, anche straniere della XVII legislatura: «Se non si interrompessero, soprattutto per le organizzazioni mafiose di tipo verticistico, i contatti delittuosi di taluni detenuti “qualificati”, lo stato detentivo dei soggetti per i quali ricorrono “gravi motivi di ordine e di sicurezza pubblica” ed “elementi tali da far ritenere la sussistenza di collegamenti con un'associazione criminale” si rivelerebbe un fattore neutro per le associazioni criminali, che continuerebbero a operare normalmente, perfino per le questioni di “straordinaria amministrazione”, così vanificando gli sforzi compiuti nella lotta alle mafie e le stesse finalità della pena»;
   la pericolosità delle libere comunicazioni di un detenuto con il mondo esterno potrebbe essere la causa di ulteriori reati, sia all'interno che all'esterno del carcere, soprattutto se si tratta di particolari tipologie di detenzione, come quella regolamentata dal 41-bis, con un regime speciale pensato in passato come il carcere «impermeabile» per i mafiosi, adesso, di fatto, diventato permeabile;
   la possibilità di comunicare tramite strumenti come i telefoni cellulari, pregiudica, inoltre, la sicurezza degli agenti di polizia penitenziaria, per i quali il bilancio delle aggressioni risulta direttamente proporzionale al sovraffollamento, e, in particolare, preoccupa il sovraffollamento e la carenza organica negli istituti penitenziari della regione Lazio, ai quali va aggiunta l'inadeguatezza delle strutture e della cronica carenza di personale –:
   se sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e se intenda adottare iniziative per garantire urgentemente che non possano penetrare strumenti di comunicazione illegali all'interno delle carceri e, al contempo, aumentare la sicurezza degli agenti di polizia penitenziaria, in particolar modo per quelli in servizio presso il carcere di Velletri. (3-01540)