ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN ASSEMBLEA 3/01453

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 326 del 15/04/2020
Firmatari
Primo firmatario: CONTE FEDERICO
Gruppo: LIBERI E UGUALI
Data firma: 14/04/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
FORNARO FEDERICO LIBERI E UGUALI 14/04/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO PER IL SUD E LA COESIONE TERRITORIALE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO PER IL SUD E LA COESIONE TERRITORIALE delegato in data 14/04/2020
Stato iter:
15/04/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 15/04/2020
Resoconto CONTE FEDERICO LIBERI E UGUALI
 
RISPOSTA GOVERNO 15/04/2020
Resoconto PROVENZANO GIUSEPPE LUCIANO CALOGERO MINISTRO SENZA PORTAFOGLIO - (SUD E COESIONE TERRITORIALE)
 
REPLICA 15/04/2020
Resoconto CONTE FEDERICO LIBERI E UGUALI
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 15/04/2020

SVOLTO IL 15/04/2020

CONCLUSO IL 15/04/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta orale 3-01453
presentato da
CONTE Federico
testo di
Mercoledì 15 aprile 2020, seduta n. 326

   CONTE e FORNARO. – Al Ministro per il sud e la coesione territoriale . – Per sapere – premesso che:

   secondo la Svimez, il lockdown del Paese, in seguito all'emergenza sanitaria per il Sars-Cov2, costa 47 miliardi di euro al mese: 37 miliardi al Centro-Nord, 10 miliardi al Sud;

   se la ripresa a pieno regime avvenisse nel secondo semestre del 2020, secondo il report, il prodotto interno lordo nazionale nel 2020 si ridurrebbe dell'8,4 per cento;

   il blocco interessa di più il Nord per valore aggiunto (49,1 per cento, circa 6 punti percentuali in più rispetto al Centro e al Mezzogiorno) e si livella in termini di occupati (53,3 per cento nel Nord, 51,1 per cento al Centro e 53,2 per cento nel Mezzogiorno);

   dal report emerge che il Sud rischia di accusare una maggiore debolezza rispetto al Centro-Nord nella fase della ripresa, perché sconta la precedente lunga crisi, mai del tutto superata; il Mezzogiorno, infatti, incontra lo shock del lockdown in una fase già tendenzialmente recessiva, con un livello ancora inferiore di 15 punti percentuale rispetto al 2007 (il Centro-Nord di circa 7);

   il decreto-legge «cura Italia» sviluppa un intervento essenzialmente di maggior spesa corrente pari a 1,2 punti di prodotto interno lordo; il provvedimento esplica maggiori effetti al Sud in rapporto al prodotto interno lordo (1,4 per cento contro l'1,2 per cento nel Centro-Nord), mentre in termini pro capite si concentra maggiormente al Centro-Nord (372 euro pro capite contro i 251 nel Mezzogiorno);

   il rischio di default, secondo il rapporto Svimez, è maggiore per le medie e grandi imprese del Mezzogiorno: sui dati di bilancio disponibili per un campione di imprese con fatturato superiore agli 800 mila euro, le evidenze su grado di indebitamento, redditività operativa e costo dell'indebitamento stimano una probabilità di uscita dal mercato delle imprese meridionali 4 volte superiore rispetto a quelle del Centro-Nord;

   nel mese di febbraio 2020, il Governo aveva presentato il Piano Sud 2030, descritta come un'azione pubblica per recuperare il processo di disinvestimento al Sud, che tra il 2008 e il 2018 ha ridotto nel Mezzogiorno la spesa per investimenti ordinari della pubblica amministrazione da 21 miliardi di euro a 10,3 miliardi;

   in data 12 marzo 2020, il Ministro interrogato ha annunciato di voler procedere a riprogrammare i fondi strutturali non impegnati del ciclo 2014-2020, per utilizzare anche quelli destinati al Sud, nella fase più immediata dell'emergenza sanitaria –:

   in che modo intenda riformare e rafforzare il Piano Sud 2030, alla luce delle gravi condizioni socio-economiche determinate dalla crisi e dal mutato quadro finanziario europeo.
(3-01453)
(Presentata il 14 aprile 2020)