ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN ASSEMBLEA 3/01432

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 324 del 08/04/2020
Firmatari
Primo firmatario: TASSO ANTONIO
Gruppo: MISTO-MAIE - MOVIMENTO ASSOCIATIVO ITALIANI ALL'ESTERO
Data firma: 07/04/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 07/04/2020
Stato iter:
08/04/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 08/04/2020
Resoconto TASSO ANTONIO MISTO-MAIE - MOVIMENTO ASSOCIATIVO ITALIANI ALL'ESTERO
 
RISPOSTA GOVERNO 08/04/2020
Resoconto COSTA SERGIO MINISTRO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
 
REPLICA 08/04/2020
Resoconto TASSO ANTONIO MISTO-MAIE - MOVIMENTO ASSOCIATIVO ITALIANI ALL'ESTERO
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 08/04/2020

SVOLTO IL 08/04/2020

CONCLUSO IL 08/04/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-01432
presentato da
TASSO Antonio
testo di
Mercoledì 8 aprile 2020, seduta n. 324

   TASSO. – Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare . – Per sapere – premesso che:

   l'esplosione di una pandemia di proporzioni inimmaginabili, oltre al tema attuale del contenimento e delle modalità di ripresa delle attività, pone prepotentemente alla ribalta riflessioni argomentate sulle sue origini, che scienziati, studiosi ed esperti propongono con convinzione;

   quando la pandemia di Coronavirus sarà cessata, bisognerà intervenire sui fattori che l'hanno determinata. Se non si agisse sulle cause della diffusione di nuovi virus, che sono anche ambientali, continueremmo a vivere in una condizione di grave rischio potenziale;

   come afferma la virologa Ilaria Capua: «Noi viviamo in un ambiente chiuso. Come se fossimo in un acquario. La nostra salute dipende per il 20 per cento dalla predisposizione genetica e per l'80 per cento dai fattori ambientali. La cura deve studiare, oltre all'organismo in questione, anche il contesto»;

   la pandemia di COVID-19 ha molto a che fare con l'ambiente: i cambiamenti climatici che modificano l’habitat dei vettori animali di questi virus, l'intrusione umana in un numero di ecosistemi vergini sempre maggiore attraverso la deforestazione e la conseguente perdita di biodiversità, l'agricoltura e l'allevamento intensivi;

   tre Coronavirus in meno di vent'anni rappresentano un forte campanello di allarme: se si interviene su un ecosistema e, nel caso, lo si danneggia, questo troverà un nuovo equilibrio, che spesso può avere conseguenze patologiche sugli esseri umani;

   per il COVID-19 il meccanismo identificato dagli scienziati è quello di un salto di specie innescato dalla promiscuità con animali selvatici, amplificato dalla concentrazione di popolazione nelle megalopoli e trasportato dalla globalizzazione;

   la crisi climatica potrebbe offrire scenari ancora più pericolosi. Il «Lancet countdown report 2019» associa ai cambiamenti climatici un'aumentata diffusione delle patologie infettive: in un pianeta più caldo virus, batteri, funghi, parassiti potrebbero trovare condizioni ideali per diffondersi e ricombinarsi, con un aumento tanto della stagionalità quanto della diffusione geografica di molte malattie;

   anche lo scioglimento dei ghiacciai potrebbe rilasciare virus molto antichi e pericolosi –:

   quali iniziative di competenza il Governo intenda adottare per affrontare con misure mirate e strutturali le cause ormai conclamate di eventi pandemici, scongiurando così il loro ripresentarsi.
(3-01432)
(Presentata il 7 aprile 2020)