ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN ASSEMBLEA 3/01405

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 321 del 31/03/2020
Firmatari
Primo firmatario: FASSINA STEFANO
Gruppo: LIBERI E UGUALI
Data firma: 31/03/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
FORNARO FEDERICO LIBERI E UGUALI 31/03/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 31/03/2020
Stato iter:
01/04/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 01/04/2020
Resoconto FASSINA STEFANO LIBERI E UGUALI
 
RISPOSTA GOVERNO 01/04/2020
Resoconto GUALTIERI ROBERTO MINISTRO - (ECONOMIA E FINANZE)
 
REPLICA 01/04/2020
Resoconto FASSINA STEFANO LIBERI E UGUALI
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 01/04/2020

SVOLTO IL 01/04/2020

CONCLUSO IL 01/04/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-01405
presentato da
FASSINA Stefano
testo presentato
Martedì 31 marzo 2020
modificato
Mercoledì 1 aprile 2020, seduta n. 322

   FASSINA e FORNARO. – Al Ministro dell'economia e delle finanze . – Per sapere – premesso che:
   la pandemia Coronavirus ha determinato e determina un ingente aumento delle spese pubbliche per la sanità e, contestualmente, drammatiche conseguenze economiche e sociali. Il «dopo guerra» necessita di un ingente impegno finanziario per la ricostruzione e una profonda correzione della regolazione dei mercati, a cominciare dal mercato unico europeo, dominati dal dumping sociale e fiscale;
   la portata delle esigenze di finanza pubblica, l'impennata dei debiti pubblici in rapporto al reddito prodotto, le condizioni delle principali banche europee, innanzitutto tedesche e francesi sovraccariche di titoli derivati e di asset di livello 2 e 3, possono essere sostenibili per l'Italia e per l'eurozona soltanto se la Banca centrale europea, superando i limiti auto-impostasi del quantitative easing, si comporta da prestatore di ultima istanza, come la Fed, la Bank of England, la Banca centrale del Giappone e altre banche centrali;
   la Commissione europea opera una partita di giro con le esigue risorse a disposizione, qualche centesimo di punto percentuale sopra l'1 per cento del reddito lordo nazionale dell'Unione europea, e può nel migliore dei casi riallocarle tra programmi di spesa;
   la Banca europea per investimenti può dare un modesto contributo per la ricostruzione, dati i mezzi finanziari a disposizione, le necessità diffuse e l'oggettiva impraticabilità finanziaria e politica di ulteriori versamenti dagli Stati membri;
   il Meccanismo europeo di stabilità (Mes) è contraddittorio con le caratteristiche e la portata di uno shock esterno e simmetrico come il Coronavirus. Ha, innanzitutto, risorse inadeguate (35 miliardi di euro per l'Italia) per interventi diretti, poiché è stato costruito per affrontare eventi asimmetrici e come «chiave di policy» per l'accesso all’Outright monetary transaction della Banca centrale europea. Inoltre, come ha sottolineato ieri il suo direttore, Klaus Regling, può funzionare soltanto attraverso una delle linee di credito esistenti: quindi, a prescindere dall'intensità delle condizioni, implica l'impegno a un programma di aggiustamenti macroeconomici e strutturali;
   gli eurobonds o Coronabonds presuppongono una solidarietà fiscale ad oggi esclusa dai Trattati europei;
   non si possono perdere altri preziosissimi giorni per soccorrere famiglie e imprese allo stremo –:
   dato quanto richiamato, se il Governo non ritenga necessario concentrare il capitale politico dei 9 leader firmatari della lettera del 25 marzo 2020 al Presidente del Consiglio europeo Charles Michel per dare «legittimazione politica» alla Banca centrale europea ad intervenire per riportare gli spread al minimo, rendere sostenibili i debiti pubblici di tutti gli Stati membri e salvaguardarne il sistema bancario. (3-01405)