ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/01396

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 320 del 30/03/2020
Firmatari
Primo firmatario: ASCARI STEFANIA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 30/03/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MARIANI FELICE MOVIMENTO 5 STELLE 30/03/2020
MARTINCIGLIO VITA MOVIMENTO 5 STELLE 30/03/2020
NAPPI SILVANA MOVIMENTO 5 STELLE 30/03/2020
BARBUTO ELISABETTA MARIA MOVIMENTO 5 STELLE 30/03/2020
VILLANI VIRGINIA MOVIMENTO 5 STELLE 30/03/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 30/03/2020
Stato iter:
29/09/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 29/09/2020
Resoconto MORANI ALESSIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
 
REPLICA 29/09/2020
Resoconto ASCARI STEFANIA MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

SOLLECITO IL 31/07/2020

SOLLECITO IL 11/09/2020

DISCUSSIONE IL 29/09/2020

SVOLTO IL 29/09/2020

CONCLUSO IL 29/09/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta orale 3-01396
presentato da
ASCARI Stefania
testo presentato
Lunedì 30 marzo 2020
modificato
Martedì 29 settembre 2020, seduta n. 400

   ASCARI, MARIANI, MARTINCIGLIO, NAPPI, BARBUTO e VILLANI. — Al Ministro della giustizia, al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:
   nel carcere dell'Ucciardone di Palermo, come in altri istituti penitenziari italiani, in questi giorni si sono registrate rivolte da parte dei detenuti, apparentemente motivate dalle restrizioni dovute al contenimento del Covid-19;
   una volta sedata la rivolta, gli agenti della polizia penitenziaria hanno effettuato dei controlli nella struttura e hanno rinvenuto dieci piccoli cellulari nascosti dentro alcune celle;
   a seguito del ritrovamento sono state avviate indagini per accertare come i telefonini, alcuni dei quali possono connettersi ad internet, siano entrati nel penitenziario;
   secondo quanto dichiarato dalla direttrice del carcere dottoressa Giovanna Re, «Stiamo cercando di verificare come siano stati portati all'interno. In alcune zone del penitenziario le mura sono più basse e forse è anche possibile lanciare questi piccoli oggetti dall'esterno. Stiamo valutando ogni possibilità. Al momento, dopo le proteste di questi giorni, la situazione è tornata calma. Potenzieremo i colloqui telefonici e con Skype. Al momento la struttura carceraria è protetta e così deve restare. Sarebbe difficile convivere con l'infezione all'interno del penitenziario. Per questo sono stati ridotti i colloqui»;
   precedentemente, nell'aprile del 2019, all'interno del magazzino dell'ottava sezione del medesimo carcere, che allora era organizzata in regime aperto, vennero trovati 100 grammi di hashish già divisi in dosi e un micro-telefonino avvolto nel cellophane e nascosto dietro un congelatore –:
   se si intenda verificare, anche per il tramite di ispettori ministeriali, per quali ragioni sia stato possibile introdurre telefoni cellulari all'interno del carcere dell'Ucciardone di Palermo e se si intendano avviare controlli approfonditi all'interno di tutta la struttura carceraria per accertarsi che non vi siano ulteriori telefoni cellulari nella libera disponibilità dei detenuti o altri strumenti che consentano la libera comunicazione con l'esterno del carcere.
(3-01396)