Legislatura: 18Seduta di annuncio: 319 del 25/03/2020
Primo firmatario: BOSCHI MARIA ELENA
Gruppo: ITALIA VIVA
Data firma: 24/03/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma ANNIBALI LUCIA ITALIA VIVA 24/03/2020 MIGLIORE GENNARO ITALIA VIVA 24/03/2020 FERRI COSIMO MARIA ITALIA VIVA 24/03/2020 VITIELLO CATELLO ITALIA VIVA 24/03/2020 FREGOLENT SILVIA ITALIA VIVA 24/03/2020 D'ALESSANDRO CAMILLO ITALIA VIVA 24/03/2020
Ministero destinatario:
- MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 24/03/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione ILLUSTRAZIONE 25/03/2020 Resoconto ANNIBALI LUCIA ITALIA VIVA RISPOSTA GOVERNO 25/03/2020 Resoconto BONAFEDE ALFONSO MINISTRO - (GIUSTIZIA) REPLICA 25/03/2020 Resoconto MIGLIORE GENNARO ITALIA VIVA
DISCUSSIONE IL 25/03/2020
SVOLTO IL 25/03/2020
CONCLUSO IL 25/03/2020
BOSCHI, ANNIBALI, MIGLIORE, FERRI, VITIELLO, FREGOLENT e D'ALESSANDRO. — Al Ministro della giustizia . — Per sapere – premesso che:
le morti dei detenuti, le evasioni, i danneggiamenti, le aggressioni agli agenti, le proteste dei familiari di queste settimane sono senza precedenti e sono episodi gravissimi, che comportano soluzioni chiare ed efficaci per superare questo momento storico eccezionale;
in questo contesto appare grave la circolare del 13 marzo 2020, corretta solo dopo circa una settimana, del capo del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria che imponeva ai poliziotti penitenziari di continuare a prestare servizio presso le strutture penitenziarie, anche se entrati in contatto con persone probabilmente positive al COVID-19;
il personale dell'amministrazione penitenziaria, così come i detenuti, non risulta sia ancora stato dotato degli standard minimi di sicurezza, previsti dalle disposizioni normative emanate dal Governo in seguito alla diffusione del contagio;
da quanto si apprende nessuna distribuzione di guanti e mascherine è stata ad oggi eseguita e quanto stabilito nella circolare del 20 marzo 2020 circa il programma di loro distribuzione appare del tutto aleatorio ed indeterminato;
non è stato previsto alcun efficace programma di decongestionamento degli istituti penitenziari, che soffrono ormai da tempo di un reale problema di sovraffollamento. La recente pubblicazione dei dati dell'associazione Antigone evidenzia che si è tornati ai livelli drammatici di sovraffollamento con un tasso del 119,8 per cento, così come il rapporto del Comitato europeo per la prevenzione della tortura evidenzia che il nostro Paese è al limite della soglia consentita dalla «sentenza pilota» nel caso Torreggiani contro l'Italia;
le disposizioni previste dal decreto-legge n. 18 del 2020 appaiono insufficienti e di difficile applicazione, stante ancora la scarsa disponibilità dei braccialetti che rende inefficace le disposizioni ivi contenute; non è chiaro, inoltre, il numero effettivo di detenuti che potranno beneficiare delle disposizioni contenute nel decreto-legge menzionato;
sembra molto difficile, nonostante le intenzioni, rispettare la quarantena all'interno delle carceri, come assicurare gli standard minimi di sicurezza per la polizia penitenziaria, elementi che aumentano le possibilità che possa trovare diffusione il virus e che potrebbero comportare nuove tensioni tra i detenuti –:
quali ulteriori iniziative intenda adottare, in riferimento alle possibilità di contagio da COVID-19, al fine di tutelare efficacemente la salute all'interno degli istituti penitenziari sia del personale che dei detenuti, dato il grave problema di sovraffollamento delle carceri, rispetto a cui le disposizioni contenute nel decreto-legge n. 18 del 2020 non sembrano costituire una soluzione sufficiente.
(3-01390)
(Presentata il 23 marzo 2020)