ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/01326

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 308 del 20/02/2020
Firmatari
Primo firmatario: DI LAURO CARMEN
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 20/02/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA' CULTURALI E PER IL TURISMO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 20/02/2020
Stato iter:
29/09/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 29/09/2020
Resoconto MORASSUT ROBERTO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
 
REPLICA 29/09/2020
Resoconto DI LAURO CARMEN MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

SOLLECITO IL 31/07/2020

SOLLECITO IL 11/09/2020

DISCUSSIONE IL 29/09/2020

SVOLTO IL 29/09/2020

CONCLUSO IL 29/09/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta orale 3-01326
presentato da
DI LAURO Carmen
testo presentato
Giovedì 20 febbraio 2020
modificato
Martedì 29 settembre 2020, seduta n. 400

   DI LAURO. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo. — Per sapere – premesso che:
   gli scavi archeologici di Castellammare di Stabia (Napoli) presentano oggi la più grande concentrazione di ville marittime romane ben conservate di tutto il Mediterraneo, per la maggior parte costruite fra l'89 a.C. e l'eruzione del 79 d.C. e sono di notevole rilevanza nazionale e internazionale e visitati ogni anno decine di migliaia di visitatori;
   l'area si estende sul pianoro della Collina di Varano su una superficie di circa 1.000.000 di metri quadrati, abitata da oltre 5.000 residenti;
   i siti archeologici più rilevanti sono situati in prossimità delle ripide scarpate settentrionali del pianoro e sono soggetti a maggior rischio idraulico e idrogeologico: villa Arianna, villa del Pastore e villa San Marco, infatti, sono situate a ridosso o addirittura sul ciglio delle scarpate e la loro stessa stabilità strutturale è seriamente minacciata;
   il parco archeologico di Pompei ha pubblicato un dossier nel maggio 2018, al fine di verificare il progressivo degrado del contesto ambientale della Collina di Varano, che include anche l'analisi delle carte del rischio di frane e della pericolosità idraulica;
   la Carta del rischio da frana dell'Autorità di bacino Campania centrale mostra valori di rischio compresi tra moderati a elevati, i primi concentrati nei settori sub pianeggianti, i secondi che aumentano in prossimità della scarpata e delle incisioni fluviali presenti;
   il rischio di frane dai costoni della collina era già noto dal 1992, anno in cui, dai lavori eseguiti dall'Enea, sono stati segnalati una serie di movimenti di versante, inclusi crolli e frane, ed evidenze geomorfologiche di instabilità, come alberi inclinati, erosione, fratture nei pavimenti e nei muri delle ville;
   la situazione odierna è peggiorata, alimentata da eventi di pioggia particolarmente intensi, dagli abusi edilizi e dai relativi scarichi di acque reflue, nonché dalla mancanza di un adeguato sistema di regimentazione delle acque meteoriche, causando vari dissesti che si verificano puntualmente sul costone di Varano;
   anche laddove elementi di pericolosità e di rischio da frana non sono evidenziati nelle cartografie si sono verificati recentemente crolli e franamenti delle sponde;
   la carta della pericolosità idraulica dell'autorità di bacino regionale Campania centrale mostra valori di pericolosità e di rischio prevalentemente lungo le aste fluviali che solcano la collina e allo sbocco di queste ultime nella pianura costiera della città di Castellammare;
   esiste un ulteriore rischio idraulico legato al ruscellamento superficiale di numerosi sottobacini idrogeologici, che terminano proprio sulle aree archeologiche delle ville, e vanno ad accrescere il rischio alluvionale e di allagamento della parte densamente abitata di Castellammare;
   la quasi totalità della collina è priva di sistemi fognari, da cui ne consegue la diffusa presenza di pozzi neri a dispersione e l'allagamento di sedi stradali, nonché l'accumulo verso il crinale della collina (su cui insistono i resti delle ville romane) di torrenti di acque piovane;
   questo fenomeno è aggravato dalla impermeabilizzazione indiscriminata di strade poderali e suoli privati che impediscono l'assorbimento d'acqua;
   nel caso di eventi di notevole gravità di dissesto idrogeologico, potrebbero esserci ricadute direttamente sull'abitato di Castellammare di Stabia;
   presso il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare è costituito il fondo per la progettazione degli interventi contro il dissesto idrogeologico –:
   quali iniziative intendano adottare i Ministri interrogati al fine di contrastare il fenomeno del dissesto idrogeologico di aree su cui insiste il patrimonio archeologico e culturale nazionale, come, ad esempio, l'area della Collina di Varano a Castellammare di Stabia, anche tenendo conto delle risorse del fondo per la progettazione degli interventi contro il dissesto idrogeologico. (3-01326)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

sito storico

archeologia

patrimonio culturale