ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/00294

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 76 del 05/11/2018
Ex numero atto
Precedente numero assegnato: 5/00324
Firmatari
Primo firmatario: D'INCA' FEDERICO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 05/11/2018


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI delegato in data 05/11/2018
Stato iter:
06/11/2018
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 06/11/2018
Resoconto DELL'ORCO MICHELE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INFRASTRUTTURE E TRASPORTI)
 
REPLICA 06/11/2018
Resoconto D'INCA' FEDERICO MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 06/11/2018

SVOLTO IL 06/11/2018

CONCLUSO IL 06/11/2018

Atto Camera

Interrogazione a risposta orale 3-00294
presentato da
D'INCÀ Federico
testo presentato
Lunedì 5 novembre 2018
modificato
Martedì 6 novembre 2018, seduta n. 77

   D'INCÀ. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti — Per sapere – premesso che:
   la storia della «Variante Vittorio Veneto — S. Augusta» inizia nel maggio 2009 con l'approvazione da parte di Anas di un progetto di variante alla strada statale n. 51 «Alemagna» suddivisa in due stralci: la Sega-Rindola, attualmente in costruzione, e Rindola-ospedale di Vittorio Veneto, che non ha avuto ancora alcuna copertura finanziaria; il progetto prevedeva la realizzazione di una tangenziale esterna al centro di Vittorio Veneto e di una galleria (galleria S. Augusta) di 1,5 chilometri che, secondo Anas avrebbe liberato il centro storico (borgo antico di Serravalle) dal traffico, fluidificando, nel contempo, la viabilità lungo la strada statale n. 51;
   nel 2009 Anas dichiarava la pubblica utilità, avviava le procedure espropriative e bandiva la gara per l'appalto integrato dell'opera, che veniva aggiudicata il 25 marzo 2011;
   nel 2013, dietro ricorso di alcuni abitanti di Vittorio Veneto, il Consiglio di Stato dichiarava nulli alcuni atti approvativi del progetto, rilevando la necessità di acquisire la valutazione di incidenza ambientale e la relazione geologica relativa al rischio sismico;
   nonostante ciò l'Anas, dopo tre mesi dal pronunciamento del Consiglio di Stato, ripresentava e approvava il progetto esecutivo, a cui si opposero alcuni proprietari che si rivolsero al tribunale amministrativo regionale che riconobbe le loro ragioni, bloccando di fatto l'opera perché l'Anas non aveva più diritto di passare su quei terreni;
   l'Anas approvava, quindi, una nuova variante che porterà la tangenziale a correre a qualche decina di metri, evitando i terreni non espropriabili, passando sotto in galleria tra due scuole, costeggiando il cimitero ed il parco cittadino lungo il fiume Meschio con un ponte, per infilarsi in pieno centro, con una rotatoria prevista in origine, a poca distanza da un incrocio semaforico importante e non eliminabile;
   con il nuovo tracciato, la tangenziale riverserebbe quindi un elevato volume di traffico, anche quello pesante, direttamente all'interno della città di Vittorio Veneto, con tutto quello che ne conseguirebbe per un centro storico di grande pregio in termini di impatto ambientale;
   dal punto di vista economico, inoltre, l'opera registra un costante aumento dei costi, passati da 49 milioni di euro nella previsione iniziale agli odierni 64 milioni di euro;
   esisterebbero, peraltro, progetti alternativi funzionali che eviterebbero le criticità esposte in premessa, a minor impatto ambientale, più economici e di ben più rapida realizzazione;
   in particolare, sarebbe opportuno valutare un'uscita diversa dallo sbocco sulla sola e insufficiente strada comunale, Via Carso, come proposto dall'amministrazione attuale, senza galleria sotto le scuole, ma spostata di 500 metri più a sud dell'attuale rotatoria, all'uscita del tratto in galleria e in trincea, su di un incrocio più ampio, con tre vie di deflusso (Via Vittorio Emanuele, Via Carso, Via Dalmazia), sistemando un incrocio che comunque andrebbe ridefinito e messo in sicurezza per il passaggio di una nuova strada statale;
   inoltre, il secondo stralcio dell'opera, al momento solo ipotizzato ed inutile ad avviso dell'interrogante, in quanto opera già servita dalla viabilità esistente in uscita, prolungherebbe la variante con tunnel per una spesa ulteriore di 60 milioni di euro –:
   se il Governo non ritenga di procedere ad una nuova analisi e verifica di un'opera interamente finanziata con risorse pubbliche e se, alla luce delle criticità esposte in premessa in materia di acquisizione dei terreni, di impatto ambientale e di effettiva funzionalità dell'opera, intenda assumere iniziative, per quanto di competenza, per rivedere il progetto di cui in premessa, alla luce delle soluzioni alternative avanzata dai comitati presenti nella città di Vittorio Veneto e per bloccare la realizzazione del secondo stralcio, che si rivelerebbe inutile in quanto l'area è già servita dalla viabilità esistente in uscita dalla città in direzione sud o verso l'Ospedale. (3-00294)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

tunnel

protezione dell'ambiente

impatto ambientale