Legislatura: 18Seduta di annuncio: 64 del 16/10/2018
Primo firmatario: LOLLOBRIGIDA FRANCESCO
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 16/10/2018
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma MELONI GIORGIA FRATELLI D'ITALIA 16/10/2018 ACQUAROLI FRANCESCO FRATELLI D'ITALIA 16/10/2018 BELLUCCI MARIA TERESA FRATELLI D'ITALIA 16/10/2018 BUCALO CARMELA FRATELLI D'ITALIA 16/10/2018 BUTTI ALESSIO FRATELLI D'ITALIA 16/10/2018 CARETTA MARIA CRISTINA FRATELLI D'ITALIA 16/10/2018 CIABURRO MONICA FRATELLI D'ITALIA 16/10/2018 CIRIELLI EDMONDO FRATELLI D'ITALIA 16/10/2018 CROSETTO GUIDO FRATELLI D'ITALIA 16/10/2018 DE CARLO LUCA FRATELLI D'ITALIA 16/10/2018 DEIDDA SALVATORE FRATELLI D'ITALIA 16/10/2018 DELMASTRO DELLE VEDOVE ANDREA FRATELLI D'ITALIA 16/10/2018 DONZELLI GIOVANNI FRATELLI D'ITALIA 16/10/2018 FERRO WANDA FRATELLI D'ITALIA 16/10/2018 FIDANZA CARLO FRATELLI D'ITALIA 16/10/2018 FOTI TOMMASO FRATELLI D'ITALIA 16/10/2018 FRASSINETTI PAOLA FRATELLI D'ITALIA 16/10/2018 GEMMATO MARCELLO FRATELLI D'ITALIA 16/10/2018 LUCASELLI YLENJA FRATELLI D'ITALIA 16/10/2018 MASCHIO CIRO FRATELLI D'ITALIA 16/10/2018 MOLLICONE FEDERICO FRATELLI D'ITALIA 16/10/2018 MONTARULI AUGUSTA FRATELLI D'ITALIA 16/10/2018 OSNATO MARCO FRATELLI D'ITALIA 16/10/2018 PRISCO EMANUELE FRATELLI D'ITALIA 16/10/2018 RIZZETTO WALTER FRATELLI D'ITALIA 16/10/2018 RAMPELLI FABIO FRATELLI D'ITALIA 16/10/2018 ROTELLI MAURO FRATELLI D'ITALIA 16/10/2018 SILVESTRONI MARCO FRATELLI D'ITALIA 16/10/2018 TRANCASSINI PAOLO FRATELLI D'ITALIA 16/10/2018 VARCHI MARIA CAROLINA FRATELLI D'ITALIA 16/10/2018 ZUCCONI RICCARDO FRATELLI D'ITALIA 16/10/2018
Ministero destinatario:
- MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 16/10/2018
Partecipanti allo svolgimento/discussione ILLUSTRAZIONE 17/10/2018 Resoconto MONTARULI AUGUSTA FRATELLI D'ITALIA RISPOSTA GOVERNO 17/10/2018 Resoconto FRACCARO RICCARDO MINISTRO SENZA PORTAFOGLIO - (RAPPORTI PARLAMENTO E DEMOCRAZIA) REPLICA 17/10/2018 Resoconto MONTARULI AUGUSTA FRATELLI D'ITALIA
DISCUSSIONE IL 17/10/2018
SVOLTO IL 17/10/2018
CONCLUSO IL 17/10/2018
LOLLOBRIGIDA, MELONI, ACQUAROLI, BELLUCCI, BUCALO, BUTTI, CARETTA, CIABURRO, CIRIELLI, CROSETTO, LUCA DE CARLO, DEIDDA, DELMASTRO DELLE VEDOVE, DONZELLI, FERRO, FIDANZA, FOTI, FRASSINETTI, GEMMATO, LUCASELLI, MASCHIO, MOLLICONE, MONTARULI, OSNATO, PRISCO, RIZZETTO, RAMPELLI, ROTELLI, SILVESTRONI, TRANCASSINI, VARCHI e ZUCCONI. —
Al Ministro della salute
. — Per sapere – premesso che:
nel 2016, ultimo dato ufficiale disponibile risultante dalla relazione che annualmente il Ministro della salute trasmette al Parlamento «sulla attuazione della legge contenente norme per la tutela sociale della maternità e per l'interruzione volontaria di gravidanza», in Italia quasi 85.000 donne hanno deciso di non far nascere il proprio figlio;
nonostante le cifre dimostrino un leggero calo, attestato intorno al 3 per cento, del ricorso alle interruzioni volontarie di gravidanza, il numero continua a essere tragicamente alto, soprattutto se considerato a fronte della pesantissima crisi demografica che affligge l'Italia ormai in modo cronico;
la legge 22 maggio 1978, n. 194, attraverso la quale è stata introdotta nell'ordinamento la possibilità per le donne di ricorrere, con tempi e modalità determinate, all'interruzione volontaria di gravidanza, lo ha fatto sancendo, all'articolo 1, che «Lo Stato garantisce il diritto alla procreazione cosciente e responsabile, riconosce il valore sociale della maternità e tutela la vita umana dal suo inizio», e che le norme introdotte devono garantire in primo luogo la tutela della maternità;
l'articolo 2 della legge definisce il ruolo dei consultori, ai quali è assegnato, in particolare, il compito di «contribuire a far superare le cause che possono portare all'interruzione della gravidanza», informando le donne sui loro diritti e sui servizi di sostegno disponibili, nonché di formulare proposte agli enti locali per il sostegno alle maternità contrassegnate da particolari problematiche;
nell'applicazione della legge n. 194 del 1978 permangono, tuttavia, forti criticità sia sotto il profilo della prevenzione e della comunicazione, in particolare tra le più giovani e nelle fasce sociali più deboli e disagiate, sia sotto il profilo delle possibili alternative per le donne che pensano di ricorrere all'aborto, laddove, invece, il legislatore voleva esaltare proprio questo ruolo dissuasivo rispetto al non portare a termine la propria gravidanza;
in Italia quasi il 70 per cento dei ginecologi sono obiettori di coscienza, un numero in aumento nel 2016 rispetto agli anni precedenti –:
quali iniziative di competenza intenda porre in essere perché sia data applicazione alle norme della legge n. 194 del 1978 relative alla prevenzione dell'interruzione volontaria di gravidanza, garantendo l'autodeterminazione della donna, potenziando i centri di aiuto alla vita e realizzando interventi di solidarietà, anche sotto forma di sostegno economico, per aiutare le donne in difficoltà, che intendano farlo, a portare a termine la gravidanza. (3-00249)
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):aborto
diritti della donna
politica demografica