ATTO CAMERA

INTERPELLANZA URGENTE 2/01009

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 427 del 13/11/2020
Firmatari
Primo firmatario: RAMPELLI FABIO
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 13/11/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
LOLLOBRIGIDA FRANCESCO FRATELLI D'ITALIA 13/11/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA' CULTURALI E PER IL TURISMO
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
  • MINISTERO PER LE POLITICHE GIOVANILI E LO SPORT
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA' CULTURALI E PER IL TURISMO delegato in data 13/11/2020
Stato iter:
15/01/2021
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 15/01/2021
Resoconto RAMPELLI FABIO FRATELLI D'ITALIA
 
RISPOSTA GOVERNO 15/01/2021
Resoconto ORRICO ANNA LAURA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (BENI E ATTIVITA' CULTURALI E TURISMO)
 
REPLICA 15/01/2021
Resoconto RAMPELLI FABIO FRATELLI D'ITALIA
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 15/01/2021

SVOLTO IL 15/01/2021

CONCLUSO IL 15/01/2021

Atto Camera

Interpellanza urgente 2-01009
presentato da
RAMPELLI Fabio
testo presentato
Venerdì 13 novembre 2020
modificato
Venerdì 15 gennaio 2021, seduta n. 452

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo, il Ministro dell'economia e delle finanze, il Ministro per le politiche giovanili e lo sport, per sapere – premesso che:
   nel centro di Roma si trova il parco del Foro Italico, un'area verde a vocazione sportiva di grande pregio naturalistico e architettonico, la «Città dello sport» della Capitale, complesso più prestigioso e suggestivo del mondo perché capace di comprendere in un unicum di cinquanta ettari il paesaggio, la prossimità con il Centro storico di Roma, un contesto monumentale di architettura razionalista inimitabile;
   il Foro Italico è stato considerato fulcro e simbolo dello sport italiano. Da sempre questa Città dello sport è internazionalmente riconosciuta come sede principale di molteplici manifestazioni, non solo dedicate allo sport professionistico ma anche giovanile, come per le scuole dello sport che scelgono il Foro quale cornice per la promozione;
   attualmente, il complesso del Foro italico dispone di tre piste olimpiche di atletica, tre stadi, sette piscine, di cui due coperte e cinque scoperte, undici campi da tennis, un campo di calcio, un maneggio, sale convegni, palestre e attrezzature e intorno all'area trovano collocazione nell'area dell'Acqua Acetosa altrettanti impianti di allenamento e di gara;
   il Foro Italico è stato progettato da grandi architetti italiani del calibro di Enrico Del Debbio, Costantino Costantini, Luigi Moretti, Mario Paniconi, Giulio Pediconi e da grandi artisti come Gino Severini, Angelo e Silvio Canevari, Giulio Rosso e Achille Capizzano, al cui genio si deve la straordinaria capacità di armonizzare perfettamente architettura, natura e sport;
   l'area scelta per la realizzazione della città dello sport è la zona a nord di Roma, adagiata tra le colline di Monte Mario, i colli della Farnesina e il fiume Tevere. La natura della zona era in origine depressa; infatti, il terreno risultava paludoso. Questa caratteristica consentì la costruzione degli impianti di gioco a invaso incavato nel terreno, motivo per cui il piano di campagna originale fu alzato di oltre 5 metri, bonificando tutta l'area;
   in seguito alla realizzazione del Parco l'area venne vincolata a verde perenne e questo regalò alla Capitale e alla nazione uno dei più vasti e qualificati polmoni attrezzati;
   oggi come allora il Foro italico è teatro di sport di vertice e di base, di cultura e intrattenimento coesistendo impianti di allenamento e gara con spazi ricreativi, in perfetta armonia;
   tale equilibro armonico, a parere degli interpellanti, rischia di essere incrinato da un progetto di cui si discute da tempo per la progettazione di «una struttura mobile per coprire il campo Centrale del tennis», come annunciato dal presidente del Coni Giovanni Malagò durante la conferenza stampa di chiusura degli Internazionali d'Italia del 2016;
   a conferma del citato progetto, il sottosegretario per i beni e le attività culturali e per il turismo, Gianluca Vacca, in risposta ad un'interrogazione del primo firmatario del presente atto, presentata il 10 luglio 2020, riferiva dell'esistenza di un tavolo tecnico tra Campidoglio, Coni e Soprintendenza speciale archeologia belle arti e paesaggio di Roma, «per predisporre un Protocollo d'intesa volto alla riqualificazione estetico funzionale» dello stadio centrale del tennis al Foro Italico;
   il tavolo tecnico ha portato all'emanazione di un bando di concorso internazionale definito da apposito disciplinare per l'individuazione del progetto di copertura la cui assegnazione apparirebbe imminente;
   tale progetto, giustificato da inesistenti esigenze sportive, appare agli interpellanti motivato solo da interessi commerciali e contrasta totalmente con il nulla osta dato nel 2008 dalle autorità competenti per rendere possibile la realizzazione dell'attuale struttura ospitante il Campo centrale di tennis, prescrittivamente «temporanea e interamente smontabile», infatti realizzata in travi d'acciaio e bulloni;
   tale prescrizione ha fortemente condizionato l'architettura, obbligando progettisti e imprese a utilizzare solo travi d'acciaio e bulloni con un impatto visivo sui marmi bianchi e le statue neoclassiche del Foro italico devastante, giustificato solo dalla previsione di rimozione e possibile trasferimento ovvero dall'indizione di un concorso internazionale di progettazione per riallineare il Centrale del tennis agli altri impianti, originari e recenti (come lo Stadio del nuoto realizzato per le Olimpiadi del 1960) con sistema in cavea –:
   se il Governo sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e se e quali iniziative di competenza intenda assumere per tutelare il patrimonio di architettura razionalista del Parco del Foro Italico, salvaguardare il connubio di architettura e natura che finora sono coesistite in quest'area delicata della Capitale, attivandosi affinché la Società «Sport e Salute» provveda alla rimozione della struttura temporanea realizzata nel 2008 e indìca un concorso internazionale per realizzare l'impianto definitivo del Centrale ma nel rispetto delle scelte urbanistiche fatte all'epoca, con impianti in cavea e nessun ostacolo visivo che impatti su Monte Mario e sul fiume Tevere.
(2-01009) «Rampelli, Lollobrigida».