ATTO CAMERA

INTERPELLANZA URGENTE 2/01002

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 425 del 10/11/2020
Firmatari
Primo firmatario: FOSCOLO SARA
Gruppo: LEGA - SALVINI PREMIER
Data firma: 10/11/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MOLINARI RICCARDO LEGA - SALVINI PREMIER 10/11/2020
DI MURO FLAVIO LEGA - SALVINI PREMIER 10/11/2020
RIXI EDOARDO LEGA - SALVINI PREMIER 10/11/2020
VIVIANI LORENZO LEGA - SALVINI PREMIER 10/11/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 10/11/2020
Stato iter:
13/11/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 13/11/2020
Resoconto FOSCOLO SARA LEGA - SALVINI PREMIER
 
RISPOSTA GOVERNO 13/11/2020
Resoconto ZAMPA SANDRA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SALUTE)
 
REPLICA 13/11/2020
Resoconto FOSCOLO SARA LEGA - SALVINI PREMIER
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 13/11/2020

SVOLTO IL 13/11/2020

CONCLUSO IL 13/11/2020

Atto Camera

Interpellanza urgente 2-01002
presentato da
FOSCOLO Sara
testo presentato
Martedì 10 novembre 2020
modificato
Venerdì 13 novembre 2020, seduta n. 427

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro della giustizia, per sapere – premesso che:
   la chiusura del carcere «Sant'Agostino» di Savona è avvenuta con decreto del Ministro della giustizia, il 28 dicembre 2015; lo stesso è stato poi totalmente dismesso il 3 giugno 2016;
   Savona è l'unica provincia in tutta Italia ad essere mancante di istituto penitenziario (unico circondario del tribunale privo di un carcere) e inevitabilmente ciò crea disagio alla procura, agli avvocati, ma anche ai familiari dei detenuti. Non viene garantito il principio della territorialità della pena;
   già in data 30 maggio 2016, l'allora Ministro alla giustizia, firmatario del decreto di chiusura sulla base della circostanza che si trattasse di un penitenziario «indegno» per i diritti umani dichiarava: «Stiamo portando avanti un progetto dell'istituto penitenziario che superi la vecchia struttura fatiscente e che dia una risposta che il comprensorio attende da tempo»;
   lo smistamento dei detenuti, con i conseguenti problemi sia di sovraffollamento che di sicurezza, è avvenuto mediante trasferimenti nelle case circondariali di Marassi a Genova (istituto di per sé problematico ed in costante emergenza per il sovraffollamento carcerario), Sanremo-Imperia o in Toscana; il personale di polizia penitenziaria è stato destinato ad altre sedi dove tuttora permane in attesa di conoscere la definitiva assegnazione;
   la prima firmataria del presente atto, nel mese di ottobre 2019, ha visitato il carcere di Pontedecimo e nel mese di agosto 2020 quello di Sanremo, per raccogliere le testimonianze dirette di chi ogni giorno presta servizio nelle strutture e verificare di persona questioni urgenti che devono essere affrontate quanto prima: sovraffollamento, con un'alta percentuale di detenuti psichiatrici e stranieri. Una situazione resa ancor più difficile dalla preoccupante carenza di personale, pari al 40 per cento, e dalla necessità di urgenti opere di manutenzione;
   gli ingressi degli arrestati in provincia di Savona nel 2020 superano già le 400 unità. Un carico ripartito sulle carceri di Genova, Imperia e Sanremo; già a marzo 2020 un articolo su Il Secolo XIX denunciava 400 detenuti in più nelle carceri liguri;
   occorre ribadire che come effetto diretto della chiusura del carcere di Savona, ad oggi il carcere di Imperia, progettato per 60 posti, ospita 98 detenuti. Il carcere di Sanremo, su 240 posti, ne ospita 262. A Marassi è stata superata la soglia dei 700 detenuti su una capienza di 511 posti;
   gli episodi di violenza possono avere molte radici, ma sicuramente il sovraffollamento penitenziario incide fortemente, tanto che sono allarmanti i dati degli eventi critici prodotti nel 2019 dai detenuti di Marassi fronteggiati dalla polizia penitenziaria: 187 atti di autolesionismo, 2 suicidi e ben 22 tentati suicidi, 173 colluttazioni con 58 ferimenti e 3 evasioni da permessi premio;
   solo nei primi 5 mesi del 2020 si sono registrati:
    a) a Pontedecimo 24 casi di autolesionismo, 9 danneggiamenti a celle, 3 aggressioni alla polizia penitenziaria, 11 colluttazioni tra detenuti;
    b) a Marassi 7 aggressioni alla polizia penitenziaria, 60 danneggiamenti a celle, 85 casi di autolesionismo;
    c) a La Spezia 3 aggressioni tra detenuti, 2 incendi alle celle, 2 aggressioni al personale. Il 70 per cento della popolazione detenuta di La Spezia fa uso di psicofarmaci e questo non è incoraggiante per il lavoro del poliziotto penitenziario, che già deve fare i conti con 180 detenuti su una capienza di 150;
    d) a Sanremo 10 aggressioni al personale;
   alcuni esempi dalle cronache locali e nazionali:
    a) il 20 giugno 2020 c’è stata un'aggressione ai danni di tre agenti del carcere di La Spezia per futili motivi;
    b) il 21 giugno 2020 c’è stata una rissa in carcere a Sanremo. Dieci detenuti africani hanno creato disordini usando anche sgabelli come arma;
    c) il 6 luglio 2020 a Sanremo due detenuti sono venuti in colluttazione e un ispettore è stato colpito da una lamettata sul braccio, tanto dover ricorrere alle cure ospedaliere;
    d) il 13 agosto 2020 si è verificata un'aggressione alla polizia penitenziaria di Marassi, ai danni di tre agenti in servizio raggiunti da una serie di pugni e di morsi, tanto da ricorrere alle cure ospedaliere riportando danni fisici ben evidenti, come la rottura dell'arcata sopraciliare; uno di loro ha riportato un dente rotto;
    e) il 20 agosto 2020 un detenuto, con alle spalle una scia di reati tra violenza sessuale, rapina e possesso illegale di armi, ha dato fuoco alla sua cella: 4 agenti sono rimasti intossicati, tra cui anche il comandante;
    f) il 14 settembre 2020 nel carcere di Sanremo un detenuto di origine africana ha dato fuoco alla cella;
   a causa del contrasto alla diffusione da Coronavirus e del cronico sovraffollamento, tutti gli arrestati della provincia di Savona vengono associati nel carcere di Marassi e nel piccolo carcere di Imperia, che deve farsi già carico degli arrestati da Sanremo a Finale Ligure, e gli arrestati da Ventimiglia sino a Sanremo vengono collocati presso il locale carcere di Valle Armea, tutti sovraffollati e senza posti letto;
   ad oggi non risulta avviato alcun progetto di costruzione del nuovo istituto penitenziario savonese, anche se alcuni comuni della provincia (Cairo Montenotte e Cengio) hanno dato piena disponibilità ad ospitare il carcere nei loro territori;
   a settembre 2020 si è appreso dell'utilizzo delle risorse del Recovery Fund per le carceri italiane:
    a) 300 milioni di euro per «Riqualificazione del patrimonio immobiliare penitenziario mediante interventi di miglioramento della performance funzionale, in termini di aumento della capacità ricettiva dei complessi penitenziari, di lotta al sovraffollamento e di realizzazione di nuove strutture edilizie, sempre più vicine alle ordinarie strutture urbane, finalizzate all'obiettivo della rieducazione e del reinserimento sociale»;
    b) 300 milioni di euro per «Riqualificazione del patrimonio immobiliare penitenziario mediante interventi di miglioramento della performance strutturale, in termini di mantenimento della capacità ricettiva dei complessi penitenziari, anche in situazioni critiche per la sicurezza e l'ordine pubblico (ad esempio eventi sismici rilevanti)» –:
   quali saranno le iniziative del Ministro interpellato per risolvere le problematiche espresse con riferimento ai modi e ai tempi di costruzione ed apertura del nuovo carcere di Savona ed a tutela del personale di polizia penitenziaria di Savona;
   quali saranno gli stanziamenti economici destinati alle strutture penitenziarie della Liguria e, in particolare, per la città di Savona.
(2-01002) «Foscolo, Molinari, Di Muro, Rixi, Viviani».