Legislatura: 18Seduta di annuncio: 371 del 14/07/2020
Primo firmatario: PITTALIS PIETRO
Gruppo: FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 14/07/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma GELMINI MARIASTELLA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 14/07/2020
Ministero destinatario:
- MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 14/07/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione ILLUSTRAZIONE 17/07/2020 Resoconto PITTALIS PIETRO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE RISPOSTA GOVERNO 17/07/2020 Resoconto MAURI MATTEO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INTERNO) REPLICA 17/07/2020 Resoconto PITTALIS PIETRO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
DISCUSSIONE IL 17/07/2020
SVOLTO IL 17/07/2020
CONCLUSO IL 17/07/2020
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro della giustizia, per sapere – premesso che:
il 29 ottobre 2019, il tribunale di Cagliari ha assolto Salvatore Cicu (deputato dal 1994 al 2014, europarlamentare dal 2014 al 2019), Luciano Taccori (già sindaco di Sestu), Paolo Cau (ex consigliere comunale, anch'egli di Sestu) e tutti gli altri imputati campani statuendo che «il fatto non sussiste». La procura aveva contestato il riciclaggio di denaro proveniente dalla Camorra, nell'ambito di un'operazione relativa ad un terreno nell'area di Villasimius, su cui è stato poi realizzato un villaggio turistico;
la sentenza ha disposto l'assoluzione con formula ampiamente liberatoria, sebbene il reato fosse ormai prescritto. Il che la dice lunga sull'univocità del quadro emerso nel contraddittorio dibattimentale. Giova rammentare, peraltro, che a Cicu l'accusa non aveva neppure contestato l'aggravante mafiosa;
il tribunale di Cagliari ha così definito una vicenda giunta tristemente alla ribalta delle cronache alla fine del maggio scorso, quando il senatore del Movimento 5 Stelle e presidente della Commissione antimafia Nicola Morra, sulla base delle determinazioni assunte dalla Commissione, aveva bollato come «impresentabile» la candidatura di Salvatore Cicu alle imminenti elezioni europee;
questa vicenda dimostra come la materia del diritto all'elettorato attivo e passivo mal si presti alla semplificazione comunicativa, alla rincorsa degli umori della folla (o meglio, della sua pancia). Questo atteggiamento produce solo vittime, e nessun vincitore. È un gioco in cui perdono tutti: perde chi accusa, perde chi è accusato, che resta irrimediabilmente danneggiato, con ferite quantomeno morali e d'immagine che neppure la sentenza d'assoluzione può sanare appieno, purtroppo; perdono tutti i cittadini, sempre in pericolo di fronte a un sistema che sostituisce alle garanzie costituzionali la pretesa punitiva arbitraria dei pubblici poteri o la gogna mediatica. In questo caso, ha perso anche la democrazia rappresentativa: non si sa quanto questa vicenda abbia inciso rispetto alla mancata rielezione al Parlamento europeo di Cicu; non si sa quanto l'espressione del suffragio popolare sia stata alterata. Ciò che è sicuro è che la democrazia rappresentativa e la classe politica sono state ancora una volta delegittimate. Non è un caso che sempre, nella sua storia, il costituzionalismo abbia legato assieme democrazia e Stato di diritto: l'una non può andare disgiunta dall'altro. Simul stabunt, simul cadent. In un contesto così complesso come l'attuale, quindi, occorre proteggere le istituzioni, garantendo nient'altro più di ciò che è necessario: le garanzie e la cultura della Costituzione. Sotto questo profilo, lungi dal voler sindacare l'operato dell'organo parlamentare, obiettivo che sarebbe irrituale per lo strumento qui azionato, gli interpellanti ritengono si debba guardare al futuro invocando un intervento organico a tutela del diritto di elettorato attivo e passivo –:
quali iniziative, anche di carattere normativo, il Ministro interpellato intenda adottare, per assicurare il pieno esercizio del diritto di elettorato attivo e passivo.
(2-00859) «Pittalis, Gelmini».