ATTO CAMERA

INTERPELLANZA URGENTE 2/00734

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 325 del 09/04/2020
Firmatari
Primo firmatario: CARNEVALI ELENA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 09/04/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BAZOLI ALFREDO PARTITO DEMOCRATICO 09/04/2020
BERLINGHIERI MARINA PARTITO DEMOCRATICO 09/04/2020
BRAGA CHIARA PARTITO DEMOCRATICO 09/04/2020
FIANO EMANUELE PARTITO DEMOCRATICO 09/04/2020
FRAGOMELI GIAN MARIO PARTITO DEMOCRATICO 09/04/2020
MARTINA MAURIZIO PARTITO DEMOCRATICO 09/04/2020
POLLASTRINI BARBARA PARTITO DEMOCRATICO 09/04/2020
QUARTAPELLE PROCOPIO LIA PARTITO DEMOCRATICO 09/04/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 09/04/2020
Stato iter:
16/04/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 16/04/2020
Resoconto CARNEVALI ELENA PARTITO DEMOCRATICO
 
RISPOSTA GOVERNO 16/04/2020
Resoconto ZAMPA SANDRA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SALUTE)
 
REPLICA 16/04/2020
Resoconto QUARTAPELLE PROCOPIO LIA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 16/04/2020

SVOLTO IL 16/04/2020

CONCLUSO IL 16/04/2020

Atto Camera

Interpellanza urgente 2-00734
presentato da
CARNEVALI Elena
testo presentato
Giovedì 9 aprile 2020
modificato
Giovedì 16 aprile 2020, seduta n. 327

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro della salute, per sapere – premesso che:
   nelle residenze sanitarie assistite, dove persone con disabilità, con gravi patologie neurologiche e/o anziane vivono a stretto contatto tra loro e con il personale, gli effetti dell'emergenza sanitaria da COVID-19 possono essere particolarmente gravi;
   per monitorare la situazione, dal 24 marzo 2020 l'Istituto superiore di sanità ha avviato un'indagine specifica (Survey nazionale sul contagio COVID-19 nelle strutture residenziali e socio-sanitarie);
   secondo il Gnpl national register (banca dati del Garante nazionale per la geolocalizzazione delle strutture socio-sanitarie assistenziali sul territorio italiano) le residenze sanitarie assistite nel nostro Paese sono 4.629, ospitano 300 mila persone che hanno in media 85 anni e il 60 per cento soffre di una demenza;
   fra le strutture censite, solo circa 250 in tutta Italia, si sono verificati dal 1o febbraio 2020 ad oggi in totale 1.845 decessi, di cui il 39,2 per cento con riscontro di infezione da Sars-CoV-2 o con manifestazioni simil-influenzali. Il tasso di mortalità fra i residenti (residenti al 1o febbraio 2020 e nuovi ingressi dal 1o marzo 2020), considerando i decessi di persone risultate positive o con sintomi simil-influenzali, è del 3,7 per cento, ma sale fino al 9,6 per cento in Lombardia;
   esaminando più nel dettaglio i drammatici numeri lombardi, si apprende che su 1.130 decessi il 49,8 per cento era COVID-19 positivo o con sintomi simil-influenzali. Inoltre, tutti gli ospedalizzati (85 persone ospedalizzate su 70 strutture che hanno risposto al quesito, per un rapporto di 1,2) presentavano sintomi o positività al COVID-19;
   la proiezione dei dati sul totale delle residenze sanitarie assistite (ha risposto all'indagine solo il 14 per cento delle strutture contattate) potrebbe portare a un riscontro di migliaia di morti;
   in merito alle difficoltà riscontrate nella gestione dell'epidemia, delle 235 strutture che hanno risposto alla domanda, l'86,8 per cento ha riportato la mancanza di dispositivi di protezione individuale, mentre il 22,5 per cento ha riportato una scarsità di informazioni ricevute circa le procedure per contenere l'infezione. Inoltre, il 36,2 per cento segnala l'assenza di personale sanitario;
   nonostante le reiterate richieste di chiusura ai visitatori da parte di molte residenze sanitarie assistite e di sospensione dei servizi semiresidenziali già ai primi esordi di casi anomali di infezione, in alcune province le autorità competenti comunicavano il diniego e l'avvertimento di eventuali accertamenti da parte dei servizi di vigilanza, oltre «alla messa in discussione» degli accreditamenti, diversamente da quanto operato nelle regioni più coinvolte dall'epidemia;
   a dispetto del crescente numero delle infezioni dei ricoverati nelle residenze sanitarie assistite e dei numerosi casi di malattia degli operatori, non veniva predisposto alcun accertamento tramite tampone al personale sanitario o socio-sanitario, spesso privo di dispositivi di protezione per difficoltà a reperirli sul mercato, difficoltà registrate da tutte le istituzioni competenti, con il rischio di diventare «vettori» del virus;
   la deliberazione della regione Lombardia n. XI/2906 dell'8 marzo 2020, con la quale si è chiesto alle residenze sanitarie assistite di ampliare «la ricettività dei pazienti» per ospitare i casi meno gravi di persone infettate e liberare così alcuni posti letto negli ospedali, è apparsa quanto mai inadeguata e imprudente, nonostante le rassicurazioni dell'assessore al welfare della Lombardia, Giulio Gallera;
   parallelamente all'emergenza ospedaliera bisognava, infatti, sostenere e controllare le strutture, senza rimandare a circolari burocratiche che si limitavano a dire che bisogna seguire i protocolli; si ritiene, infatti, che se le residenze sanitarie assistite devono accogliere i pazienti COVID-19 o devono curare i propri pazienti COVID-19 già presenti senza poterli ospedalizzare, allora devono essere dotate di personale medico e assistenziale, di dispositivi di protezione individuale e attrezzature terapeutiche, di farmaci adeguati a pazienti fragili e con grave comorbilità;
   anche le procure hanno aperto fascicoli contro ignoti sulla base di denunce dei lavoratori. Per quanto riguarda Milano, le denunce per mancata prevenzione del contagio si stanno ampliando e probabilmente non saranno limitate ai casi più noti, come quelli della Fondazione Don Gnocchi e del Pio Albergo Trivulzio;
   il 30 marzo 2020 il Forum del terzo settore in Lombardia, con Ledha, Uneba Lombardia e Alleanza cooperative italiane-welfare Lombardia, ha definito «strage degli innocenti» la mancanza di presa in carico, da parte della sanità lombarda, dei pazienti più fragili che vengono contagiati dal COVID-19;
   il presidente dell'Uneba in Lombardia ha lanciato un durissimo « J'accuse», dichiarando che «Si è deciso, senza dirlo, che non tutti hanno diritto alle cure» e parlando di «scelte politiche molto forti», che sono state prese «senza dirlo e senza rappresentarlo fino in fondo». Una scelta, che, a giudizio degli interpellanti, deliberatamente precluda, seppur non in modo espresso, l'accesso alle cure per persone particolarmente vulnerabili, è inaccettabile;
   il quadro che si registra è desolante, con la contabilità dei decessi che aumenta di giorno in giorno e con il rischio che tali strutture si trasformino (e in alcune è già successo) in focolai dell'epidemia, mettendo a rischio non solo chi vi risiede e chi vi lavora, ma la salute pubblica in generale –:
   quali siano i dati in possesso del Ministro interpellato circa il numero di contagiati da COVID-19, dei decessi per COVID-19 e delle patologie simil-influenzali tra gli ospiti e il personale delle strutture delle residenze sanitarie assistite della regione Lombardia e quali siano le proiezioni numeriche di tali dati, se disponibili, sul totale della popolazione residente presso le medesime strutture;
   se vi siano state verifiche in ordine alla congruità delle indicazioni fornite alle residenze sanitarie assistite da parte della regione Lombardia o dalle rispettive agenzie di tutela della salute rispetto alle gravi condizioni epidemiche nelle residenze sanitarie assistite e nei servizi semiresidenziali e quali verifiche intenda attuare, per quanto di competenza, nei confronti dell'attività di prevenzione, vigilanza e di indirizzo effettuata;
   se vi siano state verifiche dal punto di vista della tutela della salute pubblica circa la decisione adottata dalla regione Lombardia di chiedere alle residenze sanitarie assistite di ampliare la loro ricettività in modo da ospitare, in funzione deflattiva sugli ospedali, i casi meno gravi di pazienti contagiati da Coronavirus;
   quali iniziative urgenti intenda intraprendere, nel rispetto delle competenze territoriali in materia, per verificare se siano state fornite tempestive indicazioni e adottate adeguate misure precauzionali per evitare il contagio all'interno delle residenze sanitarie assistite e per garantire l'universalità della tutela del diritto alla salute, facendo sì che anche i soggetti più vulnerabili vengano adeguatamente assistiti.
(2-00734) «Carnevali, Bazoli, Berlinghieri, Braga, Fiano, Fragomeli, Martina, Pollastrini, Quartapelle Procopio».