ATTO CAMERA

INTERPELLANZA URGENTE 2/00717

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 324 del 08/04/2020
Firmatari
Primo firmatario: SIRACUSANO MATILDE
Gruppo: FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 07/04/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
GELMINI MARIASTELLA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 07/04/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELLA SALUTE
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 07/04/2020
MINISTERO DELLA SALUTE 08/04/2020
Attuale delegato a rispondere: PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI delegato in data 08/04/2020
Stato iter:
09/04/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 09/04/2020
Resoconto SIRACUSANO MATILDE FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
 
RISPOSTA GOVERNO 09/04/2020
Resoconto ZAMPA SANDRA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SALUTE)
 
REPLICA 09/04/2020
Resoconto SIRACUSANO MATILDE FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 09/04/2020

SVOLTO IL 09/04/2020

CONCLUSO IL 09/04/2020

Atto Camera

Interpellanza urgente 2-00717
presentato da
SIRACUSANO Matilde
testo presentato
Mercoledì 8 aprile 2020
modificato
Giovedì 9 aprile 2020, seduta n. 325

   Le sottoscritte chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro della salute, il Ministro dell'interno, per sapere – premesso che:
   la regione Sicilia, come tutte le regioni del Sud, ha una situazione sanitaria deficitaria cronica e il Coronavirus fa ancora più paura quando non si hanno mezzi e strumenti per fronteggiare un probabile aumento dei contagi: sono pochi i posti in terapia intensiva e i respiratori a disposizione. Il tema è anche quello, più generale, della sostenibilità stessa del comparto sanitario, alle prese con il flagello del COVID-19;
   tra le province siciliane, Messina è quella potenzialmente più esposta all'emergenza, essendo provincia di frontiera; il territorio messinese è stato, infatti, interessato da un vero e proprio esodo (dovuto anche agli annunci notturni di nuovi decreti del Presidente del Consiglio dei ministri con annesse restrizioni) e da migliaia di sbarchi di autoveicoli provenienti da altre regioni d'Italia dove il contagio era più diffuso. Solo grazie alla maturità dei cittadini, che hanno osservato con rigore le norme restrittive, e all'abnegazione del sindaco Cateno De Luca, che ha posto in essere numerose determine per rendere ancora più stringenti queste norme, i casi di contagio sembrano ancora sotto controllo;
   in considerazione delle restrizioni adottate a livello nazionale e regionale, si registra una notevole riduzione dei collegamenti anche via mare da e per la Sicilia e, di conseguenza, una concentrazione maggiore di viaggiatori nelle corse a disposizione;
   nello specifico, ogni giorno oltre 150 mezzi (nessuno dei quali trasporta merci) attraversano lo Stretto di Messina e, secondo i dati riportati da Caronte&Tourist, si registrano quotidianamente almeno 300 viaggiatori non pendolari che raggiungono la Sicilia, dichiarando sulle autocertificazioni di aver perso il lavoro e di non avere più dimora in altre parti d'Italia;
   tra il 13 e il 22 marzo 2020 si sono registrati circa 12.265 rientri su 3.689 auto, quindi oltre 1.700 passeggeri entrati in Sicilia ogni giorno (quasi il doppio rispetto al numero massimo di pendolari autorizzati per motivi di lavoro);
   da ultimo, da uno dei due traghetti arrivati la sera del 4 aprile 2020 alla rada San Francesco sono sbarcate 82 auto e due camper, uno dei quali arrivato dal Belgio, con 113 passeggeri e altri 46 pedoni, questi ultimi lavoratori pendolari del settore della sanità e delle forze dell'ordine che operano da una parte all'altra dello Stretto di Messina;
   a ciò si aggiunga che, ad avviso delle interpellanti, risultano insufficienti le dotazioni di posti letto, soprattutto di terapia intensiva, nella provincia di Messina, così come preoccupante è la carenza di attrezzature mediche e di dispositivi di protezione individuale per gli operatori sanitari;
   la città di Messina ha, inoltre, insediamenti profondamente degradati ed assolutamente peculiari. Si tratta delle baraccopoli, nelle quali è praticamente impossibile (proprio per ragioni strutturali degli insediamenti) dare seguito alle misure restrittive di distanziamento. In tali agglomerati, a causa della documentata numerosità di patologie respiratorie conseguenti all'esposizione all'eternit, gli eventuali casi di contagio da COVID-19 avrebbero effetti disastrosi;
   nella città di Messina insiste il dipartimento militare di medicina legale: si tratta di un ospedale militare che dispone di plessi non utilizzati, che potrebbe essere rapidamente ed utilmente convertito per reparti COVID-19;
   Forza Italia ha proposto, infatti, la temporanea riconfigurazione di tre locali non utilizzati del dipartimento militare di medicina legale di Messina in struttura di quarantena, isolamento e trattamento di casi lievi e moderati –:
   quali iniziative il Governo intenda adottare per rafforzare il livello di sicurezza dei controlli, sia in ordine alle condizioni di salute dei passeggeri che alla regolarità delle autocertificazioni, contemperando tali misure con il diritto alla mobilità;
   se, in considerazione dell'emergenza sanitaria in corso, non si intenda prevedere, oltre alla misurazione della temperatura corporea, test ematici per il personale sanitario, le forze dell'ordine e tutti coloro che giungono in Sicilia;
   se non si intenda chiarire quanti siano effettivamente i nuovi posti letto – soprattutto di terapia intensiva – attivati nelle scorse settimane;
   se le aziende sanitarie della provincia di Messina o l'assessorato regionale alla sanità abbiano richiesto nuove attrezzature e dispositivi di protezione individuali e quanti di questi siano stati già conferiti alle strutture sanitarie della provincia di Messina;
   quale sia l'intendimento del Governo in ordine alla possibile riconversione dell'ospedale militare di Messina e quali siano i tempi necessari;
   quali iniziative speciali si ritengano necessarie per aumentare gli standard di sicurezza nelle zone delle baraccopoli.
(2-00717) «Siracusano, Gelmini».