ATTO CAMERA

INTERPELLANZA URGENTE 2/00714

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 324 del 08/04/2020
Firmatari
Primo firmatario: GADDA MARIA CHIARA
Gruppo: ITALIA VIVA
Data firma: 07/04/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
FREGOLENT SILVIA ITALIA VIVA 07/04/2020
D'ALESSANDRO CAMILLO ITALIA VIVA 07/04/2020
TOCCAFONDI GABRIELE ITALIA VIVA 07/04/2020
MORETTO SARA ITALIA VIVA 08/04/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI delegato in data 07/04/2020
Stato iter:
09/04/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 09/04/2020
Resoconto GADDA MARIA CHIARA ITALIA VIVA
 
RISPOSTA GOVERNO 09/04/2020
Resoconto MARTELLA ANDREA SOTTOSEGRETARIO DI STATO ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO - (PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI)
 
REPLICA 09/04/2020
Resoconto GADDA MARIA CHIARA ITALIA VIVA
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 09/04/2020

SVOLTO IL 09/04/2020

CONCLUSO IL 09/04/2020

Atto Camera

Interpellanza urgente 2-00714
presentato da
GADDA Maria Chiara
testo presentato
Mercoledì 8 aprile 2020
modificato
Giovedì 9 aprile 2020, seduta n. 325

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro dell'economia e delle finanze, per sapere – premesso che:
   a fronte dell'emergenza sanitaria legata alla diffusione del COVID-19 il terzo settore italiano ha svolto un ruolo importante attraverso lo svolgimento di attività di interesse generale a sostegno della popolazione;
   uno degli strumenti fondamentali per il finanziamento del volontariato italiano è l'istituto del 5 per mille introdotto con la legge finanziaria per il 2006 (legge 23 dicembre 2005, n. 266, articolo 1, commi 337 e seguenti). In base a quest'ultima è stata prevista la possibilità per il contribuente di devolvere il 5 per mille della propria imposta sul reddito delle persone fisiche a soggetti che operano in settori di riconosciuto interesse pubblico per finalità di utilità sociale;
   in particolare, i contribuenti possono destinare la quota del 5 per mille dell'Irpef a soggetti operanti nei seguenti settori:
    a) volontariato (competente il Ministero del lavoro e delle politiche sociali – direzione generale del terzo settore e della responsabilità sociale delle imprese);
    b) ricerca scientifica e universitaria (competente il Ministero dell'istruzione);
    c) ricerca sanitaria (competente il Ministero della salute);
    d) politiche sociali perseguite dai comuni (competente il Ministero dell'interno);
    e) attività sportive a carattere dilettantistico (competente la Presidenza del Consiglio dei ministri con il supporto del Coni, salvo per gli anni 2006 e 2007);
    f) attività di tutela, promozione e valorizzazione dei beni culturali e paesaggistici (competente il Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo – attività introdotta dall'anno 2012 con la legge 15 luglio 2011, n. 111);
   fino al momento dell'attuazione della riforma del terzo settore, possono presentare domanda per il beneficio del 5 per mille dell'Irpef, le onlus – organizzazioni non lucrative di utilità sociale (ai sensi dell'articolo 10 del decreto legislativo 4 dicembre 1997, n. 460), le associazioni di promozione sociale iscritte nei registri nazionale, regionali e provinciali (ai sensi dell'articolo 7, commi 1, 2, 3 e 4, della legge 7 dicembre 2000, n. 383), le associazioni e fondazioni che operano senza finalità di lucro nei settori indicati dall'articolo 10, comma 1, lettera a), del decreto legislativo 4 dicembre 1997, n. 460;
   le procedure di assegnazione dei fondi sono state regolate con successivi decreti del Presidente del Consiglio dei ministri relativamente al riparto e alla corresponsione delle somme e alla loro rendicontazione da parte dei beneficiari;
   in attuazione dell'articolo 9, comma 1, lettere c) e d), della legge 6 giugno 2016, n. 106, recante «Delega al Governo per la riforma del terzo settore», è stato emanato il decreto legislativo 3 luglio 2017, n. 111, disciplinante l'istituto del cinque per mille, che ha demandato ad un successivo decreto del Presidente del Consiglio dei ministri la definizione, tra l'altro, dei criteri di assegnazione dei fondi relativamente alla sezione volontariato;
   il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri in questione avrebbe dovuto essere adottato entro 120 giorni dalla data di entrata in vigore del decreto legislativo n. 111 del 2017, ovvero entro gennaio 2018, su proposta del Ministro dell'economia e delle finanze, di concerto con il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, da adottare, sentite le Commissioni parlamentari competenti per materia e per i profili finanziari;
   uno degli aspetti fondamentali che avrebbe dovuto regolare il nuovo decreto del Presidente del Consiglio dei ministri è legato alle modalità per il pagamento del contributo e ai termini per le comunicazioni da parte dei beneficiari, con l'obiettivo di consentire l'erogazione dei fondi entro il termine di chiusura del secondo esercizio finanziario successivo a quello di impegno (articolo 5 del decreto legislativo n. 111 del 2017);
   ai sensi dell'articolo 6 del decreto legislativo n. 111 del 2017, inoltre, «al fine di accelerare le procedure per l'erogazione del cinque per mille, nella ripartizione delle risorse destinate sulla base delle scelte dei contribuenti non si tiene conto delle dichiarazioni dei redditi presentate ai sensi dell'articolo 2, commi 7, 8 e 8-bis, del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 luglio 1998, n. 322»;
   nello specifico l'adozione di tale decreto del Presidente del Consiglio dei ministri potrebbe, dunque, consentire di dimezzare i termini di assegnazione dei fondi, legando il riparto delle somme ai dati inseriti nella dichiarazione dei redditi senza attendere il termine previsto per la presentazione della dichiarazione integrativa citata nel regolamento di cui sopra;
   in base all'elenco pubblicato dall'Agenzia delle entrate il 3 aprile 2020 gli enti ammessi al beneficio del 5 per mille ammontano a un totale di 56.908. Di questi, la maggior parte (trattasi di 46.312 enti) fa riferimento alla categoria del volontariato. La quota prevista a favore di questi enti ammonta ad oggi ad euro 331.809.965,51;
   ad oggi non risulta ancora versata ai predetti enti la quota di spettanza relativa alla dichiarazione dei redditi 2018;
   in virtù di quanto previsto dal decreto legislativo n. 111 del 2017, l'adozione del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri sopra menzionato permetterebbe di assegnare le quote relative alla dichiarazione dei redditi 2018, nonché 2019, in un arco temporale piuttosto ridotto, liberando così risorse già assegnate al volontariato per circa 700 milioni di euro. Tale misura avrebbe, inoltre, carattere strutturale;
   è evidente che, a fronte dell'emergenza e delle attività svolte dal volontariato, tali fondi potrebbero costituire un apporto fondamentale per assicurare assistenza a beneficio di tantissimi cittadini –:
   in relazione a quanto sopra, quale sia lo stato dell'arte della procedura di adozione del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri sopra menzionato e se si intenda chiarire quali iniziative si stanno intraprendendo al fine di addivenire quanto prima all'emanazione del predetto decreto e consentire lo sblocco dei fondi del 5 per mille già stanziati per le dichiarazioni dei redditi 2018 e 2019.
(2-00714) «Gadda, Fregolent, D'Alessandro, Toccafondi, Moretto».