ATTO CAMERA

INTERPELLANZA URGENTE 2/00665

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 314 del 03/03/2020
Firmatari
Primo firmatario: ROSSINI EMANUELA
Gruppo: MISTO-MINORANZE LINGUISTICHE
Data firma: 03/03/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
SCHULLIAN MANFRED MISTO-MINORANZE LINGUISTICHE 03/03/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA delegato in data 03/03/2020
Stato iter:
05/03/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 05/03/2020
Resoconto ROSSINI EMANUELA MISTO-MINORANZE LINGUISTICHE
 
RISPOSTA GOVERNO 05/03/2020
Resoconto TRAVERSI ROBERTO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INFRASTRUTTURE E TRASPORTI)
 
REPLICA 05/03/2020
Resoconto ROSSINI EMANUELA MISTO-MINORANZE LINGUISTICHE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 05/03/2020

SVOLTO IL 05/03/2020

CONCLUSO IL 05/03/2020

Atto Camera

Interpellanza urgente 2-00665
presentato da
ROSSINI Emanuela
testo presentato
Martedì 3 marzo 2020
modificato
Giovedì 5 marzo 2020, seduta n. 316

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'università e della ricerca, il Ministro della salute, per sapere – premesso che:
   mentre in diversi Paesi d'Europa (tra cui Germania, Francia e Spagna) il conseguimento della laurea in medicina è di per sé abilitante alla professione medica, in Italia sono necessari lo svolgimento di un tirocinio post lauream di tre mesi e il superamento di un esame di abilitazione scritto, le cui domande sono state finora attinte da un database noto;
   in attesa di una riforma organica nella direzione di una laurea abilitante non più rinviabile oggi in Italia, come dimostra in maniera inequivocabile la crisi sanitaria che si sta vivendo in queste settimane per la diffusione del coronavirus, il decreto «Fedeli» (decreto ministeriale n. 58 del 2018) era intervenuto con una serie di modifiche volte a sopperire alla situazione. In primis, introducendo il tirocinio abilitante all'articolo 3, comma 2, del decreto ministeriale in cui si stabilisce che i tre mesi di tirocinio devono essere svolti non più a fine corso, bensì tra il quinto e il sesto anno di studio, terminati «tutti gli esami fondamentali relativi ai primi 4 anni di corso previsti dall'ordinamento della sede dell'università»;
   con l'articolo 4, comma 6, il decreto ha di conseguenza aumentato le sessioni per l'esame di Stato portandole da due a tre, «nel mese di marzo, nel mese di luglio e nel mese di novembre», per poter così avere ad ogni sessione di laurea un corrispondente esame di Stato e di conseguenza generare laureati che siano da subito medici, senza perdite di tempo;
   l'articolo 4, comma 1, ha anche introdotto una novità che ha generato numerose polemiche tra gli studenti riguardante l'introduzione di una «modalità d'esame», si cita testualmente, molto più impegnativa non più basata su quiz attinti da un database noto ma sul modello del progress test. La necessità di organizzare al meglio il contenuto della nuova modalità di esame ha condotto il Governo precedente (con l'articolo 12, comma 1, del decreto-legge 30 aprile 2019, n. 35 «decreto Calabria») a far slittare i termini di avvio di questa modalità d'esame alla sessione del mese di luglio 2021, modificando quanto previsto dal «decreto Fedeli» che datava l'avvio a decorrere dalla sessione di esame del mese di luglio 2019;
   con l'ordinanza ministeriale n. 90 del 10 febbraio 2020, il Ministro Manfredi indice per l'anno 2020 la prima e la seconda sessione degli esami di Stato di abilitazione all'esercizio della professione di medico-chirurgo, lasciando scoperta la terza sessione di laurea dal corrispondente esame di Stato e questo nonostante sia esplicitato nella stessa ordinanza che «alcuni atenei hanno già avviato i tirocini pratico-valutativi di cui al decreto ministeriale n. 58 del 2018»;
   la conseguenza è che tale ordinanza annulla così il beneficio apportato dall'anticipazione dei tirocini previsto dal «decreto ministeriale Fedeli», che agli studenti, ai reparti e agli atenei hanno richiesto un notevole impegno;
   senza una sessione autunnale dell'esame di Stato chi si laureerà a luglio 2020 dovrà attendere fino alla primavera 2021 per abilitarsi, un limbo di tempo in cui i laureati non possono svolgere alcuna attività, né i tirocini abilitanti (perché già svolti), né un'attività lavorativa (perché non ancora medici), né partecipare ai bandi per le specializzazioni e corsi di medicina generale (perché non abilitati);
   si va così a creare un secondo imbuto formativo di cui il sistema sanitario italiano non ha bisogno e che va ad aggravare la situazione dei neolaureati già bloccati dall'imbuto delle specializzazioni per via delle insufficienti borse di studio. Per fotografare la situazione si riporta che nella sola università di Verona circa 90 laureati resteranno bloccati in questo limbo;
   gli interpellanti ricordano lo scenario europeo in cui, come premesso, la laurea abilitante è già una realtà consolidata, e che in Italia la carenza di medici specialisti e di medicina generale è denunciata da anni dai sindacati di categoria;
   vista la gravità della situazione sanitaria nel Paese, causata dalla diffusione del Covid-19, il Governo ha già previsto, con il decreto-legge 2 marzo 2020, n. 9, la possibilità di conferire incarichi di lavoro autonomo anche a personale medico e a personale infermieristico, collocato in quiescenza, con durata non superiore ai sei mesi, e comunque entro il termine dello stato di emergenza;
   inoltre, il Governo per andare incontro alle richieste dei laureati in medicina che avrebbero saltato la sessione di abilitazione prevista per il 24 febbraio 2020 poi annullata, ha annunciato il ripristino di questa sessione a breve –:
   se il Governo non ritenga di dover integrare l'ordinanza ministeriale n. 90 del 2020 con l'inserimento, insieme alla sessione «saltata» del febbraio 2020, anche della terza sessione di esame di Stato finora inspiegabilmente mancante, come era previsto da decreto ministeriale 9 maggio 2018, n. 58, così da permettere ai laureati della terza sessione di laurea 2020 di concludere il proprio percorso di abilitazione entro l'anno, e consentire l'immissione di giovani laureati nel sistema di cure e in special modo nel sistema territoriale che in queste settimane è fortemente messo alla prova.
(2-00665) «Emanuela Rossini, Schullian».