ATTO CAMERA

INTERPELLANZA URGENTE 2/00628

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 299 del 04/02/2020
Firmatari
Primo firmatario: GALIZIA FRANCESCA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 04/02/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CATALDI ROBERTO MOVIMENTO 5 STELLE 04/02/2020
CATTOI MAURIZIO MOVIMENTO 5 STELLE 04/02/2020
CHIAZZESE GIUSEPPE MOVIMENTO 5 STELLE 04/02/2020
CILLIS LUCIANO MOVIMENTO 5 STELLE 04/02/2020
CIMINO ROSALBA MOVIMENTO 5 STELLE 04/02/2020
CIPRINI TIZIANA MOVIMENTO 5 STELLE 04/02/2020
COLLETTI ANDREA MOVIMENTO 5 STELLE 04/02/2020
CORDA EMANUELA MOVIMENTO 5 STELLE 04/02/2020
CORNELI VALENTINA MOVIMENTO 5 STELLE 04/02/2020
COSTANZO JESSICA MOVIMENTO 5 STELLE 04/02/2020
CUBEDDU SEBASTIANO MOVIMENTO 5 STELLE 04/02/2020
SIRAGUSA ELISA MOVIMENTO 5 STELLE 05/02/2020
IANARO ANGELA MOVIMENTO 5 STELLE 04/02/2020
BATTELLI SERGIO MOVIMENTO 5 STELLE 04/02/2020
BRUNO RAFFAELE MOVIMENTO 5 STELLE 04/02/2020
DE GIORGI ROSALBA MOVIMENTO 5 STELLE 04/02/2020
DI LAURO CARMEN MOVIMENTO 5 STELLE 04/02/2020
BERTI FRANCESCO MOVIMENTO 5 STELLE 04/02/2020
GIORDANO CONNY MOVIMENTO 5 STELLE 04/02/2020
PAPIRO ANTONELLA MOVIMENTO 5 STELLE 04/02/2020
PENNA LEONARDO SALVATORE MOVIMENTO 5 STELLE 04/02/2020
SCERRA FILIPPO MOVIMENTO 5 STELLE 04/02/2020
SPADONI MARIA EDERA MOVIMENTO 5 STELLE 04/02/2020
TORTO DANIELA MOVIMENTO 5 STELLE 04/02/2020
VOLPI LEDA MOVIMENTO 5 STELLE 04/02/2020
BOLOGNA FABIOLA MOVIMENTO 5 STELLE 04/02/2020
CARABETTA LUCA MOVIMENTO 5 STELLE 04/02/2020
CARBONARO ALESSANDRA MOVIMENTO 5 STELLE 04/02/2020
CARELLI EMILIO MOVIMENTO 5 STELLE 04/02/2020
CARINELLI PAOLA MOVIMENTO 5 STELLE 04/02/2020
CASA VITTORIA MOVIMENTO 5 STELLE 04/02/2020
CASO ANDREA MOVIMENTO 5 STELLE 04/02/2020
CASSESE GIANPAOLO MOVIMENTO 5 STELLE 04/02/2020


Elenco dei co-firmatari che hanno ritirato la firma
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma Data ritiro firma
CRIPPA DAVIDE MOVIMENTO 5 STELLE 04/02/2020 05/02/2020
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO PER GLI AFFARI EUROPEI
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
MINISTERO PER GLI AFFARI EUROPEI 04/02/2020
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 04/02/2020
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 05/02/2020
Stato iter:
07/02/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 07/02/2020
Resoconto GALIZIA FRANCESCA MOVIMENTO 5 STELLE
 
RISPOSTA GOVERNO 07/02/2020
Resoconto AGEA LAURA SOTTOSEGRETARIO DI STATO ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO - (PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI)
 
REPLICA 07/02/2020
Resoconto GALIZIA FRANCESCA MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 05/02/2020

RITIRO FIRME IL 05/02/2020

DISCUSSIONE IL 07/02/2020

SVOLTO IL 07/02/2020

CONCLUSO IL 07/02/2020

Atto Camera

Interpellanza urgente 2-00628
presentato da
GALIZIA Francesca
testo presentato
Martedì 4 febbraio 2020
modificato
Venerdì 7 febbraio 2020, seduta n. 301

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro per gli affari europei, il Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, per sapere – premesso che:
   a seguito del completamento della procedura di ratifica dell'accordo di recesso da parte del Regno Unito e dell'Unione europea il 31 gennaio 2020 il Regno Unito è uscito dall'Unione europea e dalla Comunità europea dell'energia atomica (Euratom);
   le modalità del recesso sono stabilite nell'accordo di recesso entrato in vigore il 1o febbraio 2020, che prevede un periodo di transizione durante il quale il diritto dell'Unione continua ad applicarsi al Regno Unito, almeno fino al 31 dicembre 2020, salvo che il comitato misto istituito a norma dell'accordo stesso adotti, prima del 1o luglio 2020, una decisione unica che proroga il periodo di transizione di un periodo fino a uno o due anni;
   negli orientamenti del 23 marzo 2018 il Consiglio europeo ha ribadito la determinazione dell'Unione ad avere un partenariato quanto più stretto possibile con il Regno Unito in futuro. Secondo gli orientamenti tale partenariato dovrebbe riguardare la cooperazione commerciale ed economica nonché altri settori, in particolare la lotta al terrorismo e alla criminalità internazionale, come pure la sicurezza, la difesa e la politica estera;
   la Commissione europea ha quindi rivolto, il 3 febbraio 2020, sulla base degli orientamenti e delle conclusioni del Consiglio europeo e della Dichiarazione politica concordata tra l'Unione europea e il Regno Unito ad ottobre 2019, una raccomandazione al Consiglio per l'avvio di negoziati per un nuovo partenariato con il Regno Unito;
   il negoziatore capo dell'Unione europea per la Brexit, Michel Barnier, ha quindi presentato la proposta globale di direttive negoziali per le relazioni future con il Regno Unito, approvate dalla Commissione europea, e che sarà sottoposta, il 5 febbraio, all'approvazione del Parlamento europeo e del Consiglio affari generali il 25 febbraio 2020;
   le direttive di negoziato globali, allegate alla raccomandazione, riguardano tutti i settori dei negoziati – come la cooperazione commerciale ed economica, l'applicazione della legge e la cooperazione giudiziaria in materia penale, la politica estera, la sicurezza e la difesa, la partecipazione ai programmi dell'Unione e altri settori tematici di cooperazione – e puntano a realizzate un'area di libero di scambio che garantisca zero tariffe, commissioni, oneri dall'effetto equivalente o restrizioni quantitative per tutti settori, a condizione che siano garantite condizioni di parità attraverso impegni solidi;
   in particolare, tutti i dazi doganali o le tasse sulle esportazioni o qualsiasi misura di effetto equivalente dovrebbero essere vietate e non dovrebbero esserne introdotte di nuove. Pur chiedendo che non vengano introdotte restrizioni ingiustificate, la raccomandazione fa presente che l'accordo di scambio dovrebbe contenere discipline migliorate su importazione e licenze di esportazione, marchi di origine, e norme antidumping. In particolare, le regole sull'origine dovrebbero essere basate sugli standard dell'Unione e tenendo conto dell'interesse dell'Unione;
   Barnier ha altresì confermato la linea già nota dell'Unione europea, secondo cui il livello di ambizione degli accordi di partenariato con il Regno Unito dipenderà dall'esistenza o meno di un « level playing field» (condizioni di parità) in particolare riguardo alle norme sociali, ambientali, sul clima e sugli aiuti di Stato, per evitare che ci sia «concorrenza sleale», in linea con gli impegni sottoscritti dall'Unione europea e dallo stesso primo ministro britannico Boris Johnson nella «Dichiarazione politica» firmata il 17 ottobre 2019, che ha accompagnato l'Accordo di recesso del Regno Unito;
   un'altra condizione importante è quella sull'accordo per la pesca fra Unione europea e Regno Unito, che, ha detto Barnier, dovrà essere «incluso» nell'accordo più generale sulle relazioni future: dovrà essere garantito l'accesso alle acque britanniche per i pescatori dell'Unione europea e reciprocamente l'accesso alle acque dell'Unione europea per i pescatori britannici, nel quadro del sistema di quote di pesca; e la stessa reciprocità dovrà valere per l'accesso dei prodotti della pesca ai rispettivi mercati;
   infine, riguardo al futuro accordo nel settore della cooperazione giudiziaria e della sicurezza, ai britannici verranno poste tre condizioni: in primo luogo, il rispetto della Convenzione europea dei diritti dell'uomo, in secondo luogo, dovranno essere rispettate le regole dell'Unione europea sulla protezione dei dati personali; in terzo luogo la cooperazione dovrà essere sottoposta a un meccanismo di risoluzione delle controversie efficace in cui dovrà avere un ruolo importante la Corte europea di Giustizia;
   la Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha altresì dichiarato che i negoziati verranno portati avanti in modo equo e trasparente, ma che verranno parimenti difesi gli interessi dell'Unione europea e quelli dei cittadini, cercando di trovare soluzioni che rispettino le scelte del Regno Unito;
   la definizione dei nuovi rapporti commerciali tra Unione europea e Regno Unito potrebbe ispirarsi al modello canadese, basato sul libero scambio, eliminando dunque dazi sulla quasi totalità delle merci, oppure a quello australiano, puntando a stringere accordi solo su alcuni settori chiave e lasciando che il resto delle transazioni si svolgano sulla base delle regole dell'Organizzazione mondiale del commercio;
   come verranno regolati gli accordi non è ancora chiaro, segnando la citata raccomandazione della Commissione europea solo il primo passo nell’iter negoziale: Bruxelles ha fatto capire che non ha nessuna intenzione di veder sorgere alle sue porte un concorrente che approfitti della deregulation per fare competizione sleale, e Londra, d'altra parte non ha nessuna voglia di fare la parte del «Paese-satellite», come la Norvegia, ed ha affermato, per voce del Premier britannico Boris Johnson, che vuole un accordo con Bruxelles fondato sul «libero scambio», che «non richiede alcun allineamento alle regole e agli standard dell'Unione europea sulla politica della competizione, i sussidi, la protezione sociale, l'ambiente o nulla di simile»;
   indubbiamente, la gestione delle conseguenze di un accordo commerciale che veda l'introduzione di dazi figurerebbe più complessa e pesante, specie in Paesi come l'Italia: l'anno scorso l'interscambio è stato di oltre 30 miliardi di euro e le esportazioni italiane Oltremanica sono continuate a crescere, superando i 20 miliardi di euro;
   l'Italia è l'ottavo Paese fornitore del Regno Unito (dopo Germania, Stati Uniti, Cina, Olanda, Francia, Belgio e Svizzera) e vanta un saldo attivo di oltre 10 miliardi (in crescita del 9 per cento rispetto all'anno precedente). In particolare, i britannici potrebbero divergere dai regolamenti europei in materia agro-alimentare e questo introdurrebbe un forte elemento di «attrito doganale» per le esportazioni italiane, in cui giocano buona parte il cibo e le bevande –:
   a fronte delle considerazioni espresse in premessa, quale posizione il Governo intenda assumere, nelle opportune sedi istituzionali e comunitarie, affinché il futuro accordo di free-trade tra il Regno Unito e l'Unione europea non pregiudichi il livello dei rapporti commerciali esistenti fra Italia e Regno Unito, evitando vantaggi competitivi sleali e distorsivi, in particolare per quanto riguarda la tutela delle indicazioni geografiche nell'agro-alimentare, e al contempo riduca al minimo le ricadute economiche di un eventuale drastico divorzio commerciale tra Londra e Bruxelles, conseguente a una eventuale divergenza rispetto agli standard della regolazione europea.
(2-00628) «Galizia, Ianaro, Battelli, Bruno, De Giorgi, Di Lauro, Berti, Giordano, Papiro, Penna, Scerra, Spadoni, Torto, Leda Volpi, Bologna, Carabetta, Carbonaro, Carelli, Carinelli, Casa, Caso, Cassese, Cataldi, Maurizio Cattoi, Chiazzese, Cillis, Cimino, Ciprini, Colletti, Corda, Corneli, Costanzo, Cubeddu, Siragusa».