ATTO CAMERA

INTERPELLANZA URGENTE 2/00407

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 184 del 04/06/2019
Firmatari
Primo firmatario: BELLUCCI MARIA TERESA
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 04/06/2019
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
LOLLOBRIGIDA FRANCESCO FRATELLI D'ITALIA 04/06/2019
MOLLICONE FEDERICO FRATELLI D'ITALIA 04/06/2019
DEIDDA SALVATORE FRATELLI D'ITALIA 04/06/2019
MONTARULI AUGUSTA FRATELLI D'ITALIA 04/06/2019
FERRO WANDA FRATELLI D'ITALIA 04/06/2019
FRASSINETTI PAOLA FRATELLI D'ITALIA 04/06/2019
RAMPELLI FABIO FRATELLI D'ITALIA 04/06/2019
BUCALO CARMELA FRATELLI D'ITALIA 04/06/2019
TRANCASSINI PAOLO FRATELLI D'ITALIA 04/06/2019


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO PER LA FAMIGLIA E LE DISABILITA'
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO PER LA FAMIGLIA E LE DISABILITA' delegato in data 04/06/2019
Stato iter:
07/06/2019
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 07/06/2019
Resoconto BELLUCCI MARIA TERESA FRATELLI D'ITALIA
 
RISPOSTA GOVERNO 07/06/2019
Resoconto GAETTI LUIGI SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INTERNO)
 
REPLICA 07/06/2019
Resoconto BELLUCCI MARIA TERESA FRATELLI D'ITALIA
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 07/06/2019

SVOLTO IL 07/06/2019

CONCLUSO IL 07/06/2019

Atto Camera

Interpellanza urgente 2-00407
presentato da
BELLUCCI Maria Teresa
testo presentato
Martedì 4 giugno 2019
modificato
Venerdì 7 giugno 2019, seduta n. 186

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro per la famiglia e le disabilità, il Ministro della salute, per sapere – premesso che:
   il 30 maggio 2019 le Sezioni unite penali della Corte di Cassazione hanno emesso una sentenza in merito alla questione della commercializzazione dei prodotti derivati dalla coltivazione della Cannabis Sativa L., cosiddetti a basso contenuto di thc;
   secondo i giudici «la commercializzazione di cannabissativa L.”, e in particolare di foglie, infiorescenze, olio, resina, ottenuti dalla coltivazione della predetta varietà di canapa, non rientra nell'ambito di applicazione della legge 242 del 2016 che qualifica come lecita unicamente l'attività di coltivazione di canapa delle varietà iscritte nel catalogo comune delle specie di piante agricole, ai sensi dell'articolo 17, della direttiva 2002/53/CE del Consiglio, del 13 giugno 2002 e che elenca tassativamente i derivati dalla predetta coltivazione che possono essere commercializzati»;
   sulla base di queste motivazioni la Corte di cassazione ha, quindi, affermato nella sua sentenza che «integrano reato le condotte di vendita e, in genere, la commercializzazione al pubblico, a qualsiasi titolo, dei prodotti derivati dalla coltivazione della “CANNABIS sativa L.”»;
   in Italia i « cannabis shop», che vendono diversi prodotti a base di cannabis, dagli olii alle tisane, alle bevande energetiche fino ai biscottini, sono già oltre settecento in tutta Italia, con un incremento molto consistente registrato tra il 2017 e il 2018 specialmente in alcune regioni, come la Lombardia – di quasi il 100 per cento – e il Lazio, con un aumento di circa il 120 per cento;
   già il parere emesso dal Consiglio superiore di sanità aveva evidenziato la pericolosità per la salute dei prodotti a base di cannabis contenente basse quantità di tetraidrocannabinolo (THC), e, nel rilevare che «non può essere esclusa la pericolosità dei prodotti contenenti o costituiti da infiorescenze di canapa», il Consiglio aveva raccomandato di attivare le misure necessarie a bloccare la libera vendita di tali merci, «nell'interesse della salute individuale e pubblica»; nella stessa direzione si sono mosse da un anno anche numerose iniziative parlamentari – risoluzioni, mozioni, interrogazioni, interpellanze urgenti – proposte dal gruppo Fratelli d'Italia al solo fine di tutelare il diritto alla salute degli italiani;
   da una stima dell'Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze (Oedt), nell'ultimo rapporto del 2018, l'Italia è terza in Europa per uso di cannabis, con una percentuale del 33,1 per cento, dopo Francia (41,4 per cento) e Danimarca (38,4 per cento);
   il Testo unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope, prevenzione, cura e riabilitazione dei relativi stati di tossicodipendenza, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 9 ottobre 1990, n. 309, annovera la cannabis tra tali sostanze e ne disciplina la produzione e la vendita a fini esclusivamente terapeutici;
   inoltre, il Consiglio superiore di sanità, nel suo parere, indica tra i motivi per i quali non si può escludere la «pericolosità dei prodotti contenenti o costituiti da infiorescenze di canapa in cui viene indicata in etichetta la presenza di “cannabis” o “cannabis light” o “cannabis leggera”» il fatto che «possono penetrare e accumularsi in alcuni tessuti, tra cui cervello e grasso, ben oltre le concentrazioni plasmatiche misurabili»;
   tra i fattori di pericolosità il Consiglio cita anche il fatto che «tale consumo avviene al di fuori di ogni possibilità di monitoraggio e controllo della quantità effettivamente assunta e quindi degli effetti psicotropi che questa possa produrre sia a breve sia a lungo termine»;
   infine, il Consiglio rileva come «non appare, in particolare, che sia stato valutato il rischio connesso al consumo di tali prodotti in relazione a specifiche condizioni, quali ad esempio, età, presenza di patologie concomitanti, stato di gravidanza/allattamento, interazioni con farmaci, effetti sullo stato di attenzione etc. così da evitare che l'assunzione inconsapevolmente percepita come “sicura” e “priva di effetti collaterali” si traduca in un danno per sé stessi o per gli altri (feto, neonato, guida in stato di alterazione)»;
   l'uso di cannabis in Italia sta dilagando e si sta rivelando una vera emergenza sociale ed educativa, alla quale occorre fare fronte sia sul piano normativo sia su quello della informazione e della prevenzione, attraverso campagne di sensibilizzazione in merito ai danni alla salute causati dall'assunzione di tale sostanza in particolare durante l'adolescenza, e all'incidenza dell'uso di cannabinoidi sulla commissione di reati e di incidenti stradali;
   il citato parere del Consiglio superiore di sanità e la sentenza emessa dalla Corte di Cassazione evidenziano l'urgente necessità di porre fine alla vendita di tutte le sostanze a base di cannabis, fatta eccezione solo per quelle la cui commercializzazione è consentita a fini medici e terapeutici –:
   con quali modalità e tempistiche il Governo intenda adottare le iniziative di competenza per garantire la cessazione della vendita e della commercializzazione al pubblico dei prodotti derivanti dalla coltivazione della Cannabis Sativa L.
(2-00407) «Bellucci, Lollobrigida, Mollicone, Deidda, Montaruli, Ferro, Frassinetti, Rampelli, Bucalo, Trancassini».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze

commercializzazione

tossicomania