ATTO CAMERA

INTERPELLANZA URGENTE 2/00368

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 168 del 30/04/2019
Firmatari
Primo firmatario: FIANO EMANUELE
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 30/04/2019
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MIGLIORE GENNARO PARTITO DEMOCRATICO 30/04/2019
DI MAIO MARCO PARTITO DEMOCRATICO 30/04/2019
CECCANTI STEFANO PARTITO DEMOCRATICO 30/04/2019
MARTINA MAURIZIO PARTITO DEMOCRATICO 30/04/2019
GIORGIS ANDREA PARTITO DEMOCRATICO 30/04/2019


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 30/04/2019
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 30/04/2019
Stato iter:
02/05/2019
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 02/05/2019
Resoconto MIGLIORE GENNARO PARTITO DEMOCRATICO
 
RISPOSTA GOVERNO 02/05/2019
Resoconto DURIGON CLAUDIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI)
 
REPLICA 02/05/2019
Resoconto FIANO EMANUELE PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 02/05/2019

SVOLTO IL 02/05/2019

CONCLUSO IL 02/05/2019

Atto Camera

Interpellanza urgente 2-00368
presentato da
FIANO Emanuele
testo presentato
Martedì 30 aprile 2019
modificato
Giovedì 2 maggio 2019, seduta n. 169

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro della giustizia, il Ministro dell'interno, per sapere – premesso che:
   il 4 aprile 2019 il sito specializzato in sicurezza informatica cyberscoop.com ha riportato che alcune librerie software contenenti una cosiddetta backdoor pirata, che consente ad un malintenzionato di far eseguire a sua richiesta un codice malevolo ad insaputa di utenti ed operatori, sono state adottate da decine di milioni di sviluppatori per incorporarle nei loro software e quindi potenzialmente anche nei sistemi di gestione da parte delle procure dei cosiddetti captatori informatici, nonché dei captatori stessi installati sui dispositivi degli utenti;
   il 29 marzo, Security without borders ha pubblicato un report dal titolo «Exodus: nuovo spyware per Android made in Italy», nel quale si rende nota l'identificazione di una nuova famiglia di spyware per Android, denominato « Exodus», presente sul Google Play Store a partire dal 2016 e fino all'inizio del 2019;
   detto spyware è camuffato da applicazioni di servizio di operatori telefonici mobili operanti in Italia e avrebbe infettato circa un migliaio di dispositivi di consumatori. Non si tratta di un comune dispositivo di intercettazione ma di un captatore informatico altamente sofisticato e tecnologicamente invasivo, impiegato dalla Polizia di Stato e dalle procure per le attività investigative, in forza di una disciplina che lo stesso Garante per la protezione dei dati personali non ha esitato a definire «lasca»;
   il 21 marzo 2019 il sito Repubblica.it ha riportato la registrazione della telefonata intercorsa tra un ragazzino presente sull'autobus sequestrato nel milanese e la madre, né appare chiaro chi, come e perché abbia potuto registrare tale telefonata;
   nella vicenda « Exodus» l'interesse pubblico alla tutela dei dati si interseca con il diritto alla sicurezza e, quindi, con la necessità di contemperare le esigenze di protezione della sicurezza collettiva con il diritto alla privacy del singolo cittadino. « Exodus» rappresenta, infatti, uno strumento utilizzabile al di fuori delle garanzie costituzionali con finalità di sorveglianza globale e non convenzionale, sul quale sta indagando la procura di Napoli;
   da fonti stampa si apprende, da un lato, del sequestro delle due società, eSurv e Stm, che hanno ideato e commercializzato « Exodus» e, dall'altro, dell'eliminazione delle « app» infettate dallo spyware dalla piattaforma Google Play;
   risulterebbe inoltre che alcune associazioni di consumatori abbiano interessato della questione il Garante per la protezione dei dati personali, con richiesta di intervento e che sia stato anche lamentato un mancato controllo da parte di Google a tutela dei diritti dei consumatori italiani;
   vanno considerate la rilevanza dei diritti fondamentali dei cittadini italiani e la necessità di accertare ulteriori e cogenti responsabilità di Google e degli organi inquirenti nel mancato controllo sulla diffusione e nell'utilizzo di questi captatori informatici –:
   se risulti al Governo come sia stato possibile che centinaia di migliaia di cittadini italiani siano stati intercettati «per errore» da un'azienda italiana e che una conversazione telefonica tra due normali cittadini fino al momento del sequestro dell'autobus, una madre e un figlio, sia stata registrata, da chi e perché;
   se e quali siano le misure adottate e le verifiche svolte per escludere con assoluta certezza che i sistemi in uso alle procure, ad insaputa dei fornitori e delle procure stesse, incorporino codici malevoli capaci di esporre cittadini, imprese ed istituzioni italiane a gravi rischi e vulnerabilità;
   quali iniziative urgenti il Governo intenda adottare per evitare il ripetersi di fatti analoghi a quelli esposti in premessa, anche valutando l'adozione di apposite iniziative normative volte ad escludere ogni possibile forma di abuso e di violazione dei princìpi costituzionali da parte di questi captatori informatici.
(2-00368) «Fiano, Migliore, Marco Di Maio, Ceccanti, Martina, Giorgis».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

sequestro di beni

software

cittadino della Comunita'