ATTO CAMERA

INTERPELLANZA URGENTE 2/00251

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 116 del 29/01/2019
Firmatari
Primo firmatario: D'ETTORE FELICE MAURIZIO
Gruppo: FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 29/01/2019
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
OCCHIUTO ROBERTO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 29/01/2019
MUGNAI STEFANO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 29/01/2019
BARTOLOZZI GIUSI FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 29/01/2019
MAZZETTI ERICA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 29/01/2019
RIPANI ELISABETTA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 29/01/2019
RUSSO PAOLO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 29/01/2019
SARRO CARLO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 29/01/2019
LABRIOLA VINCENZA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 29/01/2019
SILLI GIORGIO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 29/01/2019
RUFFINO DANIELA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 29/01/2019
PENTANGELO ANTONIO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 29/01/2019
VIETINA SIMONA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 29/01/2019
BIGNAMI GALEAZZO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 29/01/2019
GIACOMETTO CARLO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 29/01/2019
CANNIZZARO FRANCESCO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 29/01/2019
TRIPODI MARIA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 29/01/2019
MARROCCO PATRIZIA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 29/01/2019
CATTANEO ALESSANDRO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 29/01/2019
SIRACUSANO MATILDE FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 29/01/2019
FIORINI BENEDETTA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 29/01/2019
NOVELLI ROBERTO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 29/01/2019
PETTARIN GUIDO GERMANO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 29/01/2019
CORTELAZZO PIERGIORGIO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 29/01/2019
BOND DARIO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 29/01/2019
BARATTO RAFFAELE FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 29/01/2019
CARRARA MAURIZIO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 29/01/2019
BARELLI PAOLO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 29/01/2019
PORCHIETTO CLAUDIA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 29/01/2019
PELLA ROBERTO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 29/01/2019
GERMANA' ANTONINO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 29/01/2019
PALMIERI ANTONIO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 29/01/2019
GAGLIARDI MANUELA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 29/01/2019
NAPOLI OSVALDO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 29/01/2019
BAGNASCO ROBERTO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 29/01/2019
ROSSO ROBERTO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 29/01/2019


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 29/01/2019
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 29/01/2019
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 01/02/2019
Stato iter:
01/02/2019
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 01/02/2019
Resoconto D'ETTORE FELICE MAURIZIO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
 
RISPOSTA GOVERNO 01/02/2019
Resoconto SIBILIA CARLO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INTERNO)
 
REPLICA 01/02/2019
Resoconto D'ETTORE FELICE MAURIZIO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 01/02/2019

SVOLTO IL 01/02/2019

CONCLUSO IL 01/02/2019

Atto Camera

Interpellanza urgente 2-00251
presentato da
D'ETTORE Felice Maurizio
testo presentato
Martedì 29 gennaio 2019
modificato
Venerdì 1 febbraio 2019, seduta n. 119

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro dell'economia e delle finanze, il Ministro dello sviluppo economico, il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, per sapere – premesso che:
   la riduzione delle previsioni di crescita dell'economia italiana (con rischi addirittura di stagnazione del prodotto interno lordo) rende ancora più impervia la realizzazione della quota di spesa d'investimento la cui copertura è stata prevista nella manovra di bilancio. I dati di fatto sono invero preoccupanti: il sostanziale blocco delle risorse dal fondo sviluppo e coesione, la drastica riduzione dei cofinanziamenti ai programmi operativi nazionali e regionali, i limiti di spesa posti a carico degli enti territoriali, sia pure attenuati dalla possibilità di un più ampio uso degli avanzi di amministrazione e dalla costituzione di alcuni fondi per investimenti in opere pubbliche, si sommano agli effetti della contrazione del Prodotto interno lordo, che riduce i margini di agibilità per la spesa prevista fuori dai vincoli di bilancio;
   come è noto il deficit al 2,04 per cento è computato su una base ipotetica di incremento del prodotto interno lordo all'1,5 per cento, mentre attualmente la più ottimistiche previsioni di primarie istituzioni si avvicinano ad un tasso di crescita dello 0,5 per cento più che all'1 per cento. Allo stato, riesce difficile confermare, sia in termini di competenza che di cassa, l'attendibilità delle previsioni;
   un dossier dell'Ance di questi giorni quantifica in 24,6 miliardi, a cui si aggiungono i 4,7 della Tav, il valore delle opere sopra i 100 milioni bloccate dalla burocrazia, ma soprattutto dalla mancanza di politiche infrastrutturali capaci di guardare al rilancio delle grandi opere come una formidabile leva di sviluppo economico, occupazionale e sociale. Un appello rilanciato anche dal presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia secondo cui l'attivazione dei cantieri sarebbe una mossa anticiclica e decisiva per risollevare i livelli occupazionali con un potenziale di circa 400 mila posti di lavoro:
   i cantieri non ripartiranno e, in mancanza di certezza di copertura, sarà difficile predisporre è pubblicare nuovi bandi di gara. L'Italia si ferma;
   in controtendenza, si possono individuare tre categorie di spesa immediatamente attivabili:
    a) gli investimenti in capo alle aziende pubbliche o partecipate;
    b) gli interventi per la riduzione del rischio o la riparazione del danno derivante da calamità naturali (neutralizzate ai fini del calcolo dei saldi di bilancio);
    c) gli investimenti previsti nei piani dei soggetti che gestiscono servizi di pubblica utilità (acqua, gas, energia elettrica, rifiuti);
   è indispensabile far emergere con evidenza la massa effettiva e dormiente degli investimenti previsti nelle tre categorie sopra menzionate, con particolare riferimento alla cospicua mole di spesa in conto capitale interamente coperta dalla tariffa idrica, del gas, ed elettrica, strutturata secondo il principio del « full recovery cost», che appunto prevede l'integrale finanziamento delle immobilizzazioni materiali e immateriali;
   in tale ambito l'Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (Arera) dispone di tutti i dati necessari a verificare l'effettivo stato di avanzamento della spesa d'investimento in capo ai soggetti gestori. Va evidenziato, ad avviso degli interpellanti, come l'Autorità, concentrata nel ruolo regolatorio e sanzionatorio, non abbia mai esercitato appieno questa funzione di stimolo che la legge espressamente le attribuisce;
   con riferimento alla tariffa dell'acqua, un caso emblematico è quello della regione Campania. Nel 2015 la proposta della regione fu «bocciata» dall'allora Autorità per l'energia elettrica e il gas (Aeegsi) che, per quanto risulta agli interpellanti, comminò una significativa sanzione determinando uno squilibrio tra costi e ricavi calcolato, nel quadriennio, in circa 190 milioni di euro;
   la regione Campania da oltre un anno ha fornito all'Arera tutti i dati necessari per definire la tariffa della grande distribuzione, dando luogo ad una sorta di «ravvedimento operoso». Risulta agli interpellanti che i competenti uffici dell'Autorità non hanno nemmeno iniziato l'istruttoria tecnica di tale documentazione, dando luogo a quello che appare un «palleggiamento» delle responsabilità e inibendo la rideterminazione di una tariffa che consentirebbe, quando applicata, lo sblocco di oltre 300 milioni di euro di investimenti, parte del quali già accantonati e disponibili –:
   quali iniziative si intendano adottare al fine di accelerare, con funzione anticiclica, gli investimenti previsti nei piani dei soggetti che gestiscono servizi di pubblica utilità, anche in coordinamento con l'Arera;
   se non si ritenga opportuno avviare una ricognizione della massa di investimenti immediatamente attivabili, individuati nei piani dei soggetti che gestiscono servizi di pubblica utilità, adottando, se del caso, le iniziative di competenza necessarie alla loro sollecita cantierizzazione;
   se non appaia indispensabile fare oggetto di ricognizione la quota di spesa d'investimento in capo alle aziende pubbliche o partecipate, promuovendone l'accelerazione e la qualificazione;
   se non appaia opportuno dar corso ad un piano operativo per la mitigazione dei rischio idrogeologico, la difesa del suolo e la riparazione del danno causato dalle calamità naturali.
(2-00251) «D'Ettore, Occhiuto, Mugnai, Bartolozzi, Mazzetti, Ripani, Paolo Russo, Sarro, Labriola, Silli, Ruffino, Pentangelo, Vietina, Bignami, Giacometto, Cannizzaro, Maria Tripodi, Marrocco, Cattaneo, Siracusano, Fiorini, Novelli, Pettarin, Cortelazzo, Bond, Baratto, Carrara, Barelli, Porchietto, Pella, Germanà, Palmieri, Gagliardi, Napoli, Bagnasco, Rosso».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

prestazione di servizi

servizio

investimento