ATTO CAMERA

INTERPELLANZA URGENTE 2/00185

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 87 del 20/11/2018
Firmatari
Primo firmatario: BOCCIA FRANCESCO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 20/11/2018
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BENAMATI GIANLUCA PARTITO DEMOCRATICO 20/11/2018
ROSATO ETTORE PARTITO DEMOCRATICO 20/11/2018
PAGANO UBALDO PARTITO DEMOCRATICO 20/11/2018
DI MAIO MARCO PARTITO DEMOCRATICO 20/11/2018
DE FILIPPO VITO PARTITO DEMOCRATICO 20/11/2018
CENNI SUSANNA PARTITO DEMOCRATICO 20/11/2018
BONOMO FRANCESCA PARTITO DEMOCRATICO 20/11/2018
BORGHI ENRICO PARTITO DEMOCRATICO 20/11/2018


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 20/11/2018
Stato iter:
22/03/2019
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 22/03/2019
Resoconto BOCCIA FRANCESCO PARTITO DEMOCRATICO
 
RISPOSTA GOVERNO 22/03/2019
Resoconto CIOFFI ANDREA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
 
REPLICA 22/03/2019
Resoconto BOCCIA FRANCESCO PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 22/03/2019

SVOLTO IL 22/03/2019

CONCLUSO IL 22/03/2019

Atto Camera

Interpellanza urgente 2-00185
presentato da
BOCCIA Francesco
testo presentato
Martedì 20 novembre 2018
modificato
Venerdì 22 marzo 2019, seduta n. 147

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dello sviluppo economico, il Ministro dell'economia e delle finanze, per sapere – premesso che:
   il 18 novembre 2018 si è riunito il consiglio di amministrazione del gruppo Telecom Italia s.p.a. che ha nominato Luigi Gubitosi nuovo amministratore delegato, con i voti dei consiglieri afferenti alla lista del fondo d'investimento statunitense Elliott (che detiene 8,848 per cento delle azioni) e con il voto contrario dei consiglieri eletti dal gruppo francese Vivendi, che tuttavia è il socio di maggioranza relativa (con il 23,943 per cento delle azioni);
   al centro del cambio al vertice vi è lo scontro tra i due principali azionisti sul progetto di scorporo della infrastruttura di rete di Telecom e di separazione societaria, che vede contrario il gruppo Vivendi e favorevole il fondo Elliott, sostenuto da Cassa depositi e prestiti (che detiene il 4,933 per cento);
   tale progetto, da mesi al centro del dibattito tra i diversi attori coinvolti, contemplerebbe tra le varie ipotesi, oltre allo scorporo senza cessione del controllo, quella opposta dell'integrazione tra la rete di Telecom Italia e quella di Open Fiber (società nata appositamente per costruire una rete web ultraveloce e detenuta al 50 per cento dalla stessa Cassa depositi e prestiti al 50 per cento da Enel), eventualmente con la fusione in una nuova società, finalizzata alla creazione di una infrastruttura statale unica per internet;
   il nuovo amministratore delegato ha dichiarato che intende esaminare con attenzione e velocità il progetto per la costituzione di una rete unica;
   il Ministro dello sviluppo economico ha manifestato l'intento del Governo di trasformare Telecom in un player unico che consenta di fare arrivare la connessione a tutti gli italiani;
   l'infrastruttura di rete rappresenta un asset industriale fondamentale per il Paese ed è alla base del complesso aziendale di Telecom Italia, che è il più importante soggetto nel settore delle telecomunicazioni in Italia;
   come dimostra la fusione AT&T e Warner, che ha consentito agli Stati Uniti di avere ancora oggi un pezzo di industria sana e competitiva, l'infrastruttura è la sola strada per la generazione di valore in un mercato concorrenziale, globale e digitale, in un tempo in cui le imprese Ott (Over the Top), che forniscono i propri servizi presupponendo l'esistenza delle infrastrutture e dei servizi di connettività di base di un operatore di telecomunicazioni rispetto al quale sono separate, assorbono i mercati nazionali senza generare valore fiscale nei Paesi in cui operano;
   il solo Paese al mondo che ha fatto uno scorporo senza alcuna strategia industriale sull'effetto del capitalismo digitale del campione nazionale delle telecomunicazioni è la Nuova Zelanda, e i pessimi risultati sono sotto gli occhi di tutti;
   in Italia appare sempre più evidente il rischio dello «spezzatino» del complesso aziendale di Telecom Italia con la partecipazione passiva della Cassa depositi e prestiti;
   le incertezze sul futuro, come testimoniano le turbolenze sul mercato azionario, possono danneggiare la società stessa;
   a giugno 2018 è stato concluso l'accordo per la gestione dei 4.500 esuberi individuati da Telecom Italia, evitando la cassa integrazione straordinaria a circa 30 mila lavoratori –:
   quale sia la posizione del Governo, di fronte all'indebolimento del tradizionale settore delle telecomunicazioni e alla prospettiva di volgere le spalle al solo partner industriale europeo credibile per fare un piano di convergenza tra servizi per la telefonia e contenuti media basati in Italia;
   quali siano le intenzioni del Governo in merito alla potenziale creazione, a seguito dello scorporo della rete di Telecom Italia, di una nuova società, a controllo pubblico, per la gestione della rete unica, in particolare in relazione alla valutazione della fattibilità, dei costi dell'operazione e delle conseguenze di eventuali operazioni industriali e societarie sul patrimonio industriale e professionale del gruppo Telecom Italia.
(2-00185) «Boccia, Benamati, Rosato, Ubaldo Pagano, Marco Di Maio, De Filippo, Cenni, Bonomo, Enrico Borghi».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

industria delle telecomunicazioni

societa' di servizi

diritto commerciale