ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00423

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 461 del 23/02/2021
Abbinamenti
Atto 1/00428 abbinato in data 22/03/2021
Atto 1/00435 abbinato in data 24/03/2021
Atto 1/00437 abbinato in data 24/03/2021
Atto 1/00439 abbinato in data 24/03/2021
Firmatari
Primo firmatario: IANARO ANGELA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 23/02/2021
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
RIZZO NERVO LUCA PARTITO DEMOCRATICO 24/03/2021
STUMPO NICOLA LIBERI E UGUALI 24/03/2021
NOJA LISA ITALIA VIVA 24/03/2021
BOLDI ROSSANA LEGA - SALVINI PREMIER 24/03/2021
BAGNASCO ROBERTO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 24/03/2021
CECCONI ANDREA MISTO-FACCIAMO ECO-FEDERAZIONE DEI VERDI 24/03/2021
SILLI GIORGIO MISTO-CAMBIAMO!-POPOLO PROTAGONISTA 24/03/2021
LAPIA MARA MISTO-CENTRO DEMOCRATICO 24/03/2021
TASSO ANTONIO MISTO-EUROPEISTI-MAIE-PSI 24/03/2021
ROSSINI EMANUELA MISTO-MINORANZE LINGUISTICHE 24/03/2021
LUPI MAURIZIO MISTO-NOI CON L'ITALIA-USEI-RINASCIMENTO ADC 24/03/2021
ROSSELLO CRISTINA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 24/03/2021


Elenco dei co-firmatari che hanno ritirato la firma
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma Data ritiro firma
GRILLO GIULIA MOVIMENTO 5 STELLE 23/02/2021 24/03/2021
PROVENZA NICOLA MOVIMENTO 5 STELLE 23/02/2021 24/03/2021
SPORTIELLO GILDA MOVIMENTO 5 STELLE 23/02/2021 24/03/2021
D'ARRANDO CELESTE MOVIMENTO 5 STELLE 23/02/2021 24/03/2021
LOREFICE MARIALUCIA MOVIMENTO 5 STELLE 23/02/2021 24/03/2021
MAMMI' STEFANIA MOVIMENTO 5 STELLE 23/02/2021 24/03/2021
NESCI DALILA MOVIMENTO 5 STELLE 23/02/2021 24/03/2021
NAPPI SILVANA MOVIMENTO 5 STELLE 23/02/2021 24/03/2021
RUGGIERO FRANCESCA ANNA MOVIMENTO 5 STELLE 23/02/2021 24/03/2021
VILLANI VIRGINIA MOVIMENTO 5 STELLE 23/02/2021 24/03/2021
TROIANO FRANCESCA MOVIMENTO 5 STELLE 01/03/2021 24/03/2021
Stato iter:
24/03/2021
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 22/03/2021
Resoconto IANARO ANGELA MOVIMENTO 5 STELLE
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 22/03/2021
Resoconto MONTARULI AUGUSTA FRATELLI D'ITALIA
Resoconto DE ANGELIS SARA LEGA - SALVINI PREMIER
Resoconto RIZZO NERVO LUCA PARTITO DEMOCRATICO
 
PARERE GOVERNO 24/03/2021
Resoconto GIORGETTI GIANCARLO MINISTRO - (SVILUPPO ECONOMICO)
 
DICHIARAZIONE VOTO 24/03/2021
Resoconto CECCONI ANDREA MISTO-FACCIAMO ECO-FEDERAZIONE DEI VERDI
Resoconto SILLI GIORGIO MISTO-CAMBIAMO!-POPOLO PROTAGONISTA
Resoconto LAPIA MARA MISTO-CENTRO DEMOCRATICO
Resoconto STUMPO NICOLA LIBERI E UGUALI
Resoconto NOJA LISA ITALIA VIVA
Resoconto GEMMATO MARCELLO FRATELLI D'ITALIA
Resoconto ROSSELLO CRISTINA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Resoconto DE FILIPPO VITO PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto TIRAMANI PAOLO LEGA - SALVINI PREMIER
Resoconto GRILLO GIULIA MOVIMENTO 5 STELLE
Resoconto CUNIAL SARA MISTO
Resoconto FRATOIANNI NICOLA LIBERI E UGUALI
Fasi iter:

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 03/03/2021

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 22/03/2021

DISCUSSIONE IL 22/03/2021

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 22/03/2021

ATTO MODIFICATO IL 24/03/2021

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 24/03/2021

ACCOLTO IL 24/03/2021

PARERE GOVERNO IL 24/03/2021

DISCUSSIONE IL 24/03/2021

APPROVATO IL 24/03/2021

CONCLUSO IL 24/03/2021

Atto Camera

Mozione 1-00423
presentato da
IANARO Angela
testo presentato
Martedì 23 febbraio 2021
modificato
Mercoledì 24 marzo 2021, seduta n. 474

   La Camera,
   premesso che:
    dall'inizio della pandemia da COVID-19 fino ad oggi i casi riscontrati di contagiati sono 2,81 milioni, le guarigioni 2,32 milioni e 95.718 i decessi;
    per affrontare l'attuale crisi causata dal COVID-19, la Commissione europea e gli Stati membri hanno concordato un'azione comune a livello di Unione europea per garantire l'approvvigionamento e sostenere lo sviluppo di un vaccino contro il COVID-19, decisivo nella strategia di contrasto alla pandemia;
    la somministrazione di 4.682.710 dosi di vaccino in Italia è iniziata il 31 dicembre 2020: alla data del 22 febbraio 2021 sono 3.537.975 il totale delle somministrazioni e 1.332.163 le persone a cui sono state somministrate la prima e la seconda dose di vaccino;
    i tagli e i ritardi nelle forniture al momento attuale comportano un ritardo di due mesi nel compimento del programma vaccinale. L'immunità di gregge che doveva essere raggiunta a fine estate, lo sarà forse a fine autunno 2021, quasi in pieno inverno, con tutti i maggiori rischi che ciò comporta;
    la preoccupazione più grave è il ritardo nella vaccinazione delle fasce di età più anziane e più vulnerabili;
    il Presidente del Consiglio dei ministri, nel suo primo intervento programmatico, ha affermato: «Abbiamo bisogno di mobilitare tutte le energie su cui possiamo contare, ricorrendo alla protezione civile, alle Forze armate, ai tanti volontari. Non dobbiamo limitare le vaccinazioni all'interno di luoghi specifici, spesso ancora non pronti: abbiamo il dovere di renderle possibili in tutte le strutture disponibili, pubbliche e private», perché «la velocità è essenziale non solo per proteggere gli individui e le loro comunità sociali, ma ora anche per ridurre le possibilità che sorgano altre varianti del virus»;
    è condivisibile quanto auspicato dal Commissario europeo Thierry Breton, alla guida della task force europea per il rafforzamento della capacità produttiva dei vaccini, di accrescere la produzione anche con la riconversione di impianti destinati a produzioni di altri prodotti per la salute umana e animale, ma più giusto ancora sarebbe poter liberare i brevetti dei vaccini, per garantirne uno sfruttamento diffuso e universale;
    la questione dei brevetti dei farmaci emerge fragorosamente ogni volta che le ragioni del profitto si scontrano con quelle della salute e della vita delle popolazioni; è accaduto anche per i brevetti sui farmaci antiretrovirali necessari per la cura di Hiv/Aids; dalla scoperta nel 1997 sono passati 10 anni e milioni di morti prima che la cura raggiungesse i malati dei Paesi più poveri;
    pur osservando che la tutela brevettuale rappresenta un incentivo fondamentale affinché le imprese investano nell'innovazione e producano nuovi medicinali e dispositivi medici, si rileva che l'effetto preclusivo dei brevetti può comportare un approvvigionamento limitato sul mercato e un accesso ridotto a medicinali e prodotti farmaceutici;
    l'esperienza di questi mesi in merito all'emergenza epidemiologica da COVID-19 rende necessario trovare un equilibrio tra la promozione dell'innovazione, mediante l'effetto preclusivo dei brevetti e la garanzia dell'accesso ai medicinali per la tutela della salute dei cittadini, in piena sintonia con la risoluzione 2020/2071 (Ini) approvata dal Parlamento europeo in data 17 settembre 2020 avente ad oggetto «Penuria di medicinali – come affrontare un problema emergente»;
    già il 2 ottobre 2020, i Governi di India e Sudafrica hanno inviato all'Organizzazione mondiale del commercio una proposta congiunta con cui chiedono una deroga ai brevetti e agli altri diritti di proprietà intellettuale in relazione a farmaci, vaccini, diagnostici, dispositivi di protezione personale e alle altre tecnologie medicali per tutta la durata della pandemia;
    l'iniziativa dei Cittadini europea (Ice), in corso, « Right to cure. No profit on pandemic», chiede alla Commissione europea di proporre una normativa intesa, tra le altre cose, a garantire che i diritti di proprietà intellettuale, compresi i brevetti, non ostacolino l'accessibilità o la disponibilità di qualsiasi futuro vaccino o trattamento contro il COVID-19;
    la legislazione internazionale vigente (TRIPs – Agreement on trade related aspects of intellectual property rights – articolo 31) prevede la possibilità di sospendere un brevetto in caso di emergenze di sanità pubblica, concedendo licenze obbligatorie per la vasta produzione dei prodotti necessari;
    i Governi possono dunque ricorrere alla licenza obbligatoria in situazioni di emergenza sanitaria per permettere anche ad aziende non detentrici del brevetto di produrre versioni generiche (equivalenti) dei farmaci, pagando una royalty all'azienda titolare della proprietà intellettuale;
    la deroga è prevista in base all'articolo IX, commi 3 e 4, dell'Accordo di Marrakech che ha costituito l'Organizzazione mondiale del commercio e consentirebbe una sospensione temporanea di tutti gli obblighi contenuti nella sezione I, parte II, dell'Accordo TRIPs, quella concernente copyright, disegni industriali, brevetti, protezione di informazione non condivisa. La condizione è che vi sia una giustificazione fondata su circostanze eccezionali e che siano esplicitati i termini anche temporali di suddetta sospensione;
    la licenza obbligatoria, ex articolo 31 del Trade-related aspects of intellectual property rights (TRIPs), consente agli Stati membri dell'Organizzazione mondiale del commercio di includere nella loro legislazione una disposizione per l'uso del brevetto senza autorizzazione del titolare, per facilitare l'accesso ai farmaci, consentendo la produzione e l'esportazione di brevetti sui vaccini o vaccini in corso di brevettazione, senza il previo consenso del titolare del monopolio;
    la procedura implica la formale richiesta al titolare del brevetto di un'autorizzazione immediata alla produzione dei farmaci necessari e, qualora il titolare neghi il consenso, si può imporre una licenza obbligatoria circoscritta temporalmente e geograficamente, la quale implica il pagamento di una royalty al titolare del brevetto;
    durante la pandemia COVID-19 diversi Paesi hanno utilizzato lo strumento della licenza obbligatoria (ad esempio, Israele per alcuni farmaci antivirali sul COVID-19), poiché i rispettivi ordinamenti hanno disciplinato compiutamente la licenza obbligatoria consentita dall'Organizzazione mondiale del commercio, ossia hanno previsto una norma che consente ai Governi di superare la tutela brevettuale;
    con questa deroga, i centri di ricerca avrebbero la possibilità di condividere la conoscenza scientifica e accelerare le collaborazioni per lo sviluppo di nuovi prodotti per combattere il virus, a costi inferiori, anche per i Paesi a basso reddito;
    il decreto legislativo 10 febbraio 2005, n. 30 – Codice della proprietà industriale – disciplina i diritti di proprietà industriale e, all'articolo 141, contempla l'espropriazione dei diritti di proprietà industriale da parte dello Stato nell'interesse della difesa militare del Paese o per altre ragioni di pubblica utilità; l'espropriazione può essere limitata al diritto di uso per i bisogni dello Stato, fatte salve le previsioni in materia di licenze obbligatorie in quanto compatibili; il medesimo decreto legislativo, all'articolo 70, disciplina inoltre la licenza obbligatoria per mancata attuazione, ma indica una tempistica che non appare essere compatibile con la pandemia in corso;
    l'espropriazione, ai sensi del sopra citato Codice della proprietà industriale, è disposta con decreto del Presidente della Repubblica, su proposta del Ministro competente, di concerto con i Ministri dello sviluppo economico e dell'economia e delle finanze, sentito il Consiglio dei ministri, e nel decreto di espropriazione è fissata l'indennità spettante al titolare del diritto di proprietà industriale;
    l'implementazione del codice della proprietà intellettuale è pertanto una strada percorribile e doverosa al fine di autorizzare, temporaneamente, la concessione di licenze obbligatorie in caso di emergenze sanitarie nazionali, in modo da consentire la produzione di medicinali e dispositivi medici considerati indispensabili per il benessere e la salute dei cittadini;
    sarebbe auspicabile che la licenza obbligatoria per i medicinali possa essere concessa su proposta del Ministro della salute, mediante definizione dei medicinali ritenuti essenziali da parte dell'Agenzia italiana del farmaco, sentito il titolare dei diritti di proprietà intellettuale, ovvero mediante definizione dei dispositivi medici ritenuti essenziali da parte dell'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, sentito il titolare dei diritti di proprietà intellettuale;
    in data 2 dicembre 2020, è stata approvata, in Assemblea alla Camera dei deputati, la risoluzione di maggioranza n. 6-00158 che ha impegnato il Governo pro tempore, tra gli altri compiti, ad adoperarsi in seno all'Unione europea affinché l'Organizzazione mondiale del commercio deroghi per i vaccini anti COVID-19 al regime ordinario dell'Accordo TRIPs sui brevetti o su altri diritti di proprietà intellettuale, per garantire l'accesso gratuito e universale ai vaccini;
    negli ultimi mesi sono diversi gli appelli del mondo scientifico che richiedono al Governo italiano di attivarsi per utilizzare lo strumento delle licenze obbligatorie per il vaccino anti COVID-19;
    a tal proposito, Silvio Garattini, presidente e fondatore dell'Istituto di ricerche farmacologiche «Mario Negri», in un articolo su Quotidiano Sanità ha affermato che è necessario «verificare a livello europeo tutti gli stabilimenti che possono produrre i 3 vaccini già autorizzati, rafforzandone eventualmente le capacità produttive. E se vi fossero difficoltà ricorrere alla sospensione temporanea del brevetto utilizzando licenze obbligatorie»;
    sul tema si è espresso anche Gino Strada, fondatore di Emergency, affermando che «perché il vaccino sia disponibile per il maggior numero di persone è indispensabile aumentare la produzione e abbassare i prezzi: un risultato che potrebbe essere raggiunto se le regole che tutelano la proprietà intellettuale venissero – almeno temporaneamente – sospese o se le farmaceutiche concedessero licenze ad aziende terze»;
    come riferito da Riccardo Palmisano, presidente Assobiotec, in un articolo pubblicato il 22 febbraio 2021 su Il Fatto Quotidiano, nel nostro Paese ci sono società con competenze di alto livello «nel settore delle terapie avanzate, dove l'Italia che pure ha fatto parte dell'avanguardia in Europa nella messa a punto delle prime terapie, non ha oggi una capacità produttiva correlata al suo potenziale, nonostante la presenza di eccellenze come Holostem a Modena, Agc biologics a Bresso o l'Ospedale Bambino Gesù di Roma, con il suo “bioreattore” (fondamentale per produrre vaccini a Rna). La fotografia del settore dice che su più di 230 società di terapie geniche, cellulari e rigenerativa in Europa, solo 8 sono italiane e nessuna di queste è preparata, nell'immediato, con bioreattori per la produzione di vaccini a Rna. Se l'Italia vuole essere competitiva nel settore della produzione biofarmaceutica e sfruttare eccellenza delle maestranze e costo del lavoro contenuto deve fare adesso un deciso salto di qualità»;
    i 50 Paesi più ricchi hanno acquistato il 60 per cento delle dosi disponibili di Pfizer, Moderna e AstraZeneca e, nonostante i finanziamenti per i vaccini anti COVID-19 siano pubblici, i brevetti per la loro produzione restano privati; così facendo la copertura vaccinale rischia di rimanere troppo limitata e a farne le spese saranno, ovviamente, anche i Paesi più poveri;
    aumentare la produttività dei vaccini significa pertanto aumentare, anche a livello mondiale, la capacità di reazione di tutti i Paesi, anche quelli che ad oggi non hanno dosi sufficienti di vaccini e medicinali per combattere il COVID-19;
    se l'epidemia non sarà contenuta in tutti i Paesi del mondo ci saranno sempre dei reservoirs di virus che, libero di diffondersi, muterà rapidamente rendendo vano qualunque sforzo compiuto per arginare la pandemia; l'obiettivo primario, quindi, è il contenimento della diffusione virale non solo nei Paesi maggiormente dotati di risorse, ma anche e soprattutto in quei Paesi dove le disponibilità economiche non consentono il tracciamento, il sequenziamento e il blocco della diffusione del virus stesso;
    la rimozione dei brevetti e di altri ostacoli è fondamentale per garantire che vi siano sufficienti fornitori a produrre e distribuire vaccini e farmaci anti-COVID a prezzi accessibili e in regime di libera concorrenza;
    appare necessario che il Ministero della salute avvii una ricerca di stabilimenti produttivi sul territorio italiano per rendere operativa una maggiore produzione nel nostro Paese,

impegna il Governo:

1) ad intraprendere, in seno alle competenti sedi decisionali europee, ogni possibile iniziativa al fine di promuovere e sollecitare la necessità di iscrivere il regime di licenze obbligatorie all'interno di un'azione più ampia dell'Unione europea per affrontare la questione dell'accesso ai medicinali, in conformità all'approccio comune e alla strategia globale dell'Unione europea nella lotta al COVID-19;

2) a farsi promotore, in sede europea, di proposte di modifica riguardo ai termini e alle condizioni sulle restrizioni derivanti dai diritti di proprietà intellettuale, compresi i brevetti, affinché non rappresentino, in una situazione di pandemia e di difficoltà economica, un ostacolo all'accessibilità e alla distribuzione diffusa di qualsiasi futuro vaccino o trattamento contro il COVID-19, consentendo così la massima condivisione possibile di conoscenze, proprietà intellettuale e dati relativi alle tecnologie sanitarie, a beneficio di tutti i Paesi e di tutti i cittadini;

3) a disciplinare nell'ordinamento italiano, nella prima iniziativa normativa utile e in maniera compiuta, la licenza obbligatoria normata dall'Organizzazione mondiale del commercio, al fine di consentire al nostro Paese di superare con celerità la tutela brevettuale dinanzi a circostanze eccezionali, com’è il caso della pandemia COVID-19, garantendo che siano esplicitati i termini temporali e geografici di suddetta sospensione della licenza brevettuale;

4) ad avviare – tramite il Ministero della salute, coadiuvato da Agenzia italiana del farmaco e d'intesa con le regioni – una ricerca di stabilimenti produttivi per la produzione di vaccini contro il COVID-19 nel territorio italiano;

5) a valutare l'opportunità, nella prima iniziativa utile, anche attraverso un investimento pubblico strategico, di rafforzare la capacità produttiva e tecnologica delle aziende presenti sul territorio italiano nell'ottica di garantire, nel più breve tempo possibile, la produzione di mRna per i vaccini nonché dei medicinali e dei dispositivi medici ritenuti essenziali da parte dell'Agenzia italiana del farmaco, anche attraverso un adeguamento degli impianti esistenti.
(1-00423) «Ianaro, Grillo, Provenza, Sportiello, D'Arrando, Lorefice, Mammì, Nesci, Nappi, Ruggiero, Villani, Troiano».