ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00382

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 397 del 22/09/2020
Abbinamenti
Atto 1/00457 abbinato in data 14/04/2021
Atto 1/00461 abbinato in data 14/04/2021
Firmatari
Primo firmatario: MELONI GIORGIA
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 22/09/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
GIACOMONI SESTINO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 13/01/2021
LOLLOBRIGIDA FRANCESCO FRATELLI D'ITALIA 22/09/2020
ALBANO LUCIA FRATELLI D'ITALIA 13/01/2021
BELLUCCI MARIA TERESA FRATELLI D'ITALIA 22/09/2020
BIGNAMI GALEAZZO FRATELLI D'ITALIA 22/09/2020
BUCALO CARMELA FRATELLI D'ITALIA 22/09/2020
BUTTI ALESSIO FRATELLI D'ITALIA 22/09/2020
CAIATA SALVATORE FRATELLI D'ITALIA 22/09/2020
CARETTA MARIA CRISTINA FRATELLI D'ITALIA 22/09/2020
CIABURRO MONICA FRATELLI D'ITALIA 22/09/2020
CIRIELLI EDMONDO FRATELLI D'ITALIA 22/09/2020
DEIDDA SALVATORE FRATELLI D'ITALIA 22/09/2020
DELMASTRO DELLE VEDOVE ANDREA FRATELLI D'ITALIA 22/09/2020
DONZELLI GIOVANNI FRATELLI D'ITALIA 22/09/2020
FERRO WANDA FRATELLI D'ITALIA 22/09/2020
FOTI TOMMASO FRATELLI D'ITALIA 22/09/2020
FRASSINETTI PAOLA FRATELLI D'ITALIA 22/09/2020
GALANTINO DAVIDE FRATELLI D'ITALIA 22/09/2020
GEMMATO MARCELLO FRATELLI D'ITALIA 22/09/2020
LUCASELLI YLENJA FRATELLI D'ITALIA 22/09/2020
MANTOVANI LUCREZIA MARIA BENEDETTA FRATELLI D'ITALIA 22/09/2020
MASCHIO CIRO FRATELLI D'ITALIA 22/09/2020
MOLLICONE FEDERICO FRATELLI D'ITALIA 22/09/2020
MONTARULI AUGUSTA FRATELLI D'ITALIA 22/09/2020
OSNATO MARCO FRATELLI D'ITALIA 22/09/2020
PRISCO EMANUELE FRATELLI D'ITALIA 22/09/2020
RAMPELLI FABIO FRATELLI D'ITALIA 22/09/2020
RIZZETTO WALTER FRATELLI D'ITALIA 22/09/2020
ROTELLI MAURO FRATELLI D'ITALIA 22/09/2020
SILVESTRONI MARCO FRATELLI D'ITALIA 22/09/2020
TRANCASSINI PAOLO FRATELLI D'ITALIA 22/09/2020
VARCHI MARIA CAROLINA FRATELLI D'ITALIA 22/09/2020
ZUCCONI RICCARDO FRATELLI D'ITALIA 22/09/2020
OCCHIUTO ROBERTO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 13/01/2021
PORCHIETTO CLAUDIA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 13/01/2021
PELLA ROBERTO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 13/01/2021
D'ETTORE FELICE MAURIZIO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 13/01/2021
POLIDORI CATIA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 13/01/2021
BALDINI MARIA TERESA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 13/01/2021
TORROMINO SERGIO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 13/01/2021
DELLA FRERA GUIDO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 13/01/2021
VERSACE GIUSEPPINA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 13/01/2021
SACCANI JOTTI GLORIA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 13/01/2021
PITTALIS PIETRO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 13/01/2021
NEVI RAFFAELE FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 13/01/2021
MAZZETTI ERICA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 13/01/2021
ORSINI ANDREA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 13/01/2021
PETTARIN GUIDO GERMANO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 13/01/2021
GIACOMETTO CARLO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 13/01/2021
TRIPODI MARIA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 13/01/2021
MARIN MARCO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 13/01/2021
CANNATELLI PASQUALE FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 13/01/2021
PALMIERI ANTONIO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 13/01/2021
ROTONDI GIANFRANCO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 13/01/2021
TARTAGLIONE ANNAELSA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 13/01/2021
BAGNASCO ROBERTO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 13/01/2021
LABRIOLA VINCENZA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 13/01/2021
ZANGRILLO PAOLO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 13/01/2021
VIETINA SIMONA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 13/01/2021
MUSELLA GRAZIANO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 13/01/2021
DALL'OSSO MATTEO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 13/01/2021
LUPI MAURIZIO MISTO-NOI CON L'ITALIA-USEI-RINASCIMENTO ADC 14/04/2021
COLUCCI ALESSANDRO MISTO-NOI CON L'ITALIA-USEI-RINASCIMENTO ADC 14/04/2021


Elenco dei co-firmatari che hanno ritirato la firma
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma Data ritiro firma
ACQUAROLI FRANCESCO FRATELLI D'ITALIA 22/09/2020 13/01/2021
CENTEMERO GIULIO LEGA - SALVINI PREMIER 01/04/2021 13/04/2021
MOLINARI RICCARDO LEGA - SALVINI PREMIER 01/04/2021 13/04/2021
BITONCI MASSIMO LEGA - SALVINI PREMIER 01/04/2021 13/04/2021
CANTALAMESSA GIANLUCA LEGA - SALVINI PREMIER 01/04/2021 13/04/2021
CAVANDOLI LAURA LEGA - SALVINI PREMIER 01/04/2021 13/04/2021
COVOLO SILVIA LEGA - SALVINI PREMIER 01/04/2021 13/04/2021
GERARDI FRANCESCA LEGA - SALVINI PREMIER 01/04/2021 13/04/2021
GELMINI MARIASTELLA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 13/01/2021 01/04/2021
GUSMEROLI ALBERTO LUIGI LEGA - SALVINI PREMIER 01/04/2021 13/04/2021
PAGANO ALESSANDRO LEGA - SALVINI PREMIER 01/04/2021 13/04/2021
TARANTINO LEONARDO LEGA - SALVINI PREMIER 01/04/2021 13/04/2021
BERGAMINI DEBORAH FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 13/01/2021 13/04/2021
BRUNETTA RENATO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 13/01/2021 01/04/2021
Stato iter:
14/04/2021
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 19/10/2020
Resoconto MOLLICONE FEDERICO FRATELLI D'ITALIA
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 19/10/2020
Resoconto ZANICHELLI DAVIDE MOVIMENTO 5 STELLE
Resoconto TOPO RAFFAELE PARTITO DEMOCRATICO
 
PARERE GOVERNO 14/04/2021
Resoconto CASTELLI LAURA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
 
DICHIARAZIONE VOTO 14/04/2021
Resoconto ANGIOLA NUNZIO MISTO-AZIONE-+EUROPA-RADICALI ITALIANI
Resoconto RIZZONE MARCO MISTO-CENTRO DEMOCRATICO
Resoconto MANIERO ALVISE MISTO-L'ALTERNATIVA C'È
Resoconto PASTORINO LUCA LIBERI E UGUALI
Resoconto MOR MATTIA ITALIA VIVA
Resoconto OSNATO MARCO FRATELLI D'ITALIA
Resoconto GIACOMONI SESTINO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Resoconto FRAGOMELI GIAN MARIO PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto CENTEMERO GIULIO LEGA - SALVINI PREMIER
Resoconto ZANICHELLI DAVIDE MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

ATTO MODIFICATO IL 16/10/2020

DISCUSSIONE IL 19/10/2020

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 19/10/2020

ATTO MODIFICATO IL 13/01/2021

RITIRO FIRME IL 26/03/2021

RITIRO FIRME IL 01/04/2021

ATTO MODIFICATO IL 13/04/2021

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 14/04/2021

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 14/04/2021

NON ACCOLTO IL 14/04/2021

PARERE GOVERNO IL 14/04/2021

DISCUSSIONE IL 14/04/2021

RESPINTO IL 14/04/2021

CONCLUSO IL 14/04/2021

Atto Camera

Mozione 1-00382
presentato da
MELONI Giorgia
testo presentato
Martedì 22 settembre 2020
modificato
Mercoledì 14 aprile 2021, seduta n. 486

   La Camera,

   premesso che:

    Borsa Italiana S.p.A. è la società che si occupa della gestione del mercato azionario italiano e comprende anche Mts, lo strategico Mercato telematico dei titoli di Stato, rappresentando così un importantissimo asset per il nostro Paese;

    si evidenzia, inoltre, che Borsa Italiana S.p.A. gestisce anche una rete di dati sensibili relativi a titoli di Stato, nonché delle imprese quotate e delle migliaia di piccole e medie imprese che hanno seguito i programmi Elite di Borsa Italiana S.p.A., per un valore complessivo di 3,5 miliardi di euro;

    il 23 giugno 2007, con un'offerta di 1,6 miliardi di euro, è avvenuta l'acquisizione di Borsa Italiana S.p.A. da parte di London Stock Exchange Plc (la Borsa di Londra), andando a creare il London Stock Exchange Group, società holding che detiene la totalità delle partecipazioni azionarie di Borsa Italiana S.p.A. e di London Stock Exchange;

    a seguito dell'uscita del Regno Unito dall'Unione europea è mutato il contesto geopolitico di riferimento, dal momento che l'hub finanziario londinese non è più realtà comunitaria con riflessi anche dal punto di vista economico-finanziario;

    pertanto, con riferimento agli sviluppi sul futuro di Borsa Italiana S.p.A., occorre considerare che l'acquisizione operata dal London Stock Exchange Group del gruppo di diffusione di dati finanziari Refinitiv, il ramo d'azienda che si occupava di finanza e risk business all'interno di Thomson Reuters Corporation, multinazionale canadese operativa nel settore dei mass media e dell'informazione, ha determinato incertezze rispetto al destino del mercato azionario italiano, data l'evidente probabilità che il core business del London Stock Exchange si sarebbe spostato da quello della gestione dei mercati borsistici a quello dei dati;

    risulta, dunque, necessaria un'azione tempestiva con riferimento alla vicenda di Borsa Italiana S.p.A. considerato che la medesima rappresenta una preziosa infrastruttura sul piano economico-finanziario, anche al fine di tutelare le piccole e medie imprese italiane operanti sul mercato di capitali e di proteggere il Mercato telematico dei titoli di Stato (Mts);

    occorre premettere che le offerte non vincolanti presentate per l'acquisto di Borsa italiana sono state avanzate da SIX Swiss Exchange, Deutsche Börse e, da ultimo, Euronext e hanno tutte avuto ad oggetto l'intero perimetro del gruppo messo in vendita dal London Stock Exchange, costituito non solo dalla gestione dei listini azionari di Borsa Italiana S.p.A., ma anche dal mercato telematico dei titoli di Stato Mts e per la società Elite;

    il 9 ottobre 2020 è divenuta ufficiale la notizia della conclusione dell'accordo tra il consorzio franco-olandese con sede a Parigi Euronext, il cui principale azionista è la Cassa depositi e prestiti francese e che già possiede la Borsa di Parigi, e London Stock Exchange, per l'acquisto della Borsa italiana per circa 4,3 miliardi di euro, un prezzo molto più alto di quanto ipotizzato inizialmente – circa 3/3.5 miliardi di euro – e che quindi aumenterebbe il rischio che l'acquirente, per giustificare il prezzo pagato ai suoi azionisti (si ricorda che il capitale di Euronext, società quotata, è in mano per oltre il 50 per cento a grandi fondi di investimento anglosassoni), decida di attuare una politica di taglio dei costi ancora più aggressiva e tipicamente a svantaggio del mercato non domestico; il progetto prevede l'ingresso in Euronext di CDP Equity e Intesa San Paolo con un successivo aumento di capitale con un impegno per la sola Cassa depositi e prestiti di quasi un miliardo di euro;

    come riportato da un quotidiano «se la cessione della Borsa italiana fosse avvenuta tramite un'asta competitiva, con la partecipazione della borsa svizzera e di quella tedesca, la valutazione sarebbe salita a 5 miliardi. Dovremmo quindi concludere, sempre ammesso che ci fossero dubbi, che la scelta di vendere a Euronext e non ad altri è tutta politica. D'altronde come potremmo anche solo immaginare che una decisione di questo tipo, per quanto subita dalle valutazioni di London Stock Exchange, possa avvenire senza un accordo del Governo italiano o in modo ostile»;

    la vendita di Borsa italiana a Euronext, nonostante la presenza di altre offerte è in gran silenzio, infatti, non solo conferma l'interesse della Francia verso tali asset finanziari, ma, anzi, suscita preoccupazione in merito alla loro permanenza in mano italiana;

    a questo proposito uno dei temi da attenzionare è certamente la futura vendita di Monte dei Paschi di Siena da parte del Ministero dell'economia e delle finanze, rispetto alla quale «Il Sole 24 Ore» ha ipotizzato un'opera di moral suasion dello Stato per indirizzare Monte dei Paschi di Siena, che rimane la quinta banca italiana per dimensioni, nonostante le problematiche degli ultimi anni, verso Unicredit, ma ora sembra emergere anche un crescente interesse della finanza francese per l'acquisto di Monte dei Paschi di Siena;

    quello dei servizi bancari e assicurativi è il settore in cui gli investitori francesi sono maggiormente presenti in Italia e la presenza delle due big è notevole: Bnp Paribas controlla Banca Nazionale del Lavoro, che risulta essere il settimo istituto per dimensione, mentre all'ottavo posto c'è proprio Credit Agricole Italia, che ha operato una strategia d'inserimento prendendo il controllo di Cariparma, Friuladria e Carispezia;

    Bnp-Paribas e CreditAgricole sono anche tra i principali attori italiani del credito al consumo, rispettivamente con Findomestic e Agos Ducato, e hanno una pervasiva presenza nel nostro debito pubblico del quale detengono Bnp Paribas 143,2 miliardi di euro, e Credit Agricole 97,2 miliardi di euro;

    in questo quadro, acquisire il controllo di Monte Paschi di Siena consentirebbe grande spazio alla finanza francese, ad esempio anche attraverso un rafforzamento della partnership con Mediobanca, che è anche advisor finanziario di Monte Paschi di Siena, all'interno del quale l'asse con gli istituti già in mano ai francesi sarebbe il viatico principale per la creazione di un terzo polo bancario;

    anche Mediobanca s.p.a., terzo gruppo bancario italiano per capitalizzazione, già oggi controllata per il 14 per cento del capitale da investitori istituzionali di origine francese, rappresenta oggi una – preda – ambita, perché dà accesso al controllo di Generali, e perché, rispetto alla quotazione massima del 10 novembre 2019, anche a causa dell'emergenza Covid-19, vale oggi poco più della metà;

    per l'intero sistema assicurativo e finanziario italiano l'indipendenza e la presenza in Italia di un soggetto di primo piano a livello internazionale come Generali, prima compagnia assicurativa italiana e terza in Europa, con 500 miliardi di euro di attività investite di cui circa 60 in titoli del tesoro italiani, appare fondamentale;

    la grande finanza francese ha già detto di essere interessata al patrimonio economico italiano e l'Italia, ad avviso dei firmatari del presente atto di indirizzo, non ha risposto adeguatamente in difesa degli interessi nazionali, nonostante il decreto-legge 8 aprile 2020, n. 23, cosiddetto decreto liquidità, abbia fornito al Governo tutti gli strumenti necessari per un concreto intervento a difesa della sicurezza dei nostri asset strategici;

    il decreto-legge ha, infatti, modificato la disciplina dei poteri speciali del Governo, la cosiddetta golden power, estendendola all'acquisto a qualsiasi titolo di partecipazioni in società che detengono beni e rapporti relativi ai fattori critici di cui al regolamento (UE) 2019/452, inclusi gli acquisti di partecipazioni nel settore finanziario, quello creditizio e assicurativo, e a prescindere dal fatto che ciò avvenga a favore di un soggetto esterno all'Unione europea;

    l'articolo 8 della bozza del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri attuativo delle nuove disposizioni disciplina l'esercizio dei poteri speciali per i «beni e rapporti nel settore finanziario», quali, appunto, credito, finanza, assicurazioni, piattaforme e infrastrutture operative come Borsa spa, ma anche i software, i servizi di pagamento, e la gestione di investimenti;

    il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica ha definito apprezzabili ma «insufficienti» le nuove norme previste dal – decreto liquidità – sul golden power, proprio per il timore di un ingresso scorretto da parte di un istituto bancario francese o anche tedesco nel nostro sistema finanziario, attraverso l'acquisto di quote azionarie decisive nell'ambito delle operazioni in corso;

    alla fine di dicembre 2019 circa il 33 per cento del debito italiano era in mano a soggetti stranieri e, come riportato nel report Foreign investors in italian government debt di Unicredit, il «primo paese investitore è la Francia al 21 per cento», i cui istituti di credito detengono una quota di 285,5 miliardi di euro di debito pubblico italiano;

    proprio in considerazione dei recenti sviluppi, risulta dunque, ancor più necessario, al fine di perseguire gli obiettivi di ripartenza del Paese e attuare un piano di investimenti che garantisca crescita e sviluppo, evitare il rischio di perdita di governance e di autonomia in un settore così strategico e funzionale come quello del mercato di capitali;

    come inoltre sollevato dall'Associazione intermediari mercati finanziari (Assosim) in una lettera aperta pubblicata sul quotidiano Il Sole 24 ore, in data 26 settembre 2020, tale rischio determinerebbe un allontanamento degli emittenti, degli investitori e degli intermediari finanziari attivi nella Borsa Italiana verso mercati alternativi, anche non soggetti a regolamentazione, ed i medesimi intermediari finanziari – si troverebbero nella necessità, a causa dell'aumento dei costi e la diminuzione dei ricavi dovuti alla minore liquidità del mercato regolamentato, di dedicare risorse inferiori alla ricerca azionaria sulle piccole e medie imprese –; la ricerca su tali aziende, infatti, attualmente garantita quasi in maniera esclusiva da intermediari finanziari italiani, rappresenta un elemento fondamentale per il successo di importanti innovazioni a favore degli investitori, come i Pir alternativi e gli Eltif;

    sul sistema bancario italiano grava ulteriormente il rischio segnalato da Alberto Nagel, amministratore delegato di Mediobanca, nel corso di un'audizione innanzi alla Commissione parlamentare sul sistema bancario, in cui ha messo in luce i rischi delle nuove normative europee sui crediti deteriorati per il nostro sistema bancario;

    il 1° gennaio 2021 sono entrate in vigore le nuove norme in materia di inadempienza bancaria dettate dall'EBA – European Banking Authority – l'Autorità bancaria europea (EBA/GL/2016/07 e EBA/RTS/2016/06), che introduce soglie più restrittive ed accentua la prociclicità, accrescendo i crediti deteriorati;

    le nuove regole europee sul credito si risolveranno in un ulteriore aggravio della condizione patrimoniale di cittadini e imprese, già duramente colpiti dalla pandemia e, in ultima analisi, incideranno in maniera molto negativa sulla stabilità dell'intero sistema economico nazionale;

    in tale quadro occorre da un lato proteggere gli asset strategici nazionali che legano l'infrastruttura finanziaria del Paese alla crescita delle nostre imprese. Dall'altro, bisogna costruire un mosaico organico di riforme, avviato con l'istituzione dei Piani individuali di risparmio (Pir) ordinari, proseguiti con i Pir alternativi, con patrimonio destinato e che va completato attraverso l'istituzione di un Fondo sovrano pubblico-privato italiano, o Fondo dei fondi, che operi con logiche privatistiche di investimento, al pari di quelle applicate alle società di gestione del risparmio private. Un fondo sovrano, gestito da Cassa depositi e prestiti con il coinvolgimento delle società di gestione del risparmio italiane e delle altre istituzioni finanziarie, in cui oltre al risparmio privato, alle risorse pubbliche e alla garanzia offerta dagli immobili pubblici e dal patrimonio artistico e culturale del Paese, possano confluire anche parte delle risorse che l'Unione europea metterà a disposizione dell'Italia con il Recovery Fund, configurandosi come un investimento paziente di lungo termine;

    quanto precede, ad avviso dei firmatari del presente atto di indirizzo, rappresenterebbe il vero salto di qualità perché con la piena operatività del suddetto fondo, formato da risorse pubbliche, private e anche da una parte dei fondi del Recovery Fund, sarebbe possibile sostenere la patrimonializzazione delle imprese, per consentire loro di essere più resilienti alle sfide e conquistare i mercati internazionali;

    è in corso da tempo sui mercati una ridenominazione dei target di investimento per cui le aziende hanno bisogni di tempo e di investitori di lungo termine pazienti ed attivi per intercettare il nuovo ciclo economico e ciò comporta che la forma di finanziamento della crescita più adatta alle piccole e medie imprese, le nostre in particolare, sia quella equity e non debito; l'interazione dei private markets con i public markets sarà sempre più forte. In questo scenario Borsa Italiana Spa può diventare lo strumento per veicolare alle imprese risorse private alternative al debito pubblico e la nuova cinghia di trasmissione delle risorse finanziarie per il Paese;

    nell'ambito di tale contesto, la mancanza di ricerche indipendenti sulle piccole e medie imprese quotate è stato indicato dagli investitori istituzionali tra i primi correttivi necessari per migliorare il mercato «Alternative Investment Market» (Aim); dopo l'introduzione dei Pir da parte del Governo, che ha posto le basi per migliorare il mercato sul fronte della liquidità, è necessario lo sviluppo di una ricerca indipendente sulle aziende di piccola dimensione, per offrire informazioni qualitative e quantitative che migliorino la conoscenza del business model da parte degli investitori, generino una maggiore liquidità dei titoli più sottili e migliorino la formazione dei prezzi; gli obiettivi del coverage sono legati all'esigenza di generare maggiore liquidità dei titoli e migliorare la formazione dei prezzi o strumento di valutazione dei titoli quotati, per i fondi Pir specializzati sulle small-cap;

    il credito di imposta sul 50 per cento dei costi di consulenza sostenuti per la quotazione in borsa delle piccole e medie imprese ha agevolato l'accesso delle imprese al mercato dei capitali, attraverso lo stanziamento di 80 milioni di euro per le ammissioni del triennio 2018-2020, prevedendo un importo massimo di 500.000 euro ad azienda, destinato a piccole e medie imprese italiane secondo la definizione dell'Unione europea, che si quotano sui mercati regolamentati e non regolamentati in Italia e in Europa;

    alla luce di quanto precede appare quanto mai necessario aumentare la capitalizzazione complessiva di Borsa Italiana, come dimostra il confronto con le altre borse estere dove, a fronte di una capitalizzazione complessiva di Borsa Italiana di 630 miliardi di euro, la Borsa francese supera i 2.500 miliardi di euro, la Borsa tedesca i 2.100 miliardi di euro e quella spagnola i 710 miliardi di euro. La leva fiscale è stata decisiva per far decollare le borse negli altri Paesi, a dimostrazione che in un momento di incertezza come questo, con tassi pari a zero e pressoché negativi, solo il vantaggio fiscale può far muovere i risparmi indirizzandoli, attraverso la borsa, verso le imprese; per questo i firmatari del presente atto di indirizzo ribadiscono con forza il proprio «no» alla patrimoniale, e l'importanza, invece, di utilizzare la leva fiscale per incentivare i risparmi ad andare nell'economia reale,

impegna il Governo:

1) alla luce della vicenda della vendita di Borsa Italiana e delle criticità rappresentate in premessa, ad assumere tutte le iniziative di competenza necessarie a garantire la stabilità finanziaria dell'Italia e dei nostri titoli pubblici, evitando attacchi speculativi, e la sicurezza degli asset strategici, anche attraverso il corretto e tempestivo utilizzo delle norme sulla golden power;

2) a tutelare, in ogni sede e con ogni strumento di propria competenza, lo strategico assetto economico-finanziario di Borsa Italiana S.p.A., nonché l'autonomia della medesima, affinché sia possibile attuare i seguenti impegni:

  a) previsione di un'adeguata strategia di lungo termine nel settore dell'innovazione tecnologica, che possa essere di maggior beneficio per il sistema finanziario nel suo complesso rispetto ad ipotesi e sinergie che potrebbero determinare esclusivamente una redditività di breve periodo dell'acquirente;

  b) garanzia della valorizzazione e della trasparenza presso gli investitori delle piccole e medie imprese nella ricerca azionaria;

  c) attuazione di un procedimento di semplificazione del processo di quotazione, in particolare per le società di piccole e medie dimensioni, nonché sviluppando un programma come Elite e, al fine di consentire alle piccole e medie imprese di aumentare il loro grado di consapevolezza finanziaria e di accedere con maggiore facilità al mercato di capitali, evitando che i servizi del detto programma possano sovrapporsi a quelli già forniti dagli intermediari finanziari;

  d) rafforzamento del Mercato telematico dei titoli di Stato (Mts), affinché continui a rappresentare un centro di eccellenza, in grado di garantire e migliorare i servizi di monitoraggio e di cosiddetto «price equity» – fondamentali per un'efficiente gestione del debito pubblico – con l'obiettivo di aumentare la liquidità degli scambi e limitare la volatilità dei prezzi;

  e) garantire che in questa fase di transizione ci sia un presidio delle funzioni anche a livello operativo garantendo la partecipazione degli intermediari locali ai diversi tavoli di discussione che si terranno nei prossimi mesi;

  f) valutazione dei progetti di crescita e degli investimenti per le società del gruppo;

  g) individuazione di come potranno crescere e svilupparsi le funzioni di business di Borsa Italiana, posto che ad oggi si parla solo delle funzioni di staff, il finance e la gestione del data center, funzioni che non rappresentano elementi chiave per la crescita di Borsa Italiana e lo sviluppo dell'indotto;

  h) evitare che i tagli e razionalizzazioni vadano a danneggiare l'Italia;

  i) garantire agli azionisti una non uscita da Euronext, stante le indiscrezioni a mezzo stampa secondo cui le fondazioni valuterebbero un progressivo disimpegno, nei prossimi anni, di Cassa depositi e prestiti dai nuovi investimenti attualmente in corso, onde evitare quanto avvenuto nel 2011 con gli investitori italiani che uscirono da Lseg;

3) considerato che il quadro sopra descritto, a parere dei firmatari del presente atto di indirizzo, fa emergere un approccio assai discutibile dal punto di vista della trasparenza e della tutela degli asset finanziari e creditizi nazionali, che non sembra favorire gli interessi di risparmiatori ed imprese, ad adottare con urgenza iniziative, per quanto di competenza, nelle opportune sedi europee, al fine di dare al più presto soluzione alla questione delle sofferenze bancarie e dei crediti deteriorati, che rappresenta un dramma sociale e produttivo, consentendo a cittadini e imprese il riscatto del proprio debito, anche al fine di scongiurare che finiscano preda degli usurai, sostenendo altresì, per quanto di competenza, il flusso creditizio dalle banche alle imprese, particolarmente importante in un periodo di crisi economica come quello attuale scaturito dalla pandemia da SARS-Cov-2;

4) ad adottare iniziative di competenza, anche normative, per tutelare gli asset strategici nazionali che legano l'infrastruttura finanziaria di Borsa Italia S.p.A. alla patrimonializzazione delle imprese, per l'istituzione di un Fondo sovrano pubblico-privato italiano, o Fondo dei fondi, che operi con logiche privatistiche di investimento, al pari di quelle applicate alle società di gestione del risparmio private, emanando con la massima sollecitudine il decreto attuativo del comma 18-ter dell'articolo 27 del decreto-legge n. 34 del 2020 (cosiddetto decreto «Rilancio») che costituisce la base normativa di riferimento per l'evoluzione del patrimonio destinato in un fondo finalizzato a sostenere la crescita economica del Paese, in conformità agli atti di indirizzo approvati dal Parlamento sull'individuazione delle priorità nell'utilizzo del Recovery Fund grazie al potenziamento di nuove forme di incentivazione fiscale del risparmio, in analogia con quanto già previsto per i Piani individuali di risparmio (Pir) per favorire la patrimonializzazione delle aziende, abbattere il debito pubblico, ridurre la pressione fiscale, promuovere l'occupazione, tutelare i beni culturali, proteggere e diffondere il made in Italy e, infine, evitare l'imposta patrimoniale;

5) a porre in essere ogni iniziativa di competenza, anche normativa, finalizzata a valorizzare l'assetto strategico di Borsa Italiana S.p.A., favorendo la crescita delle imprese italiane attraverso la creazione di un vero e proprio campione europeo nel mercato dei capitali che, di riflesso, rafforzi il ruolo dell'Italia a livello europeo e internazionale rendendola più forte e attrattiva anche dal punto di vista degli investimenti esteri sul piano economico e reputazionale con il trasferimento a Milano della capitale finanziaria del continente europeo;

6) nell'ottica di incentivare il ricorso al capitale equity, ad adottare ogni iniziativa normativa finalizzata alla proroga permanente del cosiddetto «bonus quotazione» introdotto dalla legge n. 205 del 2017, prevedendone l'estensione a tutte le imprese che accedono al mercato dei capitali e non solo alle società che presentino i requisiti di piccole e medie imprese come definite dalla raccomandazione 2003/361/CE della Commissione europea del 6 maggio 2003, nonché alle società oggetto della business combination per le operazioni condotte dalle Special purpose acquisition company (Spac);

7) ad adottare ogni iniziativa, anche normativa, finalizzata a promuovere e diffondere la cultura del mercato dei capitali al fine di permettere una canalizzazione efficace della liquidità dei fondi, anche Pir, con importanti riflessi sul rilancio del nostro Paese e sulla crescita economica, oltre che sulla qualità della struttura finanziaria delle imprese italiane.
(1-00382) (Seconda ulteriore nuova formulazione) «Meloni, Giacomoni, Lollobrigida, Albano, Bellucci, Bignami, Bucalo, Butti, Caiata, Caretta, Ciaburro, Cirielli, Deidda, Delmastro Delle Vedove, Donzelli, Ferro, Foti, Frassinetti, Galantino, Gemmato, Lucaselli, Mantovani, Maschio, Mollicone, Montaruli, Osnato, Prisco, Rampelli, Rizzetto, Rotelli, Silvestroni, Trancassini, Varchi, Zucconi, Occhiuto, Porchietto, Pella, D'Ettore, Polidori, Baldini, Torromino, Della Frera, Versace, Saccani Jotti, Pittalis, Nevi, Mazzetti, Orsini, Pettarin, Giacometto, Maria Tripodi, Marin, Cannatelli, Palmieri, Rotondi, Tartaglione, Bagnasco, Labriola, Zangrillo, Vietina, Musella, Dall'Osso, Lupi».