ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00362

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 365 del 02/07/2020
Abbinamenti
Atto 1/00366 abbinato in data 20/07/2020
Firmatari
Primo firmatario: LUPI MAURIZIO
Gruppo: MISTO-NOI CON L'ITALIA-USEI-CAMBIAMO!-ALLEANZA DI CENTRO
Data firma: 02/07/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MOLINARI RICCARDO LEGA - SALVINI PREMIER 02/07/2020
GELMINI MARIASTELLA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 02/07/2020
LOLLOBRIGIDA FRANCESCO FRATELLI D'ITALIA 02/07/2020
MOLLICONE FEDERICO FRATELLI D'ITALIA 20/07/2020


Stato iter:
30/07/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 20/07/2020
Resoconto MOLLICONE FEDERICO FRATELLI D'ITALIA
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 20/07/2020
Resoconto CABRAS PINO MOVIMENTO 5 STELLE
Resoconto BILLI SIMONE LEGA - SALVINI PREMIER
Resoconto UNGARO MASSIMO ITALIA VIVA
Resoconto BATTILOCCHIO ALESSANDRO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Resoconto BIANCHI MATTEO LUIGI LEGA - SALVINI PREMIER
 
PARERE GOVERNO 30/07/2020
Resoconto SERENI MARINA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE INT.)
 
INTERVENTO GOVERNO 30/07/2020
Resoconto SERENI MARINA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE INT.)
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 30/07/2020
Resoconto QUARTAPELLE PROCOPIO LIA PARTITO DEMOCRATICO
 
DICHIARAZIONE VOTO 30/07/2020
Resoconto LUPI MAURIZIO MISTO-NOI CON L'ITALIA-USEI-CAMBIAMO!-ALLEANZA DI CENTRO
Resoconto FORNARO FEDERICO LIBERI E UGUALI
Resoconto MIGLIORE GENNARO ITALIA VIVA
Resoconto ROMANO ANDREA PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto MONTARULI AUGUSTA FRATELLI D'ITALIA
Resoconto VALENTINI VALENTINO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Resoconto FORMENTINI PAOLO LEGA - SALVINI PREMIER
Resoconto CABRAS PINO MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

ATTO MODIFICATO IL 06/07/2020

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 20/07/2020

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 20/07/2020

DISCUSSIONE IL 20/07/2020

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 20/07/2020

ATTO MODIFICATO IL 30/07/2020

ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 30/07/2020

ACCOLTO LIMITATAMENTE AL DISPOSITIVO IL 30/07/2020

PARERE GOVERNO IL 30/07/2020

DISCUSSIONE IL 30/07/2020

VOTATO PER PARTI IL 30/07/2020

APPROVATO IL 30/07/2020

CONCLUSO IL 30/07/2020

Atto Camera

Mozione 1-00362
presentato da
LUPI Maurizio
testo presentato
Giovedì 2 luglio 2020
modificato
Giovedì 30 luglio 2020, seduta n. 383

   La Camera,

   premesso che:

    dal 1997 Hong Kong è una regione amministrativa speciale cinese, fa parte della Cina, ma possiede un sistema amministrativo diverso, uno statuto particolare d'autonomia negoziato tra la Cina popolare ed il Regno Unito;

    non sono ancora cessate le ingerenze di Pechino nelle vicende politiche della regione amministrativa speciale e le operazioni repressive sono proseguite con fermi ed arresti di numerosi attivisti democratici;

    il 24 maggio 2020 contro la nuova legge sulla sicurezza voluta da Pechino si schiera un'altra prima grande manifestazione e la polizia spara gas lacrimogeni contro chi si è riunito per protestare arrestando circa 200 persone;

    il leader democratico Joshua Wong ha chiesto che l'Unione europea imponga sanzioni alla Cina ed inserisca clausole legate al rispetto dei diritti umani a Hong Kong nei trattati commerciali che sta concludendo con la Cina;

    inoltre, con riferimento al nostro Paese, Wong ha sottolineato come non sia «sicuro che la Cina rispetti i suoi impegni e le promesse fatte nell'ambito degli accordi commerciali»;

    il 27 maggio 2020 Mike Pompeo ha certificato di fronte al Congresso americano che l'alto grado di autonomia di Hong Kong non esiste più, dichiarazione che apre la strada a sanzioni nei confronti della Cina; il Regno Unito, gli Usa, l'Australia e il Canada si uniscono in una dichiarazione congiunta che denuncia la violazione dei diritti internazionali da parte della Cina, previsti dall'accordo sino-britannico (Sino-British Joint Declaration) firmato al tempo della restituzione della colonia;

    il 29 maggio 2020 l'Alto Rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza dell'Unione europea ha comunicato che «l'UE esprime grave preoccupazione per le misure adottate dalla Cina il 28 maggio, che non sono conformi ai suoi impegni internazionali (...) e alla Legge fondamentale di Hong Kong. Ciò rischia di minare seriamente il principio “One Country Two Systems” e l'alto grado di autonomia della Regione amministrativa speciale di Hong Kong»;

    il 30 giugno 2020 il Comitato permanente del Congresso nazionale cinese ha adottato la legge sulla sicurezza nazionale a Hong Kong e successivamente è stata promulgata a Hong Kong lo stesso giorno;

    la nuova legge sulla sicurezza che Pechino vuole imporre ad Hong Kong rischia di minacciare l'indipendenza della magistratura. A dirlo è l'ex primo giudice, Andrew Li Kwok-nang, in un articolo e interviste pubblicati su diversi media locali;

    Andrew Li Kwok-nang sottolinea soprattutto il fatto che la nuova legge sulla sicurezza prevede un gruppo speciale di giudici per processi legati a crimini di sovversione, separatismo, terrorismo e collusione con potenze straniere ai danni di Hong Kong e della Cina. Tali giudici sarebbero selezionati dal capo dell'Esecutivo, che presiederebbe anche la commissione sulla sicurezza. Per Andrew Li tutto ciò è «inappropriato» e sarebbe «a detrimento dell'indipendenza della magistratura» perché pone il potere esecutivo al di sopra del potere giudiziario, invece che garantire a quest'ultimo l'indipendenza. In Cina la magistratura si dichiara sempre al servizio del Partito comunista cinese;

    finora, contro la legge si sono espressi l'Associazione degli avvocati, gruppi di pastori protestanti, l'associazione dei giornalisti di Hong Kong e 86 organizzazioni internazionali. Anche molti Governi hanno manifestato opposizione o perplessità;

    inoltre alle critiche sull'indebolimento dell'indipendenza della magistratura e dello stato di diritto, si denuncia la pretesa della Cina di voler condannare violazioni alla legge che avvengono anche fuori delle frontiere di Hong Kong e della Cina. L'articolo 38 della legge afferma che cittadini, residenti permanenti e non permanenti di Hong Kong sono perseguibili per atti di «secessione, sovversione, terrorismo, collaborazione con forze straniere» che avvengono fuori del territorio e della Cina. E si è perseguibili se tali atti avvengono anche su una nave o su un aereo registrato ad Hong Kong. In pratica, ogni persona del pianeta può essere accusata;

    il Ministro taiwanese per gli affari cinese, Chen Ming-tong, ha commentato: «Mi chiedo se questo è il desiderio di un impero celeste, a cui tutta l'umanità deve essere legata. Questo non è più qualcosa che dovrebbe preoccupare solo Hong Kong, o Taiwan»;

    il 1° luglio 2020 l'Alto Rappresentante, Josep Borrell, a nome dell'Unione europea comunicava che «L'Unione europea ribadisce le sue gravi preoccupazioni per questa legge che è stata adottata senza alcuna significativa consultazione preliminare del Consiglio legislativo e della società civile di Hong Kong» e prosegue che «vi sono dubbi sulla conformità della nuova legge con la legge di base di Hong Kong e agli impegni internazionali della Cina. In linea con le assicurazioni fornite dalla Cina in passato, l'Unione europea ritiene essenziali i diritti e le libertà dei residenti di Hong Kong affinché siano completamente protetti, compresa la libertà di parola, di stampa e di pubblicazione, nonché la libertà di associazione, di assemblea, di processione e di dimostrazione. Le disposizioni dell'Alleanza internazionale in materia civile e politica, i diritti (ICCPR) sanciti dalla legislazione di Hong Kong devono continuare ad essere pienamente applicati. L'Unione europea è preoccupata per il fatto che la legge rischi di compromettere gravemente l'elevato grado di autonomia di Hong Kong e avere un effetto dannoso sull'indipendenza della magistratura e sullo stato di diritto. Entrambi questi princìpi rimangono essenziali per la costante stabilità e prosperità di Hong Kong e sono quindi di vitale interesse per l'Unione europea e per la Comunità internazionale. L'Unione europea esorta la Cina a evitare qualsiasi atto che metta in pericolo l'autonomia di Hong Kong in campo giuridico, anche in termini di diritti umani. L'Unione europea sta valutando le implicazioni di tale legge e continuerà a sollevare preoccupazioni nel suo dialogo con la Cina. Si continueranno a seguire da vicino gli sviluppi, anche nel contesto delle prossime elezioni del Consiglio legislativo del 6 settembre, che devono procedere come previsto e in un ambiente favorevole all'esercizio dei diritti e delle libertà democratiche come sancito dalla Legge fondamentale»;

    tanti attivisti pro-democrazia avevano chiesto di poter manifestare, la richiesta è stata respinta al mittente. Sono scesi comunque per strada, ma la protesta non autorizzata ha portato ai primi arresti in base alla nuova legge. Circa 4 mila agenti sono stati schierati nell'area più a rischio, Causeway Bay, e il primo arresto è stato un manifestante in possesso di una bandiera dell'indipendenza di Hong Kong, che per giunta indossava una maglietta con la scritta Free Hong Kong, come riporta Il Sole 24 Ore. La polizia ha usato spray al pepe per disperdere la folla; è finito in manette anche il legislatore dell'opposizione Andrew Wan. Gli arresti a Causeway Bay dall'introduzione della legge sono oltre 30 con addebiti che vanno dalla manifestazione illegale alla violazione della nuova legge sulla sicurezza nazionale, fino all'ostacolo al rispetto delle leggi e al possesso di armi offensive,

impegna il Governo:

1) ad assumere le iniziative necessarie per dare attuazione alla risoluzione del Parlamento europeo del 19 giugno 2020;

2) ad assumere iniziative per aderire all'impegno preso dall'Alto Rappresentante per la politica estera e la sicurezza comune dell'Unione europea in riferimento al rispetto degli accordi internazionali che garantiscono l'autonomia della Regione amministrativa speciale di Hong Kong in forza del principio condiviso di «un Paese, due sistemi»;

3) ad adoperarsi in sede europea affinché si adotti una posizione più ferma a sostegno del mantenimento dell'autonomia giuridica di Hong Kong e del rispetto dei diritti e delle libertà fondamentali per i suoi cittadini e la sua società civile, in particolare in occasione del negoziato per un accordo di investimenti Unione europea-Cina;

4) a collaborare con le istituzioni e con i partner dell'Unione europea per garantire che i rapporti con la Repubblica popolare cinese siano improntati ai princìpi e ai valori fondanti sanciti dall'articolo 21 del Trattato sull'Unione europea, che stabilisce che l'azione dell'Unione europea sulla scena internazionale si fonda sui princìpi di democrazia, Stato di diritto, universalità e indivisibilità dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali, rispetto della dignità umana, princìpi di uguaglianza e di solidarietà e rispetto dei princìpi della Carta delle Nazioni Unite e del diritto internazionale;

5) a valutare la possibilità di promuovere la designazione, in ambito Consiglio diritti umani, di un relatore speciale sulla situazione dei diritti umani a Hong Kong;

6) a considerare l'attuale situazione politica di Hong Kong nella valutazione delle domande di protezione internazionale presentate in Italia da quei cittadini;

7) a sollevare con le autorità cinesi, sia attraverso il canale bilaterale sia attraverso l'apposito canale del dialogo Unione europea-Cina sui diritti umani, i temi della tutela delle libertà di espressione e dei diritti civili e politici, in conformità con le norme e gli impegni internazionali in materia di diritti umani, che costituiscono un pilastro della nostra politica estera.
(1-00362) (Ulteriore nuova formulazione) «Lupi, Molinari, Gelmini, Lollobrigida, Mollicone».