ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00335

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 314 del 03/03/2020
Abbinamenti
Atto 1/00334 abbinato in data 03/03/2020
Firmatari
Primo firmatario: GELMINI MARIASTELLA
Gruppo: FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 03/03/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
LOCATELLI ALESSANDRA LEGA - SALVINI PREMIER 03/03/2020
MELONI GIORGIA FRATELLI D'ITALIA 03/03/2020
GAGLIARDI MANUELA MISTO-NOI CON L'ITALIA-USEI-CAMBIAMO!-ALLEANZA DI CENTRO 03/03/2020
CARFAGNA MARIA ROSARIA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 03/03/2020
FOSCOLO SARA LEGA - SALVINI PREMIER 03/03/2020
FRASSINETTI PAOLA FRATELLI D'ITALIA 03/03/2020
PRESTIGIACOMO STEFANIA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 03/03/2020
MURELLI ELENA LEGA - SALVINI PREMIER 03/03/2020
BELLUCCI MARIA TERESA FRATELLI D'ITALIA 03/03/2020
CALABRIA ANNAGRAZIA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 03/03/2020
BOLDI ROSSANA LEGA - SALVINI PREMIER 03/03/2020
BALDINI MARIA TERESA FRATELLI D'ITALIA 03/03/2020
MARROCCO PATRIZIA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 03/03/2020
LORENZONI EVA LEGA - SALVINI PREMIER 03/03/2020
BUCALO CARMELA FRATELLI D'ITALIA 03/03/2020
APREA VALENTINA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 03/03/2020
LAZZARINI ARIANNA LEGA - SALVINI PREMIER 03/03/2020
CARETTA MARIA CRISTINA FRATELLI D'ITALIA 03/03/2020
BARONI ANNA LISA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 03/03/2020
LEGNAIOLI DONATELLA LEGA - SALVINI PREMIER 03/03/2020
CIABURRO MONICA FRATELLI D'ITALIA 03/03/2020
BARTOLOZZI GIUSI FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 03/03/2020
ANDREUZZA GIORGIA LEGA - SALVINI PREMIER 03/03/2020
FERRO WANDA FRATELLI D'ITALIA 03/03/2020
BERGAMINI DEBORAH FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 03/03/2020
BISA INGRID LEGA - SALVINI PREMIER 03/03/2020
LUCASELLI YLENJA FRATELLI D'ITALIA 03/03/2020
BIANCOFIORE MICHAELA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 03/03/2020
BORDONALI SIMONA LEGA - SALVINI PREMIER 03/03/2020
MANTOVANI LUCREZIA MARIA BENEDETTA FRATELLI D'ITALIA 03/03/2020
BRAMBILLA MICHELA VITTORIA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 03/03/2020
BUBISUTTI AURELIA LEGA - SALVINI PREMIER 03/03/2020
MONTARULI AUGUSTA FRATELLI D'ITALIA 03/03/2020
CRISTINA MIRELLA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 03/03/2020
CASTIELLO GIUSEPPINA LEGA - SALVINI PREMIER 03/03/2020
FASCINA MARTA ANTONIA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 03/03/2020
CATTOI VANESSA LEGA - SALVINI PREMIER 03/03/2020
FERRAIOLI MARZIA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 03/03/2020
CAVANDOLI LAURA LEGA - SALVINI PREMIER 03/03/2020
FIORINI BENEDETTA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 03/03/2020
COLMELLERE ANGELA LEGA - SALVINI PREMIER 03/03/2020
FITZGERALD NISSOLI FUCSIA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 03/03/2020
COMAROLI SILVANA ANDREINA LEGA - SALVINI PREMIER 03/03/2020
LABRIOLA VINCENZA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 03/03/2020
COVOLO SILVIA LEGA - SALVINI PREMIER 03/03/2020
MAZZETTI ERICA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 03/03/2020
DE ANGELIS SARA LEGA - SALVINI PREMIER 03/03/2020
MILANATO LORENA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 03/03/2020
FANTUZ MARICA LEGA - SALVINI PREMIER 03/03/2020
POLIDORI CATIA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 03/03/2020
FOGLIANI KETTY LEGA - SALVINI PREMIER 03/03/2020
POLVERINI RENATA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 03/03/2020
FRASSINI REBECCA LEGA - SALVINI PREMIER 03/03/2020
PORCHIETTO CLAUDIA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 03/03/2020
GAVA VANNIA LEGA - SALVINI PREMIER 03/03/2020
RAVETTO LAURA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 03/03/2020
GERARDI FRANCESCA LEGA - SALVINI PREMIER 03/03/2020
RIPANI ELISABETTA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 03/03/2020
GIACOMETTI ANTONIETTA LEGA - SALVINI PREMIER 03/03/2020
ROSSELLO CRISTINA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 03/03/2020
GOBBATO CLAUDIA LEGA - SALVINI PREMIER 03/03/2020
RUFFINO DANIELA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 03/03/2020
LATINI GIORGIA LEGA - SALVINI PREMIER 03/03/2020
SACCANI JOTTI GLORIA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 03/03/2020
LOSS MARTINA LEGA - SALVINI PREMIER 03/03/2020
SANTELLI JOLE FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 03/03/2020
LUCCHINI ELENA LEGA - SALVINI PREMIER 03/03/2020
SAVINO ELVIRA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 03/03/2020
PATELLI CRISTINA LEGA - SALVINI PREMIER 03/03/2020
SAVINO SANDRA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 03/03/2020
PICCOLO TIZIANA LEGA - SALVINI PREMIER 03/03/2020
SIRACUSANO MATILDE FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 03/03/2020
RAFFAELLI ELENA LEGA - SALVINI PREMIER 03/03/2020
SPENA MARIA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 03/03/2020
SALTAMARTINI BARBARA LEGA - SALVINI PREMIER 03/03/2020
TARTAGLIONE ANNAELSA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 03/03/2020
TATEO ANNA RITA LEGA - SALVINI PREMIER 03/03/2020
TRIPODI MARIA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 03/03/2020
TOMASI MAURA LEGA - SALVINI PREMIER 03/03/2020
VERSACE GIUSEPPINA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 03/03/2020
VALBUSA VANIA LEGA - SALVINI PREMIER 03/03/2020
VIETINA SIMONA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 03/03/2020
ZANELLA FEDERICA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 03/03/2020
ZUCCONI RICCARDO FRATELLI D'ITALIA 04/03/2020
MOLLICONE FEDERICO FRATELLI D'ITALIA 04/03/2020


Stato iter:
04/03/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 03/03/2020
Resoconto MARROCCO PATRIZIA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 03/03/2020
Resoconto ROSTAN MICHELA ITALIA VIVA
Resoconto BALDINI MARIA TERESA FRATELLI D'ITALIA
Resoconto D'ARRANDO CELESTE MOVIMENTO 5 STELLE
Resoconto FOSCOLO SARA LEGA - SALVINI PREMIER
Resoconto MURONI ROSSELLA LIBERI E UGUALI
Resoconto FUSACCHIA ALESSANDRO MISTO-CENTRO DEMOCRATICO-RADICALI ITALIANI-+EUROPA
Resoconto INCERTI ANTONELLA PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto TRIPODI ELISA MOVIMENTO 5 STELLE
Resoconto GRIBAUDO CHIARA PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto DI GIORGI ROSA MARIA PARTITO DEMOCRATICO
 
DICHIARAZIONE GOVERNO 03/03/2020
Resoconto BONETTI ELENA MINISTRO SENZA PORTAFOGLIO - (PARI OPPORTUNITA' E FAMIGLIA)
 
DICHIARAZIONE VOTO 04/03/2020
Resoconto ROSSINI EMANUELA MISTO-MINORANZE LINGUISTICHE
Resoconto GAGLIARDI MANUELA MISTO-NOI CON L'ITALIA-USEI-CAMBIAMO!-ALLEANZA DI CENTRO
Resoconto FUSACCHIA ALESSANDRO MISTO-CENTRO DEMOCRATICO-RADICALI ITALIANI-+EUROPA
Resoconto MURONI ROSSELLA LIBERI E UGUALI
Resoconto OCCHIONERO GIUSEPPINA ITALIA VIVA
Resoconto BELLUCCI MARIA TERESA FRATELLI D'ITALIA
Resoconto BOLDRINI LAURA PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto CALABRIA ANNAGRAZIA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Resoconto FOSCOLO SARA LEGA - SALVINI PREMIER
Resoconto ASCARI STEFANIA MOVIMENTO 5 STELLE
 
PARERE GOVERNO 04/03/2020
Resoconto BONETTI ELENA MINISTRO SENZA PORTAFOGLIO - (PARI OPPORTUNITA' E FAMIGLIA)
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 03/03/2020

DISCUSSIONE IL 03/03/2020

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 03/03/2020

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 04/03/2020

ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 04/03/2020

ACCOLTO IL 04/03/2020

PARERE GOVERNO IL 04/03/2020

DISCUSSIONE IL 04/03/2020

APPROVATO IL 04/03/2020

CONCLUSO IL 04/03/2020

Atto Camera

Mozione 1-00335
presentato da
GELMINI Mariastella
testo presentato
Martedì 3 marzo 2020
modificato
Mercoledì 4 marzo 2020, seduta n. 315

   La Camera,
   premesso che:
    la scarsa partecipazione delle donne al mercato del lavoro costituisce ancora oggi un freno al pieno sviluppo sociale del Paese, persistendo ancora diversi ostacoli che impediscono a moltissime donne la completa realizzazione di sé stesse nella società;
    secondo gli ultimi dati resi noti dal Censis, l'Italia è l'ultimo Paese in Europa per quanto riguarda l'occupazione femminile, con 9.768.000 lavoratrici che rappresentano il 42,1 per cento degli occupati complessivi e un tasso di attività femminile al 56,2 per cento, lontanissimo dall'81,2 per cento della Svezia, prima tra gli Stati europei;
    in Italia, il numero delle donne occupate è lontanissimo da quello relativo agli uomini, che registrano un tasso di attività pari al 75,1 per cento: il tasso di occupazione nella fascia di età 15-64 anni è del 49,5 per cento per le donne e del 67,6 per cento per gli uomini;
    nel confronto europeo riferito alla fascia d'età 20-64 anni, il tasso di disoccupazione in Italia è pari all'11,8 per cento per le donne e al 9,7 per cento per gli uomini, tra le giovani di 15-24 anni si arriva al 34,8 per cento, mentre per i maschi della stessa età si ferma al 30,4 per cento, con una distanza abissale con l'Europa, dove il tasso medio di disoccupazione giovanile per le donne è del 14,5 per cento;
    anche tra le donne in attività i numeri sono preoccupanti: in Italia le donne manager sono solo il 27 per cento dei dirigenti, valore molto al di sotto di quello medio europeo del 33 per cento;
    ancora oggi, purtroppo, per molte donne lavorare e formare una famiglia rimangono due percorsi paralleli e spesso incompatibili: per questo una donna occupata su tre (il 32,4 per cento, cioè più di 3 milioni di lavoratrici) ha un impiego part time (nel caso degli uomini questa percentuale si riduce all'8,5 per cento), che molto spesso viene scelto per mancanza di alternative da circa due milioni di lavoratrici ed è involontario per il 60,2 per cento delle donne che, invece, lo richiede;
    sono quasi 6 milioni le donne italiane che hanno figli minori e che allo stesso tempo lavorano e tra quelle occupate con almeno tre figli quasi 1,3 milioni lavora a tempo pieno e 171.000 (l'85 per cento del totale delle occupate) sono dirigenti, quadri o imprenditrici;
    la condizione di diseguaglianza tra donne e uomini comporta anche una differenza nei redditi da pensione: nel 2017 le donne che percepivano una pensione da lavoro erano più di cinque milioni, con un importo medio annuo di 17.560 euro, mentre per i quasi sei milioni di pensionati uomini l'importo medio era di 23.975 euro;
    alla Commissione lavoro pubblico e privato della Camera dei deputati sono assegnate una serie di proposte, sul tema della parità salariale, dell'occupazione e dell'imprenditoria femminile, degli incentivi per l'assunzione di donne, nonché di una maggiore conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, che sono attualmente in corso di esame;
    una misura fortemente apprezzata, ad esempio, è stato l'istituto sperimentale per il pensionamento anticipato delle donne (cosiddetta opzione donna), introdotto nell'ordinamento dal centrodestra al Governo e da ultimo prorogato dall'attuale maggioranza governativa con la legge di bilancio per il 2020, estendendone la possibilità di fruizione alle lavoratrici che abbiano maturato determinati requisiti entro il 31 dicembre 2019;
    è necessario insistere con l'adozione di misure strutturali volte a favorire la creazione di un quadro certo su cui le donne possono fare affidamento per la costruzione del loro progetto di vita;
    in questa prospettiva, due sembrano le criticità sulle quali è doveroso operare in maniera strutturale e di lungo periodo: il problema dei carichi familiari e la scarsa copertura dei servizi di asili nido e di scuole per l'infanzia, attuando politiche della famiglia indirizzate alla piena possibilità di poter armonizzare la vita familiare con la vita sociale, lavorativa e relazionale, affinché l'indispensabile sostegno al contrasto alla denatalità possa svilupparsi anche attraverso l'implementazione di politiche di conciliazione dei tempi di lavoro con quelli della famiglia e di strategie family friendly;
    secondo l'Istat le donne presentano, infatti, una maggiore quota di sovraccarico tra impegni lavorativi e familiari: più della metà delle donne occupate (54,1 per cento) svolge oltre 60 ore settimanali di lavoro retribuito e familiare (46,6 per cento nel caso degli uomini);
    la presenza di forti carichi familiari si riverbera in modo decisivo sulla partecipazione delle donne al mercato del lavoro in ogni suo segmento: dall'ingresso alla progressione di carriera;
    un altro dato assolutamente degno di nota è quello che riguarda la copertura territoriale dei servizi di asili nido e di scuole per l'infanzia e le relazioni che intercorrono fra questo aspetto e l'occupazione femminile;
    la copertura dei servizi di asilo nido e di scuola per l'infanzia nel nostro Paese è scarsa: la media nazionale dei bambini che ne fruiscono è del 20 per cento, con riduzioni drastiche al Meridione, pari al 7 per cento circa dei bambini, a fronte di una media europea del 40 per cento circa;
    come rilevato anche dall'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse), esiste un nesso causale immediato e diretto fra la scarsa disponibilità di servizi pubblici per l'infanzia e la disoccupazione femminile: è di tutta evidenza, infatti, che le madri che non possono affidare il bambino ad altri componenti del nucleo familiare o sostenere il costo di servizi di asilo nido privati o di baby-sitting non abbiano altra scelta che rinunciare in tutto o in parte al proprio lavoro. Dati statistici dimostrano in modo incontrovertibile che i Paesi con il tasso di disoccupazione femminile più basso (Francia, Danimarca e Paesi scandinavi) sono quelli con la più alta copertura di servizi per l'infanzia;
    il principio della parità di genere, nonostante il significativo riconoscimento ottenuto con la cosiddetta legge Golfo-Mosca (legge n. 120 del 2011), e il recente aumento, per le società quotate in borsa, della quota da riservare al genere meno rappresentato da un terzo (30 per cento) a due quinti (40 per cento), è ancora ben lontano dalla sua piena attuazione;
    la mancata occupazione o una retribuzione inadeguata costituiscono, per la donna, anche una forma di violenza di genere, di tipo economico, che drammaticamente si affianca a quella di tipo fisico e/o psicologico, impedendo alla donna stessa che subisce violenza in ambito domestico il coraggio di denunciare;
    purtroppo, la violenza sulle donne è una piaga che non accenna a fermarsi: quasi sette milioni di donne italiane dai 16 ai 70 anni hanno subito almeno una volta nella vita una forma di violenza; su un totale di tre milioni di donne, la violenza è stata perpetrata nel 5,2 per cento dei casi dall'attuale partner e nel 18,9 per cento da un ex partner. Oltre a partner ed ex partner, si rilevano violenze da parte dei colleghi di lavoro nel 2,5 per cento dei casi, da parenti nel 2,6 per cento, da amici nel 3 per cento e da conoscenti nel 6,3 per cento dei casi;
    il 12 novembre 2019 è stata approvata dalla Camera dei deputati una mozione volta a riconoscere i passi in avanti compiuti nel contrasto alla violenza sulle donne e allo stesso tempo ad impegnare il Governo ad aumentare le misure volte a contrastare e prevenire tale fenomeno;
    dal punto di vista legislativo, in passato sono state poste in essere diverse iniziative positive e meritorie nella direzione del rafforzamento delle misure di tutela contro la violenza sulle donne; non ci si può esimere, a tal riguardo, dal dare atto, ad esempio, delle misure poste in esser contro la violenza di genere e lo stalking;
    oggigiorno non si parla soltanto di violenza fisica e psicologica ma anche di quella economica, prevista dalla Convenzione di Istanbul sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica, ratificata dall'Italia nel 2013: tra le vittime ci sono donne di ogni età e di ogni ceto sociale; la spirale in cui cadono le porta a indebitarsi, a non avere liquidità, fino ad arrivare a vivere di stenti, a non poter mandare i figli all'università e non poter acquistare loro da mangiare o da vestire; i comportamenti degli uomini che perpetrano la violenza economica non solo generano una forma di controllo che impedisce l'indipendenza della donna, ma creano anche uno stato di soggezione;
    un fenomeno in crescita è quello delle donne che ricevono molestie o minacce sul luogo di lavoro: i dati Istat – basati sulla rilevazione effettuata negli anni 2015-2016 – danno atto che le donne che hanno subito un ricatto sessuale nel corso della loro vita lavorativa sono un milione e 404 mila (rappresentano la quota dell'8,9 per cento delle lavoratrici attuali o passate, incluse le donne in cerca di occupazione); rilevano, altresì, che, quando una donna subisce violenza, nell'80,9 per cento dei casi non ne parla con nessuno e che solo la quota dello 0,7 per cento si è rivolta alle forze di polizia; i ricatti sessuali si verificano nel momento in cui le donne si trovano più in difficoltà e subiscono la situazione asimmetrica, presente soprattutto nei settori professionali tradizionalmente maschili;
    il sessismo non risparmia neanche le donne con disabilità, anzi le rende doppiamente vittime: se la donna è spesso vista come un «oggetto», il fatto di essere disabile la rende ancora più indifesa e bersaglio di atteggiamenti discriminatori e violenti;
    per raggiungere la parità effettiva tra uomini e donne occorre il superamento di stereotipi e pregiudizi di genere, accompagnato da misure, anche a carattere normativo, tese a sostenere le reali necessità delle donne, madri e lavoratrici,

impegna il Governo:

1) a sostenere iniziative volte a valorizzare la partecipazione delle donne al mercato del lavoro, nonché misure strutturali di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro per le lavoratrici;

2) ad adottare iniziative per colmare il divario retributivo tra donne e uomini prevedendo sgravi contributivi per incentivare anche la contrattazione di secondo livello al fine di introdurre, attraverso accordi tra datori di lavoro e lavoratori, misure ad hoc di monitoraggio e di valutazione delle condizioni di lavoro e di retribuzione dei due sessi;

3) ad adottare iniziative per introdurre strumenti di welfare volti a supportare le donne nel rientro al lavoro dopo il parto e nella gestione dei figli, con particolare riguardo per le mamme single o che abbiano subito violenza;

4) a prevedere le opportune iniziative volte a superare le condizioni di organizzazione e distribuzione del lavoro che siano, di fatto, pregiudizievoli per l'avanzamento professionale di carriera ed economico della donna;

5) a valutare l'opportunità di adottare iniziative per avviare programmi di controllo interno ai luoghi di lavoro al fine di rilevare eventuali condizioni di discriminazione, individuate ai sensi del codice delle pari opportunità, ed al contempo individuare apposite misure che incentivino i datori di lavoro ad assumere le donne lavoratrici con il profiling adeguato alla mansione da svolgere, senza penalizzarne come spesso accade la professionalità e la competenza;

6) a valutare l'opportunità di adottare iniziative per riconoscere specifiche agevolazioni fiscali per le lavoratrici residenti nei territori con minore capacità fiscale e per sostenere il lavoro femminile anche nelle realtà più svantaggiate dal punto di vista economico e sociale, dove il divario occupazionale tra i sessi è ancora maggiore;

7) a promuovere misure organiche e permanenti per il potenziamento e la riqualificazione di strutture destinate agli asili nido e alle scuole dell'infanzia e ad adottare iniziative per reperire le occorrenti risorse finanziarie per conseguire l'obiettivo di copertura in tutto il territorio nazionale dei servizi socio-educativi per la prima infanzia, anche valutando orari prolungati corrispondenti alla chiusura di uffici e negozi e coperture nel periodo estivo;

8) a sostenere il potenziamento dell'offerta pubblico-privata degli asili nido, anche attraverso l'incentivazione dei nidi condominiali, sui luoghi di lavoro e in case private secondo il modello tedesco delle Tagesmutter, nell'ambito delle politiche per la famiglia ed a sostegno delle madri-lavoratrici;

9) a promuovere il rilancio dell'occupazione femminile, anche facilitando l'accesso al lavoro part time e al telelavoro previsto dalla legge n. 81 del 2017, con l'obiettivo di garantire una più ampia flessibilità nella scelta dell'orario di lavoro, consentendo ai genitori l'opportunità di trascorrere più tempo a casa con i propri figli;

10) ad adottare iniziative per prevedere l'adozione di misure idonee a favorire l'autonomia economica e lavorativa femminile con particolare attenzione alle donne vittime di violenza;

11) a promuovere la parità tra i sessi e la prevenzione della violenza di genere nelle scuole;

12) a prevedere le opportune iniziative normative al fine di attuare quanto previsto dall'articolo 40 della Convenzione di Istanbul sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica, ratificata dall'Italia nel 2013, per quanto attiene alle molestie perpetrate in ambito lavorativo, al fine di prevedere forme di responsabilità anche del datore di lavoro quale garante della correttezza del comportamento dei propri dipendenti;

13) a prevedere ogni iniziativa atta a far emergere il fenomeno delle molestie in ambito lavorativo e favorire al più presto l'adozione di accordi specifici nel settore privato;

14) a promuovere la parità di genere nell'ambito delle cariche istituzionali e dell'attività politica, delle società pubbliche o a prevalente partecipazione pubblica e per le società quotate in borsa;

15) a intraprendere le opportune iniziative al fine di adottare misure di prevenzione e di sensibilizzazione contro il sessismo, la misoginia in generale e l'utilizzo degli stereotipi che alimentano la vittimizzazione secondaria a tutti i livelli;

16) ad adottare iniziative volte ad incrementare l'occupazione femminile come elemento fondamentale di emancipazione e liberazione da ogni tipo di violenza, intesa soprattutto quale strumento di inclusione sociale;

17) ad assumere le opportune iniziative al fine di stanziare risorse adeguate destinate alla formazione del personale impiegato nelle strutture di pubblica sicurezza, chiamato ad interagire con le donne che hanno subito maltrattamenti, violenza sessuale, atti persecutori e lesioni aggravate, per incentivare una cultura sociale e giudiziaria orientata alla tutela della vittima.
(1-00335)
(Testo modificato nel corso della seduta)  «Gelmini, Locatelli, Meloni, Gagliardi, Carfagna, Foscolo, Frassinetti, Prestigiacomo, Murelli, Bellucci, Calabria, Boldi, Baldini, Marrocco, Eva Lorenzoni, Bucalo, Aprea, Lazzarini, Caretta, Anna Lisa Baroni, Legnaioli, Ciaburro, Bartolozzi, Andreuzza, Ferro, Bergamini, Bisa, Lucaselli, Biancofiore, Bordonali, Mantovani, Brambilla, Bubisutti, Montaruli, Cristina, Castiello, Fascina, Vanessa Cattoi, Ferraioli, Cavandoli, Fiorini, Colmellere, Fitzgerald Nissoli, Comaroli, Labriola, Covolo, Mazzetti, De Angelis, Milanato, Fantuz, Polidori, Fogliani, Polverini, Frassini, Porchietto, Gava, Ravetto, Gerardi, Ripani, Giacometti, Rossello, Gobbato, Ruffino, Latini, Saccani Jotti, Loss, Santelli, Lucchini, Elvira Savino, Patelli, Sandra Savino, Piccolo, Siracusano, Raffaelli, Spena, Saltamartini, Tartaglione, Tateo, Maria Tripodi, Tomasi, Versace, Valbusa, Vietina, Zanella, Mollicone, Deidda, Bignami, Zucconi, Galantino, Luca De Carlo».