ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00325

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 302 del 11/02/2020
Abbinamenti
Atto 1/00319 abbinato in data 11/02/2020
Atto 1/00324 abbinato in data 11/02/2020
Atto 1/00326 abbinato in data 11/02/2020
Firmatari
Primo firmatario: RUSSO PAOLO
Gruppo: FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 10/02/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
NEVI RAFFAELE FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 10/02/2020
SPENA MARIA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 10/02/2020
BRUNETTA RENATO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 10/02/2020
CAON ROBERTO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 10/02/2020
SAVINO SANDRA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 10/02/2020
FASANO VINCENZO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 10/02/2020
POLIDORI CATIA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 10/02/2020
FIORINI BENEDETTA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 10/02/2020
SQUERI LUCA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 10/02/2020


Stato iter:
12/02/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 11/02/2020
Resoconto NEVI RAFFAELE FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 11/02/2020
Resoconto CADEDDU LUCIANO MOVIMENTO 5 STELLE
Resoconto CARETTA MARIA CRISTINA FRATELLI D'ITALIA
Resoconto FREGOLENT SILVIA ITALIA VIVA
Resoconto GOLINELLI GUGLIELMO LEGA - SALVINI PREMIER
 
PARERE GOVERNO 12/02/2020
Resoconto L'ABBATE GIUSEPPE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI, FORESTALI)
 
DICHIARAZIONE VOTO 12/02/2020
Resoconto TASSO ANTONIO MISTO-MAIE - MOVIMENTO ASSOCIATIVO ITALIANI ALL'ESTERO
Resoconto FORNARO FEDERICO LIBERI E UGUALI
Resoconto GADDA MARIA CHIARA ITALIA VIVA
Resoconto DE CARLO LUCA FRATELLI D'ITALIA
Resoconto INCERTI ANTONELLA PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto RUSSO PAOLO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Resoconto VIVIANI LORENZO LEGA - SALVINI PREMIER
Resoconto CILLIS LUCIANO MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 11/02/2020

DISCUSSIONE IL 11/02/2020

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 11/02/2020

ACCOLTO IL 12/02/2020

PARERE GOVERNO IL 12/02/2020

DISCUSSIONE IL 12/02/2020

APPROVATO IL 12/02/2020

CONCLUSO IL 12/02/2020

Atto Camera

Mozione 1-00325
presentato da
RUSSO Paolo
testo presentato
Martedì 11 febbraio 2020
modificato
Mercoledì 12 febbraio 2020, seduta n. 303

   La Camera,
   premesso che:
    il 14 dicembre 2018 l'Assemblea delle Nazioni Unite ha votato una risoluzione in materia di salute globale e nutrizione, nella quale si promuovono «diete e stili di vita sani, inclusa l'attività fisica, attraverso azioni e politiche volte a porre in atto tutti gli impegni legati alla nutrizione, compresi quelli assunti dai Capi di Stato e di Governo nei vertici sulle malattie non trasmissibili e dall'Organizzazione mondiale della sanità». Nel testo della risoluzione non viene citata la necessità di adottare etichette dissuasive o di introdurre una maggiore tassazione sui cosiddetti «cibi pericolosi». È stata quindi bocciata la proposta di sette Paesi (Brasile, Francia, Indonesia, Norvegia, Senegal, Sudafrica e Thailandia) mirante a creare un legame diretto tra alcune malattie e disfunzioni (in particolare cancro, malattie cardiovascolari, diabete e obesità) e alcune tipologie di alimenti o bevande e, di conseguenza, a chiedere agli Stati di apporre su alcuni alimenti etichette volte a dissuaderne il consumo;
    il voto dell'Onu era basato sul report dell'Organizzazione mondiale della sanità « Time to deliver» del 2018, contenente una serie di raccomandazioni agli Stati membri per ridurre l'impatto negativo degli alimenti ricchi di grassi saturi, sale e zuccheri, nonché dell'alcol, migliorando la regolamentazione degli stessi. In sede di discussione del citato rapporto, l'Organizzazione mondiale della sanità ha espressamente chiarito che il mero legame tra malattie e alimenti rappresenta un'estrema banalizzazione dei problemi legati alla salute. Non esistono cibi sani o insalubri, ma solo diete o, meglio, regimi alimentari più o meno sani, posto che la salute e le malattie sono legate anche all'attività fisica, lavorativa, sportiva, oltre che allo stile di vita, all'età anagrafica e all'ambiente in cui si vive;
    la posizione dell'Onu, pur non essendo vincolante, assume tuttavia rilievo significativo anche nell'ambito dell'Unione europea: nei prossimi mesi il Governo dell'Unione europea dovrà decidere sulle modalità con cui attuare la dichiarazione nutrizionale, resa obbligatoria dal regolamento (UE) n. 1169/2011, relativo alla fornitura di informazioni sugli alimenti ai consumatori. Il 1o aprile 2020 dovrebbe entrare in vigore il regolamento di esecuzione (UE) n. 2018/775, applicativo del citato regolamento n. 1169/2011, contenente norme sull'indicazione del Paese d'origine o del luogo di provenienza dell'ingrediente primario di un alimento. Attualmente tale indicazione può essere fornita anche con modalità diverse da quelle armonizzate, purché nel rispetto dei requisiti di obiettività, non discriminazione, fondatezza scientifica e non ingannevolezza per il consumatore. In considerazione del proliferare di sistemi di etichettatura negli Stati, l'Unione europea tende all'introduzione di un sistema di etichettatura unico. Diversi Stati, tra cui l'Italia, hanno chiesto una proroga dell'entrata in vigore in quanto le soluzioni scelte non sono soddisfacenti;
    contestualmente la Commissione europea dovrà inoltre decidere in merito ad un'azione avviata da un'associazione di consumatori francese, secondo la procedura prevista dal regolamento (Ue) n. 788/2019 del Parlamento europeo e del Consiglio del 17 aprile 2019, riguardante l'iniziativa dei cittadini, nella quale si chiede di imporre l'obbligo di adozione generalizzata di un sistema di etichettatura semplificata sui prodotti alimentari denominato « Nutri-score». Tale sistema è stato registrato presso l'Ufficio dell'Unione europea per la proprietà intellettuale (Euipo) dall'Agenzia francese per la sanità pubblica (Ansp);
    il sistema « Nutri-score», sviluppato da un gruppo di ricercatori universitari francesi sulla base delle tabelle nutrizionali della Food standards Agency del Regno Unito, è stato adottato in Francia nell'ottobre 2017. Esso fornisce ai prodotti alimentari un punteggio in base alla quantità di nutrienti contenuti in 100 grammi di prodotto e consiste in un logo a colori composto da cinque lettere, dalla lettera «A», abbinata al colore verde scuro, per indicare la valutazione migliore, alla lettera «E», dal colore rosso, per indicare la peggiore;
    esattamente come la proposta che l'Assemblea dell'Onu ha «bocciato», il sistema « Nutri-score» deve considerarsi fuorviante e ingannevole per i consumatori, poiché prende in considerazione il singolo prodotto e non esprime, al contrario, l'equilibrio nutrizionale che va ricercato tra i diversi alimenti che compongono la dieta giornaliera. Tale sistema a colori di ispirazione semaforica è già in vigore, sotto varie forme, oltre che in Francia e in Gran Bretagna, anche in Belgio, Spagna, Germania e Svizzera e sta per entrare in vigore anche in Olanda;
    il sistema « Nutri-score» rischia di incidere negativamente su alcuni prodotti di qualità del made in Italy: i salumi sarebbero classificati come alimenti da consumare con attenzione o sconsigliati (lettere «D» ed «E», rispettivamente arancione e rosso), il Pecorino sarebbe sconsigliabile, il Parmigiano reggiano, il Gorgonzola, il Crudo di Parma e il Prosciutto San Daniele, riceverebbero la «D», l'olio di oliva e la mozzarella la lettera «C» (consumare con parsimonia);
    una decisione dell'Unione europea in favore dell'adozione del sistema « Nutri-score» imporrebbe di introdurre etichette a connotazione sfavorevole su prodotti alimentari sani e da secoli presenti sulle tavole italiane. Si favorirebbero invece prodotti artificiali di cui, in alcuni casi, non è nota neanche la ricetta, ma che rispondono a requisiti «nutrizionali» astrattamente ritenuti corretti. Significa assegnare un segnale verde alla Diet Coke e un cartellino rosso, invece, a una fetta di prosciutto. Tale decisione sarebbe non solo sbagliata ma, da un punto di vista scientifico, fuorviante e completamente priva di fondamento;
    una ricerca Nomisma del 2015 sugli effetti dell'introduzione delle «etichette a semaforo» nel mercato inglese ha evidenziato un significativo calo nelle vendite e nelle quote di mercato proprio dei prodotti tipici italiani, con perdite addirittura del 14 per cento per quanto riguarda il Parmigiano reggiano;
    il sistema « Nutri-score» presenta evidenti incongruenze che ingenerano dubbi e perplessità dal punto di vista scientifico e di conseguenza etico. La definizione stessa dei punteggi appare arbitraria e nessuno studio indipendente supporta le astrazioni logiche o le assimilazioni temerarie che tale metodologia presenta:
     a) solo le proteine e le fibre vengono considerati elementi nutritivi positivi senza tener conto di tutti gli altri micronutrienti, confondendo così le componenti nutritive con gli alimenti (proteine con carne e fibre con frutta e verdura);
     b) commisurare il valore « Nutri-score» a 100 grammi o 100 millilitri di prodotto significa ingenerare confusione quando le quantità pro die sono largamente inferiori, come per esempio per l'olio extravergine di oliva;
     c) non considerare nel computo del « Nutri-score» le quantità di acidi grassi insaturi significa misconoscere il valore e la capacità de-tossificante di questi grassi peraltro largamente presenti nella comune dieta tipicamente mediterranea (noci, pesce e altro);
     d) non esiste un algoritmo speciale per il calcolo del « Nutri-score» della carne, che è anche ad alto contenuto di proteine e microelementi importanti, come lo zinco, il selenio o la vitamina B12 o per il pesce, ricco di acidi grassi insaturi;
     e) appare singolare l'attribuzione di punteggi migliorativi a frutta e verdura priva di qualsivoglia riferimento scientifico degno di questo nome: in questo modo si migliora la valutazione di prodotti meno sani in termini di nutrizione, traendo in inganno il consumatore; ad esempio una pizza industriale surgelata farcita con verdure potrebbe avere un punteggio positivo migliore rispetto a preparazioni meno composite. Questa impostazione spinge verso l'immissione sul mercato di «cibi truciolato», nei quali gli elementi positivi vengono usati per innalzare il punteggio di elementi deteriori;
     f) i prodotti integrali, che notoriamente sono considerati benefici dal punto di vista nutrizionale, non godono di un metodo di calcolo specifico;
     g) in termini più generali, se il « Nutri-score» è stato costruito per essere integrato a livello europeo, deve quindi considerare tutte le linee guida nazionali (e non solo quelle di un singolo Stato membro) e fornire raccomandazioni allineate che non ingannino il consumatore;
     h) etichette pregiudiziali e parziali come il « Nutri-score» rappresentano un modello culturale di «imposizione» alimentare simile all'introduzione nella legislazione nazionale di tasse «etiche» come la sugar tax, che è completamente scollegata dalle necessità, se si considera che l'Italia è tra i Paesi europei ove l'incidenza dell'obesità è minore;
    come correttamente osservato nella mozione unitaria 1-00094, approvata dalla Camera l'11 dicembre 2018, che impegnava il Governo pro tempore a difendere il settore agroalimentare italiano in sede Onu e nell'ambito dell'Unione europea, nonché a contrastare l'ulteriore diffusione dell'etichettatura a semaforo sui prodotti alimentari, in favore della corretta informazione in etichetta, l'iniziativa francese, oggi come allora, potrebbe danneggiare la Francia stessa, un Paese che, in maniera del tutto analoga all'Italia, vanta numerosi prodotti agroalimentari tradizionali e tipici. Non a caso i produttori francesi di formaggi Dop si sono schierati contro il sistema « Nutri-score»;
    ove accolta, la scelta del sistema « Nutri-score» minerebbe il patrimonio culturale che è alla base della dieta mediterranea, che ha consentito all'Italia di conquistare il primato della percentuale più alta di ultraottantenni in Europa, davanti a Grecia e Spagna, ma anche una speranza di vita che è tra le più alte a livello mondiale, pari a 80,6 anni per gli uomini e a 85 anni per le donne. L'Italia, peraltro, è il terzo Paese meno obeso di tutta l'area Ocse e il più sano al mondo secondo la classifica « Bloomberg health index» stilata nel 2017;
    la qualità del modello alimentare italiano, tra l'altro, è stata riconosciuta anche con l'iscrizione della dieta mediterranea nella lista del Patrimonio culturale immateriale dell'umanità dell'Unesco il 16 novembre 2010. In termini ambientali, gli indicatori, quale quello della «impronta ecologica», mostrano come la dieta mediterranea abbia un minore impatto in termini di consumo del territorio e di consumo di risorse, oltre a un minor costo di produzione degli alimenti (4 euro giornalieri pro capite, rispetto ai 6 degli Stati Uniti);
    il Governo italiano ha manifestato l'intenzione di presentare alla Commissione europea la proposta di un'etichettatura alternativa detta «a batteria», frutto di un lavoro cui hanno contribuito i Ministeri della salute, degli affari esteri e della cooperazione internazionale, delle politiche agricole alimentari e forestali e dello sviluppo economico, tramite il quale si favorisce una dieta varia che non escluda alcun alimento, ma ne consente il consumo secondo frequenze e porzioni adeguate. Con riferimento alla porzione del prodotto selezionato, la parte carica della batteria indica la percentuale di energia, grassi, grassi saturi, zuccheri e sale da essa apportata, rispetto alla quantità giornaliera di assunzione raccomandata. Il sistema «a batteria» ha il merito di agevolare la scelta dei consumatori, attraverso indicazioni chiare e di facile comprensione. Si pongono dei tetti e non dei divieti,

impegna il Governo:

1) ad attivarsi, con tutti gli strumenti a disposizione, presso l'Unione europea, in sede di revisione e armonizzazione della normativa relativa all'etichettatura sul contenuto e sull'origine degli alimenti, per contrastare la diffusione dell'etichettatura a semaforo sui prodotti alimentari, secondo il modello proposto dal sistema « Nutri-score», in quanto eccessivamente semplificatorio, fuorviante e legato a contestabili modelli nutrizionali propugnati dalle multinazionali agroalimentari;

2) ad attivarsi, nella medesima sede, affinché si tenga in adeguata considerazione la proposta italiana dell'etichettatura «a batteria» come sistema da preferire nell'ottica di tutela della salute dei cittadini europei e della corretta informazione nutrizionale dei consumatori;

3) a difendere, con la massima determinazione, il settore agroalimentare italiano in tutte le sedi politiche e diplomatiche internazionali e nell'ambito dell'Unione europea, promuovendo altresì l'adozione di modelli di etichettatura che identifichino e valorizzino i prodotti agroalimentari tutelati dall'Unione europea, in considerazione del fatto che essi rappresentano il valore identitario, storico e culturale di ogni Paese;

4) ad adoperarsi, sia in termini politici che economici, per diffondere i valori della dieta mediterranea, riconosciuta a livello mondiale dall'Unesco come bene immateriale transnazionale, promuovendo, sia in sede europea che internazionale e globale, il riconoscimento dell'importanza delle specificità alimentari nazionali ed il loro valore culturale, oltre che alimentare;

5) a promuovere campagne per incoraggiare regimi alimentari equilibrati in Italia, dove siano presenti tutti gli alimenti salutari della dieta italiana.
(1-00325) «Paolo Russo, Nevi, Spena, Brunetta, Caon, Sandra Savino, Fasano, Polidori, Fiorini, Squeri».