ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00322

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 299 del 04/02/2020
Abbinamenti
Atto 1/00193 abbinato in data 04/02/2020
Atto 1/00321 abbinato in data 04/02/2020
Firmatari
Primo firmatario: MELONI GIORGIA
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 04/02/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BELLUCCI MARIA TERESA FRATELLI D'ITALIA 04/02/2020
LOLLOBRIGIDA FRANCESCO FRATELLI D'ITALIA 04/02/2020
GEMMATO MARCELLO FRATELLI D'ITALIA 04/02/2020
RAMPELLI FABIO FRATELLI D'ITALIA 04/02/2020
DEIDDA SALVATORE FRATELLI D'ITALIA 04/02/2020
FERRO WANDA FRATELLI D'ITALIA 04/02/2020
BUTTI ALESSIO FRATELLI D'ITALIA 04/02/2020
DE CARLO LUCA FRATELLI D'ITALIA 04/02/2020
FOTI TOMMASO FRATELLI D'ITALIA 04/02/2020
TRANCASSINI PAOLO FRATELLI D'ITALIA 04/02/2020
ACQUAROLI FRANCESCO FRATELLI D'ITALIA 04/02/2020
BALDINI MARIA TERESA FRATELLI D'ITALIA 04/02/2020
BIGNAMI GALEAZZO FRATELLI D'ITALIA 04/02/2020
BUCALO CARMELA FRATELLI D'ITALIA 04/02/2020
CAIATA SALVATORE FRATELLI D'ITALIA 04/02/2020
CARETTA MARIA CRISTINA FRATELLI D'ITALIA 04/02/2020
CIABURRO MONICA FRATELLI D'ITALIA 04/02/2020
CIRIELLI EDMONDO FRATELLI D'ITALIA 04/02/2020
DELMASTRO DELLE VEDOVE ANDREA FRATELLI D'ITALIA 04/02/2020
DONZELLI GIOVANNI FRATELLI D'ITALIA 04/02/2020
FRASSINETTI PAOLA FRATELLI D'ITALIA 04/02/2020
GALANTINO DAVIDE FRATELLI D'ITALIA 04/02/2020
LUCASELLI YLENJA FRATELLI D'ITALIA 04/02/2020
MANTOVANI LUCREZIA MARIA BENEDETTA FRATELLI D'ITALIA 04/02/2020
MASCHIO CIRO FRATELLI D'ITALIA 04/02/2020
MOLLICONE FEDERICO FRATELLI D'ITALIA 04/02/2020
MONTARULI AUGUSTA FRATELLI D'ITALIA 04/02/2020
OSNATO MARCO FRATELLI D'ITALIA 04/02/2020
PRISCO EMANUELE FRATELLI D'ITALIA 04/02/2020
RIZZETTO WALTER FRATELLI D'ITALIA 04/02/2020
ROTELLI MAURO FRATELLI D'ITALIA 04/02/2020
SILVESTRONI MARCO FRATELLI D'ITALIA 04/02/2020
VARCHI MARIA CAROLINA FRATELLI D'ITALIA 04/02/2020
ZUCCONI RICCARDO FRATELLI D'ITALIA 04/02/2020


Stato iter:
04/02/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
INTERVENTO GOVERNO 04/02/2020
Resoconto ZAMPA SANDRA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SALUTE)
 
DICHIARAZIONE VOTO 04/02/2020
Resoconto ROSTAN MICHELA LIBERI E UGUALI
Resoconto DE FILIPPO VITO ITALIA VIVA
Resoconto BELLUCCI MARIA TERESA FRATELLI D'ITALIA
Resoconto CARNEVALI ELENA PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto NOVELLI ROBERTO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Resoconto IEZZI IGOR GIANCARLO LEGA - SALVINI PREMIER
Resoconto IANARO ANGELA MOVIMENTO 5 STELLE
 
PARERE GOVERNO 04/02/2020
Resoconto ZAMPA SANDRA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SALUTE)
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 04/02/2020

DISCUSSIONE IL 04/02/2020

PROPOSTA RIFORMULAZIONE IL 04/02/2020

IN PARTE ACCOLTO E IN PARTE NON ACCOLTO IL 04/02/2020

PARERE GOVERNO IL 04/02/2020

VOTATO PER PARTI IL 04/02/2020

IN PARTE APPROVATO E IN PARTE RESPINTO IL 04/02/2020

CONCLUSO IL 04/02/2020

Atto Camera

Mozione 1-00322
presentato da
MELONI Giorgia
testo di
Martedì 4 febbraio 2020, seduta n. 299

   La Camera,

   premesso che:

    il fentanyl è un oppiaceo sintetico, sintetizzato per la prima volta nel 1960 da Paul Janssen, usato come potente antidolorifico per la gestione del dolore, specialmente quello oncologico (l'Organizzazione mondiale della sanità lo ha inserito nella lista di farmaci essenziali per il trattamento dei tumori in stadio avanzato), mentre in combinazione con altre sostanze viene impiegato come anestetico;

    la via di somministrazione più comune in caso di analgesia è quella transdermica, ossia tramite cerotti da applicare sulla pelle e, grazie alla possibilità di rilascio controllato, il fentanyl è divenuto l'oppiaceo più comune nella pratica clinica, dove la sua gestione è sotto strettissimo controllo medico dati i potenti effetti, tanto efficaci quanto pericolosi: si stima che la dose letale per l'essere umano sia 2 milligrammi;

    i Centers for disease control and prevention (Cdc) americani lo definiscono da 50 a 100 volte più potente della morfina, mentre l’European monitoring centre for drugs and drug addiction gli attribuisce una potenza almeno 80 volte superiore alla morfina: basta poco per superare la soglia del sovradosaggio e sperimentare i suoi effetti più rischiosi, come la depressione respiratoria, le allucinazioni e l'overdose, che può portare anche al coma, all'arresto cardiaco o allo shock anafilattico e alla morte;

    ben presto, questo potente oppiaceo è stato intercettato dal mercato della produzione e commercio illegale, utilizzato come sostituto dell'eroina, in primis e, più recentemente, è entrato anche nel giro della cocaina;

    in particolare, per il suo costo concorrenziale, i grossisti della droga usano il fentanyl o le molecole derivate per potenziare eroina, cocaina e metanfetamine, aumentando però il rischio di overdose per la difficoltà di dosare sostanze così potenti;

    il mercato illegale, poi, offre altri prodotti di sintesi derivati dal fentanyl, alcuni dei quali molto più potenti e pericolosi e, secondo i dati ad oggi disponibili, i derivati del fentanyl usati come sostanze stupefacenti sono più di 50: tra questi il più potente è il Carfentanil, con un effetto analgesico pari a 10 mila volte quello della morfina (come farmaco ha trovato largo impiego nella pratica veterinaria per immobilizzare animali di grandi dimensioni, come gli elefanti);

    il principale produttore illegale secondo le autorità internazionali è la Cina, mentre il principale mercato di riferimento è quello degli Stati Uniti;

    a preoccupare di più sono proprio i dati relativi alle morti per overdose da oppiacei sintetici diversi dal metadone, quindi anche fentanyl e suoi derivati illegali: dal 2016 al 2017, i Centers for disease control and prevention (Cdc) americani hanno registrato un aumento dei decessi del 47 per cento e nel 2017 le morti sono state circa 28.400;

    sempre secondo i Cdc nel 2018 il fentanyl è stato l'oppioide che ha causato il maggior numero di morti per overdose in Usa e i sequestri di oppiacei sintetici illegali da parte delle autorità crescono costantemente, tanto da aver portato le istituzioni ad addestrare gli agenti per evitare di entrare in contatto accidentale con la sostanza durante le operazioni e a munire le forze dell'ordine di dosi di naloxone nel caso debbano intervenire in emergenza nel tentativo di salvare qualcuno in overdose;

    anche in Italia, l'allarme fentanyl è stato lanciato decine di volte, accompagnato dal sospiro di sollievo per il fatto che il nostro Paese, e buona parte dell'Europa, non fosse ancora stato raggiunto dal contagio rappresentato da una sostanza che negli Stati Uniti provoca circa 130 morti al giorno;

    benché i decessi per overdose in Italia siano in crescita, gli oppioidi sintetici sono rimasti finora ai margini del dibattito, visti i rari casi accertati della comparsa delle nuove sostanze sul territorio nazionale;

    nell'ultimo anno, però, una notizia ha fatto scattare il campanello d'allarme circa l'incremento della presenza delle cosiddette nuove droghe dentro i confini nazionali: il 25 febbraio 2019 i Nas, nell'ambito di una complessa operazione di controllo sul dark web dopo alcune segnalazioni di overdose non legate all'assunzione di eroina, hanno infatti sequestrato 20 grammi di una «miscela psicoattiva altamente tossica», che in quella forma non era mai stata rinvenuta nel continente e il quantitativo sarebbe stato sufficiente per fabbricare fino a 20 mila dosi. Quello sequestrato è un oppioide sintetico della famiglia dei Fentanili, una miscela in polvere composta da un derivato del fentanyl miscelato con un'altra sostanza non psicoattiva;

    a livello mondiale sono state individuate quasi cento molecole con una struttura analoga a quella del fentanyl, e il numero tende a crescere velocemente a causa della continua ricerca operata dai laboratori illegali. Nel corso di un meeting internazionale organizzato dall'Unodc (United Nations Office on Drugs and Crime con sede a Vienna) nel dicembre scorso, autorevoli esponenti hanno stimato che la famiglia dei Fentanili potrà crescere ben oltre le 2 mila varianti nel prossimo futuro;

    come denunciato dal professore Riccardo Gatti, direttore Dipartimento interaziendale Area Dipendenze – Asst Santi Paolo e Carlo di Milano, «In Italia, per quanto riguarda la diffusione di fentanyl e derivati, di produzione clandestina, siamo ancora in una situazione di incertezza, se si considera che il primo caso conosciuto di overdose dovuta a un analogo del fentanyl (Ocfentanyl), risale al 2017 ma è stato segnalato nel 2018 in quanto, sino ad allora, era stato considerato come un decesso collegato all'eroina e non abbiamo dati a riguardo perché i laboratori di analisi difficilmente sono attrezzati per andare oltre la ricerca delle droghe “classiche”»;

    i 18 mesi necessari per scoprire che l’Ocfentanyl, e non l'eroina, aveva provocato il decesso «zero» in Italia, sono emblematici della situazione ed anche dei problemi tecnici oggettivi collegati alla individuazione di queste sostanze;

    a confermare l'ormai accertata esistenza del fenomeno anche nel mercato italiano, è la comunicazione di allerta diramata dal Ministero della salute circa la «possibilità di presenza sul territorio italiano di derivati del fentanyl e di eroina ad alta potenza»;

    il 21 febbraio 2019 il sistema nazionale di allerta precoce dell'istituto superiore di sanità (Iss) ha ricevuto una segnalazione da parte del reparto investigazioni scientifiche dei carabinieri di Roma: i Nas hanno sequestrato un plico postale e una bustina trasparente contenente 12,27 grammi di polvere bianca. Le analisi hanno portato all'individuazione per la prima volta in Italia di due molecole appartenenti al gruppo dei fentanili, non inserite nelle tabelle della normativa italiana;

    nel documento del sistema di allerta precoce si legge: «I sequestri di fentanili sotto forma di polveri avvenuti in Europa hanno interessato quantità variabili tra il milligrammo ed il chilogrammo»;

    nella comunicazione del Ministero si riporta una serie di importanti operazioni avvenute a inizio 2019: a Udine il 17 marzo è stato trovato un blister del farmaco «Abstral» abbandonato sul pavimento di un locale, il cui principio attivo è l'ossicodone, un altro analgesico oppioide commercializzato dentro molti farmaci e fentanyl; a marzo a Roma è stata sequestrata una compressa di colore rosa e un frammento di compressa di colore bianco, contenenti ossicodone; ad aprile di nuovo nella capitale è stata intercettata una busta per corrispondenza contenente altri due derivati del fentanyl non previsti dalla legge; l'1 maggio in provincia di Campobasso durante un controllo stradale un ragazzo di 26 anni è stato trovato in possesso di sostanza polverulenta color beige con dentro principi attivi derivati della morfina;

    la missiva del Ministero della salute prosegue con altri esempi e si chiude con una richiesta chiara: avvisare del pericolo imminente relativo alla circolazione in Italia di derivati del fentanyl ed eroina ad elevato tenore di principio attivo;

    in particolare, il Ministero chiede di avvisare i pazienti dei SerD, i dipartimenti delle dipendenze, le comunità terapeutiche, le unità mobili di strada che girano di notte nelle città;

    è qui che il sistema socio-sanitario italiano comincia a mostrare tutte le sue criticità culturali, prima ancora che operative, perché è altamente improbabile che il ragazzo fermato a Campobasso sia il paziente di un SerD o di una comunità o un frequentatore abituale dell'ormai noto boschetto di Rogoredo;

    il problema culturale dell'immaginare il «drogato» solo come tossicodipendente da sostanze illegali e come una persona che vive sempre e soltanto ai margini della società, quando così non è più, o forse non lo è mai stato, impedisce all'intero sistema di controllo, informazione, prevenzione, cura e trattamento di affrontare nel complesso la problematica in modo efficace ed efficiente;

    il mondo delle dipendenze, illegali e legali, è in perenne evoluzione, al contrario delle Istituzioni Nazionali che se ne dovrebbero occupare, per troppo tempo contrassegnate da un colpevole immobilismo;

    in questi anni, l'intero «problema droghe e dipendenze patologiche», in generale, è stato scarsamente attenzionato e si è andata diffondendo la cultura dello «sballo» e la normalizzazione dell'uso di droghe, deriva diseducativa che sta caratterizzando soprattutto i più giovani;

    l'attuale problematica, correlata alla diffusione dell'uso illegale del fentanyl in Italia, rientra nell'allarmante aumento dell'uso di droghe, legali e illegali, e, in particolare, nel fenomeno della polidipendenza, cioè l'uso combinato di più sostanze psicotrope – cannabinoidi, alcol, cocaina, psicofarmaci, eroina e altro – spesso nell'ambito di contesti ludico-ricreativi; oggi sono molte le persone che si lasciano trascinare in questa condizione, anche tra le nuove generazioni;

    secondo i dati forniti dall'ultima relazione annuale al Parlamento sul fenomeno delle tossicodipendenze in Italia, che analizza i dati relativi all'anno 2018, lo scenario che si apre a seguito della lettura trasversale delle informazioni raccolte riflette un fenomeno in evoluzione, dove sembra essere in atto una trasformazione verso mercati molto più compositi, complessi e mutevoli;

    questo nuovo scenario si riflette inevitabilmente e direttamente sulle modalità di consumo che virano verso le sostanze sintetiche, il poliutilizzo e il consumo costante ma con modalità occasionali che cambiano secondo i contesti: la globalizzazione, l'interscambio delle merci, la mobilità delle persone e i progressi tecnologici hanno rimodellato disponibilità, scelte e utilizzi e, conseguentemente, si modificano i problemi sociali, sanitari e di sicurezza a essi associati;

    uno dei dati più inquietanti che emerge dalla relazione è che nel 2018 i decessi legati al consumo di stupefacenti sono stati 334, il 12,8 per cento in più rispetto ai 296 dell'anno precedente, con una quota particolarmente rilevante (+92 per cento) tra le donne over 40;

    come si legge nella Relazione, una tra le più importanti, sfide per le politiche nazionali in materia di sostanze stupefacenti consiste nell'individuare gli strumenti adatti a fornire una risposta rapida ed efficace allo sviluppo di un mercato dinamico come quello delle nuove sostanze psicoattive, che imitano gli effetti di sostanze illegali già note: le cosiddette NPS – nuove sostanze psicoattive (che comprendono, ad esempio, cannabinoidi, catinoni e oppioidi sintetici);

    la velocità di comparsa di queste nuove molecole, la vendita tramite siti web e il fatto che le informazioni disponibili su effetti e danni derivati dall'uso siano limitate, continueranno a costituire gli elementi- chiave alla base di importanti sfide per la salute pubblica e per le politiche pubbliche di settore nei prossimi anni;

    nello specifico delle dipendenze da sostanze, i dati elaborati dal Dipartimento per le politiche antidroga sono confermati da quelli riportati dalla relazione europea sulla droga del 2019, redatta dall'Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze (O.e.d.t.), che certificano, anch'essi, come in Italia il consumo di sostanze stupefacenti sia costantemente in crescita. Infatti, la nostra Nazione è drammaticamente al terzo posto in Europa per uso di cannabis e al quarto posto per uso di cocaina;

    nei luoghi di spaccio, sia reali che virtuali attraverso internet, circolano novantadue tipi di droghe sintetiche e si registrano sei morti per overdose ogni sette giorni; tale dato in realtà appare assolutamente sottostimato a causa di un sistema di monitoraggio non capillare e della mancanza di una rilevazione delle morti correlate all'uso della droga;

    Fratelli d'Italia, da sempre, denuncia come le risorse attualmente messe a disposizione del sistema socio-sanitario non siano appropriate e correttamente dimensionate per combattere l'attuale allarmante diffusione delle droghe e delle dipendenze in Italia e lo sviluppo di una «nuova» ondata di uso di oppioidi e l'inarrestabile dilagare delle nuove sostanze psicoattive di origine sintetica di cui il fentanyl è un pericoloso esempio;

    in Italia c'è una situazione di oggettiva e rischiosa debolezza in questo ambito e sarebbe doveroso e opportuno che le attività di prevenzione e di prossimità con le situazioni a rischio agissero tenendo conto di questo nuovo pericolo, anche informando i consumatori della aumentata possibilità di overdose;

    in questo scenario, gli interventi di prevenzione rivestono un ruolo fondamentale, in particolar modo in ambito scolastico, per l'importanza dell'azione preventiva precoce, specie in termini educativi e per identificare tempestivamente i comportamenti a rischio e le condizioni di vulnerabilità psico-comportamentale, anche a livello territoriale e non solo nazionale;

    rispetto ad altri Nazioni, l'Italia possedeva una delle più strutturate reti di servizi sanitari pubblici per la cura delle persone con dipendenze, ma tale sistema, figlio della guerra alla droga di molti anni fa, è stato abbandonato dalle istituzioni e oggi il nostro Paese si ritrova con un sistema di intervento superato dall'evoluzione delle sostanze e del mercato;

    oggi i SerD non sono più in grado di prendere in carico altri pazienti, né sono in grado di elaborare offerte per nuove tipologie di pazienti perché sono sovraccarichi. Mancano le risorse, manca il personale che viene sostituito solo in minima parte e, in particolare, come sottolineato in numerose audizioni in Parlamento da FederSerD, c'è una carenza cronica di psicologi e di educatori;

    le comunità terapeutiche patiscono sempre più l'assenza dell'adeguato supporto da parte delle Istituzioni; con il decentramento, infatti, ogni regione ha introdotto regole diverse in ambito sociale e sanitario, dando origine a evidentissime disparità su tutto il territorio nazionale nell'accreditamento delle comunità e, di conseguenza, sull'omogeneità e capillarità del sistema dei servizi. In molte zone mancano completamente strutture specializzate per le diverse tipologie di dipendenza, malgrado il costante e generoso impegno degli operatori;

    è necessario il superamento dell'attuale frammentarietà per fare posto a un quadro unitario di azioni dal quale far scaturire una pluralità di interventi, a diverso livello ma coerenti tra loro;

    in un periodo in cui si promuove costantemente la legalizzazione e liberalizzazione della cannabis, sostanza di cui sono dimostrati i danni per la salute in termini cognitivi, mnestici, di coordinamento motorio e di aumentata probabilità di sviluppare una psicopatologia grave, unitamente alla predisposizione da un punto di vista sociale e biologico all'uso di altre sostanze stupefacenti, è indispensabile puntare sulla prevenzione e sulla diffusione di una cultura educativa che promuova la vita libera dalle droghe e da ogni forma di dipendenza patologica;

    il confronto con gli esperti ha evidenziato che il problema deve essere affrontato da un lato sul piano della sicurezza e del contrasto allo spaccio e al traffico di droghe, e, dall'altro, sul versante degli interventi di informazione, prevenzione, cura, trattamento e reinserimento sociale e lavorativo, coinvolgendo e destinando maggiori e più adeguate risorse alle forze dell'ordine, al servizio pubblico, alle comunità terapeutiche e agli enti del terzo settore;

    dopo aver analizzato la complessità del fenomeno droghe e dipendenze patologiche in Italia, nel solco del quale la diffusione del fentanyl ne è indicatore tra gli altri dell'evidente allarme sociale, appare evidente come si renda urgente l'intervento del legislatore al fine di garantire un'azione di sistema strutturata e capillare in grado di contrastare l'aumento delle dipendenze patologiche in Italia, le quali mettono a rischio la salute delle persone di qualsiasi fascia d'età, ancor più in età evolutiva, e l'equilibrio della famiglia,

impegna il Governo:

1) a promuovere campagne informative nazionali di contrasto delle droghe in particolare di origine sintetica di nuova diffusione come il fentanyl, e delle dipendenze comportamentali più in generale, attraverso i mezzi di comunicazione radiotelevisivi pubblici e privati, attraverso la stampa quotidiana e periodica, attraverso la comunicazione on line, nonché attraverso pubbliche affissioni e servizi telefonici e telematici di informazione e di consulenza;

2) a convocare la Conferenza nazionale sulle politiche antidroga, ottemperando al dettato dell'articolo 1, comma 15, del Testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 9 ottobre 1990, n. 309, costruita in forma di consensus conference, al fine di analizzare i problemi connessi alla diffusione delle sostanze stupefacenti e psicotrope e di origine sintetica come il fentanyl, e di individuare eventuali correttivi alla legislazione antidroga dettate dall'esperienza applicativa;

3) ad adottare iniziative per istituire nuovamente il Fondo nazionale per la lotta alla droga, introdotto dalla legge 18 febbraio 1999, n. 45, e poi confluito nel fondo indistinto per le politiche sociali, quale elemento imprescindibile per garantire percorsi educativi, preventivi, di cura, trattamento e reinserimento socio-lavorativo strutturati, e non «interventi spot», nell'ambito delle dipendenze patologiche da droghe e da sostanze stupefacenti sintetiche di nuova diffusione come il fentanyl;

4) ad adottare iniziative di competenza per garantire l'operatività della Consulta degli esperti e degli operatori sociali prevista dall'articolo 132 del decreto del Presidente della Repubblica 9 ottobre 1990, n. 309, al fine di esaminare temi e problemi connessi alla prevenzione e al recupero dalle tossicodipendenze, e alla prevenzione e alla cura dalle dipendenze comportamentali, con riguardo, altresì, all'attuale allarme correlato alla diffusione di sostanze stupefacenti sintetiche di nuova diffusione come il fentanyl;

5) a potenziare il Dipartimento per le politiche antidroga presso la Presidenza del Consiglio dei ministri e a convocare un tavolo interministeriale con le associazioni di categoria e le regioni, al fine di coordinare un'azione di sistema volta al contrasto della diffusione di droghe e di sostanze stupefacenti sintetiche di nuova diffusione come il fentanyl;

6) ad adottare iniziative per riformare il Testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 9 ottobre 1990, n. 309, al fine di adeguare la normativa e il sistema dei servizi all'attuale fenomeno delle dipendenze patologiche e alla nuova diffusione delle droghe e di sostanze stupefacenti sintetiche di nuova diffusione come il fentanyl;

7) ad aggiornare costantemente le «Tabelle delle sostanze stupefacenti e psicotrope» previste dal decreto del Presidente della Repubblica 9 ottobre 1990, n. 309, e i correlati strumenti di rilevazione dei laboratori di analisi per consentire alle forze di polizia la rilevazione e il controllo delle stesse;

8) ad analizzare l'impatto dell'applicazione dell'articolo 75 del decreto del Presidente della Repubblica 9 ottobre 1990, n. 309, valorizzando dati aggiornati sulle segnalazioni, sui formali inviti a non fare più uso di sostanze, sui programmi terapeutici avviati, interrotti o conclusi, sulle sanzioni irrogate e sui casi di recidiva;

9) a raccogliere e diffondere le «buone prassi» attivate a livello territoriale dal Servizio sociale professionale delle prefetture con finalità dissuasive, relative ai protocolli e alle sperimentazioni in rete;

10) ad attivare corsi di formazione rivolti al personale deputato alle attività di controllo di cui al decreto del Presidente della Repubblica 9 ottobre 1990, n. 309, che valorizzino una corretta relazione con le persone di minore età;

11) a garantire un'adeguata informazione e formazione specifica rivolta alle forze dell'ordine per la corretta e tempestiva gestione del fentanyl, al fine di assicurare l'incolumità del personale che si può trovare ad entrare in contatto con tale sostanza stupefacente, estremamente pericolosa e ad alto rischio di overdose;

12) a promuovere la sperimentazione di percorsi di cura innovativi ed efficaci, in particolare per gli utilizzatori di sostanze stupefacenti sintetiche e per i poliassuntori, al fine di contenere la rapida crescita dei danni socio-sanitari rilevati negli ultimi anni.
(1-00322) «Meloni, Bellucci, Lollobrigida, Gemmato, Rampelli, Deidda, Ferro, Butti, Luca De Carlo, Foti, Trancassini, Acquaroli, Baldini, Bignami, Bucalo, Caiata, Caretta, Ciaburro, Cirielli, Delmastro Delle Vedove, Donzelli, Frassinetti, Galantino, Lucaselli, Mantovani, Maschio, Mollicone, Montaruli, Osnato, Prisco, Rizzetto, Rotelli, Silvestroni, Varchi, Zucconi».