ATTO CAMERA

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/00675/011

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 18 del 20/06/2018
Firmatari
Primo firmatario: FASSINA STEFANO
Gruppo: LIBERI E UGUALI
Data firma: 20/06/2018
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
PASTORINO LUCA LIBERI E UGUALI 20/06/2018
CONTE FEDERICO LIBERI E UGUALI 20/06/2018
FORNARO FEDERICO LIBERI E UGUALI 20/06/2018


Stato iter:
20/06/2018
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 20/06/2018
Resoconto FASSINA STEFANO LIBERI E UGUALI
 
DICHIARAZIONE VOTO 20/06/2018
Resoconto BENAMATI GIANLUCA PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto FASSINA STEFANO LIBERI E UGUALI
 
INTERVENTO GOVERNO 20/06/2018
Resoconto CRIPPA DAVIDE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
 
PARERE GOVERNO 20/06/2018
Resoconto CRIPPA DAVIDE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
Fasi iter:

ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 20/06/2018

DISCUSSIONE IL 20/06/2018

ACCOLTO COME RACCOMANDAZIONE IL 20/06/2018

PARERE GOVERNO IL 20/06/2018

RINUNCIA ALLA VOTAZIONE IL 20/06/2018

CONCLUSO IL 20/06/2018

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/00675/011
presentato da
FASSINA Stefano
testo di
Mercoledì 20 giugno 2018, seduta n. 18

   La Camera,
   premesso che,
    il 2 maggio 2017 il Consiglio di Amministrazione di Alitalia, preso atto dell'esito del referendum con il quale i dipendenti del vettore hanno sonoramente bocciato il verbale di accordo stipulato il 13 aprile 2017 sul tavolo del governo tra azienda e sindacati, e quindi dell'impossibilità di procedere alla ricapitalizzazione della compagnia, aveva deciso all'unanimità di presentare l'istanza di ammissione alla procedura di amministrazione straordinaria;
    la suddetta bozza di accordo era stata concordata tra azienda e sindacati dopo settimane di trattative c scioperi, indetti allorquando il management dell'Alitalia aveva annunciato un piano di rilancio aziendale per gli anni 2017-2021 che prevedeva un aumento dei ricavi a fronte di un significativo taglio del costo del lavoro che avrebbe dovuto tradursi nel licenziamento di circa 2.500 lavoratori ed in un taglio fino al 32 per cento della loro retribuzione;
    con il loro verdetto le lavoratrici ed i lavoratori hanno detto no ai pesantissimi sacrifici imposti per la terza volta in meno di dieci anni, in assenza di un piano industriale credibile ed in permanenza di un management inadeguato;
    con decreto del MISE del 2 maggio 2017 la società Alitalia – Società Aerea Italiana Spa veniva ammessa alla procedura di amministrazione straordinaria, ai sensi degli articoli 1 e 2 del decreto-legge n. 347 del 2003 (cosiddetta legge Marzano);
    a margine dell'esito referendario il Ministro dell'economia e delle finanze dichiarava testualmente che: «la cosa più plausibile è che si vada verso un breve periodo di amministrazione straordinaria che si potrà concludere nel giro di 6 mesi o con una vendita parziale o totale degli asset di Alitalia oppure con la liquidazione», mentre contestualmente e su un altro versante, il Ministro del lavoro dichiarava: «Se con il commissariamento di Alitalia si deciderà per la messa in cassa integrazione di un numero più alto di lavoratori rispetto a quello previsto dal preaccordo bocciato dai lavoratori, e cioè circa 1.000, il Fondo del trasporto aereo potrebbe non avere le risorse per garantire gli ammortizzatori sociali avuti finora dai lavoratori della compagnia che dovrebbero quindi avere solo gli ammortizzatori ordinari»;
    il fallimento dell'azienda non è un destino irreversibile ed un intervento diretto dello Stato nel capitale della stessa potrebbe porla sul mercato in condizioni di minore debolezza e costruire le prospettive per un rilancio che certamente è difficile ma che andrebbe quantomeno tentato, alla stregua di quanto già ipotizzato in passato per l'Ilva per la quale Cassa depositi e prestiti sarebbe stata chiamata a partecipare ad una cordata finalizzata all'acquisizione di quell'azienda, in quanto asset importante per il nostro Paese;
    l'opzione è addirittura contemplata dalla Costituzione che agli articoli 43 e 47 rispettivamente recita: «A fini di utilità generale la legge può riservare originariamente o trasferire, mediante espropriazione e salvo indennizzo, allo Stato, ad enti pubblici o a comunità di lavoratori o di utenti determinate imprese o categorie di imprese, che si riferiscano a servizi pubblici essenziali o a fonti di energia o a situazioni.» e «La Repubblica... favorisce l'accesso al diretto ed indiretto investimento azionario nei grandi complessi produttivi del Paese»;
    l'amministrazione straordinaria è una procedura concorsuale con finalità conservative del patrimonio produttivo e di salvaguardia dell'occupazione di imprese insolventi che presentino concrete prospettive di recupero dell'equilibrio economico dell'attività imprenditoriale, che si svolge sotto la vigilanza del Ministero dello sviluppo economico, e che deve potersi realizzare alternativamente tramite tre possibili percorsi alternativi contemplati dall'articolo 27 del decreto legislativo n. 270 del 1999, come modificato dal decreto-legge n. 134 del 2008: il primo, sulla base di un programma di prosecuzione dell'esercizio dell'impresa di durata non superiore ad un anno («programma di cessione dei complessi aziendali»); il secondo, sulla base di un programma di risanamento di durata non superiore a due anni («programma di ristrutturazione»); il terzo, per le sole società operanti nel settore dei servizi pubblici essenziali (come nel caso di Alitalia) anche tramite la cessione di complessi di beni e contratti sulla base di un programma di durata non superiore ad un anno («programma di cessione dei complessi di beni e contratti»);
    tali previsioni sono state introdotte nel 2008, all'epoca della presentazione del cosiddetto Piano Fenice, al fine di rendere possibile la vendita immediata, ma solo parziale, di Alitalia alla cordata Cai. A seguito di quella modifica normativa, che consentiva la cosiddetta «vendita spezzatino», una parte consistente di Alitalia è rimasta nella mani della gestione commissariale (con circa 9 mila esuberi) ed ha cessato l'attività al fine di permettere alla nuova Alitalia Cai di acquisire nella sua interezza l'AirOne di Toto;
    l'ultima di queste previsioni, la cui finalità è quella di ripristinare una corretta gestione aziendale, che recuperi il valore dell'impresa e sia in grado di tutelare le dimensioni aziendali, i livelli occupazionali e gli interessi dei creditori dell'azienda commissariata, si applica alle imprese, come Alitalia, operanti nel settore dei servizi pubblici essenziali e per le quali, in conseguenza, lo stato di crisi non può essere imputato a scarsità della domanda da parte dei consumatori, ma esclusivamente a cattiva gestione. In caso di servizio pubblico essenziale, infatti, la domanda dei consumatori è certa e stabile nei suoi livelli, oppure crescente come nel caso del trasporto aereo, e non può esservi in conseguenza un eccesso di offerta da parte dell'impresa;
    una eventuale crisi non può pertanto che essere dovuta a cattiva gestione, una circostanza, quest'ultima che già da sola imporrebbe la necessità di introdurre nella disciplina giuridica la previsione di un'automatica attivazione dell'azione di responsabilità contro gli amministratori ed i componenti degli organi di controllo, previa verifica della sussistenza dei presupposti e previa presentazione della relativa istanza di autorizzazione al Ministero competente;
    se la crisi dell'azienda non può essere dovuta a crisi della domanda ma solo a cattiva gestione è inoltre opportuno impedirne la svendita, i ridimensionamenti gli spezzatini ed i falsi «esuberi», salvaguardandone l'integrità aziendale ed evitando che possa essere ceduta, ancorché intera, prima di una sua ristrutturazione da parte della gestione commissariale;
    impedendo la vendita a pezzi di un'azienda come Alitalia significa:
     a) rendere molto più difficile l'espulsione di personale (che non è in alcun modo in esubero nell'attuale perimetro aziendale ma lo diverrebbe inevitabilmente col suo ridimensionamento);
     b) neutralizzare tutte le proposte di acquisto di Alitalia presentate ai Commissari per specifiche parti dell'azienda e non per la sua interezza;
     c) annullare, di fatto, la procedura di cessione sin qui seguita imponendo di ripartire da zero, aprendo il percorso della ristrutturazione aziendale finalizzato a salvaguardarne le dimensioni e i livelli occupazionali,

impegna il Governo:

   a valutare l'opportunità di prevedere che, al fine di costruire una adeguata partnership industriale internazionale per Alitalia, promuoverne il rilancio come autonomo vettore nazionale e garantire l'integrità dell'insieme delle attività da essa svolte, lo Stato italiano, direttamente o tramite sue società controllate, entri nel capitale attraverso l'acquisizione da parte della Cassa depositi e prestiti di una quota significativa;
   a valutare l'opportunità di adottare iniziative normative atte a prevedere che in caso di imprese operanti nel settore dei servizi pubblici essenziali sottoposte ad amministrazione straordinaria, al fine di ripristinare una corretta gestione aziendale, che recuperi il valore dell'impresa e sia in grado di tutelare le dimensioni aziendali, i livelli occupazionali e gli interessi dei creditori dell'azienda commissariata, le stesse possano essere cedute esclusivamente a seguito della ristrutturazione economico-finanziaria, da attuarsi sulla base di un programma di risanamento di durata non superiore a due anni.
9/675/11. (Testo modificato nel corso della seduta) Fassina, Pastorino, Conte, Fornaro.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

trasporto aereo

servizio pubblico

protezione del consumatore