ATTO CAMERA

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/02779/022

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 431 del 24/11/2020
Firmatari
Primo firmatario: D'ORSO VALENTINA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 24/11/2020


Stato iter:
25/11/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 25/11/2020
MALPEZZI SIMONA FLAVIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO - (PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI)
Fasi iter:

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 24/11/2020

ACCOLTO IL 25/11/2020

PARERE GOVERNO IL 25/11/2020

RINUNCIA ALLA VOTAZIONE IL 25/11/2020

CONCLUSO IL 25/11/2020

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/02779/022
presentato da
D'ORSO Valentina
testo presentato
Martedì 24 novembre 2020
modificato
Mercoledì 25 novembre 2020, seduta n. 432

   La Camera,
   premesso che:
    il disegno di legge, all'esame dell'assemblea, dispone la conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 7 ottobre 2020, n. 125, recante misure urgenti connesse con la proroga della dichiarazione dello stato di emergenza epidemiologica da COVID-19 e per la continuità operativa del sistema di allerta COVID, nonché per l'attuazione della direttiva (UE) 2020/739 del 3 giugno 2020;
    il provvedimento in esame detta alcune disposizioni in materia di giustizia, con particolare riferimento al processo telematico, e alla partecipazione da remoto alle udienze civili;
    in questo momento di emergenza si riscontrano delle gravi criticità, specie di organizzazione, all'interno degli uffici giudiziari del territorio nazionale. Tra l'altro, nel mese di novembre in particolare, si stanno verificando numerosi disservizi consistenti in rallentamenti e interruzioni nella lavorazione dei depositi telematici nel processo civile (es. duplicazioni di depositi e rallentamenti nella ricezione della PEC), causando ritardi e disagi a tutti gli operatori della Giustizia nella gestione quotidiana degli adempimenti. I servizi funzionano a singhiozzo e per diversi giorni l'accesso alle cancellerie telematiche è stato praticamente precluso;
    gli avvocati sono in evidente affanno a causa della difficoltà di rispettare i termini di scadenza per il deposito degli atti difensivi, tanto che molti richiedono che si disponga ex lege addirittura una rimessione in termini generalizzata;
    a tutto ciò si aggiunga che il personale dipendente in presenza nelle cancellerie risulta ridotto anche a causa delle assenze legate al Covid o perché in smart working, ed è comprensibilmente sotto pressione non solo per la mole di arretrato accumulatosi in questo periodo emergenziale, ma anche per i predetti malfunzionamenti del sistema PCT verificatisi negli ultimi giorni. In molte cancellerie il personale è costretto a limitare, se non ad escludere, il ricevimento telefonico per dedicarsi esclusivamente alla ricezione dei depositi telematici e concentrarsi nelle verifiche e negli adempimenti conseguenti. D'altra parte, però, l'accesso fisico agli uffici è nei fatti quasi precluso ad avvocati, consulenti e cittadini a causa delle misure organizzative volte al contenimento del contagio da COVID-19; impedire agli stessi anche il ricevimento telefonico appare francamente oltremodo pregiudizievole al corretto e sereno esercizio del mandato professionale;
    è evidente che in un momento di grave emergenza come quello che stiamo vivendo, oltre ad implementare il servizio di digitalizzazione del mondo della giustizia, affinché funzioni in maniera corretta ed efficiente per permettere agli avvocati e al personale delle cancellerie di effettuare gli adempimenti tramite la modalità telematica, occorre anche provvedere ad una riorganizzazione degli stessi uffici giudiziari, in modo da continuare a garantire, per quanto possibile, un servizio completo al cittadino e agli operatori della giustizia. In merito a quest'ultimo aspetto, sarebbe opportuno provvedere ad una redistribuzione dei carichi di lavoro attraverso una rimodulazione dell'orario di lavoro, introducendo, previa concertazione con le rappresentanze sindacali del personale dipendente, una turnazione tra la mattina e il pomeriggio, sia con riguardo al personale che con riguardo alla tipologia dell'attività da svolgere. Potrebbe, ad esempio, prevedersi che le ore antimeridiane siano dedicate al ricevimento fisico, quando ancora consentito e solo per appuntamento, al ricevimento, telefonico e alle attività di supporto e ausilio dei magistrati in udienza, mentre nelle ore pomeridiane sarebbe opportuno concentrate le attività più propriamente interne di accettazione dei depositi telematici, trasmissioni di notifiche e comunicazioni e tutti gli adempimenti di cancelleria;
    peraltro, un'articolazione in due fasce orarie distinte sarebbe più rispondente alle esigenze di distanziamento all'interno delle cancellerie che non di rado si trovano in stanze piccole e poco arieggiate, specie nei mesi invernali, consentendo al contempo di aumentare il personale in presenza,

impegna il Governo

a valutare, attraverso gli uffici tecnici del competente Ministero della giustizia, previa concertazione con le rappresentanze sindacali del personale dipendente del settore, l'opportunità di provvedere, con idonee iniziative di propria competenza (contestualmente alla implementazione dei servizi telematici) alla riorganizzazione degli uffici giudiziari, attraverso una rimodulazione dell'orario di lavoro per contemperare le esigenze di distanziamento sociale e sicurezza, garantendo l'efficienza degli uffici giudiziari, nonché una riduzione della pressione sul personale dipendente ed il sereno svolgimento del mandato difensivo da parte degli avvocati.
9/2779/22D'Orso.