ATTO CAMERA

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/02700/066

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 406 del 12/10/2020
Firmatari
Primo firmatario: SQUERI LUCA
Gruppo: FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 12/10/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
DELLA FRERA GUIDO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 12/10/2020


Stato iter:
12/10/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 12/10/2020
Resoconto CASTALDI GIANLUCA SOTTOSEGRETARIO DI STATO ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO - (PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI)
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 12/10/2020
Resoconto SQUERI LUCA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
 
DICHIARAZIONE GOVERNO 12/10/2020
Resoconto CASTALDI GIANLUCA SOTTOSEGRETARIO DI STATO ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO - (PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI)
Fasi iter:

ACCOLTO COME RACCOMANDAZIONE IL 12/10/2020

PARERE GOVERNO IL 12/10/2020

DISCUSSIONE IL 12/10/2020

RINUNCIA ALLA VOTAZIONE IL 12/10/2020

CONCLUSO IL 12/10/2020

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/02700/066
presentato da
SQUERI Luca
testo di
Lunedì 12 ottobre 2020, seduta n. 406

   La Camera,
   premesso che:
    l'articolo 77 del provvedimento in esame proroga i crediti d'imposta relativo ai canoni di locazione commerciale riconosciuto dal decreto Rilancio (decreto-legge n. 34 del 2020, articolo 28) per il 60 per cento (50 per cento in taluni casi) dell'ammontare mensile del canone di locazione sia per gli immobili commerciali che per le attività turistiche. Gli oneri delle misure sin qui adottate hanno superato i 1.500 milioni di euro;
    nel settore del commercio l'onda d'urto causata dall'emergenza sanitaria è stata enorme in particolare per le città turistiche e molte imprese si sono viste costrette a chiudere per sempre. Al momento non ci sono dati nazionali che riepilogano la crisi del commercio indotta dal COVID-19, ma ci si trova di fronte a una miriade di eventi puntuali;
    a Roma un sondaggio realizzato per Confesercenti da SWG segnala che nel commercio e nella ristorazione, ci sono circa 90 mila imprese a rischio chiusura già da questo autunno, anche al netto di nuovi lockdown. Secondo la CNA, Roma sono a rischio 35 mila negozi e 100 mila posti di lavoro, dei quali 50 mila sarebbero già persi; FIPE-Confcommercio parla di un calo dei fatturati dei propri associati, in media, di circa il 40 per cento e denuncia ormai da mesi la necessità di ride finire gli accordi sui canoni di locazioni;
    a Firenze, il centro studi della CGIL stima una perdita di posti di lavoro tra i 70 mila e i 100 mila nel 2020, con conseguenze particolarmente dure per il commercio. L'associazione Ristoratori toscani afferma che, dei propri associati, entro marzo 2021 il 70 per cento sarà a casa. Sono a rischio le botteghe storiche di Ponte Vecchio, che pagano fitti a quattro zeri, per le quali si stanno facendo avanti gruppi stranieri;
    a Milano un'indagine di Confcommercio ha rivelato che il 30 per cento dei negozianti associati pensa che la propria attività potrebbe chiudere entro la fine del 2020;
    Confesercenti Campania parla di 20 mila saracinesche già chiuse. Altre 47 mila si avviano alla chiusura nei prossimi mesi;
    secondo l'Associazione «Piazza San Marco», a Venezia, un'attività su 4, tra quelle associate, ha chiuso;
    in particolare nelle tre città d'arte, Roma Firenze e Venezia le associazioni di settore puntano il dito contro i fitti commerciali, rimasti a livello pre lockdown;
    il credito d'imposta locazione sopra citato, è riferito alle somme pagate e dev'essere utilizzato entro la dichiarazione dei redditi dell'anno in cui e maturato. Pertanto è necessario pagare il fitto e poi attendere le scadenze fiscali per recuperarlo. Occorre considerare che in un anno di crisi le imposte da pagare sono molto basse, pertanto è alto il rischio, in particolare per le piccolissime imprese, che il credito d'imposta vada in parte perso. Tali condizioni, assieme alla difficoltà di cessione al locatore o alle banche, ne rendono problematico l'utilizzo;
    avverso il mancato pagamento dei canoni le proprietà si stanno muovendo in sede giudiziaria, con richieste di danni e sfratto. I decreti-legge anti COVID-19 hanno bloccato l'esecuzione degli sfratti fino al 31 dicembre 2020, ma non i procedimenti per la convalida;
    una ordinanza del Tribunale di Roma del 27 agosto 2020 ha imposto ad un proprietario di ridurre il canone di locazione ad un ristoratore sino a marzo 2021, non potendosi imputare il calo di fatturato al rischio di impresa, quanto piuttosto alla situazione emergenziale;
    il Tribunale di Venezia, con ordinanza del 28 luglio ha respinto l'istanza di sfratto per morosità del conduttore nei mesi del lockdown. Inoltre il giudice, anche per preservare la continuità dell'attività e i posti di lavoro, ha assegnato alle parti un termine di 15 giorni per avviare una mediazione e ha fissato una udienza (in caso di fallimento della mediazione) per determinare nel contraddittorio delle parti la riduzione del canone;
    l'articolo 91 del decreto-legge n. 18 del 2020 (Cura Italia) consente al giudice di valutare le misure anti COVID-19 per giustificare i ritardi dei pagamenti, ma non interviene in materia di riduzione dei canoni, che devono essere pagati anche in caso di riduzione significativa del volume di affari non dipendenti dal rischio d'impresa;
    viceversa l'articolo 216 del decreto-legge n. 34 del 2020, in relazione ai canoni pagati per gli impianti sportivi, prevede la possibilità di «rideterminazione delle condizioni di equilibrio economico-finanziarie originariamente pattuite... in modo da favorire il graduale recupero dei proventi non incassati.»;
    nel Piano Colao «strategia per la rinascita del Paese» del giugno 2020, la Scheda IX. Sostenere la stagione turistica 2020, Voce 43: Protezione del settore e dell'occupazione, si afferma al punto ii): «Prevedere per legge una ripartizione del rischio tra locatore e conduttore nella forma di presunzione o in alternativa incentivazione (tramite riduzione IMU e TARI) della rinegoziazione dei canoni commerciali»;
    sulle tematiche sopra illustrate, è di tutta evidenza che i Tribunali stanno supplendo negli ambiti propri del legislativo, con il conseguente rischio di decisioni differenziate a fronte di situazioni similari,

impegna il Governo:

   a prevedere attraverso ulteriori iniziative normative che il credito d'imposta per i canoni di locazione diversa dall'abitativa di cui all'articolo 28 del decreto-legge n. 34 del 2020 sia usufruibile anche con riferimento al periodo d'imposta successivo a quello di maturazione, al fine di impedire i rischi di perdita dei crediti maturati da parte degli aventi diritto;
   ad individuare, per i mesi successivi a quelli coperti dall'articolo 28 del decreto-legge n. 34 del 2020 e fino al termine dell'emergenza sanitaria, specifiche forme di rinegoziazione dei canoni di locazione per i settori commerciali e turistici maggiormente colpiti in termini di perdita di fatturato, al fine di consentire una equa ripartizione del peso della crisi indotta dal COVID-19 tra Stato, locatori e conduttori e di ridurre gli impatti sull'erario che gli interventi diretti hanno sin qui generato.
9/2700/66Squeri, Della Frera.